Nell’assemblea
dello scorso lunedì il Sindaco di Portovenere ha descritto lo stato della
bonifica dell’area ex Pittaluga della
quale avevo già trattato QUI.
Dalle
dichiarazioni emerse in assemblea ( riportate fedelmente dall'articolo da La Nazione qui a fianco) risulta che l’intervento che fino ad ora è stato fatto consisterebbe in una messa in
sicurezza provvisoria. In realtà la definizione di legge, come ho spiegato nel
post precedente, sarebbe quella della messa in sicurezza operativa.
Peccato che questo tipo di messa in
sicurezza dovrebbe secondo la vigente normativa : “garantire un
adeguato livello di sicurezza per le persone e per l'ambiente, in attesa di
ulteriori interventi di messa in sicurezza permanente o bonifica”
(lettera n
comma 1 articolo 240 DLgs 152/2006).
L’ASFALTATURA È UNA MISURA DI PREVENZIONE PARZIALE DELLA ULTERIORE
DIFFUSIONE DELL’INQUNAMENTO NON UN VERA MESSA IN SICUREZZA DELL’AREA NEPPURE
PROVVISORIA
In realtà la semplice asfaltatura del
terreno, considerato quanto emerso dal Piano di Caratterizzazione e dalla
Analisi di Rischio effettuate sull'area in questione, non garantisce con certezza quanto sopra, visto che questi
documenti si soffermano più, per sintetizzare, sull’inquinamento delle acque
sotto l’area che non sui vapori che si possono sprigionare dal suolo.
In
realtà l’asfaltatura costituiva semmai un intervento tipico da misura di
prevenzione una volta dimostrato il potenziale inquinamento dell’area.
Inquinamento confermato formalmente con delibera Giunta Comunale n. 102 del
2007 che prendeva atto del superamento delle concentrazioni di soglia di
contaminazione. Ora il superamento di queste concentrazioni fanno infatti scattare la necessità, nelle
more dello svolgimento della caratterizzazione e della analisi di rischio, di predisporre misure di prevenzione.
In
altri termini la misura di prevenzione asfaltatura andava predisposta fin dal
2007, anno in cui si era formalizzato il riconoscimento del superamento delle concentrazioni di
soglia di contaminazione del sito.
Che
l’asfaltatura non rientri quindi neppure nelle misure di messa in sicurezza, ma
solo in quella di prevenzione lo dimostra la stessa Analisi di Rischio svolta
sull’area che conclude (pag. 33)
proponendo operativamente soltanto: “la
necessità, in accordo con l’art. 242 del D.Lgs. 152/06, di procedere con
la redazione di un progetto
operativo di bonifica/messa in sicurezza permanente, volto a gestire la
situazione di contaminazione diffusa dell’area.”.
Quindi
a proposito di sicurezza della popolazione l’asfaltatura è arrivata con oltre 6
anni di ritardo!
Ovviamente
non sono un disfattista e dico meglio tardi che mai …. ma su una questione
seria come un sito inquinato da bonificare occorre essere chiari e rispettare
le procedure cosa che a me pare in questa vicenda, almeno fino ad ora, non sia stato fatto, a prescindere dalle responsabilità politico amministrative che
ovviamente non sono le stesse tra chi amministra da mesi e chi ha amministrato
per anni.
FINANZIAMENTI
DELLA BONIFICA
Il
Sindaco di Portovenere ha dichiarato la difficoltà a trovare finanziamenti
pubblici per la effettiva bonifica e/o messa in sicurezza permanente dell’area.
Effettivamente
i costi di una bonifica sia pure in un area non enorme come questa possono
essere significativi per la casse di un
Comune.
Qui
mi permetto di suggerire al Comune tre strade previste dalla normativa anche
per i siti di interesse regionale: l’area ex Pittaluga come è noto rientra nella Anagrafe dei siti di interesse regionale da
bonificare (vedi tabella tabella relativa alla lettera b) comma 1
articolo 8 della legge regionale 10/2009 DGR 1717/2012, per il testo completo
vedi QUI).
In
particolare tre sono le procedure ex lege previste per semplificare le
procedure di bonifica e coinvolgere capitali privati:
1.Dal 2008 è in vigore l’articolo 252 bis al DLgs 152/2006 (c.d.
Testo Unico Ambientale) che, in deroga alle procedure di bonifica ordinarie,
prevede la individuazione di siti di interesse pubblico ai fini dell'attuazione
di programmi ed interventi di riconversione industriale e di sviluppo economico
produttivo, contaminati da eventi antecedenti al 30 aprile 2006, praticamente
tutti i siti industriali inquinati visto che il 2006 è una data piuttosto
vicina al presente. L’articolo 252bis è stato poi ulteriormente modificato
dall’articolo 4 della legge 9/2014. Questa procedura valida per i siti di
interesse nazionale è applicabile anche a quelli regionali
2. Una norma
contenuta nel decreto legge c.d. Salva Italia (comma5
articolo 40 Decreto Legge 201/2011 ). La
norma prevede la possibilità di effettuare la bonifica di siti inquinati
di livello regionale (quindi ora anche per il sito di Pitelli declassato a
livello locale) in modo che il progetto di bonifica possa essere
articolato per fasi progettuali distinte al fine di rendere possibile la
realizzazione degli interventi per singole aree o per fasi temporali
successive.
3.Ma soprattutto appare più interessante questa terza
procedura prevista dall’articolo 242bis del DLgs 152/2006 che prevede la
possibilità per un soggetto interessato privato di presentare un progetto di
bonifica autocertificando ex ante il raggiungimento degli obiettivi del piano
di caratterizzazione e soprattutto della analisi di rischio. Per soggetto interessato alla bonifica si intende sia il responsabile dell’inquinamento che il proprietario del terreno
che vuole liberarlo dall’inquinamento per poterlo utilizzare ai fini della
destinazione urbanistica prevista, ma anche altro soggetto che anche con
apposito accordo di programma (come previsto dalla normativa vigente) voglia
partecipare attivamente alla bonifica per ottenere in cambio la possibilità di
usare il terreno bonificato secondo la vigente destinazione urbanistica dello
stesso, quest'ultima possibile oggetto di contrattazione nella stesura
dell'accordo di programma.
CONCLUSIONI. PER ORA......
Ovviamente i miei sono solo
suggerimenti ma come dire sono gratuiti e quindi disinteressati, valuterà la Amministrazione
cosa fare.
Una cosa è certa la situazione
dell’area ex Pittaluga non potrà fermarsi al livello dell’asfalto steso
recentemente. Non lo dico solo io lo dicono i documenti ufficiali approvati dal
Comune di Portovenere che ho citato sopra.
Ma questa vicenda conferma una situazione che va ben al di la della bonifica dell'area ex Pittaluga.
Da anni le Amministrazioni locali e
la Regione Liguria si lamentano di non avere fondi per le bonifiche a
cominciare da quella più importante del sito di Pitelli ma non dicono che i
tagli alle bonifiche sono stati fatti (almeno per Pitelli) proprio dai loro
rappresentanti a Roma. Così il partito che si lamenta qui è lo stesso che taglia i fondi in Parlamento almeno fino ad ora….vedremo nel futuro. Ad esempio il decreto sblocca Italia prevede nuovi finanziamenti per gli accordi di programmi per i siti nazionali, sempre che le Pubbliche Amministrazioni interessate le facciano partire. Infatti è questo il nodo di fondo: gli amministratori
Regionali e locali non hanno utilizzato fino ad ora tutti gli strumenti
legislativi, tutti gli strumenti di pressione politica, tutti gli strumenti
economico finanziari che avevano a disposizione ma sono stati bravissimi a lamentarsi sull'assenza di finanziamenti, magari trovati per progetti inutili come quello di Piazza Verdi a Spezia........
P.S.
ah per gli scettici che i partiti nazionali di centro sinistra e centro destra hanno tagliato sistematicamente i fondi alle bonifiche non lo dice il sottoscritto ma la CGIL con un documento del 2012 (per il testo completo vedi QUI).
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