Sulla mancata discussione
in Consiglio Provinciale delle due mozioni contro
il progetto di biodigestore a Vezzano Ligure, la posizione del Presidente della
Provincia ha del surreale.
Da un lato il Presidente, di fatto (non certo di diritto), ha impedito la discussione in Consiglio delle mozioni con questa argomentazione riportata dai mass media locali: “l’argomento è superato dal fatto che l’iter amministrativo si è concluso con la firma della Regione Liguria.”
Dall’altro il Presidente
convoca la Commissione Ambiente del Consiglio Provinciale per discutere degli
aspetti tecnici e amministrativi conseguenti alle due mozioni.
Mi faccia capire Presidente sta prendendo in giro la nostra intelligenza?
Se l’iter è chiuso vuol
dire che gli aspetti tecnici e amministrativi non sono più in discussione se
non per svolgere un seminario giuridico sugli effetti delle autorizzazioni e il
modo di arrivare ad emanarle. Quindi una Commissione a cui partecipano
non professori di diritto amministrativo ma politici non serve ad una beata
mazza! Anzi al massimo può servire a Peracchini per far fare la lezioncina
da parte dei dirigenti ai poveri consiglieri che “non sanno di cosa
parlano”. Questa ultima frase la attribuisco potenzialmente ai dirigenti e
funzionari della Provincia che in fatto di arroganza non sono secondi di sicuro
ai politici, ce li vedo a dire questa frase come se li avessi davanti ora e d’altronde
li ho potuti testare in questi mesi nelle conferenze dei servizi e nelle
audizioni in Regione!
Allora non si può discutere
in Consiglio Provinciale?
Intanto come ho spiegato
in questo post QUI anche da
un punto di vista giuridico amministrativo non è vero che non si può fare più
niente.
Premesso che i dirigenti
della Provincia non ce li vedo proprio ad annullare in autotutela una
autorizzazione appena rilasciata, mettiamo che quanto da me sostenuto in quel
post non abbia fondamento giuridico, davvero la discussione in Consiglio
Provinciale non aveva e non ha senso farla?
Io dico invece che
concordo con il Consigliere Ponzanelli sul fatto che la politica sul
progetto di biogestore debba schierarsi dentro le istituzioni in cui è
presente ma con una precisazione ulteriore.
La politica deve dire la
sua soprattutto nelle sedi istituzionali non solo e non tanto per dire un no
al progetto di biodigestore ma per una serie di altri motivi che con questo
progetto si intersecano anzi ne sono stati la premessa.
Quali sono questi altri
motivi? Li elenco schematicamente:
1. analizzare l’improvviso cambiamento di linea della
Giunta Regionale che dopo aver detto che il sito del biodigestore era Boscalino
(Arcola) pochi mesi dopo ha cambiato idea guarda caso dopo la lettera di Recos
che annunciava i ristori per i Comuni e affermava che il sito poteva essere
anche a Saliceti (Vezzano Ligure)
2. verificare sul perché Presidente della Regione e
assessore competente, nonché i Presidenti della Provincia dal 2018 compreso quindi l'attuale, non abbiamo mai voluto accettare un confronto pubblico
(anche prima della pandemia) con i Comuni interessati (Vezzano Ligure, Santo
Stefano Magra e Arcola) sul progetto in questione, per non parlare del confronto
con i cittadini residenti nell’area interessata
3. perché
la pianificazione per la definizione dei siti delle dimensioni e della
tipologia degli impianti deve piegarsi alle esigenze economiche della società
proponente? Al di la delle interpretazioni
di legge (su cui si pronuncerà il TAR) la Regione e la Provincia possono decidere
di approvare siti per impianti rifiuti dentro la pianificazione pubblica perché
invece dirigenti e amministratori sostengono la tesi per cui si possono
realizzare impianti ovunque anche senza pianificazione?
4. La
sentenza recente del TAR Liguria n° 337 del 14/4/2021 ha smontato uno dei
principali argomenti della Regione a favore dello spostamento del sito per il
biodigestore da Boscalino a Saliceti per ragioni “logistiche” a proposito di
questioni tecnico giuridiche. Su questo la politica non ha niente da dire visto
che ha approvato un piano che secondo la suddetta sentenza prevedeva correttamente
il biodigestore nel sito di Boscalino?
5. come è possibile che una gara conclusa e assegnata con
un determinato progetto in un dato sito porti a realizzare un progetto diverso
(per dimensioni e costi) in altro sito
6. analizzare
perché da anni l’impianto TMB e a breve, se verrà realizzato, anche il
biodigestore debbano ricevere decine di migliaia di tonnellate di rifiuti del
genovese dove, tra l’altro, gli impianti a cominciare dal previsto biodigestore
non sono ancora stati, non dico autorizzati, ma neppure pensati.
7. analizzare il sistema degli incentivi sul biometano
prodotto dai biodigestori, frutto di indirizzi europei ma che in Italia ormai
(grazie al decreto che lo disciplina) è diventato uno strumento per sfalsare il
mercato facendo proliferare in molte regioni progetti di biodigestori in
dimensioni tali che con la chiusura del ciclo dei rifiuti.
Come si vede quelle che ho elencato sopra non sono questioni
tecniche istruttorie relativa al procedimento di PAUR ma questioni politiche
nel senso alto del termine perché è la politica che deve decidere il quadro in
cui poi si autorizzano gli impianti altrimenti cosa serve votare?
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