Questo
documento fornisce una guida al fine di garantire un elevato livello di
protezione della salute umana e l'ambiente, prevenendo e riducendo al contempo
le interruzioni nella fornitura di un adeguato servizio di gestione dei rifiuti
Il
documento è il prodotto della consultazione tra esperti degli Stati membri sui
rifiuti e le principali parti interessate nel settore di gestione dei rifiuti con
il supporto del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie
(ECDC).
Il
documento è diviso in 5 parti, di seguito illustro traducendolo dall’inglese, gli
aspetti più significativi. Per il testo completo in inglese vedi QUI.
GESTIONE RIFIUTI
URBANI
L’articolo 13 della
Direttiva quadro sui rifiuti (Direttiva 2008/98 / CE) afferma che gli Stati membri prendono le misure
necessarie per garantire che la gestione dei rifiuti sia effettuata senza
danneggiare la salute umana.
A tal fine il documento afferma che le
pratiche di raccolta dei rifiuti devono essere adattate nel contesto della crisi del
coronavirus, ma tali modifiche devono comunque rispettare il diritto dell'UE in
materia di rifiuti, e quindi devono essere limitate alle aree e ai periodi di
tempo strettamente necessari per rispondere al rischio COVID-19 come analizzato
dagli studi scientifici. Occorre
comunque sia mantenuto l'obiettivo generale di raccolta e riciclaggio separati nonchè la
gerarchia dei rifiuti (che ha al primo posto vede la riduzione alla fonte dei
rifiuti e al secondo la minor produzione dei rifiuti nonché il riciclaggio di
materia prima ancora di quello di energia).
Per i rifiuti prodotti
nelle abitazioni o nei luoghi dove sono presenti persone positive al Covid19
occorre:
1. un singolo sacco per i rifiuti deve essere
collocato nella stanza del paziente;
2. i fazzoletti di carta e le maschere per il
viso utilizzati dal paziente devono essere immediatamente riposti nel sacco dei
rifiuti di cui al punto 1;
3. i guanti
e le maschere per il viso usati dal custode e da chi fa la prima rimozione dei
rifiuti dalla stanza del positivo devono essere immediatamente messi in detto
sacco;
4. i sacchetti per i rifiuti devono essere chiusi prima di essere rimossi dalla
stanza del paziente e sostituiti di frequente; non
dovrebbero mai essere svuotati in un'altra borsa;
5. questi
sacchi per i rifiuti possono essere raccolti insieme e collocati in un sacco
per la spazzatura generale pulito;
6. i
sacchetti dei rifiuti dei pazienti possono essere immessi direttamente nei
rifiuti indifferenziati;
7. dopo aver maneggiato i sacchetti per i
rifiuti, è necessario eseguire una rigorosa igiene delle mani: usare acqua e
sapone o disinfettanti per le mani a base di alcool
Considerata la situazione
di emergenza Covid19 la frequenza della raccolta di materiali riciclabili a
secco potrebbe essere regolata temporaneamente, ma non arrestata.
I cittadini devono essere informati direttamente, con apposite
modalità comunicative pubbliche, di eventuali modifiche temporanee alle
pratiche di raccolta dei rifiuti, in particolare ricordando l’obbligo di non
eliminare RAEE, batterie o prodotti chimici domestici tra i rifiuti indifferenziati.
Gli Stati membri
dovrebbero garantire un'adeguata pianificazione delle capacità di stoccaggio
temporaneo per i rifiuti raccolti per il recupero in previsione di eventuali
interruzioni nello smistamento e in altri processi di trattamento.
GESTIONE DEI RIFIUTI DELLE STRUTTURE
SANITARIE
I rifiuti prodotti in tali
strutture devono essere trattati come
pericolosi ai sensi dell’articolo 17 della Direttiva 2008/98/CE
secondo il quale gli Stati
membri adottano le misure necessarie affinché la produzione, la raccolta, il
trasporto, lo stoccaggio e il trattamento dei rifiuti pericolosi siano eseguiti
in condizioni tali da garantire la protezione dell’ambiente e della salute
umana e nel rispetto delle normative nazionali sui rifiuti sanitari.
In particolare i rifiuti provenienti dalla pulizia delle strutture
sanitarie devono essere trattate come categoria di rifiuti clinici
infettivi B (UN3291), i rifiuti provenienti da strutture non sanitarie devono
essere smaltiti in un sacchetto separato e i rifiuti provenienti da strutture
generali dovrebbero essere smaltito nei rifiuti residui. Si vedano in tal senso
le linee guida ECDC : “Disinfezione in
ambienti sanitari e non sanitari potenzialmente contaminati da SARS-CoV-2”
vedi QUI.
In caso di interruzioni del trattamento gestione
rifiuti dovute alla mancanza di capacità di smaltimento o incenerimento
dedicata per i rifiuti sanitari o comunque infetti, è fondamentale che i rifiuti vengano
temporaneamente conservati in modo sicuro fino alla risoluzione del problema di
capacità.
Lo stoccaggio dovrebbe
considerare l'uso di contenitori sigillati in aree protette in cui l'accesso è
limitato solo a personale autorizzato. Le superfici interne ed esterne dei
contenitori devono essere trattate con un idoneo disinfettante. I contenitori
devono essere conservati localmente.
Se gli Stati membri
decidono di autorizzare in via eccezionale processi
alternativi di trattamento dei rifiuti sanitari a rischio COVID-19, questi
dovranno rispettare il diritto dell'UE e
le norme nazionali applicabili. Non solo ma dovranno garantire che l’uso di
detti processi sia limitato nel tempo solo lo stretto necessario e devono essere conseguenti a dimostrate carenze di capacità di trattamento ordinario.
Le precauzioni appropriate per quanto riguarda le misure di salute e sicurezza
sul luogo di lavoro dovranno comunque essere rispettate.
SALUTE E SICUREZZA DEGLI OPERATORI DI
GESTIONE DEI RIFIUTI
L’Agenzia Europea per la
salute e al sicurezza ha predisposto linee guida per i posti di lavoro nella
emergenza COVID-19. Le linee guida spiegano come aiutare a prevenire la diffusione di
infezioni respiratorie da COVID-19 e cosa fare se qualcuno, presente sul posto
di lavoro, è sospettato o confermato
positivo al COVID-19. Vedi QUI
per il testo delle linee guida.
Le buone pratiche
comunicate dalle parti interessate nel settore della gestione dei rifiuti
includono comunque:
1. adattare
l'organizzazione del personale per evitare di trasmettere infezioni tra le
squadre, ovvero rispettare le distanze tra individui, riducendo al minimo il
numero di lavoratori presenti nella stessa area;
2. garantire
la disponibilità e l'uso adeguato di adeguati dispositivi di protezione
individuale (DPI) nonché di idonei prodotti disinfettanti;
3. garantire
il rigoroso rispetto di standard igienici più elevati, inclusi frequenti cambi
e pulizie di DPI e abbigliamento
professionale; sostituzione di guanti professionali in caso di rottura o
incidente da potenziale contaminazione; igienizzare regolarmente strutture,
cabine di veicoli e vestiti;
4. garantire
che laddove le maschere siano solitamente indossate, siano rigorosi i
protocolli su come mettere e togliere i DPI, evitando così il contatto accidentale
e la contaminazione;
5. se del
caso, incoraggiando condizioni di lavoro specifiche per le persone vulnerabili,
come gli anziani lavoratori e persone con specifici problemi di salute cronici
o da immunodepressione.
SOSTEGNO DA FONDI UE E AIUTI DI STATO
Per il periodo 2014-2020,
gli Stati membri hanno stanziato 4,9 miliardi di euro di finanziamenti per la
politica di coesione gestione dei rifiuti. A fine 2019, il 31% di questo importo non è
stato ancora assegnato a progetti specifici che potrebbero essere dirottati per
finanziare la gestione dei rifiuti nell’emergenza COVID-19.
La Commissione UE ha adottato una iniziativa di finanziamento agli Stati membri per la emergenza COVID-19. Si tratta della Coronavirus Response Investment Initiative (CRII) vedi QUI con una notevole flessibilità dei fondi previsti. Si tratta di un'iniezione di liquidità anticipata di 8 miliardi di euro dai fondi di coesione dell'UE che potrebbero accelerare fino a 37 miliardi di euro di europei investimenti pubblici per combattere il coronavirus.
Tali fondi possono essere
utilizzati anche al fine della gestione dei rifiuti durante l’emergenza. Ci
sono poi ulteriori fondi per le aree più colpite dalla emergenza con ulteriori
800 milioni di euro.
Inoltre, in base alle norme dell'UE in materia di aiuti di Stato, può essere concesso un sostegno sotto forma di sovvenzioni dirette o agevolazioni fiscali dagli Stati membri (finanziamenti nazionali) alle imprese in tutti i settori, compresa la gestione dei rifiuti, che si trovano ad affrontare un'improvvisa carenza o indisponibilità di liquidità.
Per affrontare l'attuale crisi, il 19 marzo 2020 la Commissione ha adottato un nuovo quadro temporaneo di aiuti di Stato, in base al quale gli Stati membri possono concedere diverse forme di aiuto, comprese sovvenzioni fino a € 800.000, garanzie pubbliche per prestiti o misure per consentire prestiti con tassi di interesse agevolati.
Gli Stati membri possono sfruttare tutte
queste possibilità per garantire gli operatori economici che sono coinvolti
nella gestione dei rifiuti hanno accesso ai finanziamenti necessari a far
fronte alla crisi del coronavirus.
SCAMBIO DI INFORMAZIONI E SENSIBILIZZAZIONE
La
Commissione monitorerà costantemente la situazione con gli Stati membri e gli
operatori dei rifiuti e li invita a comunicare le misure adottate in risposta
alla crisi del coronavirus nell'area dei rifiuti gestione al seguente indirizzo
mail:
La
Commissione attira l'attenzione su un'utile panoramica delle pratiche attuali
in tutta l'UE pubblicata e aggiornato dall'Associazione delle città e delle
regioni per la gestione sostenibile delle risorse, vedi QUI.
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