martedì 26 marzo 2019

Nuova Presidenza Parco 5Terre: ennesima nomina senza un percorso pubblico e trasparente


La classe dirigente locale e nazionale vecchia e nuova non riuscirà mai a fare nomine in enti di governo rilevanti, come da ultimo  è avvenuto con la Presidenza del Parco delle 5 Terre,  seguendo una procedura trasparente e soprattutto di evidenza pubblica. 

Mi riferisco ad una procedura che si basi su parametri di competenze predefiniti. In particolare chiunque intenda fare il presidente si deve candidare presentando anche un minimo programma di governo in modo da dare la sensazione che conosce davvero i problemi dell'ente al cui governo si candida.

Poi sulla base di quanto presentato da ogni candidato si svolga un confronto pubblico nelle sedi istituzionali competenti ma anche con udienze pubbliche in cui i candidati illustrano le loro competenze e le loro intenzioni. Solo alla fine di questo percorso ci dovrà essere l'intesa sul nome (nel caso del Parco tra Ministro Ambiente e Presidente Regione).

Questo modo di procedere non esclude in assoluto delle nomine sbagliate ma almeno colma in parte i limiti posti dalla legge costringendo i decisori a giustificare pubblicamente la scelta ed evitando le frasi fatte a cui assistiamo ogni volta che nelle segrete stanze la classe dirigente decide a chi fare occupare la "carega" di turno.

Ovviamente niente di tutto questo è stato fatto nel caso della Presidenza del Parco VTerre, come al solito!

Cmq, piacciano o meno i metodi di scelta, ora abbiamo un nuovo Presidente del Parco delle 5Terre. Ritengo che per supplire alla procedura poco trasparente con cui è stata nominata occorra promuova almeno una gestione trasparente e quindi affronti immediatamente la questione del piano e del regolamento del parco, strumenti di governo mai visti nel Parco delle 5Terre. Vedremo...




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