In merito al rischio di
dispersioni di fibre di amianto da capannoni dell'arsenale militare dopo
l'evento meteo dell'ottobre scorso il Comune di Spezia oggi dichiara (QUI): " Successivamente, il 2 novembre scorso il
Sindaco Peracchini ha incaricato l’Ufficio di Gabinetto di effettuare un
ulteriore sopralluogo all’interno e nelle vicinanze del complesso scolastico,
che ha dato esito negativo... La stessa Asl ha comunicato di avere disposto un
sopralluogo da parte degli ispettori della S.C. Igiene Sanità Pubblica,
all’esterno della base, al fine di verificare la possibile presenza di
frammenti del materiale di copertura dei capannoni"
Quindi secondo gli amministratori
spezzini per capire se ci sono state fibre di amianto nell'area basta un
sopralluogo oculare. Qualcuno spieghi al sig. Sindaco le reali dimensioni
fisiche delle fibre di amianto e come funziona un vero monitoraggio sulla
presenza di dette fibre. Proviamo a darla questa spiegazione...
Come è noto anche ai non addetti ai lavori ( a proposito
il Sindaco è massima autorità sanitaria nel territorio comunale quindi è ex
lege un addetto ai lavori) un capello ha un diametro di 40 micron ,mentre 200 fibre Amianto Blu hanno un
diametro di 0.2 micron e 2000 fibre Amianto Bianco = hanno un
diametro di 0.02 micron!
Per dimostrare che non c’è stata
dispersione bisogna infatti che sia sviluppato un monitoraggio da parte di
Arpal (ente competente a queste valutazioni) sia fuori che dentro l’area
militare. Devono essere previsti più punti di campionamento e un punto zero
lontano dalla zona di possibili ricadute come termine di confronto. Il tutto
deve essere ripetuto per ore e possibilmente anche per più giorni.
Il campionamento deve essere
fatto secondo le Linee guida generali da adottare durante le
attività di bonifica da amianto nei siti da bonificare di interesse nazionale
(ISPESL 2010 vedi QUI) e l’unità di misura è in fibre/litro (f/l). Il
valore di riferimento in aree cittadine è di 1 f/l. tratto dalle
indicazioni della Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO Air Quality Guidelines for Europe, 2nd edition, 2000 vedi QUI) , e indicato
come riferimento nelle Linea Guida ISPESL già citate.
Si veda anche la Circolare del
Ministero del Lavoro del 25/1/2011 sulle esposizioni sporadiche di debole
intensità (QUI)
Dopodiché l’area prelevata dai
siti di campionamento deve essere analizzata secondo le specifiche tecniche del
Decreto Ministeriale 6 settembre 1994 (QUI),
secondo il quale occorre definire tra l’altro:
1. Localizzazione e
caratterizzazione delle strutture edilizie
2. Valutazione del rischio. Per la
valutazione della potenziale esposizione a fibre di amianto del personale
presente nell'edificio sono utilizzabili due tipi di criteri: - l'esame delle
condizioni dell'installazione, al fine di stimare il pericolo di un rilascio di
fibre dal materiale; - la misura della concentrazione delle fibre di amianto
aerodisperse all'interno dell'edificio (monitoraggio ambientale).
3. Programma di controllo dei
materiali di amianto in sede - Procedure per le attività di custodia e di
manutenzione Dal momento in cui viene rilevata la presenza di materiali
contenenti amianto in un edificio, è necessario che sia messo in atto un
programma di controllo e manutenzione al fine di ridurre al minimo
l'esposizione degli occupanti. Tale programma implica mantenere in buone
condizioni i materiali contenenti amianto, prevenire il rilascio e la
dispersione secondaria di fibre, intervenire correttamente quando si verifichi
un rilascio, verificare periodicamente le condizioni dei materiali contenenti
amianto.
Questo a mia conoscenza è il
metodo di lavoro che ad esempio Arpat segue in casi simili a quello di cui
stiamo parlando: danni prodotti in strutture in amianto da eventi atmosferici! Ecco un esempio concreto in Toscana QUI.
Il Comunicato della Amministrazione Comunale afferma che
tale monitoraggio sarebbe stato disposto ma ad oggi non è ancora stato
avviato. Cosa faranno nel futuro vedremo
ma intanto rilevo due altre questioni:
1. i controlli di cui tratta il
comunicato del Comune non dimostrano nulla visto che ora dovrà essere avviato
un monitoraggio vero, sia pure troppo circoscritto in termini areali. Quindi il Comune ha fatto passare 5 mesi dopo l’evento
del 30 ottobre senza verificare la dispersione delle fibre sin dall’inizio,
spacciando per monitoraggio un controllo oculare totalmente infondato
scientificamente!
2. il monitoraggio, che sarà avviato non si sa quando, riguarda solo la zona
della scuola della frazione di Marola un po poco rispetto a quanto richiesto
dalla mozione del Consiglio Comunale n. 56 del 28 gennaio 2019, votata all’unanimità .
La mozione del Consiglio Comunale contiene almeno due cose attivabili
immediatamente dalla Giunta Comunale:
a) un protocollo d'intesa
tra Comune della Spezia, Marina Militare, ASL
ed ARPAL
per il monitoraggio degli interventi di bonifica da effettuare all'interno della base navale e nelle aree civili di prossimità degli interventi. a richiedere fin da subito, presso l'Arpal il monitoraggio relativo a dispersioni di fibre di amianto nelle aree civili, prospicienti la zona dell'Arsenale Militare, come da riferimento del Decreto Ministeriale del 6 settembre 1994, recante le "Normative e metodologie tecniche di applicazione dell'art. 6,comma 3, e dell'art. 12, comma 2, della legge 27 marzo 1992, n.257, relativa alla cessazione dell'impiego dell'amianto" concertando i punti di campionamento con Asi 5 Struttura Complessa Igiene e Sanità e fornendo alla stessa i dati acquisiti per l'interpretazione a tutela della salute pubblica.
per il monitoraggio degli interventi di bonifica da effettuare all'interno della base navale e nelle aree civili di prossimità degli interventi. a richiedere fin da subito, presso l'Arpal il monitoraggio relativo a dispersioni di fibre di amianto nelle aree civili, prospicienti la zona dell'Arsenale Militare, come da riferimento del Decreto Ministeriale del 6 settembre 1994, recante le "Normative e metodologie tecniche di applicazione dell'art. 6,comma 3, e dell'art. 12, comma 2, della legge 27 marzo 1992, n.257, relativa alla cessazione dell'impiego dell'amianto" concertando i punti di campionamento con Asi 5 Struttura Complessa Igiene e Sanità e fornendo alla stessa i dati acquisiti per l'interpretazione a tutela della salute pubblica.
b) richiedere, all'amministrazione
militare dell'Arsenale e l'ASL spezzina, la
mappatura dei
siti e delle strutture all'interno della base navale con presenza di amianto;
siti e delle strutture all'interno della base navale con presenza di amianto;
Questi
sono i fatti veri, la ricostruzione contenuta nel comunicato del Comune della
Spezia appare invece piuttosto confusa e reticente! Speriamo meglio nel futuro.
Comunque
non voglio limitarmi a denunciare le inadempienze del Comune (che poi il Sindaco mi da dello "spietato" come ha fatto qualche mese fa), ma in questo post
(QUI)
troverete una proposta complessiva per affrontare seriamente e strategicamente
la gestione degli impatti ambientali dell’Arsenale Militare spezzino.
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