giovedì 30 maggio 2019

Biodigestore a Saliceti (Vezzano Ligurie): risposta all’Assessore Regionale all’Ambiente


In una intervista sul quotidiano on line Città della Spezia l’assessore all’Ambiente della Regione Liguria con i suoi soliti toni di “sufficienza irridente” verso chi critica le decisioni della Amministrazione che rappresenta, cerca  di contestare le critiche al progetto di Biodigestore proposto dal RE.COS Spa  nel sito di Saliceti (Comune di Vezzano Ligure).
Di seguito rispondo punto per punto alle affermazioni dell’Assessore…

Afferma l’Assessore: “ Chi si chiama fuori dall'inchiesta pubblica fa male perché sarà un momento di vero confronto 
I comitati dei cittadini si chiamano fuori da una procedura di approvazione del nuovo progetto che è totalmente illegittima, l’Inchiesta essendo radicata ex lege dentro questa procedura non ha alcun valore formale, prima di tutto, ma anche sostanziale. Infatti  proprio per i motivi di illegittimità della procedura l’Inchiesta è anche metodologicamente sbagliata perché trasforma una discussione che deve essere su scenari alternativi veri (di sito,di tipologia di impianto) in uno scontro tra un finto sito (Boscalino) e un sito vero (Saliceti) come dimostra l’istanza presentata da Recos in Regione avente per oggetto: Polo integrato di trattamento e recupero dei rifiuti località Saliceti – Comune di Vezzano Ligure (SP), vedi quanto riprodotto all’inizio di questo post.
Il tutto confermato dalla Regione Liguria che nella sezione dei procedimenti di Valutazione in corso intitola il procedimento in questione: “Polo integrato di trattamento e recupero dei rifiuti loc. saliceti - comune di vezzano ligure SP” (vedi QUI).


Afferma l’Assessore: “Se il dibattito partisse dai presupposti che la Regione ha intrapreso la strada giusta sulla differenziata – quando siamo arrivati era al 32 per cento, ora supera il 40 – e che è giusto chiudere il ciclo dei rifiuti, ma ci sono dubbi sul sito Saliceti, ecco, sarebbe cosa ben diversa. 
L’Assessore rivolta la frittata. E’ proprio perché ci sono dubbi sul sito di Saliceti che la procedura attuale scelta dalla Regione è contestata dai cittadini e ora anche dal Comune di Santo Stefano Magra.  Il sito di un impianto si sceglie dentro una procedura di pianificazione basata su scenari alternativi veri cosa che, come ho già scritto sopra, la procedura attuale non fa assolutamente: scegliendo un sito a priori in contrasto perfino con la già, di per se, confusa pianificazione vigente (vedi QUI).


Afferma l’Assessore : “Dove fare gli impianti? È una scelta delle Province a cui fanno seguito valutazioni tecniche e di impatto ambientale per capire se l'ubicazione va bene o no.
Qui l’Assessore, come si dice, si “da la zappa su piedi”!  Da un lato afferma che i siti degli impianti li decide la Provincia  dall’altro la Giunta di cui fa parte e i dirigenti del settore ambiente hanno avvallato una procedura che mira ad approvare un progetto di biodigestore in un sito diverso da quello del Piano approvato dalla Provincia lo scorso 6 agosto 2018 

Afferma l’Assessore: Sostenere che il digestore è il male assolto e paragonarlo a un termovalorizzatore è sbagliato
Anche qui l’Assessore usa la tecnica antica del Potere di stravolgere le posizioni altrui per dimostrare che di fronte ha una banda di “coglioni incompetenti”. Nessuno ha mai detto, Comitati o Amministrazioni che contestano il progetto in questione, che i biodigestori sono come gli inceneritori o che sono il male assoluto. L’assessore ne è perfettamente a conoscenza ma nonostante ciò, dimostrando una profonda disonestà intellettuale, continua a far girare questa bufala.


Afferma l’Assessore: “in ogni provincia andrà un biodigestore da 60mila tonnellate annue.”
Voglio ricordare all’Assessore che se venissero approvati tutti i progetti di biodigestori in corso e aggiungendo quello esistente di Cairo Montenotte arriveremmo alla bella cifra di oltre 370.000 tonnellate/anno di capacità di trattamento di contro ad un fabbisogno ufficiale di 180.000 ton/a! Ulteriore conferma che ormai la pianificazione degli impianti per chiudere il ciclo del rifiuto organico è fuori controllo nella nostra Regione, in mano agli investitori privati!

CONCLUDENDO...
Con questo atteggiamento denigratorio e falso, di chi dovrebbe governare la politica regionale sui rifiuti, mi convinco sempre di più che partecipare alla Inchiesta Pubblica sia un errore non solo politico ma anche amministrativo. Significherebbe avvallare non solo una procedura illegittima ma anche un modo di comunicare  fondato su dati falsi e soprattutto sulla denigrazione di coloro per i quali l’Inchiesta Pubblica dovrebbe essere svolta: i cittadini di Vezzano Ligure e Santo Stefano Magra.

  



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