La
lettera che vedete riprodotta qui a fianco è la dimostrazione della non volontà
della Amministrazione Comunale spezzina di affrontare seriamente la
problematica della presenza di amianto nell’Arsenale Militare. Per evitare
obiezioni inutili a questa mia affermazione preciso che la soluzione di questa problematica non è
certamente solo nelle mani del Comune ma anche e soprattutto delle Autorità
Militari e del Ministero della Difesa, per non parlare della Regione che istituisce
osservatori sull’impatto ambientale di poligoni di tiro rimuovendo invece le aree di
inquinamento potenziale e reale significativo dalle zone militari come appunto
l’Arsenale (QUI).
Dato “a
Cesare quello che è di Cesare” occorre dire che la gravità di questa lettera
della Amministrazione Comunale sta nella assoluta disonestà intellettuale con
la quale spaccia per monitoraggio, sulla presenza di amianto, ciò che in realtà
non risponde a nessuna buona pratica nazionale e internazionale e tanto meno
alla vigente normativa...
e allo stesso tempo rimuove gli stessi impegni presi
dalla Amministrazione Comunale di fronte ai rappresentanti dei cittadini di
Marola (audizioni in commissione consiliare della associazione Murati Vivi e mozione approvata
in Consiglio Comunale). Rispetto a
questo quadro la affermazione della
lettera per cui i dati del monitoraggio sul singolo sito (complesso scolastico
di Marola) sarebbero stati sfalsati dall’inquinamento automobilistico della
zona è come dire il punto finale di caduta ridicolo di una vicenda che invece,
riguardandano la salute dei cittadini di Marola e dei lavoratori dell’Arsenale
Militari, di ridicolo ha ben poco purtroppo!
Ma
vediamo come stanno le cose sui controlli a dimostrazione della fondatezza
della mia accusa di gravi omissioni e disonestà intellettuale delle
Amministrazioni competenti citate…
COME
DEVONO ESSERE SVOLTI DEI CORRETTI MONITORAGGI
Per
dimostrare che non c’è stata dispersione bisogna infatti che sia sviluppato un
monitoraggio da parte di Arpal (ente
competente a queste valutazioni) sia fuori che dentro l’area militare. Devono essere previsti più punti di campionamento e
un punto zero lontano dalla zona di possibili ricadute come termine di
confronto. Il tutto deve essere ripetuto per ore e possibilmente anche per più giorni.
Il
campionamento deve essere fatto secondo le Linee guida generali da
adottare durante le attività di bonifica
da amianto nei siti da bonificare di interesse nazionale (ISPESL 2010 vedi QUI) e l’unità di misura è in
fibre/litro (f/l). Il valore di riferimento in aree cittadine è di 1 f/l.
tratto dalle indicazioni della
Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO Air Quality Guidelines for Europe, 2nd
edition, 2000 vedi QUI) , e indicato come riferimento nelle Linea
Guida ISPESL già citate.
Si
veda anche la Circolare del Ministero del Lavoro del 25/1/2011 sulle
esposizioni sporadiche di debole intensità (QUI)
Dopodiché
l’area prelevata dai siti di campionamento deve essere analizzata secondo le
specifiche tecniche del Decreto Ministeriale 6 settembre 1994 (QUI), secondo il quale occorre
definire tra l’altro:
1. Localizzazione
e caratterizzazione delle strutture edilizie
2. Valutazione
del rischio. Per la
valutazione della potenziale esposizione a fibre di amianto del personale
presente nell'edificio sono utilizzabili due tipi di criteri: - l'esame delle
condizioni dell'installazione, al fine di stimare il pericolo di un rilascio di
fibre dal materiale; - la misura della concentrazione delle fibre di amianto
aerodisperse all'interno dell'edificio (monitoraggio ambientale).
3. Programma
di controllo dei materiali di amianto in sede - Procedure per le attività
di custodia e di manutenzione Dal momento in cui viene rilevata la presenza di
materiali contenenti amianto in un
edificio, è necessario che sia messo in atto un programma di controllo e
manutenzione al fine di ridurre al minimo l'esposizione degli occupanti. Tale
programma implica mantenere in buone condizioni i materiali contenenti amianto,
prevenire il rilascio e la dispersione secondaria di fibre, intervenire
correttamente quando si verifichi un rilascio, verificare periodicamente le condizioni
dei materiali contenenti amianto.
Questo a mia
conoscenza è il metodo di lavoro (sopra sintetizzato ma ci sono i link per chi vuole approfondire) che ad esempio Arpat segue in casi simili a
quello di cui stiamo parlando: danni prodotti in strutture in amianto da eventi
atmosferici! Ecco un esempio concreto in Toscana QUI.
LA PALESE VIOLAZIONE DELLA MOZIONE APPROVATA IN CONSIGLIO COMUNALE ANCHE DAL SINDACO E QUINDI DALLA MAGGIORANZA
Riproducono di seguito i due punti più significativi della mozione approvata dal Consiglio Comunale spezzino dopo lunga gestazione e che a mio avviso viene palesamente evasa dalla lettera della Amministrazione Comunale riprodotta all'inizio di questo post.
La mozione
del Consiglio Comunale contiene almeno due cose attivabili immediatamente
dalla Giunta Comunale:
a) un
protocollo d'intesa tra Comune della Spezia, Marina Militare, ASL ed
ARPAL
per il monitoraggio degli interventi di bonifica da effettuare all'interno della base navale e nelle aree civili di prossimità degli interventi. a richiedere fin da subito, presso l'Arpal il monitoraggio relativo a dispersioni di fibre di amianto nelle aree civili, prospicienti la zona dell'Arsenale Militare, come da riferimento del Decreto Ministeriale del 6 settembre 1994, recante le "Normative e metodologie tecniche di applicazione dell'art. 6,comma 3, e dell'art. 12, comma 2, della legge 27 marzo 1992, n.257, relativa alla cessazione dell'impiego dell'amianto" concertando i punti di campionamento con Asi 5 Struttura Complessa Igiene e Sanità e fornendo alla stessa i dati acquisiti per l'interpretazione a tutela della salute pubblica.
per il monitoraggio degli interventi di bonifica da effettuare all'interno della base navale e nelle aree civili di prossimità degli interventi. a richiedere fin da subito, presso l'Arpal il monitoraggio relativo a dispersioni di fibre di amianto nelle aree civili, prospicienti la zona dell'Arsenale Militare, come da riferimento del Decreto Ministeriale del 6 settembre 1994, recante le "Normative e metodologie tecniche di applicazione dell'art. 6,comma 3, e dell'art. 12, comma 2, della legge 27 marzo 1992, n.257, relativa alla cessazione dell'impiego dell'amianto" concertando i punti di campionamento con Asi 5 Struttura Complessa Igiene e Sanità e fornendo alla stessa i dati acquisiti per l'interpretazione a tutela della salute pubblica.
b) richiedere,
all'amministrazione militare dell'Arsenale e l'ASL spezzina, la mappatura
dei siti e delle strutture all'interno della base navale con presenza di amianto;
CONCLUSIONI
Da questo comportamento ormai reiterato da tempo, e non solo da parte di chi governa oggi, ovviamente emergono gravi omissioni che dovrebbero essere vagliate anche dalla magistratura penale, ma su questo ci sarà occasione di tornare motivatamente come è mio solito!
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