lunedì 20 febbraio 2012

Centrale Enel, Effetto Serra e... la confusione dell’Assessore

LE AVVENTATE (?) DICHIARAZIONI DELL’ASSESSORE ALL’AMBIENTE DEL COMUNE DI SPEZIA
L’Assessore all’Ambiente del Comune di Spezia dichiara in questa intervista (vedi qui): “Il Comune della Spezia si impegna a portare in sede nazionale un’uscita dai combustibili fossili causa delle emissioni climalteranti, a partire da quelle città che vedono la presenza di centrali in zone fortemente urbanizzate.”


È vero quello che afferma l’Assessore?
Leggete la sequenza logica, tratta solo da dati e documenti ufficiali istituzionali,  e poi verificate la coerenza tra la sequenza e le mie conclusioni.



COSA PROMETTEVA FEDERICI IN CAMPAGNA ELETTORALE
Cito testualmente dal suo programma con il quale si è presentato agli elettori:
“….. la procedura di rilascio dell'AIA dovrà essere l’occasione per rimettere in discussione l’impianto nelle attuale funzioni e caratteristiche: - ridiscussione della potenza, della tipologia dei combustibili, …..” 
Potenza significa mettere in discussione il numero dei gruppi funzionanti nella centrale.
Tipologia dei combustibili significa cambiare quelli attualmente prevalenti con altri meno inquinanti. 


QUAL È  IL COMBUSTIBILE PREVALENTE NELLA CENTRALE ENEL
Secondo il Rapporto del dott. Marsili dell’Istituto Superiore di Sanità consulente del Comune di Spezia(per il testo integrale del quale vedi qui): “siamo in presenza di un impianto che lavora a meno della metà della sua potenzialità teorica, sempre più concentrando la sua attività verso la generazione elettrica con il combustibile carbone.” (pagina 27 del Rapporto). 
Tralascio le questioni gestionali relative ai transitori (di cui ho già trattato qui e qui) mentre invece voglio qui sottolineare come si dimostri, anche nel documento ufficiale del Comune, che il combustibile principale usato in centrale sia il carbone. 
Non solo ma sempre secondo detto Rapporto questo carbone è utilizzato in modo pericoloso per la salute dei cittadini. Afferma il Rapporto: “ la Sezione 3 ha operato in modo apparentemente più continuo ma con una potenza che, escluso i mesi di luglio ed agosto ha oscillato sempre intorno all’80% di quella nominale e per un tempo mediamente oscillante intorno al 65% del possibile. Questa situazione è compatibile con l’esercizio di un impianto che segue le punte settimanali, ovvero viene posto in stand by nel week end.  L’ipotetico ma verosimile scenario sopra delineato è certamente penalizzante dal punto di vista delle emissioni in aria poiché implicherebbe un maggior numero di transitori e più lunghi tempi di marcia degli impianti a potenza ridotta.”


LA  AMMINISTRAZIONE COMUNALE, IN COERENZA CON IL PROGRAMMA ELETTORALE DEL SINDACO PROPONE DI SUPERARE ALMENO IN PARTE L’USO DEL CARBONE?
Come dichiarato più volte l’Assessore all’Ambiente del Comune di Spezia non ritiene che l’AIA (la nuova autorizzazione che verrà rilasciata alla centrale Enel) possa occuparsi di potenza e di qualità dei combustibili. Tutto ciò non è vero come ho avuto modo di dimostrare quima ai fini del ragionamento sviluppato in questo post ci basta sapere che l'Amministrazione Comunale non intende usare i propri poteri, ne chiedere al Ministero dell’Ambiente che usi i suoi, per eliminare o almeno ridurre drasticamente il consumo di carbone in centrale. 


I DATI UFFICIALI NAZIONALI SUL CARBONE NELLA GENERAZIONE ELETTRICA DIMOSTRANO LA NON STRATEGICITÀ DI QUESTO COMBUSTIBILE PER UN SISTEMA ENERGETICO NAZIONALE EFFICIENTE
Uno studio 2011, vedi qui, dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale - ( ISPRA cioè l’ente scientifico di supporto al Ministero dell’Ambiente nell’esercizio delle proprie funzioni) ha dimostrato una serie di  dati oggettivamente emblematici:
1. il carbone nella generazione termoelettrica in Italia è passato dalla produzione di 26.000 GWH (nel 2000) a quasi 40.000 GWH (2009): vedi pagina 12 del Rapporto;
2. le centrali a carbone sono nettamente meno efficienti di quelle a gas: vedi pagina 15 del Rapporto, inoltre le centrali a ciclo combinato, come le sezioni turbogas della centrale spezzina, hanno minori consumi proporzionali di elettricità per servizi ausiliari e perdite nei trasformatori, cioè sono più efficienti energeticamente anche nel loro funzionamento interno: vedi pagina 17 del Rapporto;
3. la minor efficienza delle centrali a carbone (che producono solo energia elettrica) a differenza dei cicli combinati gas/vapore (centrali a turbogas) comporta negli ultimi anni un sempre minor utilizzo di questi impianti a carbone quindi una sempre minore strategicità degli stessi in chiave di generazione elettrica nazionale: vedi pagina 16 del Rapporto



I DATI UFFICIALI NAZIONALI DIMOSTRANO CHE LE CENTRALI TERMOELETTRICHE A CARBONE SONO LE PRINCIPALI FONTI DI EMISSIONE DI GAS SERRA
Secondo il sopra citato studio dell’ISPRA:
1.la quota di emissioni di GHG (acronimo inglese di gas serra ndr.) dovuta alla produzione di elettricità è pari al 70,1% delle emissioni totali del settore delle industrie energetiche”: vedi pagina 21 del Rapporto
2. a parità di energia prodotta il carbone produce oltre il doppio di gas serra rispetto alle centrali a gas: vedi pagine 27 e 28 del Rapporto
3. “ Complessivamente l’intero parco termoelettrico nazionale presenta, a partire dal 1990, un incremento della produzione elettrica cui non è corrisposto un proporzionale incremento delle emissioni di CO2 per via del miglioramento tecnologico e dell’utilizzo di un mix combustibile caratterizzato complessivamente da fattori di emissione inferiori” . Quando si parla di mix di combustibile si fa riferimento al mix prevalentemente fondato sul metano come dimostrato dai grafici a pagina 29 del Rapporto e confermato da questo passaggio che riporto testualmente: “La diminuzione del fattore di emissione è dovuta principalmente al costante incremento della quota di gas naturale nella produzione elettrica ed alla continua diminuzione del fattore di emissione specifico per il gas naturale, diminuzione dovuta a sua volta all’incremento dell’efficienza di conversione elettrica degli impianti alimentati da gas naturale.”: vedi pagine 30 e 31 del Rapporto.
4. nel 2009 la produzione di grammi di CO2 per Kwh è stata di 892 per il carbone e di 376 per il gas naturale: vedi tabella 1.15  pagina 30 del Rapporto
5. relativamente alla produzione di emissione di gas serra evitati tra il 1990 al 2009  (grazie al mix di combustibili o interventi tecnologici) si afferma che ”per gli impianti alimentati da combustibili solidi e da prodotti petroliferi occorre considerare il contributo dei processi di desolforazione e denitrificazione la cui richiesta energetica spesso compensa o supera i progressi tecnologici in efficienza.” Quindi la desolforazione dei fumi delle centrali termoelettriche riduce l’efficienza energetica degli impianti e quindi contribuisce a produrre più gas serra a parità di energia prodotta. Come è noto la sezione a carbone della centrale di Spezia ha la desolforazione dei fumi!


LA PROMOZIONE DELL’USO DEL CARBONE È IN CONTRASTO CON LO SVILUPPO DELLE FONTI RINNOVABILI
Secondo un Rapporto Ufficiale della Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), pubblicato nel 2011, il  permanere dei sussidi alle fonti fossili sta impendendo lo sviluppo delle Fonti Rinnovabili a livelli adeguati per combattere l’effetto serra.
Per il testo del Rapporto vedi qui


LA CENTRALE DI SPEZIA È AI PRIMI POSTI NELLA CLASSIFICA DEGLI IMPIANTI A MAGGIOR EMISSIONI DI CO2
La centrale di Spezia è nei primi 10 impianti industriali a maggior emissioni di CO2  come ricostruito da Greenpeace vedi qui


IL LEGAME TRA AIA E AUTORIZZAZIONE ALLE EMISSIONI DI GAS SERRA
Come dovrebbe essere noto anche alla Amministrazione Comunale di Spezia le centrali come quella di Spezia sono soggette ad apposita autorizzazione alle emissioni di gas serra
come previsto dal DLgs 216/2006 (vedi qui e per il testo qui). 
Tale autorizzazione secondo detta normativa deve contenere le misure previste per controllare e comunicare le emissioni di gas serra secondo le linee guida adottate dalla autorità competenti UE e nazionali.
Secondo il comma 1 articolo 29sexies del DLgs 152/2006 (TU ambiente) l'autorizzazione integrata ambientale della centrale Enel può contenere valori limite per le emissioni dirette di gas serra: “quando ciò risulti indispensabile per evitare un rilevante inquinamento locale”; ora come dimostrato dalla classifica riportata in precedenza l’impianto spezzino rientra sicuramente in una casistica di forte inquinamento dal punto di vista delle emissioni di CO2. Non solo ma come ho avuto modo di spiegare più volte l’Autorizzazione alle emissioni nell’aria (assorbita dall’AIA per la centrale di Spezia) ai sensi del comma 4 articolo 271 del DLgs 152/2006 può stabilire prescrizioni: “anche inerenti le condizioni di costruzione o di esercizio, purché ciò sia necessario al perseguimento ed al rispetto dei valori e degli obiettivi di qualità dell'aria.” Tra questi ci sono anche le emissioni di gas serra come visto sopra. Quindi i nostri amministratori dovrebbero e potrebbero porre all’interno della procedura di AIA anche la questione delle emissioni di gas serra.




CONCLUSIONI
L’Assessore all’Ambiente del Comune di Spezia o non sa di cosa parla oppure mente sapendo di mentire quando afferma che il Comune: “si impegna a portare in sede nazionale un’uscita dai combustibili fossili” 

Ora sulla base della sequenza logica sopra riportata e  tratta da dati ufficiali, non elaborati da me o dagli ambientalisti, possiamo dedurre che: 

1. Federici si era impegnato in campagna elettorale di mettere in discussione la qualità dei combustibili in centrale (vedi carbone)

2. Il carbone è ormai il combustibile utilizzato oltre l’80% in centrale

3.  Il gruppo a carbone della centrale è utilizzato in modo speculativo da Enel con rischi rilevanti per gli impatti sulla salute dei cittadini, come affermato dallo stesso consulente del Comune

4. L’Amministrazione comunale in palese contraddizione con il programma elettorale del Sindaco ha sostenuto la tesi che con l’AIA non si possa chiedere di agire sulla qualità del combustibile in centrale

5. La legge vigente e le altre AIA rilasciate in giro per l’Italia dimostrano la possibilità  di agire sulla qualità del combustibile nonchè sulla potenza della centrale fino ad arrivare alla chiusura di interi gruppi generatori. 

6. I dati ufficiali nazionali dimostrano che le centrali a carbone sono in palese contraddizione con la promozione di un sistema energetico nazionale efficiente

7. le centrali a carbone sono tra gli impianti che emettono la maggior quantità di gas serra

8. le centrali a carbone bloccano lo sviluppo delle fonti rinnovabili

9. la centrale di Spezia è nei primi 10 impianti a livello nazionale nella emissione di gas serra

10. Il Comune e gli altri enti preposti alla procedura di AIA non hanno mai posto la questione di inserire in questa nuova autorizzazione la disciplina della autorizzazione alle emissioni di gas serra legandola alla gestione energeticamente efficiente dell’impianto.

Quindi
Il Comune di Spezia avvallando la permanenza della centrale a carbone a Spezia oltre a contribuire ad inquinare i cittadini spezzini si sta impegnando ad aumentare l’uso dei combustibili fossili a livello nazionale e l’aumento delle fonti fossili blocca lo sviluppo delle fonti rinnovabili……. L’ESATTO CONTRARIO DI QUANTO AFFERMATO NELLA  SUA INTERVISTA  DA PARTE DELL’ASSESSORE…… COMPLIMENTI PER LA COERENZA  E PER LA CONFUSIONE!




P.S.
In realtà non è finita perché in un prossimo post dimostrerò quanto costano agli italiani le centrali a carbone in termini di gas serra…








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