Il mio post sulla stato
del modello di regolamentazione della trasparenza e della partecipazione del
pubblico per il Comune di Portovenere (vedi QUI) , ha scatenato vari interventi di anonimi che invece di
intervenire, anche criticamente come è giusto che sia in democrazia, mi hanno
lanciato accuse in tipico stile mafioso: “lei scrive queste cose per interesse
personale (sic!), per avere questo e
quell’altro”…… etc. etc.
La tecnica è quella classica: non occuparsi di
rispondere nel merito a quello che scrivi ma gettare fumo sulla tua onestà e
buona fede intellettuale e professionale. Denigra denigra che qualche cosa
resterà.
Non è la prima volta che succede era già successo sistematicamente
sui miei post sulle bonifiche del sito di Pitelli e sul progetto di outlet di
Brugnato: ai miei post sempre documentati e argomentati, questi anonimi non rispondono mai nel merito ma mi ricoprono di insulti, di allusioni ai mie fantomatici interessi e a
volte anche di minacce esplicite.
Fino ad ora avevo sempre
cercato di rispondere con cortesia ed invitando l’anonimo di turno a rivelarsi
e soprattutto a criticare il merito di quello che scrivevo senza insulti
gratuiti o accuse personali più o meno
velate e indimostrabili. Ma senza alcun
successo.
Quindi dopo l’ennesima
uscita anonima ho deciso: adesso basta!
Ci ho pensato su per
qualche giorno e ho concluso che da ora in poi tutti i commenti anonimi su
questo blog saranno banditi.
Non è una forma di censura la mia ovviamente ma esattamente il contrario è l’affermazione
del principio per cui uno dei temi fondamentali per ridare respiro alla
democrazia a Portovenere , come a Brugnato come a Pitelli come nel resto della
Provincia spezzina e ovviamente in tutto
il nostro Paese, è quello della assunzione di responsabilità individuali.
Chi gestisce il potere
nel nostro territorio provinciale, ma lo stesso ragionamento si può estendere
al resto del Paese, cerca di far passare l’idea che
non siamo tutti uguali, che abbiamo bisogno di qualcuno che ci guidi e che al
massimo non ci resti che l’invettiva soprattutto anonima, abitudine sempre più
diffuse sulla rete.
E voglio essere chiaro è proprio l’anonimato in quanto tale, che voglio combattere, a prescindere dal fatto che esprima critiche o lodi verso quello che scrivo. Perché anche le lodi, se anonime, sono espressione di piccolezza
civica, di non assunzione di
responsabilità individuale, di mediocrità umana.
Non solo ma voglio anche
che venga bandito l’anonimato indiretto.
Che cosa è direte? Bene è quella forma
di accuse, dichiarazioni apparentemente contro ma che non fanno mai nomi e
cognomi di coloro che vengono criticati,
alludendo, girandoci intorno ma sempre e comunque senza dichiarare gli autori reali
delle scelte criticate. Senza fare ad
esempio operazioni di denuncia diretta, vedi QUI, in riferimento ai
dirigenti apicali del Comune di Spezia.
Basta con anonimi e con
gli anonimi indiretti ma anche con gli anonimi
paraculi!
Basta quindi anche con quella forma particolare di anonimato che è il
paraculismo della delega al leader di turno locale o nazionale. Chi gestisce il potere a livello locale e
nazionale sta cercando, con un certo successo ahimè, di far passare l’idea , anche tra quelli che hanno una posizione critica
verso il sistema dominante, che non siamo tutti uguali, che abbiamo bisogno di
qualcuno che ci guidi. Così perfino una parte delle c.d. sinistra alternativa è
caduta nella trappola della personalizzazione della ricerca del leader e
gli esempi qui si sprecano.
E' vero non siamo tutti uguali ma solo nel senso che ognuno di noi può impegnarsi ugualmente agli altri, con le proprie individualità punto. Tutto il resto sono scuse per impedire ad ognuno di noi di uscire dalla logica della partecipazione senza responsabilità individuale: “non ho tempo, non posso, ho un lavoro che mi impedisce di agire etc. etc. ed ancora "fammi sapere cosa avete deciso", oppure "si alla manifestazione ci sarò di certo......".
E' vero non siamo tutti uguali ma solo nel senso che ognuno di noi può impegnarsi ugualmente agli altri, con le proprie individualità punto. Tutto il resto sono scuse per impedire ad ognuno di noi di uscire dalla logica della partecipazione senza responsabilità individuale: “non ho tempo, non posso, ho un lavoro che mi impedisce di agire etc. etc. ed ancora "fammi sapere cosa avete deciso", oppure "si alla manifestazione ci sarò di certo......".
Dentro l’ assunzione di
responsabilità individuale ci sta, quindi, anche la fine di questa schifosa
abitudine dei commenti anonimi, diretti, indiretti e paraculi .....io tutto
quello che ho detto e fatto nella mia vita l'ho fatto mettendoci la faccia ………..
la gente deve imparare
ad assumersi la responsabilità personale di quello che dice, scrive e fa.....
aggiungo senza
nascondersi dietro cariche istituzionali formali, o gruppi/partiti organizzati o meno.
Fatto
questo io poi sono pronto a discutere con chiunque, a pubblicare qualunque
critica anche la più dura nei mie confronti, verso quello che scrivo, verso le
idee e gli interessi che voglio difendere.
Non ho paura del confronto
pubblico e trasparente IO!
bravo marco siamo tutti con te....no alla Mafietta
RispondiEliminaQuella di rispondere a critiche o osservazioni senza entrare nel merito ma semplicemente insultando chi ha osato dire qualcosa di diverso è purtroppo una modalità consueta dei nostri amministratori che hanno così educato molti cittadini. Si tratta della consuetudine a vedere in chi non pensa come te un avversario da combattere e schiacciare. Non c'è il colloquio, cioè il parlare insieme, ma solo una brutale selezione tra chi è allineato e chi no. Non smetteremo mai di contestare questa modalità ma purtroppo non ci stupisce più. A commento di questo post abbiamo scritto una nota su http://posidoniaportovenere.blogspot.it
RispondiEliminaGabriella Reboa
Hai ragione tutti buoni a nascondersi dietro ad un comodo anonimato.Ma sono atteggiamenti vigliacchi perchè si deve essere pronti a metterci la faccia,non solo le parole.Chi non dice chi è fuori dalle scatole
RispondiEliminaenrico Pandolfo
RispondiEliminaconcordo sull'eliminazione degli anonimi che esercitano il diritto di critica senza metterci la faccia.Alla radice di ogni discussione costruttiva c'è lo scambio di idee,che si realizza
solo in condizioni di pari dignità degli interlocutori.