lunedì 20 gennaio 2025

Corte dei Conti UE le violazioni del diritto comunitario e denunce dei cittadini sono concluse in eccessivo ritardo

Nella sua Relazione speciale 28/2024 (QUI) la Corte dei Conti rileva che, se da un lato la Commissione ha migliorato la gestione per rilevare e correggere le violazioni della normativa dell’UE, dall’altro l’archiviazione dei casi di infrazione (QUI) richiede ancora troppo tempo.

Nella stessa Relazione la Corte dei Conti sottolinea i ritardi nel trattare le denunce e le petizioni che i cittadini presentano al Parlamento UE e alla Commissione

La Corte alla fine dell’analisi delle criticità attuali formula alcune raccomandazione alla Commissione UE per superarle o ridurle.

 

La Corte ha constatato che il tempo impiegato dalla Commissione per completare le verifiche del recepimento del diritto comunitario e della corrispondenza delle disposizioni nazionali si è ridotto dal 2017. Tuttavia, per metà di tali verifiche è stato necessario più tempo di quanto previsto dai parametri di riferimento. L’esternalizzazione delle verifiche ha comportato addirittura una tempistica più lunga per il completamento, il che pone in evidenza la necessità di una pianificazione adeguata.

Nel periodo 2012-2023, il 74 % dei casi archiviati nel quadro del dialogo informale ha indotto il rispetto del diritto dell’UE da parte dello Stato membro in questione senza avviare una procedura formale di infrazione, ma i tempi medi di trattamento sono rimasti lunghi (28,4 mesi nel 2023).

La maggior parte dei casi è stata risolta prima che la Commissione proponesse sanzioni pecuniarie. Tuttavia, la Corte ha rilevato che taluni Stati membri effettuano pagamenti da diversi anni senza correggere le violazioni del diritto dell’UE.

Il sistema “Themis” (QUI) ha razionalizzato la gestione dei casi, ma manca ancora di alcune opportune funzionalità, il che impedisce un monitoraggio efficace. La Commissione pubblica informazioni incomplete, seppure pertinenti, in merito all’esecuzione del diritto dell’UE: sono accurate nel complesso, ma i dati riguardanti l’osservanza dei parametri di riferimento non sono esaustivi.

 



CRITICITÀ DEL TRATTAMENTO DELLE DENUNCE E DELLE PETIZIONI DEI CITTADINI ALLA COMMISSIONE UE

La Commissione registra le denunce presentate dai cittadini in merito a potenziali violazioni del diritto dell’UE. Ha dunque definito un parametro di riferimento di un anno dalla registrazione di una denuncia all’invio della lettera di costituzione in mora o di archiviazione, ma tale parametro non è stato raggiunto nel 38 % dei casi tra il 2012 e il 2023 e i tempi di trattamento sono aumentati dal 2021. La Commissione ha stabilito una serie di criteri per definire l’ordine di priorità delle denunce, ma alcuni di essi possono essere interpretati in modo diverso dai vari servizi. La Commissione riceve altresì petizioni dal Parlamento europeo. Se, in esito a una valutazione preliminare, viene dato ulteriore seguito a dette petizioni, esse diventano procedimenti d’ufficio della Commissione. Tuttavia, non vi è attualmente alcun collegamento tra la banca dati interna delle petizioni della Commissione e il sistema di gestione dei casi “Themis”; la Commissione, pertanto, non dispone di statistiche sul numero di petizioni a cui è stato dato seguito.

 



RACCOMANDAZIONI DELLA CORTE DEI CONTI ALLA COMMISSIONE UE

1.migliorare la pianificazione e la documentazione riguardo alle verifiche del recepimento e della corrispondenza delle disposizioni;

2. migliorare il trattamento delle denunce, delle petizioni e dei dialoghi informali;

3. rafforzare la gestione dei casi di infrazione e aggiornare, ove necessario, la metodologia per proporre sanzioni;

4. potenziare il monitoraggio e la rendicontazione in merito alle attività di esecuzione.


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