Nella stessa Relazione la
Corte dei Conti sottolinea i ritardi nel trattare le denunce e le petizioni che
i cittadini presentano al Parlamento UE e alla Commissione
La Corte alla fine dell’analisi
delle criticità attuali formula alcune raccomandazione alla Commissione UE per
superarle o ridurle.
La Corte ha constatato che
il tempo impiegato dalla Commissione per completare le verifiche del
recepimento del diritto comunitario e della corrispondenza delle disposizioni nazionali si è ridotto dal 2017.
Tuttavia, per metà di tali verifiche è stato necessario più tempo di quanto
previsto dai parametri di riferimento. L’esternalizzazione delle verifiche ha
comportato addirittura una tempistica più lunga per il completamento, il che
pone in evidenza la necessità di una pianificazione adeguata.
Nel periodo 2012-2023, il
74 % dei casi archiviati nel quadro del dialogo informale ha indotto il
rispetto del diritto dell’UE da parte dello Stato membro in questione senza
avviare una procedura formale di infrazione, ma i tempi medi di trattamento
sono rimasti lunghi (28,4 mesi nel 2023).
La maggior parte dei casi
è stata risolta prima che la Commissione proponesse sanzioni pecuniarie.
Tuttavia, la Corte ha rilevato che taluni Stati membri effettuano pagamenti da
diversi anni senza correggere le violazioni del diritto dell’UE.
Il sistema “Themis” (QUI)
ha razionalizzato la gestione dei casi, ma manca ancora di alcune opportune
funzionalità, il che impedisce un monitoraggio efficace. La Commissione
pubblica informazioni incomplete, seppure pertinenti, in merito all’esecuzione
del diritto dell’UE: sono accurate nel complesso, ma i dati riguardanti
l’osservanza dei parametri di riferimento non sono esaustivi.
CRITICITÀ DEL TRATTAMENTO
DELLE DENUNCE E DELLE PETIZIONI DEI CITTADINI ALLA COMMISSIONE UE
La Commissione registra le
denunce presentate dai cittadini in merito a potenziali violazioni del diritto
dell’UE. Ha dunque definito un parametro di riferimento di un anno dalla
registrazione di una denuncia all’invio della lettera di costituzione in mora o
di archiviazione, ma tale parametro non è stato raggiunto nel 38 % dei casi tra
il 2012 e il 2023 e i tempi di trattamento sono aumentati dal 2021. La
Commissione ha stabilito una serie di criteri per definire l’ordine di priorità
delle denunce, ma alcuni di essi possono essere interpretati in modo diverso
dai vari servizi. La Commissione riceve altresì petizioni dal Parlamento
europeo. Se, in esito a una valutazione preliminare, viene dato ulteriore
seguito a dette petizioni, esse diventano procedimenti d’ufficio della
Commissione. Tuttavia, non vi è attualmente alcun collegamento tra la banca
dati interna delle petizioni della Commissione e il sistema di gestione dei
casi “Themis”; la Commissione, pertanto, non dispone di statistiche sul numero
di petizioni a cui è stato dato seguito.
RACCOMANDAZIONI DELLA
CORTE DEI CONTI ALLA COMMISSIONE UE
1.migliorare la
pianificazione e la documentazione riguardo alle verifiche del recepimento e
della corrispondenza delle disposizioni;
2. migliorare il
trattamento delle denunce, delle petizioni e dei dialoghi informali;
3. rafforzare la gestione
dei casi di infrazione e aggiornare, ove necessario, la metodologia per
proporre sanzioni;
4. potenziare il
monitoraggio e la rendicontazione in merito alle attività di esecuzione.
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