giovedì 22 febbraio 2024

Dopo le audizioni in Consiglio Regionale su emissioni dei porti liguri: alcune proposte operative

La relazione (QUI) che Arpal ha deposito per la audizione tenutasi, lo scorso 15 febbraio e stamane, in IV Commissione Ambiente Territorio del Consiglio Regionale avente ad oggetto le emissioni delle navi nei porti liguri, contiene alcuni passaggi significative che analizzo criticamente nel seguito del post fornendo anche due proposte che sono la conseguenza di detta analisi.

  


PRIMA QUESTIONE: IL RAPPORTO TRA EPISODI ACUTI DI  INQUINAMENTO E SUPERAMENTO DEI LIMITI DI LEGGI DEGLI INQUINANTI AERIFORMI

Arpal nella sua relazione, nella parte finale che fa riferimento alle problematiche emissive dal porto spezzino con ricadute nel centro urbano spezzino. Arpal afferma: “… il tema dell’impatto dei fumi delle navi sulla qualità dell’aria delle città portuali è di grande attualità e difficile soluzione: le emissioni interessano areali più o meno circoscritti attorno al fumaiolo, con un impatto e una percezione da parte della popolazione che dipendono dalle condizioni meteo e dal tipo di imbarcazione. Producono episodi acuti, a volte persistenti per qualche ora, ma non sufficienti a determinare il superamento degli attuali limiti normativi di qualità dell’aria.”.

Come affermano studi autorevoli ormai confermati senza alcuna smentita ad esposizioni di breve durata è risultato associato un incremento di mortalità per tutte le cause e di insorgenza di patologie acute quali l’infarto del miocardio e l’ictus.

I più importanti progetti, che nel passato hanno valutato gli effetti acuti dell’inquinamento in oltre 20 città italiane, sono i progetti EpiAir (2001-2005)50-51 ed EpiAir2 (2006-2010)53,54,58; i risultati hanno evidenziato effetti sia sulla mortalità che sulla morbosità soprattutto per cause cardiovascolari e respiratorie.

Non solo ma ad esempio per gli ossidi di azoto (molto presenti in quantità significative nella zona residenziale limitrofa al punto di attracco delle navi da crociera: QUI) gli effetti acuti comprendono: infiammazione delle mucose, decremento della funzionalità polmonare, edema polmonare. Gli effetti a lungo termine includono: aumento dell'incidenza delle malattie respiratorie, alterazioni polmonari a livello cellulare e tissutale, aumento della suscettibilità alle infezioni polmonari batteriche e virali. Il gruppo a maggior rischio è costituito dagli asmatici e dai bambini.

 

Ebbene anche se come afferma Arpal con l’attuale normativa (che peraltro come è noto verrà modificata in modo più restrittivo) non ci sono superamenti dei limiti di legge (e nel recente passato peraltro ci sono stati per ben due volte: 2017-2018)  perché utilizzando la metodologia dei vari studi internazionali e nazionali, non si approfondiscono gli effetti sanitari subito dalla popolazione del centro città per gli effetti acuti dovuti anche alle emissioni del porto spezzino  come dimostrato dai bollettini di Arpal che dimostrano da tempo la qualità scarsa dell’aria nei periodi di livelli di punta delle ricadute degli inquinanti?

Quanto sopra è ancora più necessario visto quello che emerge, da studi autorevoli (QUI), ancora di più la inadeguatezza dei limiti di emissioni dalle navi e dei metodi di controllo delle stesse.

Questo approfondimento sul rischio sanitario andrebbe strettamente legato a una revisione del monitoraggio anche in termini comunicativi:

1. l’aggiornamento dei punti di monitoraggio quando emergono superamenti dei limiti dell’OMS a prescindere che corrispondano a quelli di legge;

2. più punti di campionamento per raccogliere dati a lungo termine sugli inquinanti atmosferici contemplati dalla direttiva. Mi chiedo in questo senso il punto di monitoraggio sopra il palazzo ASL in via 24 Maggio perché non è stato installato prima e non credo sia comunque sufficiente;

3. modificare immediatamente il sistema dei controlli sui combustibili marittimi nel porto spezzino. Questo perchè secondo la vigente normativa i campionamenti svolti nel porto di Spezia per quanto comunicato dalla autorità competente non raggiungono neppure le percentuali minime previste dalla normativa citata (Decisione UE 2015/253 e Decreto 22/3/2017); infatti, la norma internazionale che disciplina le modalità di controllo sulla qualità dei combustibili delle navi (convenzione Marpol) all’allegato VI relativo alle emissioni inquinanti delle navi e relative ispezioni, non fa riferimento esplicitamente ai controlli a campione ma a controlli periodici (regole 5, 10, 11).

 

 

 

QUANTO LA ELETTRIFICAZIONE DELLE BANCHINE RISOLVE IL PROBLEMA DELL’INQUINAMENTO DALLE NAVI CHE ATTRACCANO NEL PORTO SPEZZINO

La relazione di Arpa presentata nella audizione del 15 febbraio scorso afferma, “in relazione alle risposte tecnologiche alle problematiche emissive del porto di Spezia, quanto segue: L’elettrificazione delle banchine permetterà di mitigare l’impatto, riducendo l’emissione al solo tempo tecnico di manovra e di passaggio da un sistema di alimentazione all’altro; analogamente, miglioramento alle emissioni prodotte potrà derivare dall’adozione di combustibili alternativi”. Arpal conclude affermando, ovviamente, la sua competenza istituzionale e professionale su questa tematica.

Ma da quanto affermato da Arpal si conferma come la elettrificazione sempre che arrivi in tempi limitati, come afferma l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale, non è sufficiente (vedi anche QUI) da sola a rimuovere in modo rilevante il rischio salute pubblica per i cittadini che vivono nelle aree prospicienti allo scalo spezzino.

 

Visto quanto sopra è necessario, a prescindere dalla tempistica realizzativa della elettrificazione delle banchine, la predisposizione un protocollo operativo che sulla base di adeguati analisi della correlazione sull’impatto sanitario degli effetti acuti nelle zone interessate dalle emissioni delle navi in porto, prevede ulteriori interventi di limitazione delle attività emissive delle navi in porto fino a  prevedere, se risultasse necessario, una riduzione degli accosti a cominciare dalle navi da crociera?

 

 

Nessun commento:

Posta un commento