Dopo lo scandalo amministrativo che aveva visto inserire il
progetto di Biogestore nel sito di Saliceti nel nuovo Piano regionale rifiuti
liguri approvato la scorsa estate nonostante la sentenza del TAR Liguria che
aveva annullato la autorizzazione a detto progetto proprio perché in contrasto
con la pianificazione pubblica
Dopo lo scandalo amministrativo che aveva visto allegare al Piano
regionale rifiuti liguri approvato la scorsa estate un documento all’interno
del quale si chiedevano i finanziamenti alla apposita misura del PNRR per gli
impianti di rifiuti citando addirittura la autorizzazione n° 2286 del 2021
annullata dal TAR quindi inesistente al momento della approvazione del nuovo Piano
Regionale.
Ecco che arriva il Decreto ministeriale (QUI) che assegna i finanziamenti
del PNRR agli impianti di gestione rifiuti compreso quello dell’ambito spezzino
peraltro con una dizione sbagliata perché l’ATO (ambito territoriale ottimale)
in Liguria è regionale non provinciale mentre quello che è provinciale è costituito dalla pianificazione di area che serve per individuare i siti degli impianti di rifiuti che aveva indicato nel 2018 Boscalino (Arcola) e non Saliceti (Vezzano Ligure).
Ma si poteva fare tutto questo? NO e di seguito spiego perché...
Nelle premesse del Decreto di ieri che assegna i finanziamenti del
PNRR viene citato il Decreto del
Ministero della Transizione Ecologica del 28 settembre 2021 n° 396 (QUI):
“Definizione delle procedure di evidenza pubblica da avviarsi per
l'assegnazione delle risorse finanziarie previste per l'attuazione degli interventi
relativi all'Investimento 1.1, Missione 2, Componente 1 del Piano nazionale di
ripresa e resilienza (PNRR) per la realizzazione di nuovi impianti di gestione
dei rifiuti e l'ammodernamento di impianti esistenti.”.
Il Decreto 28 settembre 2021 n° 396 del
MITE in particolare è interessante relativamente ai criteri di selezione dei progetti per la linea di intervento B che riguarda: “l’ammodernamento e realizzazione di
nuovi impianti di trattamento/riciclo dei rifiuti urbani provenienti dalla
raccolta differenziata”. È indiscutibile che si faccia riferimento anche ai
biodigestori. Infatti, se è vero che i rifiuti organici non sono citati in modo
letterale nella definizione di rifiuti urbani ex lettera b) articolo 183
DLgs 152/2006 in realtà al punto 1 di detta lettera b) si fa riferimento ai
rifiuti domestici tra i quali come risulta dall’allegato L-quater rientrano
anche i rifiuti organici; inoltre la lettera p) articolo 183 del DLgs
152/2006 nel definire la raccolta differenziata non fa distinzioni e tra
indifferenziati ed organici.
Non solo ma i criteri di selezione dei progetti di impianti che
trattano riciclano i rifiuti da raccolta differenziata fanno riferimento
proprio alla misura (indicata dal Decreto Ministero dell’Economia e delle
Finanze) relativa a ”Investimento 1.1 - Realizzazione nuovi impianti di
gestione rifiuti e ammodernamento di impianti esistenti Investimento 1.2 -
Progetti <faro>> di economia circolare”.
Quindi tornando al Decreto del 2021 due sono i criteri
significativi per selezionare i singoli progetti:
1. coerenza con la pianificazione di settore: piano regionali e piani
provinciali e di ambito per la gestione dei rifiuti;
2. evitare la lesione del principio sancito dall’articolo 17 del
Regolamento UE 2020/852 “non arrecare un danno significativo” principio DNSH contro
l’ambiente.
Il primo criterio significa quindi che tutti gli impianti devono essere
previsti dalla Pianificazione pubblica e devono quindi rispettare le procedure
del DLgs 152/2006: quindi Valutazione Ambientale Strategica (VAS)
su scenari alternativi di tecnologia e di sito.
Dando ad ogni scenario un peso ambientale economico e sociale secondo i criteri
dei nuovi Regolamenti UE sopra riportati. Non a caso la lettera e)
dell’allegato VI alla Parte II del DLgs 152/2006 prevede che nel Rapporto
Ambientale che accompagna il Piano ai fini
della VAS occorre dimostrare il rispetto: “e) obiettivi di
protezione ambientale stabiliti a livello internazionale, comunitario o
degli Stati membri, pertinenti al piano o al programma, e il modo in cui,
durante la sua preparazione, si è tenuto conto di detti obiettivi e di ogni
considerazione ambientale”.
Nel documento “PNRR 58 proposte enti liguria” allegato al
nuovo Piano Regionale rifiuti della Liguria si legge che Recos su delega della
Provincia ha proposto al finanziamento ex DM 396/2021 il progetto di
biodigestore a Saliceti autorizzato con Paur 2286/2021.
N.B. secondo il Decreto 28/9/2021 : “Il
Ministero della transizione ecologica
si riserva altresi'
di revocare il finanziamento
concesso nel caso
in cui il
soggetto destinatario delle risorse di cui al punto 1 incorra in
irregolarità essenziali non sanabili oppure in violazioni di leggi,
regolamenti e disposizioni
amministrative vigenti”. Ad oggi il TAR Liguria, come ho già scritto, ha
annullato il PAUR rilasciato dalla Regione con le motivazioni riportate in
precedenza quindi già non sarebbe stato possibile assegnare il finanziamento al
progetto su Saliceti.
Ora arriva il Decreto ministero ambiente e sicurezza energetica
N° 198 del 2 dicembre 2022 che approva la graduatoria definitiva delle
Proposte ammesse a finanziamento relativa all’Investimento 1.1 Linea
d’Intervento B per come riportata all’Allegato 1
Il punto 6 del decreto ministeriale 28 settembre 2021, n. 396 dispone che le proposte di finanziamento di cui al punto 2 del medesimo decreto saranno oggetto di selezione e valutazione da parte di apposita Commissione che approverà la graduatoria definitiva delle Proposte ammesse a finanziamento relativa all’Investimento 1.1 Linea d’Intervento B
Il nuovo Decreto n° 198/2022 quindi approva la graduatoria dei progetti ammessi ed elencati nell'allegato 1 dove, tra gli altri, si legge: “MTE11B_00000626 ATO RIFIUTI DELLA PROVINCIA DELLA SPEZIA Nord 68,07 40.000.000,00 euro”.
È chiaro che l’unico riferimento possibile è al progetto di
biodigestore di Saliceti (Vezzano Ligure). Altri impianti non sono in ballo visto che l’altro
sito teoricamente possibile quello di Boscalino (in quanto previsto ancora oggi dal Piano
Provinciale e dal Piano di Ambito Regionale) non ha alcuna
autorizzazione neppure annullata, sia pure fino alla decisione del Consiglio di
Stato, come invece ha quello su Saliceti. Quindi se si spostasse questo
finanziamento su Boscalino occorrerebbe riaprire prima di tutto la gara e poi la procedura di autorizzazione
che comporterebbe quasi sicuramente la perdita del finanziamento. Infatti, se
salta il progetto di Saliceti definitivamente perché il Consiglio di Stato conferma
al sentenza del TAR Liguria scatta automaticamente l’obbligo di annullare anche
il finanziamento al progetto su Spezia con buona pace di tutte le manovre della
Regione Liguria perpetrate in tutti questi mesi come ho spiegato nella prima
parte del post per aggirare la sentenza del TAR Liguria.
DUE DOMANDE FINALI
Come ha potuto la Commissione Ministeriale assegnare questo
finanziamento in palese contrasto con i criteri di assegnazione fissate da un
Decreto citato in premessa al provvedimento di assegnazione?
Forse qualcuno ha la sfera di cristallo e ha potuto conoscere in
anticipo la decisione del Consiglio di Stato sull’appello di Recos e Regione
contro la sentenza del TAR Liguria?
P.S.
Il Decreto che finanzia con i soldi del PNRR i vari impianti rifiuti ha escluso il progetto di biodigestore Cermec di Massa perchè è nell'elenco dei finanziamenti per il centro sud nonostante che abbia un punteggio migliore di quello previsto a Spezia nel sito di Saliceti. Un progetto quello di Massa che se venisse comunque realizzato insieme con quello di Saliceti realizzerebbe due mega biodigestori a distanza di qualche decina di KM con buona pace delle Macro Aree Interregionale di cui parla il Programma Nazionale Rifiuti approvato con DM 257 del 24 giugno 2022 (QUI) sulla base della intesa della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, nella seduta del 21 giugno 2022.
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