sabato 4 luglio 2020

Centrale a gas di Spezia: il lavacro di tutte le responsabilità ambientali della politica spezzina


Vogliono dimostrare (i politici spezzini che governano il Comune e alcuni che fanno opposizione) che una centrale a gas è insalubre, e l’Amministrazione comunale spezzina darà un incarico ad un professore di chiara fama per raggiungere questo obiettivo (QUI).

Per decenni, tutti (destra e sinistra)  non hanno voluto dimostrare i pericoli sanitari del carbone tanto che il Sindaco precedente non rilasciò neppure il Parere Sanitario all'autorizzazione integrata ambientale (AIA) anche se era obbligatorio per legge.

Nel frattempo il porto continua a inquinare bellamente (fumi e rumori) e ora anche le navi da crociera. Vedremo come andranno i prossimi dragaggi,  i nuovi dragaggi, non quello piccolo attuale ma il prossimo soprattutto andranno sicuramente sotto  l'occhio e il cervello del sottoscritto, li userò entrambi statene certi  e sappiamo che detta da me non è una battuta visto che il precedente dragaggio è finito con una sentenza della Cassazione che ha applicato per la prima volta i delitti ambientali in Italia.
Per non parlare della mancata bonifica di gran parte del sito di Pitelli a cui non frega un belino a nessuno e pensare che da anni c’è una mozione votata all’unanimità dal Consiglio Comunale che impegnerebbe a fare cose precise ma tanto è! 
Vogliamo poi ricordare cosa c'è ancora nell'area ex IP, e vogliamo parlare dell'Arsenale Militare dell'amianto non rimosso,  e dove è finita la rabbia pre-elettorale di quelli che non volevano le demolizioni delle navi militari in pieno centro città? Dimenticata appena aperti i cantieri!


Insomma .... il progetto di centrale a gas di Enel diventerà il lavacro (NOTA 1) per la classe politica dove potranno rimuovere tutte le responsabilità passate e presenti di molti sia quelli che ora governano sia quelli che ora sono all’opposizione e si riscoprono ambientalisti tutti di un pezzo!

Non vi dico cosa penso di tutto questo ma se in città c'è ancora un opinione pubblica indipendente dovrà pur capire che l’unica cosa che manca a Spezia è un progetto di risanamento ambientale complessivo che sia sostenuto da una politica industriale che possa finanziarlo visto che noi abbiamo da “finanziare” il mega debito pubblico di Acam prodotto dalla insipienza e il clientelismo di una sinistra da poco finita all’opposizione anche per questo!

Torniamo allo studio che dovrebbe dimostrare la insalubrità della centrale a gas. Non dovrebbe essere difficile scientificamente visto che una centrale a gas produce comunque inquinanti anche se in misura minore del carbone. Ma attenzione cari ambientalisti dell’ultima ora, che la insalubrità per pesare dentro un procedimento di VIA e quindi incidere sulla sua conclusione non può limitarsi a dire che, per esempio, più ossidi di azoto dalla combustione del gas aumentano il rischio sanitario perché a quel livello avrà gioco facile Enel nel dire che il carbone inquinava molto di più e quindi la nuova centrale a gas migliorerà in se la situazione ambientale.   Bisognerà invece valutare l’impatto cumulativo insostenibile con tutte le altre fonti inquinanti di cui la centrale potrebbe ( ma va dimostrato) essere la classica “goccia che fa traboccare il vaso” anche se il vaso , pardon i polmoni degli spezzini sono traboccati da tempo a mio avviso.  
Ecco quindi che il problema non sarà più solo la centrale a gas (anzi questa sarà una aspetto secondario in termini eziologici) ma semmai tutte le altre fonti che, anche se non si farà la centrale a gas, resteranno eccome.

Allora pongo un quesito agli statisti della amministrazione comunale e a quelli di opposizione: come finanziare un progetto di risanamento ambientale del territorio spezzino: con quali risorse, con quali interlocutori industriali, con quali procedure, con quali bilanci ambientali economici  e sociali?
E qui si torna a quanto scrivevo nel mio post precedente (QUI): partire dalla contraddizione del progetto di centrale a gas così come presentato da Enel con gli obiettivi di de-carbonizzazione della economia nazionale ed europea  tenendo però ben chiaro sullo sfondo al contempo i vincoli sulla stabilità del sistema elettrico nazionale integrato con quello europeo nella transizione alla generazione elettrica dalle sole fonti rinnovabili.

Cari ambientalisti dell’ultima ora che governate ora o che siete stati mandati all’opposizione da poco, sforzatevi di pensare qualcosa di più di quanto avete fatto fino ad ora sulla centrale a gas, sforzatevi di fare quello che avete chiesto per decenni a quelli come me: “non limitarti a dire no”.
Si può fare! Si possono coinvolgere il Governo Nazionale, la Regione Liguria, Enel, le forze economiche sociali e ambientaliste e soprattutto i cittadini per un progetto energia territorio ambiente perché come scrive la UE nella sua Raccomandazione del 18 giugno 2019 occorre che gli Stati Membri valutino:  la misura in cui il previsto sviluppo nel settore del gas è compatibile con gli obiettivi di decarbonizzazione dichiarati e con il programmato abbandono graduale degli impianti termoelettrici a carbone”. Ecco cosa va dimostrato: si può garantire la stabilità del sistema elettrico fin da ora senza fonti fossili, altro che la: “insalubrità della centrale a gas”!



NON SI TRATTA DI "SERRARE LE FILA CONTRO LA CENTRALE A GAS" COME TITOLA UN QUOTIDIANO LOCALE  ON LINE MA DI APRIRLE AL MONDO PERCHE' QUESTA PARTITA SI VINCE O SI PERDE SOLO CON UNO SGUARDO NAZIONALE ED EUROPEO! 
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NOTA 1 : fonte fotografia: comunit-abba.it

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