Partendo da una recentissima sentenza del TAR Puglia con il post che segue si effettua una ricostruzione del ruolo e delle funzioni della Autorità Portuale secondo la vigente normativa e la prevalente giurisprudenza in materia. Confrontando questo ruolo e funzioni con quello svolto in questi anni dall'Autorità Portuale di Spezia si può rilevare come questo ente abbia spesso e volentieri non adeguatamente rispettato natura e compiti assegnati ex lege, soprattutto nel campo della tutela dell'ambiente e della prevenzione sanitaria.
Post aggiornato il 28/11/2015
UNA SENTENZA CHE CONFERMA IL RUOLO DI AUTORITÀ INDIPENDENTE DELLA
AUTORITÀ PORTUALE
Il
TAR PUGLIA nella sentenza n.1138 del 4/7/2012 (vedi qui) ha
confermato la natura di ente pubblico non economico della Autorità Portuale. Lo
ha fatto riprendendo gli indirizzi che emergono dalla normativa e prevalente
giurisprudenza in materia:
1. “L'autorità portuale ha personalità giuridica di diritto
pubblico ed è dotata di autonomia amministrativa” : articolo 6, secondo
comma legge n.84 del 1994
2. “Gli atti
di concessione demaniale rilasciati dalle autorità portuali, in ragione
della natura giuridica di enti pubblici non economici delle autorità medesime”:
art. 1,comma 993,della legge n.296 del 2006
3. Le competenze
della Autorità Portuale elencate dal primo comma dell’articolo 6 legge n.84
del 1994. “Tali attività, implicanti,
come si è visto, anche l’esercizio di poteri autoritativi, riguardando
prevalentemente attività di supervisione e di controllo sul corretto
funzionamento del porto e delle sue strutture operative, assumono una specifica
connotazione di carattere pubblicistico e coerentemente, quindi, al successivo
comma 2 del medesimo articolo 6 della legge n. 84 del 1994, si specifica che
l’Autorità portuale “ha personalità
giuridica di diritto pubblico”: Parere del Consiglio
di Stato n. 1641 del 9/7/2002
4. Le competenze del Presidente della Autorità Portuale:
art.8, terzo comma della legge 84/1994.
5. “l’Autorità Portuale ha natura di ente
pubblico economico con specifico riferimento alla disciplina privatistica del
rapporto di lavoro”: Corte di Cassazione n. 13729 del 2000 e
n.12232 del 2004, quindi non con riferimento alle funzioni tipiche della AP
sopra riportate.
Aggiunge
il TAR Puglia che la separazione fra
la promozione del mercato e la partecipazione allo stesso in regime di parità
con altri operatori è affermata a chiare lettere dall’art. 6, sesto comma, che
recita : “Le autorità portuali non possono esercitare, né direttamente né
tramite la partecipazione di società, operazioni portuali ed attività ad esse strettamente connesse.
Le autorità portuali possono costituire ovvero partecipare a società esercenti attività accessorie o
strumentali rispetto ai compiti istituzionali affidati alle autorità medesime, anche ai fini della
promozione e dello sviluppo dell'intermodalità, della logistica e delle reti
trasportistiche .”
Non
solo ma precise sempre il TAR Puglia che la partecipazione diretta al mercato si
esprime solo nell’ipotesi di cui all’art. 23, quinto comma ,della legge n.84
del 1994,secondo il quale : “Le autorità
portuali istituite nei porti in cui le organizzazioni portuali svolgevano i
servizi di interesse generale di cui all'articolo 6, comma 1, lettera c) ,
possono continuare a svolgere in tutto o in parte tali servizi, escluse le
operazioni portuali,…”
Conclude
il TAR Puglia : “Si può, pertanto, concludere nel senso che
l’Autorità portuale, per la assoluta prevalenza dei compiti pubblicistici
affidatile dalla legge e per le modalità con le quali li persegue, è un ente
pubblico non economico…… Che i
poteri attribuiti al Presidente dell’Autorità portuale riguardino interessi
della collettività nella fase della individuazione degli stessi e delle vie per
raggiungerli, cioè poteri
pubblici nella loro più elevata declinazione nell’ambito dell’amministrazione
non sembra che possa essere posto in dubbio.”
LA LEGGE CONFIGURA UNA AUTORITA’ PORTUALE CHE DEVE GESTIRE LE AREE DEMANIALI DI COMPETENZA TENENDO CONTO DI TUTTI GLI INTERESSI ECONOMICI, AMBIENTALI: INSISTENTI NELL’AREA DI COMPETENZA
E’
indiscutibile che la normativa e la giurisprudenza sopra citate individuino
nella AP un ente che nell'indirizzare (pianificare e programmare) lo sviluppo
del porto debba svolgere un ruolo super partes in grado di equilibrare tutti “gli interessi della collettività”, tra i quali rientrano
sicuramente anche quelli dei cittadini residenti nei quartieri prospicienti al
porto.
In
particolare il ruolo fondamentale in campo ambientale in ambito portuale è
infatti onere precipuo dell’AP, stante il dettato normativo sia della L.
84/1994[1],
sia di quella ambientale ed in materia di sicurezza del lavoro, che
direttamente o indirettamente identificano l’Autorità
Portuale con poteri/doveri simili a quelli dei Comuni. In quest’ottica, le
Autorità Portuali si devono muovere, organizzando e controllando le attività di
prevenzione e tutela ambientale su tutte le aree portuali. Non a caso il Parere
del Consiglio di Stato n. 1641 del 9/7/2002
nell’analizzare i compiti della Autorità Portuale ex articolo 6 legge quadro
84/1994 afferma: “Tali attività,
implicanti, come si è visto, anche l’esercizio di poteri autoritativi,
riguardando prevalentemente attività di supervisione e di controllo sul
corretto funzionamento del porto e delle sue strutture operative, assumono una
specifica connotazione di carattere pubblicistico”.
Non solo ma lo stesso Consiglio di Stato, nel suo parere n.
2361 del 25/7/2008 (vedi qui), ha
chiarito che questa visione di una Autorità Portuale quale ente di indirizzo e controllo per uno sviluppo
armonico (in termini urbanistici, economici, ambientali, di sicurezza in
generale di lavoratori e cittadini residenti ) si sposa con l’evoluzione della
visione dei porti commerciali nella legge quadro del 1994. Afferma il parere
citato: “ Il porto è dunque visto, nell’ottica del
legislatore del 1994 e nella concreta esperienza di applicazione di quella
legislazione, non più come un semplice
punto di approdo, ma un centro di vasti e complessi interessi industriali e
commerciali che travalicano l’ambito portuale per coinvolgere il vasto
entroterra regionale con interventi logistici, trasportistici,
infrastrutturali non solo controllati ma
anche direttamente gestiti, con strumenti di diritto pubblico e privato,
dell’autorità portuale.”
L’AUTORITA’ PORTUALE DI SPEZIA HA RISPETTATO IL
RUOLO ASSEGNATOGLI DALLA NORMATIVA E GIURISPRUDENZA?
Sono
molti gli esempi che dimostrano che in questi anni l’Autorità Portuale di
Spezia si è comportata spesso e volentieri come il rappresentante sindacale dei
terminalisti, anzi del terminalista Contship, venendo meno al ruolo
istituzionale assegnatoli, come sopra ho descritto, dalla legge e dalla
giurisprudenza amministrativa per non parlare della dottrina prevalente.
Vogliamo
fare degli esempi? Eccoli ……..
Inquinamento da rumore: la zoonizzazione acustica
Intanto
su questo punto, complici Comune nonché Provincia e Region, per l’area portuale è
stata approvata una zoonizzazione acustica assolutamente in contrasto con la
vigente normativa. Venne infatti
classificata l’area portuale in classe VI, quando la legge inseriva e inserisce
tutt’ora i porti commerciali in classe IV. Ciò ha permesso al porto commerciale
di sottostare a livelli di emissioni acustica ben più ampi di quelli della
classe IV. Ora essendo la zone portuale
molto vicina a quartieri densamente abitati ciò ha comportato un ulteriore
violazione della legge: il divieto di mettere in sequenza aree residenziali e
portuali con poche decine di metri di distanza. Infatti come affermato dalla giurisprudenza
prevalente la zoonizzazione da parte del Comune deve prevedere una gradualità
nel succedersi delle varie zone omogenee che garantisca un reale abbattimento
delle emissioni sonore evitando al contempo un contatto diretto tra aree di
diversi livelli di immissioni.
Inquinamento
da rumore: il mancato rispetto delle ordinanze della Autorità Portuale
Si riportano di seguito le ordinanze che l’AP
ha emesso in questi anni contro l’inquinamento da rumore:
Numero e data Ordinanza
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Ordinanza AP 19/2000 del
15/5/2000
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Prescrizione prevista
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Limitazioni sobbalzo rimorchi portuali industriali
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Descrizione della Prescrizione
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Obblighi di inserimento,
entro il 20/5/2000 di blocchi in gomma atti ad assorbire i fenomeni di
sobbalzo per ridurre la rumorosità
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Numero e data Ordinanza
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Ordinanza AP 20/2000 del
15/5/2000
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Prescrizione prevista
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Limitazioni rumore gru
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Descrizione della Prescrizione
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Limitazione nelle ore
notturne delle emissioni sonore da dispositivi di segnalazione acustica di
gru in banchina e di piazzale a rotaia
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Numero e data Ordinanza
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Ordinanza AP 30/99 del 30/9/1999
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Prescrizione prevista
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Ordinanze prescrittive sulla
limitazione del rumore dal traffico portuale e movimentazione containers nei
piazzali del porto commerciale
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Descrizione della Prescrizione
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Rispetto limiti di velocità
per ridurre la rumorosità degli autotreni
Obbligo di manutenzione dei
piazzali e collegamenti viabili per evitare sobbalzi rumorosi al passaggio
dei mezzi
Misure cautelari nella
movimentazione dei containers in area portuali
Limitare segnalazione
acustiche ferroviarie da parte delle Ferrovie SpA
|
Come
risulta sia da numerosi verbali dei vigili urbani del Comune di Spezia, sezione
vigilanza ambientale, che da varie lettere dell’Ufficio Ambiente del Comune,
queste ordinanze non sono mai state rispettate producendo, tutt’ora un grave
disagio alla vivibilità dei quartieri che da Fossamastra arrivano fino all’altezza
di Via S. Cipriano.
E’ ovvio che la principale responsabilità
di tali violazioni sia della Autorità Portuale. D’altronde per rendere il clima
di connivenza che tutte le autorità preposte ( di nomina politica soprattutto)
hanno svolto verso l’inquinamento da rumore del porto, si veda un rapporto del
23/7/1998 inviato al Sindaco dai Vigili Urbani sezione Ambiente e Territorio
del Comune capoluogo dove si affermava
nella parte finale : “ In relazione alle problematiche più generali
derivanti dall’inquinamento acustico provocato dall’attività portuale si fa
presente che questo Corpo di P.M. ha svolto in passato numerosi interventi
riscontrando il superamento dei limiti previsti dalle leggi in materia. Nonostante
ripetute segnalazioni in tal senso, trasmesse anche all’autorità
giudiziaria a seguito di specifiche deleghe, nulla nel tempo è cambiato. Si
ritiene pertanto allo stato attuale
superfluo svolgere accertamenti ulteriori per fatti contingenti (vedasi appunto
la realizzazione della strada a raso) che di fatto non potrebbero che
confermare la già precaria situazione sui residenti nelle zone adiacenti al
porto. La situazione nel suo insieme necessita di intervento organico di
risanamento acustico siccome anche previsto dalla vigente normativa con
conseguente presentazione di piani adeguati da parte dei privati che operano in
tale area “.
A tutt’oggi un vero piano di risanamento
acustico, sia per la parte comunale, sia per la parte di responsabilità della
AP e quindi dei terminalisti in termini operativi e di finanziamento, non è mai
stato approvato e tanto meno attuato. Ci si è limitata ad interventi spot che
non hanno mai risolto il problema.
Inquinamento da emissioni delle navi all’ormeggio
Su
questo aspetto ho avuto modo di scrivere recentemente un post, vedi
qui ma più recentemente QUI che
spiegano cosa non è stato fatto fino ad ora e cosa si doveva e poteva fare.
Ora l’AP annuncia, per l'ennesima volta, interventi di risanamento acustico e delle emissioni nell'aria, vedremo quando e se
verranno, nel frattempo in tutti questi anni anche in questo campo c’è stata, e
c’è tutt’ora, una palese violazione della normativa.
Rischi di incidente nell’area portuale da
trasporto di sostanze pericolose
Nonostante una sentenza del TAR Liguria, Autorità Portuale e Capitaneria
di Porto, non hanno mai attivato un servizio anticendi a norma di legge come ho
spiegato in questo post, vedi qui. Non solo ma la lobby delle Autorità Portuale in collaborazione con i terminalisti ha modificato in modo permissivo la normativa sulle industrie a rischio di incidente rilevante eliminando gli obblighi in materia proprio per le AP, vedi QUI.
Attuazione
del Piano Regolatore del Porto (PRP)con le prescrizioni previsti dagli atti che
lo hanno approvato
L’Autorità
Portuale sta violando sistematicamente, come ho dimostrato qui, ma più recentemente (2015) QUI, i seguenti atti relativi alla procedura
di approvazione del PRP:
2. Delibera
del Consiglio Regionale di approvazione del PRP n. 45 del 19/12/2006.
3. Ordine del giorno del Consiglio Regionale per l'istituzione di un Tavolo di
confronto sulla valutazione/attuazione del PRP: per il testo vedi qui.
4. il regolamento
di funzionamento del Tavolo di confronto sulla valutazione/attuazione del PRP.
Il rinnovo della concessione alla Contship
1. della
presentazione dello strumento urbanistico attuativo dell’ambito interessato
dagli ampliamenti delle banchine del porto commerciale
2. della realizzazione
delle opere preliminari in primo luogo la fascia di rispetto
3. degli studi di
valutazione degli impatti ambientali che tale strumento urbanistico attuativo
potrà produrre
……
non poteva essere stipulato
un accordo sostitutivo della concessione a favore della Spezia Container
Terminal SpA tanto più alla luce della normativa europea sulle procedure di
evidenza pubblica per il rilascio delle concessioni in aree demaniali.
La vicenda dei dragaggi nel golfo per l'ampliamento del porto
Anche qui c'è stata una insufficiente gestione delle attività di dragaggio che ha portato anche ad inchieste della magistratura tutt'ora in corso (novembre 2015), vedi QUI.
Trasparenza negli atti di competenza della AP
Se andiamo nel sito della AP di Spezia noteremo come non sia assolutamente rispettoso della normativa sulla Trasparenza e l'Accesso Civico a carico di tutti gli enti pubblici economici o meno, vedi QUI. ed anche quando si pubblicano documenti, la pubblicazione è fatta più per propagandare le azioni della AP che per aiutare il cittadino ad accedere agli atti, come ha dimostrato la vicenda del dragaggio. Non c'è quasi mai correlazione, in quello che viene pubblicato nel sito della AP di Spezia, tra gli atti che per le legge competono a questo Ente e la la loro effettiva e sistematica pubblicazione secondo le linee di indirizzo della normativa in materia.
Trasparenza negli atti di competenza della AP
Se andiamo nel sito della AP di Spezia noteremo come non sia assolutamente rispettoso della normativa sulla Trasparenza e l'Accesso Civico a carico di tutti gli enti pubblici economici o meno, vedi QUI. ed anche quando si pubblicano documenti, la pubblicazione è fatta più per propagandare le azioni della AP che per aiutare il cittadino ad accedere agli atti, come ha dimostrato la vicenda del dragaggio. Non c'è quasi mai correlazione, in quello che viene pubblicato nel sito della AP di Spezia, tra gli atti che per le legge competono a questo Ente e la la loro effettiva e sistematica pubblicazione secondo le linee di indirizzo della normativa in materia.
CONCLUSIONI
Quanto
sopra dimostra che da anni e a tutt’oggi (2015), l’Autorità Portuale di Spezia è sistematicamente venuta meno al ruolo e alle
funzioni che la legge gli assegna.
Tutto
ciò ha prodotto e produce non solo una situazione di illegittimità e di
illegalità ma anche un danno a migliaia di cittadini residenti nei quartieri
soprattutto di Fossamastra e Canaletto.
Mi
chiedo se non ci siano gli estremi per
avviare una indagine da parte della magistratura ad esempio per reati come
omissioni di atti d’ufficio, o altri
reati settoriali previsti dalla normativa ambientale sull’inquinamento da
rumore e da emissioni aereiformi come quello di concorso in getto di cose pericolose.
Vedremo……….
[1]
Secondo l’articolo 8 il Presidente della Autorità Portuale: “… f) provvede al coordinamento delle attività
svolte nel porto dalle pubbliche amministrazioni, nonché al coordinamento e al
controllo delle attività soggette ad autorizzazione e concessione, e dei
servizi portuali;
h)
amministra le aree e i beni del demanio marittimo compresi nell'ambito della
circoscrizione territoriale di cui all'articolo 6, comma 7, sulla base delle
disposizioni di legge in materia, esercitando, sentito il comitato portuale, le
attribuzioni stabilite negli articoli da 36 a 55 del codice della navigazione e nelle
relative norme di attuazione;…” .
Basta guardare i nomi dei partecipanti alla prossima kermesse portuale per capire cosa si sta muovendo SOTTO il porto.
RispondiElimina"A questi e altri interrogativi è chiamata a fornire una risposta l’iniziativa che l’Autorità portuale della Spezia organizza il 20 novembre prossimo a Villa Marigola, Lerici, con l’obiettivo di spiegare i perché del caso La Spezia. Una provincia e un territorio, che grazie al successo del porto e della logistica integrata, è riuscita a vincere la diffidenza di grandi investitori e radicare attività high tech bloccando il declino economico e imboccando un percorso di rilancio, caratterizzato da forti investimenti, sia nello scalo marittimo sia nelle attività produttive. Alla tavola rotonda, moderata da Oscar Giannino, e presieduta da Lorenzo Forcieri (Presidente dell’Autorità portuale della Spezia) è annunciata la presenza di Cecilia Battistello (Contship group), Giuseppe Bono (Fincantieri), Beniamino Gavio (Gavio group), Enzo Papi (Termomeccanica) , Vittorio Malacalza (Asg Superconductors), Alessandro Menozzi (ITN SpA).