giovedì 29 novembre 2012

Centrale Enel: Il Sindaco Federici deve essere indagato come quello di Taranto!



Il Sindaco di Taranto è indagato per omissioni di atti d’ufficio, vedi QUI, per non aver attivato, sotto il profilo giudiziale e amministrativo, le azioni di risarcimento danni e di rimozione dell'inquinamento contro i titolari dell’ILVA, per le attività fuori legge svolte in tutti questi anni dagli esercenti la acciaieria.

Se queste sono le motivazioni dell’inchiesta aperta  a Taranto allora anche il Sindaco Federici e l’ex Sindaco Pagano dovrebbero essere indagati per gli stessi motivi in relazione all’inquinamento prodotto negli anni dalla centrale Enel di Spezia.

La mia affermazione non è un auspicio giustizialista o una generica speranza, ma si basa su atti giudiziari inoppugnabili, che questa città di sepolcri imbiancati ha continuato a rimuovere in tutti questi anni.
Ecco di cosa si tratta….




LA CONDANNA DI ENEL PER GETTO DI COSE PERICOLOSE
La Perizia Annovi, Cocheo, Cruciani, (Perizia tecnica in incidente probatorio nei procedimenti n° 2540/91 R.G. notizie di reato e n° 6656/91 R.G. GIP contro Benedetti
Luigi ed altri – Ufficio del GIP della Pretura Circondariale di La Spezia. Vol. I, Vol. II,
Appendice) già nel gennaio 1993 affermava senza ombra di dubbio che: “Esiste un
rapporto di causalità fra emissioni della CTE Enel e ricadute nelle zone limitrofe
duplice, riguardando sia le immissioni non visibili che quelle visibili dalla popolazione”
e che “ E’ stato accertato che esiste un nesso di causalità fra funzionamento della
centrale ed aumento della deposizione gravinometrica in alcune località limitrofe
all’impianto”. 
Sulla base di quella perizia i dirigenti Enel patteggiarono la pena ammettendo la loro responsabilità per le ripetute emissioni anomale



LA CONDANNA DI ENEL PER VIOLAZIONE DELLA NORMATIVA SUGLI SCARICHI IDRICI
Nel procedimento penale relativo alla violazione della legge Merli (in vigore all’epoca,
siamo negli anni 90) il giudice, utilizzando le perizie dell’USL 12 e dell’IRSA relative al
giudizio di legittimità davanti al TAR (sull’ordinanza di chiusura della CTE Enel per
violazione dei limiti agli scarichi termici), stabilì che si fosse verificato un danno
ambientale condannando i due direttori della CTE e riconoscendo i diritti alle parti civili
attraverso una provvisionale di £. 50.000.000; tale somma doveva essere considerata un anticipo sul risarcimento totale del danno che, secondo la perizia a firma Prof. Finzi Contini (che sosteneva essere già in atto, e da tempo, una gravissima compromissione ambientale del golfo della Spezia), veniva prudenzialmente quantificato in 229 miliardi del vecchio conio. E’ evidente quindi che nell’attuale situazione Enel è ancora debitrice di una quota del risarcimento per il danno ambientale provocato. Si rileva inoltre che la CTE Enel è potuta rientrare nei limiti di legge solo ed unicamente in virtù della modifica dei modelli di misurazione, certo non grazie alla riduzione dell’inquinamento termico negli anni successivi;
- nella perizia Finzi Contini sopra citata si rileva che “una qualunque immissione non
naturale in un certo ambiente, anche eventualmente antropizzato, ma ormai acquisito
come naturale – o un qualsivoglia aggregato territoriale o marino assimilabile – si
verificano alterazioni del predetto ambiente, e con grandissima probabilità, prossima
ad una ragionevole certezza, si causano in esso danni o pregiudizi, anche differiti, i cui
effetti tendono ad accumularsi nel tempo: quasi che esso ambiente mostri di possedere
una sua memoria al riguardo delle immissioni che è costretto a recepire”. In
particolare il Prof.re Finzi Contini suddivide l’argomento nelle seguenti sezioni:
a) danni e pregiudizi da decadimento delle acque del Golfo, in quanto recipienti
l’immissione;
b) danni e pregiudizi da “cottura” delle acque del Golfo, da esso prelevate per il
raffreddamento dei macchinari e re-immesse nel Golfo stesso a distanza contenutissima
(circa 350 m);
c) danni e pregiudizi da variazioni del micro-clima locale, direttamente causati dagli
scarti di temperatura necessari per il trasferimento del calore (generato dalla Centrale
per il suo funzionamento) dalle acque del Golfo all’atmosfera;
d) danni e pregiudizi alle attività umane del Golfo e zone viciniori;
e) danni e pregiudizi di immagine all’area del Golfo, intesa come valore naturale,
panoramico, paesistico, paesaggistico, residenziale e culturale, anche variamente
antropizzato.

E’ evidente quindi come, nell’attuale situazione, l’ENEL sia ancora debitrice di una quota enorme del risarcimento per il danno ambientale provocato. La quantificazione del danno  secondo la perizia a firma Prof. Finzi Contini, che sosteneva che era già in atto, e da tempo, una gravissima compromissione ambientale del golfo della Spezia, veniva prudenzialmente quantificata in 229 miliardi delle vecchi lire, per la sola parte a mare.

Le Amministrazioni Comunali succedutesi in questi anni si sono ben guardate da porre la questione del risarcimento del danno sopra descritto nonostante avessero già una sentenza in giudicato a loro nettamente favorevole e una perizia autorevolissima che dimostrava come calcolare questo danno anche in termini economici. 




 UNA ULTERIORE PERIZIA DEL COMUNE DIMOSTRA LA FATTIBILITà DELLA CAUSA DI RISARCIMENTO DANNI CONTRO ENEL S.p.A
Nella sindacatura di Pagano, il Comune su sollecitazione del sottoscritto (allora assessore all’ambiente e dell’ufficio legale tramite l’allora avvocato civico T. Accordon)  dette l’incarico ad un gruppo di professionisti al fine di dimostrare la praticabilità dell’azione di risarcimento danni contro Enel SpA.  Ovviamente quella nuova perizia, dopo le mie dimissioni per la vicenda del porto,  finì a marcire in un cassetto.  Eppure quella nuova perizia concludeva in modo inoppugnabile che: “ Dall’analisi scientifica emerge rafforzata la prospettiva di richiedere a Enel il risarcimento danni in merito a tutti i punti elencati precedentemente; in particolare è pacifico che l’impatto sull’ecosistema marino provocato dallo scarico termico in mare, abbia cagionato un danno già stato accertato penalmente per il quale è stata corrisposta una provvisionale di 50 milioni; la causa di merito perciò dovrà stabilire la restante parte del corrispettivo monetario stimato per il danno.  Altresì risulta rafforzata la prospettiva di richiedere all’Enel il risarcimento in merito ai danni prodotti dall’inquinamento atmosferico; è palese infatti che i dirigenti della centrale hanno avuto una condotta che ha dimostrato dolosità nell’azione; dopo l’episodio dell’imbrat­tamento, nel cui procedimento penale la perizia dei proff. Annovi, Cocheo e Cruciali ha sancito che vi erano difetti impiantistici che rendevano impossibile l’impedimento della caduta delle polveri nella zona, la centrale è stata riaperta, senza che fosse  presa alcuna misura impiantistica preventiva come prescritto dal Giudice Cipolletta; oltre  a questo sono stati utilizzati i gruppi  più piccoli per produrre energia nonostante non potessero essere utilizzati. Infine ci sono elementi scientifici e giuridici anche per richiedere il risarcimento danni per  “impatto sulla salute dovuto alle emissioni atmosferiche”. Da tabelle statistiche e da relazioni mediche alcune malattie particolari infatti sono nettamente più alte alla Spezia che altrove.”






LA FINTA CONVENZIONE TRA ENEL E COMUNE
Nel 2001 il Comune firmò una Convenzione con Enel dove, rinunciando alla causa di risarcimento danni sopra descritta, otteneva in cambio aree per sviluppare un polo industriale. Come risulta da questo articolo di stampa dell’epoca, vedi QUI,  l’accordo si rivelò una bufala perché le aree concesse da Enel in cambio della rinuncia alla causa di risarcimento danni erano pesantemente inquinate dalla ceneri radioattive delle centrale e quindi non  utilizzabili ad uso industriale.
Nel 2006 il Comune ci riprovò ma dovette scontrarsi con la necessità di bonificare preventivamente le aree e la modifica della Convenzione del 2001 non andò in porto, vedi QUI

Aggiungo come ho dimostrato QUI che Enel ha sistematicamente violata anche ulteriori impegni inseriti nella Convenzione del 2001. 

Morale della storia non solo la causa non è mai stata attivata ma l’Enel ha sistematicamente violato i patti firmati senza che il Comune ne abbia tratto le conseguenze legali nell’interesse delle casse comunali oltre che dell’ambiente e della tutela della salute dei cittadini. 




GLI IMPEGNI NON MANTENUTI DEL SINDACO FEDERICI
Scriveva Federici nel programma elettorale del 2007: ““ ……..dovrà essere altresì riconsiderata la questione della Convenzione relativa alla causa per il risarcimento del danno ambientale pregresso, tenendo in adeguata considerazione i nuovi criteri di definizione del danno ambientale stabiliti dalla recente normativa europea in materia, verificando il rispetto degli impegni a suo tempo assunti dall'Azienda nei confronti della città ed aggiornandone comunque i contenuti alla luce del confronto che si dovrà tenere in sede ministeriale.”
Da allora sono passati altri 5 anni senza che Federici abbia fatto nulla per mantenere questo impegno verso i cittadini nonostante tutto quanto sopra descritto.



CONCLUSIONI
E’ chiaro che siamo di fronte da parte dei due Sindaci,  eletti negli ultimi anni al governo del Comune,  ad  un comportamento che realizza la fattispecie delle omissioni di atti ufficio, per non parlare del chiaro danno erariale che le casse comunali hanno subito in questi anni.
Credete che la procura di Spezia aprirà una inchiesta come quella contro il Sindaco di Taranto……CONSENTITEMI DI DUBITARNE…..

QUESTA E’ LA CITTÀ DEL PORTO DELLE NEBBIE ……. 

QUESTA È LA CITTÀ DELLA DISCARICA DI PITELLI MAI BONIFICATA……

QUESTA È LA CITTÀ DELLA FINTA BONIFICA DELL’AREA EX IP (ANNI 80 E 90) ……

QUESTA E' LA CITTA' DEGLI STOCCAGGI ABUSIVI DI MATERIALI PERICOLOSI NELLE AREE MILITARI…..

QUESTA E' LA CITTA' DEI SEPOLCRI IMBIANCATI CHE CI GOVERNANO DA DECENNI E CHE HANNO IMBIANCATO IL CERVELLO DELLA MAGGIORANZA DEGLI SPEZZINI…..

ma chissà forse l’aria ora sta cambiando. VEDREMO!













2 commenti:

  1. Un'intera comunità si indignava e sbraitava a Pagano sulla rinuncia alla causa civile dopo la condanna penale. C'erano le parti civili che non hanno potuto proseguire la causa, Legambiente e altri. Fu accertato il danno, sia atmosferico che marino. Peccato che non si possano riaprire i giochi sul piano giudiziario

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  2. i giochi si potrebbero riaprire in tanti modi se ci fosse la volontà politica da parte della amministrazione comunale e quella giudiziaria della magistratura spezzina.......ma forse potremmo essere noi a stimolare, almeno la magistratura.....stiamo lavorando ad un esposto denuncia....vedremo......

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