lunedì 5 dicembre 2011

ACAM ATC: nuova legge di privatizzazione dei servizi pubblici locali











PREMESSA: LA NUOVA DISCIPLINA DI PRIVATIZZAZIONE DEI SERVIZI PUBBLICI LOCALI
La legge 148/2011 ha modificato nuovamente la disciplina dell’affidamento dei servizi pubblici locali a rilevanza economica ( in particolare: rifiuti, trasporti su gomma quindi quello pubblico regionale e locale escludendo quello ferroviario, illuminazione pubblica) dopo il recente referendum che aveva abrogato la disciplina che liberalizzava i suddetti servizi pubblici oltre a quello idrico. 




COSA SUCCEDE PER IL SERVIZIO IDRICO?
La nuova normativa non si applica al servizio idrico se non per la parte che riguarda le cause di incompatibilità di amministratori del servizio e dei commissari di gara per l’affidamento del servizio. Per un approfondimento si veda a questo Link .

COSA SUCCEDE PER I SERVIZI RIFIUTI E TRASPORTO PUBBLICO SU GOMMA
La suddetta normativa predispone nuove modalità di liberalizzazione molto rigida per i servizi di gestione dei rifiuti e del trasporto pubblico locale e regionale escluso quello ferroviario.

In particolare gli enti locali devono liberalizzare (leggi privatizzare) questi servizi salvo che con una apposti valutazione di mercato (da svolgere entro agosto 2012) non dimostrino la sostenibilità economica della gestione diretta (pubblica e da gestori locali). Il tutto tradotto in una vera e propria deliberazione dell’ente locale.
Senza valutazione di mercato e senza delibera quindi niente affido in house o gestione diretta.

Si tratterà quindi per l’ente locale di analizzare il complesso degli atti di regolazione del rapporto tra l'ente e il soggetto affidatario (deliberazione di affidamento, contratto di servizio, piani di investimento), per avere piena cognizione del complesso di attività affidate, della loro gestione nel contesto socio-economico, delle problematiche inerenti le reti e le infrastrutture, nonché dell'eventuale mercato di riferimento, il tutto al fine di verificare la qualificazione del servizio a rilevanza economica e quindi la applicabilità della nuova disciplina.
Per un approfondimento della nuova disciplina si veda al seguente link 

QUESTA NUOVA LIBERALIZZAZIONE È COERENTE CON IL REFERENDUM ABROGATIVO ?
In realtà il referendum non si è limitato ad abrogare la liberalizzazione del servizio idrico ma ha abrogato tutta la disciplina di liberalizzazione dei servizi pubblici a rilevanza economica quindi anche per i servizi di gestione rifiuti e trasporto pubblico locale. Il tutto in coerenza con la giurisprudenza della Corte di Giustizia della UE. Questa nella sentenza pilota 6/4/2006 ha precisato che le norme del Trattato UE in materia di non discriminazione, tutela della concorrenza , concessione servizi, non ostano ad una disciplina nazionale che consente ad un ente pubblico di affidare un servizio pubblico direttamente ad una società della quale esso detiene l’intero capitale, a due condizioni (che devono sussistere entrambe contemporaneamente):
1. il controllo esercitato sul concessionario dall’autorità pubblica concedente è analogo a quello che essa esercita sui propri servizi;
2. detto concessionario realizza la parte più importante della propria attività con l’autorità che lo detiene.
Insomma, secondo l’Unione Europea le vere questioni stanno nell’organizzare un controllo serio nel rispetto degli utenti del servizio pubblico e nelle finalità pubbliche della gestione evitando che la società pubblica invece che occuparsi di gestire in modo efficiente il servizio vada in giro per l’Italia a fare acquisizione societarie in una logica da società privata. Tutto ciò può essere fatto benissimo da una società interamente pubblica gestita con competenza, affiancata da una Autorità tecnico scientifica che sia in grado di controllarla negli interessi degli utenti e della tutela del bene comune acqua. Altro che privatizzazione obbligatoria!
Per un approfondimento di questo tema vedi al seguente link





CONCLUSIONI
Credo che i nostri amministratori locali farebbero bene a riflettere attentamente a quanto sopra analizzato al fine di proseguire nella fusione (ora solo parziale vista comunque la conferma della pubblicità del servizio idrico) tra Acam ed Hera relativamente al servizio rifiuti.  Ma analoga attenzione credo occorrerà verso il trasporto pubblico locale. Il tutto secondo una interpretazione di interesse pubblico della nuova normativa, come avanzata nelle presenti note.  

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