giovedì 24 novembre 2016

Piani emergenza industrie a rischio e consultazione cittadini: nuove norme

Lo scorso 3 novembre è stato pubblicato in Gazzetta il nuovo regolamento  (Decreto n. 200 del 29/9/2016 per il testo vedi QUI) che disciplina le modalità con le quali il pubblico interessato deve essere coinvolto nelle fasi di elaborazione del Piano di Emergenza Esterno (di seguito PEE) per le industrie e attività soggette alla normativa Seveso III. Si tratta della normativa sulla prevenzione, gestione dei rischi di incidenti rilevanti che possano coinvolgere ampie fasce di popolazione.
La Liguria come è noto è interessata da molti impianti Seveso: alla Spezia per esempio il Rigassificatore di Panigaglia e la Centrale Enel. A Genova e Comuni limitrofi sono molte le industrie Seveso e una di queste ha avuto recentemente un importante incidente stiamo parlando della Iplom deposito e raffineria e stesso discorso per Savona.
Un discorso specifico è da fare per i porti di interesse nazionale come quelli di Genova, Spezia e Savona per i quali nonostante le modifiche normative recenti si può ancora pensare ad un Piano di Emergenza Portuale come ho spiegato QUI.



COME VIENE APPROVATO IL PEE
Il Prefetto, d'intesa con le regioni e con gli enti locali interessati, sentito il CTR e previa consultazione della  popolazione, predispone il  piano di emergenza esterna allo stabilimento e ne coordina l'attuazione.


QUALI FINALITÀ HA IL PEE
a) controllare e circoscrivere gli incidenti in modo da minimizzarne gli effetti e limitarne i danni per la salute umana, l’ambiente e i beni;
b) mettere in atto le misure necessarie per proteggere la salute umana e l’ambiente dalle conseguenze degli incidenti rilevanti;
c) informare adeguatamente la popolazione e i servizi o le autorità locali competenti;
d) provvedere al ripristino e al disinquinamento dell’ambiente dopo un incidente rilevante.
Per gli indirizzi sui contenuti del PEE secondo il DLgs 105/2015 vedi QUI

Il nuovo DLgs 105/2015 (attuazione terza versione Direttiva Seveso della UE) ha introdotto novità rilevanti sui contenuti dei PEE. In particolare le novità più rilevanti sono tre:
1. il riferimento alla tutela della salute per i cittadini interessati dall'impianto soggetto alla normativa Seveso
2. alla voce misure di intervento da adottare all’esterno del sito, interessato dalla attività o stabilimento,  si aggiunge: “comprese le reazioni agli scenari di incidenti rilevanti indicati nel rapporto di sicurezza ed esaminando i possibili effetti domino fra cui quelli che hanno un impatto sull'ambiente;
3. le informazioni specifiche relative all'incidente e al  comportamento da adottare devono essere fornite non solo al pubblico ma anche agli stabilimenti o siti adiacenti che non rientrano nell'ambito di applicazione della presente direttiva


FINALITÀ DEL DECRETO
Il Decreto attua una norma del Decreto Legislativo 105/2015 che ha recepito in Italia la direttiva Seveso III (direttiva 2012/18/UE)
In particolare la norma è il comma 1 articolo 21 che prevede appunto che prima di predisporre il Piano di Emergenza Esterna (di seguito PEE) il Prefetto consulti la popolazione.


PROVVEDIMENTO IN VIGORE DAL 18/11/2016
Quindi applicabile ai procedimenti di approvazione - aggiornamento – revisione dei PEE in corso anche se iniziati prima di questa data. Ad esempio Iplom di Genova, Centrale Enel di Spezia (vedi QUI) e Rigassificatore di Panigaglia, ma sono solo appunto degli esempi di impianto che seguo direttamente.  


CONSULTAZIONE  AGGIORNAMENTO E REVISIONE DEL PEE
La consultazione riguarda anche l’aggiornamento e la revisione dei PEE esistenti come nel caso Iplom a Genova ma anche della Centrale Enel di Spezia e stesso discorso per il Rigassificatore di Panigaglia il cui PEE è scaduto da 4 anni. Quindi le regole del nuovo decreto si applicano anche in questi casi e non solo nel caso di nuovo PEE.
L’aggiornamento è obbligatorio ogni 3 anni.
La revisione dipende dai cambiamenti avvenuti negli stabilimenti e nei servizi di emergenza,  dei progressi tecnici e delle nuove conoscenze in merito alle misure da adottare in caso di incidenti rilevanti. Quindi la revisione può essere necessario anche prima degli ordinari tre anni previsti per l’aggiornamento. 


COSA VUOL DIRE CONSULTARE LA POPOLAZIONE PRIMA DELLA PREISPOSIZIONE DEL PEE
Prima della predisposizione vuol dire che quando consulta i cittadini deve predisporre un documento semplificato e non definitivo in modo che i cittadini possano realmente incidere sul futuro contenuto del Piano.


CHI SONO I CITTADINI DA CONSULTARE
Le persone fisiche o giuridiche, singole e associate, nonché gli enti,le organizzazioni o i gruppi che siano portatori di un interesse concreto e qualificante alle azioni derivanti dal piano di emergenza esterna. In sostanza e come minimo tutti i residenti nell’area di possibile impatto dell’impianto oggetto del Piano di Emergenza Esterno. Nel caso IPLOM sicuramente tutto il quartiere del Fegino. Nel caso del Rigassificatore sicuramente i residenti del Comune di Portovenere ma considerata la presenza del porto probabilmente anche altre zone del golfo.




COME CONSULTARE LA POPOLAZIONE
Il Comune ha la possibilità di concordare con il Prefetto le modalità di consultazione della popolazione attraverso i seguenti mezzi:
1. assemblee pubbliche,
2. sondaggi,
3. questionari
4. altre modalità  idonee, compreso l'utilizzo di mezzi informatici e telematici.


INFORMAZIONI CHE OBBLIGATORIAMENTE IL PREFETTO DEVE RENDERE DISPONIBILI ALLA POPOLAZIONE
Per accessibilità si intende prima di tutto la pubblicazione sul sito della Prefettura ma con l’accordo iniziale tra Prefettura e Comune (vedi sopra) si possono definire anche ulteriori modalità di comunicazione.
Le informazioni da rendere accessibili alla popolazione sono le seguenti
a) la descrizione e le caratteristiche dell'area interessata  dalla pianificazione o dalla sperimentazione: in questo caso occorre descrivere lo stato dell’area adiacente all’impianto oggetto del PEE e quindi dei rischi di incidenti. In sostanza descrivere eventuali effetti domino con alti impianti Seveso anche relativamente distanti, ma anche informazioni ad altre attività  e/o stabilimenti, non soggetti alla Seveso, presenti nella zona interessata dal PEE e potenzialmente interferenti con eventuali incidenti.
b) la natura dei rischi: cioè la  probabilità  che un determinato evento si verifichi in un dato periodo o in circostanze specifiche (lettera q) comma 1 articolo 3 DLgs 105/2015)
c) le azioni possibili o previste per la mitigazione e la riduzione degli effetti e delle conseguenze di un incidente;
d) le autorità pubbliche coinvolte, coinvolgendo quindi anche ASL ad esempio per gli aspetti più strettamente sanitari legati al rischio di incidenti. Questo è particolarmente interessante dopo il caso dello sversamento di petrolio alla Iplom di Genova. Perché se ci fosse stato un protocollo predefinito su cosa doveva fare la popolazione ma anche il sistema di prevenzione dell’ASL probabilmente il quadro di comportamenti preventivi, analisi e diagnosi sarebbe stato chiaro fin dall’inizio e trasparente verso i cittadini e non rimesso alla totale improvvisazione come è avvenuto nei giorni immediatamente successivi all’incidente;  
e) le fasi e il  relativo  cronoprogramma  della  pianificazione  o della sperimentazione;
f) le azioni previste dal piano di emergenza esterna concernenti il sistema degli allarmi in  emergenza  e le  relative misure  di autoprotezione da adottare (questo ultimo si lega a quanto scritto sopra alla lettera d).


OCCORRE UN ARCO DI TEMPO RAGIONEVOLE PER PERMETTERE ALLA POPOLAZIONE DI CONOSCERE LE INFORMAZIONI SUL PEE IN SEDE DI APPROVAZIONE-AGGIORNAMENTO-REVISIONE
Le informazioni sopra descritte sono messe a disposizione della popolazione per un periodo di tempo non inferiore a trenta giorni e non superiore a sessanta giorni prima dell'inizio della consultazione. Durante tale periodo la popolazione può presentare al Prefetto, in forma scritta anche mediante strumenti di comunicazione elettronica e telematica, osservazioni, proposte o richieste relativamente a quanto forma oggetto della consultazione, delle quali si tiene conto ai fini della consultazione stessa.


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