mercoledì 3 dicembre 2025

Il Ministero dell’Ambiente ricorda i poteri dei Sindaci in materia di tutela della salute dall’inquinamento

I poteri dei Sindaci nella prevenzione della tutela della salute pubblica in relazione alle procedure autorizzatorie ambientali nonché alle problematiche di inquinamento degli impianti e attività in essere, sono chiaramente espressi dalla vigente normativa in vigore da decenni come ho dimostrato anche in questo blog da anni ad esempio QUI.  Altrettanto nota è la sistematica rimozione di questi poteri da parte dei Sindaci stessi (QUI) ma anche delle istituzioni statali a partire dallo stesso Ministero dell’Ambiente (ad esempio sulla possibilità dei Comuni di opporsi al Consiglio dei Ministri su decisioni in materia di salute pubblica QUI). 

In particolare si veda il Parere Sanitario del Sindaco previsto dalla normativa vigente in materia di autorizzazioni agli impianti e attività più inquinanti (Autorizzazione Integrata Ambientale - AIA), potere spesso disatteso o rimosso dai Comuni con scuse patetiche e giuridicamente infondate, come dimostro ad esempio QUI.

Ora la risposta del Ministero Ambiente ad un interpello ambientale di una Regione dimostra che i poteri del Sindaco in materia di tutela salute pubblica contro le emissioni anomale da impianti soggette ad AIA possono addirittura imporre limiti più restrittivi di quelli di legge. 

Peccato che quanto affermato nella risposta spesso non trovi applicazione nelle procedure autorizzatorie e in quelle di controllo sul rispetto delle autorizzazioni.

 

Vediamo comunque cosa dice la risposta del Ministero...

venerdì 14 novembre 2025

Depositi rifiuti nell’area dell’Arsenale Militare di Spezia: quale normativa applicabile

Leggo sul Secolo XIX di oggi del deposito di rifiuti nell’area dell’Arsenale Militare. Da quello che leggo mi pare che siano necessari le seguenti precisazioni.

giovedì 30 ottobre 2025

La Newsletter su Sentenze ambiente della Corte di Giustizia UE e Corte Costituzionale : MARZO-OTTOBRE 2025

 




Pubblicata nella apposita sezione "LE NOVITA' DI LEGISLAZIONE GIURISPRUDENZA STUDI DOCUMENTI IN MATERIA AMBIENTALE (QUI) del blog, la NEWS/AMBIENTE sulle sentenze in materia ambientale della Corte di Giustizia UE e della Corte Costituzionale pubblicate nei mesi da Marzo a Ottobre 2025 .


Per ogni sentenza troverete una analisi ragionata e il link al testo completo.



mercoledì 22 ottobre 2025

La nuova legge sulle sanzioni in materia di gestione rifiuti

La legge n° 147 del 3/10/2025 (QUI) che ha convertito il Decreto-legge 116/2025 modifica il sistema sanzionatorio sulle gestioni illecite dei rifiuti ma anche in relazione ai delitti ambientali (disastro ambientale, inquinamento ambientale).

Si prevedono trasformazioni di varie contravvenzioni in delitti in particolare per l’abbandono di rifiuti pericolosi e spedizioni illegali di rifiuti. Si escludono in questi casi la applicazione della oblazione (paghi e il reato non c’è più) come pure la possibile estinzione del reato ex articolo 318-septies DLgs 152/2006. Per alcuni reati riformati dalla nuova legge scatta anche la possibilità di utilizzare nell’indagine la intercettazione telefonica (articolo 266 codice di procedura penale- QUI) come, ad esempio, per l’abbandono di rifiuti pericolosi la gestione di rifiuti pericolosi senza autorizzazione compresi i non pericolosi se ci sono danni alle acque e messa in pericolo della vita di persone, spedizioni illegali di rifiuti. Tutte fattispecie punibili, con la riforma, fino a 5 anni di reclusione.

Per facilitare la lettura prima pubblico una sintesi della nuova legge per poi seguire con una analisi puntuale di tutte le novità sanzionatorie introdotte dalla legge 147 del 2025 .. 

domenica 19 ottobre 2025

FORUM “PRENDERSI CURA DELLA TERRA”: LE CONDIZIONI PERCHE’ SIA UTILE A SPEZIA NON AI POLITICI

Leggo sui mass media e social varie critiche al 1° Forum Internazionale “Prendersi cura della Terra”, promosso dal Comune della Spezia

Molte delle critiche hanno un fondamento ma francamente appaiono incomplete a mio modesto avviso.

Intanto se siamo arrivati a questo Forum una certa responsabilità è dei Report (come “Ambiente Urbano di Legambiente) che, non essendo fondati su metodologie scientifiche rigorose, in questi anni hanno permesso di regalare patenti ecologiste a Comuni che non le meritavano. Sulla inadeguatezza di questi Report ho scritto più volte nel mio blog negli scorsi anni (QUI) e non mi pare che il modo di elaborarli sia cambiato purtroppo, per non parlare della non trasparenza della origine dei dati sui cui si fondano.

C’è un aspetto ancora più rilevante che va sottolineato rispetto alle critiche a questa iniziativa di autoincensamento ecologico della Amministrazione spezzina come spiego di seguito ..

sabato 11 ottobre 2025

Autobotti cariche di gnl nel golfo di Spezia: la ordinanza della Capitaneria non basta per escludere il rischio incidentale

La Capitaneria di porto di Spezia, come riporta anche il Secolo XIX di oggi, ha emanato una ordinanza (QUI) sul trasporto di autobotti cariche di GAS NATURALE LIQUEFATTO (di seguito gnl) nel golfo spezzino.

Un progetto che, come ho dimostrato QUI, è stato approvato con gravi profili di illegittimità soprattutto per responsabilità della Autorità di sistema portuale.


L'ordinanza della Capitaneria di porto spezzina si limita a stabilire una distanza di 100 metri delle navi dalle bettoline che trasportano il gnl, ma sotto il profilo della sicurezza non solo della navigazione ma anche dei residenti nelle aree di affaccio sul golfo, questo misura non basta per i seguenti motivi di seguito sinteticamente illustrati…

martedì 7 ottobre 2025

Corte Costituzionale la disciplina delle materie prime critiche è competenza statale e attiene alle esigenze della Difesa

La Corte costituzionale con sentenza n° 136 del 28 luglio 2025 (QUI) ha giudicato la costituzionalità della legge nazionale 115/2024 (QUI) che definisce nelle more di una disciplina organica del settore delle materie prime critiche, misure urgenti finalizzate all'attuazione di un sistema di governo per l'approvvigionamento sicuro e sostenibile delle materie prime critiche considerate «strategiche.

Dietro le esigenze geopolitiche dettate dalle necessarie materie prime strategiche per la transizione c.d. ecologica la legge 115/2024 (e successivamente il Programma nazionale di esplorazione delle risorse minerarie: QUI) contengono molte criticità rappresentate in particolare da eccessi semplificatori e derogatori in relazione alle norme ambientali sulla valutazione e autorizzazione delle attività di estrazione delle suddette materie. Non casualmente la Corte Costituzionale, nella sentenza di seguito esaminata, afferma che la legge 115/2024 è riconducibile alla materia della difesa.

Per una analisi più approfondita della legge 115/2024 rinvio al mio post QUI, per quella del Programma nazionale delle risorse minerarie vedi QUI.

La sentenza della Corte costituzionale pare sottovalutare dette criticità dimenticando quanto affermato in una precedente sentenza: la tutela dell’ambiente ammette semplificazioni senza accelerazioni decisioniste QUI

In realtà anche questa sentenza si inserisce nella tendenza alla militarizzazione delle leggi sulla transizione ecologica: QUI.

Di seguito riassumo in premessa le criticità della legge 115/2024 per poi analizzare puntualmente le motivazioni della sentenza della Corte costituzionale.

giovedì 2 ottobre 2025

La Corte Costituzionale fissa i principi e i limiti delle leggi regionali sulle aree idonee e non per gli impianti da fonti rinnovabili

La Corte Costituzionale con sentenza n° 134 del 28 luglio 2025, QUI, ha statuito:

1. la legittimità costituzionale del Decreto Ministeriale 21/6/2024 sulle aree idonee che consente alle Regioni, con proprie leggi, di individuare le aree sia idonee che non idonee per realizzare impianti da fonti rinnovabili (di seguito impianti FER);

2. la illegittimità su leggi regionali che stabiliscano divieti assoluti a priori di localizzazione di impianti FER che prescindano da una idonea istruttoria che motivatamente dimostri la sostenibilità di una data localizzazione;

3. la illegittimità costituzionale di una legge regionale che stabilisca un divieto assoluto di esercizio per gli impianti a biomasse già esistenti che non adeguino la potenza generata al limite dei 10 MW entro sei mesi.

Infine la sentenza della Corte Costituzionale contiene anche una precisazione in relazione al rapporto tra il nuovo articolo 9 (QUI) della Costituzione, che consacra la preminente rilevanza accordata […] alla protezione dell’ambiente, con la possibilità che le leggi ordinarie che disciplinano la autorizzazione degli impianti a biomasse possano dare via libera a questi impianti anche in aree tutelate per la biodiversità con il rischio di mettere in discussione i principi costituzionali affermati da detto articolo 9. Sulla problematica la Corte Costituzionale invita le Autorità Competenti a rilasciare le valutazioni e autorizzazioni di detti impianti di tenere nella debita considerazione detto mandato costituzionale al fine di rispettare l’esigenza di tutelare la biodiversità e i delicati ecosistemi che si sviluppano nei parchi nazionali o regionali.

lunedì 29 settembre 2025

La Corte Costituzionale su necessità di manutenzione e rimozione antenne dopo disattivazione e fideiussioni di ripristino ambientale

La Corte Costituzionale con sentenza n° 108 (QUI) dello scorso 17 luglio 2025 ha dichiarato:

1. la legittimità costituzionale di una norma regionale che impegna il gestore di telefonia mobile ad una corretta manutenzione in esercizio della antenna e la sua rimozione con relativo ripristino ambientale del sito. Inoltre, la norma dichiarata costituzionale impegna i gestori a rispettare le prescrizioni fornite dall’Agenzia Regionale per la protezione ambientale

2. la illegittimità costituzionale di una norma regionale che impegna i gestori a presentare un apposito certificato fideiussorio relativo agli oneri di smantellamento e ripristino ambientale.


N.B. la parte dichiarata costituzionale è particolarmente interessante perché il riferimento alla possibilità che la normativa regionale imponga il rispetto delle prescrizioni anche di tutela ambientale e della salute pubblica può avere come conseguenza la possibilità di introdurre finalmente nella normativa, quanto meno regionale, l'obbligo del parere sanitario di asl per dare il via libera ai piani antenne e alla installazione delle singole antenne. Obbligo ad oggi non esistente 

Vediamo partitamente le motivazioni di legittimità costituzionale e di incostituzionalità delle norme regionali contestate dal Governo nazionale.