mercoledì 20 novembre 2024

Perchè occorre la VIA ordinaria per il progetto di ampliamento del rigassificatore di Panigaglia

Come è noto è in corso presso il Ministero dell’Ambiente e sicurezza energetica (QUI) la procedura di verifica di assoggettabilità (di seguito screening) a Valutazione di Impatto Ambientale (di seguito VIA) del progetto di Ammodernamento ed adeguamento impianto GNL di Panigaglia.

Premesso che questo impianto è stato collocato in un sito che in base alla attuale normativa vigente (prima di tutto la c.d. Direttiva Seveso sul rischio di incidenti industriali) non otterrebbe alcuna autorizzazione se venisse costruito ora.

In questo post non voglio però mettere in discussione la presenza dell’impianto nell’attuale sito ma piuttosto dimostrare che il progetto in discussione deve essere sottoposto alla più rigorosa procedura di VIA ordinaria. Indiscutibile che oggi fermare l'ampliamento del rigassificatore significherebbe comunque avviare i presupposti per una sua rimozione dall'attuale sito. 

Per dimostrare quanto sopra mettere a confronto le parti significative del progetto con i criteri elencati dall’allegato V alla Parte II del DLgs 152/2006.

Prima però svilupperò due premesse: la prima relativamente al fatto che la VIA del 2010 deve essere rivista alla luce della situazione attuale, la seconda è riportare sinteticamente i principi fondanti (secondo la giurisprudenza maggioritaria) che devono caratterizzare una corretta procedura di screening. 

martedì 19 novembre 2024

La nuova Giunta in Liguria e l'ennesimo spezzatino dell’ambiente

Bucci neo eletto Presidente della Regione Liguria  presenta la nuova giunta e al di là dei nomi poco importanti quelle che contano sono le deleghe assegnate ai vari assessori.

Ancora una volta come nell’ultima giunta Burlando (QUI) e poi nelle Giunte di Toti l’ambiente viene disperso nelle varie deleghe mancando ancora una volta la necessità di un visione integrata delle politiche regionali settoriali che metta al centro l’ambiente come peraltro teoricamente richiesto non solo dagli obiettivi del Green Deal ma soprattutto dagli strumenti integrati che richiederebbero un coordinamento tra obiettivi ambientali e le politiche settoriali che possono avere impatti sugli ecosistemi.

 

Vediamo lo spezzettamento delle deleghe che possono riguardare competenze rilevanti in materia ambientale…

martedì 12 novembre 2024

La nuova norma che aggira la sentenza del Tar lazio per ripartire con le estrazioni di fonti fossili nell’Adriatico

L’articolo 2 del Decreto Legge 153/2024 (QUI) conferma il via libera a nuove ricerca e nuove concessioni e alle proroghe delle esistenti per estrarre fonti fossili liquidi e gassose. La nuova norma ha la finalità principale di colmare il vuoto normativo prodotto dalla sentenza del Tar Lazio che aveva annullato il Decreto di approvazione del Piano per la transizione energetica sostenibile (sic!) nelle aree idonee alle estrazioni di fonti fossili.

La nuova norma conferma la riduzione da 12 a 9 miglia il perimetro costiero ed esterno alle aree marine e costiere protette entro il quale sono vietate le attività di ricerca, di prospezione nonché di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in mare.

Soprattutto, in questo modo si rimette in piedi, come vedremo meglio nel proseguo del post, la deroga alla norma del DLgs 152/2006 che vietava estrazioni nelle zone di mare adriatico per preservare la zona della laguna di Venezia. Di questa norma ne avevo già trattato QUI.  

Ovviamente quanto sopra "in barba" agli obiettivi UE sulla neutralità climatica e le richieste della Commissione UE di ridurre il consumo di gas (QUI) per non parlare delle richiesta della Agenzia Internazionale per l’energia sul blocco di nuove estrazioni di gas (QUI)

lunedì 11 novembre 2024

Siti orfani avanza la logica di privatizzazione dei controlli per la loro bonifica

Si tratta dei siti che pur essendo stati individuati come contaminati o potenzialmente contaminati da inquinanti non hanno mai visto un avvio delle procedure di risanamento a partire dalla caratterizzazione fino alla messa in sicurezza e/o bonifica.

L’articolo 6 del Decreto Legge 153/2024 (QUI) prevede norme specifiche per l’attuazione degli interventi del Piano di azione per la riqualificazione dei siti orfani (QUI).

La ratio delle nuova norma è sempre la stessa: ridurre i tempi delle istruttorie con il rischio di non svolgerle in modo corretto ai fini del raggiungimento di obiettivi di bonifica effettivi e senza danno per l’ambiente, e allo stesso tempo prevedere che i controlli per la verifica della attuazione delle bonifiche di detti siti possono essere affidati a laboratori privati.

Vediamo in particolare cosa prevede questa nuova normativa…

 

sabato 2 novembre 2024

Nuove norme di accelerazione delle procedure di VIA per impianti definiti strategici

L’articolo 1 del Decreto Legge n° 153 del 17 ottobre 2024 (QUI) modifica vari articoli del DLgs 152/2006 relativi alla disciplina della procedura di VIA statale ed anche dell’AIA. La finalità è sempre la solita accelerare le conclusioni del procedimento di VIA in una logica meramente temporale senza invece prevedere un potenziamento delle strutture che gestiscono le istruttorie di detta procedura dimenticando che è la qualità della istruttoria che garantisce la approvazione di progetti compatibili con i siti in cui vengono collocati/realizzati. D’altronde questa logica acceleratoria permea da tempo (QUI) tutti gli ultimi governi compreso l’attuale.

Vediamo una sintesi delle principali novità introdotte da questo articolo 1 del Decreto Legge 153/2024, per poi analizzare nel merito ogni singola modifica…

mercoledì 16 ottobre 2024

Eccesso rifiuti gestiti in un’area: condizioni per dire no all’ampliamento o un nuovo impianto

Il Consiglio di Stato con sentenza (QUI) n° 8146 del 11 ottobre 2024 ha considerato legittima l’atto con il quale la autorità competente (nel caso la Città Metropolitana di Milano) ha dichiarato improcedibile la istanza di valutazione di impatto ambientale di una impresa relativa al progetto di ampliamento della discarica per rifiuti speciali, sita in Comune di Inzago, per contrasto con il cd. “fattore di pressione comunale” previsto quale indicatore dal Piano Regionale di gestione dei rifiuti.

In sostanza secondo questo fattore non possono essere autorizzati impianti di rifiuti in un’area dove il volume di rifiuti trattati sono eccessivi in rapporto alla estensione dell’area stessa oppure l’estensione del territorio comunale interessato dal progetto oggetto della istanza.


Vediamo meglio come motiva la sua sentenza il Consiglio di Stato.

lunedì 14 ottobre 2024

Diga di Genova una norma speciale per sversare i fanghi di dragaggio: analisi critica

Il Governo Meloni sta per licenziare un Decreto-legge dal titolo kilometrico che inizia con un incipit apparentemente rassicurante “Disposizioni urgenti per la tutela ambientale del Paese” per poi rivelare, ad una lettura nell’articolato, delle perle che con la tutela ambientale c’entrano come i “cavoli a merenda”.

In particolare, l’articolo 6 di questo Decreto-Legge ha una rubrica dal titolo “Misure urgenti per la promozione di politiche di sostenibilità ambientale ed economia circolare nell’ambito della realizzazione degli interventi infrastrutturali”. Se andiamo nel merito del testo di questo articolo troveremo l’ennesimo esempio di come il nostro legislatore utilizzi le paroline magiche circolare e sostenibilità per nascondere obiettivi esattamente opposti a quelli dichiarati.

Ma veniamo al contenuto di questo articolo 6. La norma modifica la legge 130/2018 (QUI) ed in particolare l’articolo 9-bis (Semplificazione delle procedure di intervento dell'Autorità di sistema portuale del Mar Ligure occidentale). L’articolo 9-bis definisce, nella sua versione attuale (QUI), i compiti del Commissario Straordinario per l’adozione del programma straordinario di investimenti urgenti per la ripresa e lo sviluppo del porto e delle relative infrastrutture di accessibilità.

Tra i compiti rientranti in detto programma c’è anche quello della realizzazione della diga per il porto di Genova finalizzata a potenziare l’accesso allo scalo ligure di navi portacontainer di maggiori dimensioni. 

P.S. la proposta del Decreto Legge suddetto è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale. Alla fine di questo post troverete un commento al testo definitivo della norma (QUI) che tratta dello sversamento nei vasconi per realizzare della diga di Genova.