martedì 27 settembre 2011

C'è un altra centrale termoelettrica nel golfo di Spezia: fuori legge e di cui nessuno parla

COMINCIAMO DALLA SEGUENTE TABELLA CONTENUTA NELLA RELAZIONE DELLA COMMISSIONE UE ALLA  DIRETTIVA 2005/33/CE (in relazione al tenore di zolfo dei combustibili per uso marittimo)

Tabella 1.1.
Effetti delle emissioni delle navi sulla salute in varie zone marittime dell'Unione europea
Ricoveri ospedalieri per problemi all'apparato respiratorio
(per chilotonnellata emessa)
SO2
NOx
PM
Atlantico orientale
0,69
0,57
0,72
Mar Baltico
0,25
0,42
0,20
Canale della Manica
0,90
0,55
0,98
Mediterraneo settentrionale
0,71
0,69
0,79
Mare del Nord
0,66
0,31
0,76

Morti collegate all'esposizione a breve termine
(per chilotonnellata emessa)
SO2
NOx
PM
Atlantico orientale
1,66
0,38
-
Mar Baltico
0,60
0,50
-
Canale della Manica
2,18
0,26
-
Mediterraneo settentrionale
1,72
0,40
-
Mare del Nord
1,60
0,13
-

Anni di vita perduti per effetto dell'esposizione a lungo termine
(per chilotonnellata emessa)
SO2
NOx
PM
Atlantico orientale
4,22
6,75
14,32
Mar Baltico
1,52
2,32
3,96
Canale della Manica
5,55
7,81
19,41
Mediterraneo settentrionale
4,37
8,82
15,63
Mare del Nord
4,06
4,53
15,04


Secondo uno studio, più recente di detta tabella, pubblicato dal giornale "Environmental Science &  Technology" dell'American Chemical Society, un'organizzazione indipendente  costituita dal professionisti del settore della chimica, nel 2002 le emissioni inquinanti delle navi avrebbero causato la morte di 60mila persone, una cifra destinata a crescere del 40% nel 2012. Lo studio, dal titolo "Mortality from ship emissions: a global assessment", è stato elaborato da un team di ricercatori statunitensi e tedeschi guidato da James Corbett dell'Università del Delaware e da James Winebrake del Rochester Institute of Tecnology ed è incentrato in particolare sull'impatto negativo delle concentrazioni di particolato sulla salute umana. 


La Direttiva europea sopra citata del 2005 è stata recepita dallo stato con Decreto legislativo 205 del 2007. In questo Decreto legislativo si prevede



1. Dal 1/1/2010, il divieto di utilizzo di combustibili  per  uso  marittimo  con tenore di zolfo superiore allo 0,1%  in  massa  su navi all'ormeggio 
2. Per le navi passeggeri battenti bandiera italiana, le quali effettuano un servizio di linea proveniente da o diretto ad un porto di un Paese dell'Unione europea, è vietato, nelle acque territoriali, nelle zone economiche esclusive e nelle zone di protezione ecologica, appartenenti all'Italia, l'utilizzo di combustibili per uso marittimo con un tenore di zolfo superiore all'1,5% in massa. La violazione del divieto è fatta valere anche nei confronti delle navi non battenti bandiera italiana e che si trovano in un porto italiano
3. Obblighi sostituzione dei combustibili non conformi ai limiti di zolfo nei combustibili ad uso marittimo. La sostituzione dei combustibili  utilizzati con combustibili conformi a tale limite deve essere completata il prima possibile dopo l'ormeggio.
4. I tempi delle operazioni di sostituzione del combustibile sono iscritti nel giornale generale e di contabilità e nel  giornale di macchina o nell'inventario di cui agli articoli 174, 175 e 176 del codice della navigazione o in un 
apposito documento di bordo.
5. Chi  mette  combustibili  per  uso  marittimo  a  disposizione dell'armatore  o  di  un  suo  delegato,  per  una nave di stazza non inferiore  a 400 tonnellate lorde, fornisce un bollettino di consegna indicante  il  quantitativo ed il relativo tenore di zolfo, del quale conserva  una  copia  per  i tre anni successivi, nonché un campione
sigillato  di  tale  combustibile, firmato da chi riceve la consegna. 
6. Chi  riceve  il  combustibile  conserva  il bollettino a bordo per lo stesso  periodo  e  conserva  il  campione  a  bordo fino al completo esaurimento  del  combustibile  a  cui  si riferisce e, comunque, per almeno dodici mesi successivi alla consegna.
7. E'   tenuto,  presso  ciascuna  autorità portuale, un apposito registro che  riporta l'elenco dei fornitori di combustibili per uso marittimo nell'area di competenza, con l'indicazione dei combustibili forniti e del  relativo  contenuto  massimo di zolfo. Tali dati sono comunicati dai   fornitori   alle   autorità  marittime  e  portuali  entro  il 31 dicembre  2007.  Le variazioni dei dati comunicati sono comunicate in  via  preventiva.  La presenza di nuovi fornitori é comunicata in via preventiva.




DOMANDA N. 1:  PERCHE' QUESTA NORMATIVA NON E' ANCORA STATA APPLICATA NEL NOSTRO PORTO? 
DOMANDA N. 2: PERCHE' NON SONO RESI PUBBLICI I CONTROLLI E I REGISTRI SUI COMBUSTIBILI UTILIZZATI DALLE NAVI CHE ATTRACCANO IN PORTO
DOMANDA N. 3: LE AUTORITA' PREPOSTE AI CONTROLLI STANNO SVOLGENDO LE LORO FUNZIONI? SE SI COME? 
DOMANDA N. 4 : PERCHE' L'IMPATTO CUMULATIVO DELLE EMISSIONI DELLA NAVI IN PORTO, CONSIDERATA LA LORO MANIFESTA PERICOLOSITA' NON E' STATO ESAMINATO DALLA DOCUMENTAZIONE PRESENTATA DA ENEL COME INVECE E' PREVISTO DALLA NORMATIVA PER IL RILASCIO DELL'AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE IN DISCUSSIONE IN QUESTI MESI?[1]  

L'ultima richiesta è tutt'altro che peregrina visto che secondo uno studio della Università di California San Diego anche in grandi cittàcositere come Houston (porto commerciale e area urbana di 4 milioni di abitanti) in alcuni giorni dell'anno le emissioni inquinanti delle navi inciderebbero negativamente sulla atmosfera per il 50%. La università ha sviluppato una tecnica chimica che permette di distinguere il fumo e i solfati prodotti dalle navi rispetto a quelli che fuoriescono dai tubi di scappamento delle auto. Inoltre una ricerca svolta dalla UE (EX-TREMIS project)  ha definito un nuovo modello per calcolare le emissioni dalle navi. La ricerca ha costruito una banca  dati delle emissioni dalle navi nei 27 paesi UE fino al2005 e quelli previste al 2030. La banca dati riguarda tutti i principali inquinanti . 


[1] Secondo il secondo capoverso del comma 5 articolo 251 del Dlgs 152/2006 (disciplina generale emissioni per impianti soggetti ad AIA): “Si devono altresì valutare il complesso di tutte le emissioni degli impianti e delle attività presenti, le emissioni provenienti  da altre fonti e lo stato di qualità dell'aria nella zona interessata.”.
  

















































































1 commento:

  1. Molti porti negli anni hanno affrontato il problema delle emissioni, e tu mi insegni che l'UE imporrebbe misure per contenerle, ma con scarsissimi risultati. Una strada pareva essere l'elettrificazione delle banchine, ma come ebbimo modo di denunciare pubblicamente, l'elettrificazione è solo uno spot, perché i picchi di assorbimento mandarebbero in crisi la rete, anzi, ci vorrebbe una centrale in porto. Dal mio punto di osservazione in mare quando le banchine sono occupate si vede proprio una cortina di fumo nero che viaggia a raso sui tetti del Canaletto, e allora mi ritorna in mente la tanto sbandierata sostenibilità ambientale: generatori, mancine e camion andrebbero conteggiati negli scenari di impatto ambientale, ma ahimé quella sera del 2001 in consiglio comunale si decise altro, con buona pace di chi si imbatté addirittura in un incidente stradale e non poté votare

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