SEZIONI DI APPROFONDIMENTO E DOCUMENTAZIONE

mercoledì 20 novembre 2024

Perchè occorre la VIA ordinaria per il progetto di ampliamento del rigassificatore di Panigaglia

Come è noto è in corso presso il Ministero dell’Ambiente e sicurezza energetica (QUI) la procedura di verifica di assoggettabilità (di seguito screening) a Valutazione di Impatto Ambientale (di seguito VIA) del progetto di Ammodernamento ed adeguamento impianto GNL di Panigaglia.

Premesso che questo impianto è stato collocato in un sito che in base alla attuale normativa vigente (prima di tutto la c.d. Direttiva Seveso sul rischio di incidenti industriali) non otterrebbe alcuna autorizzazione se venisse costruito ora.

In questo post non voglio però mettere in discussione la presenza dell’impianto nell’attuale sito ma piuttosto dimostrare che il progetto in discussione deve essere sottoposto alla più rigorosa procedura di VIA ordinaria. Indiscutibile che oggi fermare l'ampliamento del rigassificatore significherebbe comunque avviare i presupposti per una sua rimozione dall'attuale sito. 

Per dimostrare quanto sopra mettere a confronto le parti significative del progetto con i criteri elencati dall’allegato V alla Parte II del DLgs 152/2006.

Prima però svilupperò due premesse: la prima relativamente al fatto che la VIA del 2010 deve essere rivista alla luce della situazione attuale, la seconda è riportare sinteticamente i principi fondanti (secondo la giurisprudenza maggioritaria) che devono caratterizzare una corretta procedura di screening. 

martedì 19 novembre 2024

La nuova Giunta in Liguria e l'ennesimo spezzatino dell’ambiente

Bucci neo eletto Presidente della Regione Liguria  presenta la nuova giunta e al di là dei nomi poco importanti quelle che contano sono le deleghe assegnate ai vari assessori.

Ancora una volta come nell’ultima giunta Burlando (QUI) e poi nelle Giunte di Toti l’ambiente viene disperso nelle varie deleghe mancando ancora una volta la necessità di un visione integrata delle politiche regionali settoriali che metta al centro l’ambiente come peraltro teoricamente richiesto non solo dagli obiettivi del Green Deal ma soprattutto dagli strumenti integrati che richiederebbero un coordinamento tra obiettivi ambientali e le politiche settoriali che possono avere impatti sugli ecosistemi.

 

Vediamo lo spezzettamento delle deleghe che possono riguardare competenze rilevanti in materia ambientale…

martedì 12 novembre 2024

La nuova norma che aggira la sentenza del Tar lazio per ripartire con le estrazioni di fonti fossili nell’Adriatico

L’articolo 2 del Decreto Legge 153/2024 (QUI) conferma il via libera a nuove ricerca e nuove concessioni e alle proroghe delle esistenti per estrarre fonti fossili liquidi e gassose. La nuova norma ha la finalità principale di colmare il vuoto normativo prodotto dalla sentenza del Tar Lazio che aveva annullato il Decreto di approvazione del Piano per la transizione energetica sostenibile (sic!) nelle aree idonee alle estrazioni di fonti fossili.

La nuova norma conferma la riduzione da 12 a 9 miglia il perimetro costiero ed esterno alle aree marine e costiere protette entro il quale sono vietate le attività di ricerca, di prospezione nonché di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in mare.

Soprattutto, in questo modo si rimette in piedi, come vedremo meglio nel proseguo del post, la deroga alla norma del DLgs 152/2006 che vietava estrazioni nelle zone di mare adriatico per preservare la zona della laguna di Venezia. Di questa norma ne avevo già trattato QUI.  

Ovviamente quanto sopra "in barba" agli obiettivi UE sulla neutralità climatica e le richieste della Commissione UE di ridurre il consumo di gas (QUI) per non parlare delle richiesta della Agenzia Internazionale per l’energia sul blocco di nuove estrazioni di gas (QUI)

lunedì 11 novembre 2024

Siti orfani avanza la logica di privatizzazione dei controlli per la loro bonifica

Si tratta dei siti che pur essendo stati individuati come contaminati o potenzialmente contaminati da inquinanti non hanno mai visto un avvio delle procedure di risanamento a partire dalla caratterizzazione fino alla messa in sicurezza e/o bonifica.

L’articolo 6 del Decreto Legge 153/2024 (QUI) prevede norme specifiche per l’attuazione degli interventi del Piano di azione per la riqualificazione dei siti orfani (QUI).

La ratio delle nuova norma è sempre la stessa: ridurre i tempi delle istruttorie con il rischio di non svolgerle in modo corretto ai fini del raggiungimento di obiettivi di bonifica effettivi e senza danno per l’ambiente, e allo stesso tempo prevedere che i controlli per la verifica della attuazione delle bonifiche di detti siti possono essere affidati a laboratori privati.

Vediamo in particolare cosa prevede questa nuova normativa…

 

sabato 2 novembre 2024

Nuove norme di accelerazione delle procedure di VIA per impianti definiti strategici

L’articolo 1 del Decreto Legge n° 153 del 17 ottobre 2024 (QUI) modifica vari articoli del DLgs 152/2006 relativi alla disciplina della procedura di VIA statale ed anche dell’AIA. La finalità è sempre la solita accelerare le conclusioni del procedimento di VIA in una logica meramente temporale senza invece prevedere un potenziamento delle strutture che gestiscono le istruttorie di detta procedura dimenticando che è la qualità della istruttoria che garantisce la approvazione di progetti compatibili con i siti in cui vengono collocati/realizzati. D’altronde questa logica acceleratoria permea da tempo (QUI) tutti gli ultimi governi compreso l’attuale.

Vediamo una sintesi delle principali novità introdotte da questo articolo 1 del Decreto Legge 153/2024, per poi analizzare nel merito ogni singola modifica…

mercoledì 16 ottobre 2024

Eccesso rifiuti gestiti in un’area: condizioni per dire no all’ampliamento o un nuovo impianto

Il Consiglio di Stato con sentenza (QUI) n° 8146 del 11 ottobre 2024 ha considerato legittima l’atto con il quale la autorità competente (nel caso la Città Metropolitana di Milano) ha dichiarato improcedibile la istanza di valutazione di impatto ambientale di una impresa relativa al progetto di ampliamento della discarica per rifiuti speciali, sita in Comune di Inzago, per contrasto con il cd. “fattore di pressione comunale” previsto quale indicatore dal Piano Regionale di gestione dei rifiuti.

In sostanza secondo questo fattore non possono essere autorizzati impianti di rifiuti in un’area dove il volume di rifiuti trattati sono eccessivi in rapporto alla estensione dell’area stessa oppure l’estensione del territorio comunale interessato dal progetto oggetto della istanza.


Vediamo meglio come motiva la sua sentenza il Consiglio di Stato.

lunedì 14 ottobre 2024

Diga di Genova una norma speciale per sversare i fanghi di dragaggio: analisi critica

Il Governo Meloni sta per licenziare un Decreto-legge dal titolo kilometrico che inizia con un incipit apparentemente rassicurante “Disposizioni urgenti per la tutela ambientale del Paese” per poi rivelare, ad una lettura nell’articolato, delle perle che con la tutela ambientale c’entrano come i “cavoli a merenda”.

In particolare, l’articolo 6 di questo Decreto-Legge ha una rubrica dal titolo “Misure urgenti per la promozione di politiche di sostenibilità ambientale ed economia circolare nell’ambito della realizzazione degli interventi infrastrutturali”. Se andiamo nel merito del testo di questo articolo troveremo l’ennesimo esempio di come il nostro legislatore utilizzi le paroline magiche circolare e sostenibilità per nascondere obiettivi esattamente opposti a quelli dichiarati.

Ma veniamo al contenuto di questo articolo 6. La norma modifica la legge 130/2018 (QUI) ed in particolare l’articolo 9-bis (Semplificazione delle procedure di intervento dell'Autorità di sistema portuale del Mar Ligure occidentale). L’articolo 9-bis definisce, nella sua versione attuale (QUI), i compiti del Commissario Straordinario per l’adozione del programma straordinario di investimenti urgenti per la ripresa e lo sviluppo del porto e delle relative infrastrutture di accessibilità.

Tra i compiti rientranti in detto programma c’è anche quello della realizzazione della diga per il porto di Genova finalizzata a potenziare l’accesso allo scalo ligure di navi portacontainer di maggiori dimensioni. 

P.S. la proposta del Decreto Legge suddetto è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale. Alla fine di questo post troverete un commento al testo definitivo della norma (QUI) che tratta dello sversamento nei vasconi per realizzare della diga di Genova. 

domenica 13 ottobre 2024

Autonomia Differenziata: come funziona e le criticità principali

Con la legge 86/2024 QUI (di seguito LA LEGGE) si è data attuazione a quanto previsto dall’articolo 116 della Costituzione (QUI) sul c.d. regionalismo differenziato e/o autonomia differenziata. 

Il post vuola analizzare i contenuti principali della LEGGE come le sue criticità utilizzando sia i ricorsi che varie Regioni hanno depositato alla Corte Costituzionale ma anche documenti ufficiali di Banca d'Italia e Commissione UE nonchè studi autorevoli di centri specializzati sulla gestione della spesa pubblica.

giovedì 3 ottobre 2024

Corte dei Conti UE: Politica agricola UE lontana dalla sostenibilità ambientale e climatica

Dopo la Relazione speciale 14/2024 (QUI) su: “Transizione verde — Contributo poco chiaro del dispositivo per la ripresa e la resilienza”, la Corte dei Conti UE contesta anche i limiti della politica agricola comune della UE in materia ambientale e degli obiettivi per la neutralità climatica.

La nuova Relazione 20/2024 adottata il 10 luglio 2024 pur riconoscendo lo sforzo della nuova politica agricola comune 2023-2027 (QUI) per rendere più sostenibile la agricoltura della comunità europea non è sufficiente soprattutto perché debole nell’individuare strumenti efficienti per valutare il raggiungimento degli obiettivi ecologici. La questione ha un rilievo anche economico/finanziario considerato che alla politica agricola comune viene destinato il 31% del bilancio della UE.

La Relazione pur analizzando specificamente quattro piani strategici nazionali rileva criticità non solo nei piani ma nel modo di valutarli da parte della Commissione nonché nella normativa sulla PAC recente soprattutto le modifiche relative alle buone condizioni agronomiche e ambientali (BCAA) che devono caratterizzare le pratiche agricole e allevamenti degli stati membri. Quindi la relazione è molto utile per comprendere, anche per l’agricoltura e gli allevamenti, le ragioni dei ritardi nel raggiungimento degli obiettivi del Green Deal.

mercoledì 2 ottobre 2024

Dragaggi in Arsenale Militare la normativa che va rispettata

Come risulta dal Secolo XIX di oggi sono stati pubblicati i bandi per lavori di consolidamento e modellazione del fondale nel bacino dell’Arsenale militare spezzino. Si tratta in particolare di un investimento di ulteriori 291 mila euro, per «attività di spostamento dei sedimenti fangosi e di modellazione del fondale della darsena interna».

Insomma, materiale di derivazione di necessari dragaggi finalizzati all’adeguamento della base all’accosto di navi di dimensioni più moderne e più grandi, rispetto a quelle del passato.

I politici (deputati e senatori di maggioranza) che contano si fanno belli sui finanziamenti stanziati per questi interventi ma nulla dicono sulle procedure da rispettare per evitare ulteriori danni ambientali al nostro golfo.

Visto quanto sopra ci provo io a ricordarglielo... 

martedì 1 ottobre 2024

Consiglio di Stato: quali varianti urbanistiche contro la realizzazione di impianti rifiuti

Dopo la sentenza analizzata in questo blog lo scorso 19 settembre (QUI), arriva una nuova sentenza del Consiglio di Stato (n° 7690 del 2024 QUI) che conferma l’ampia discrezionalità dei Comuni di approvare varianti urbanistiche al fine di valorizzare lo sviluppo del territorio di competenza con finalità diverse da quello della realizzazione di impianti di trattamento rifiuti (nella specie di rifiuti organici con sistema aerobico proposti da una società proprietaria del terreno interessato dalla variante).

I principi affermati nella sentenza sono interessanti perché sono validi in generale e li riporto di seguito dopo aver descritto brevemente l’oggetto del contendere che ha portato alla sentenza. Principi quindi che possono servire da guida per gli amministratori comunali in casi simili

lunedì 30 settembre 2024

La Corte dei Conti UE critiche durissime a come sono spese le risorse del dispositivo ripresa e resilienza

Pubblicata la Relazione speciale 14/2024 (QUI) adottata dalla Corte dei Conti UE lo scorso 4 luglio 2024 su: “Transizione verde — Contributo poco chiaro del dispositivo per la ripresa e la resilienza

L’obiettivo dell’audit della Corte era valutare se la concezione e l’attuazione dell’RRF e dei piani nazionali per la ripresa e la resilienza contribuissero in modo efficace alla transizione verde.

Di seguito prima analizzo cosa è il dispositivo ripresa e resilienza per poi riportare i passaggi più significativi della Relazione speciale della Corte dei Conti UE.

martedì 24 settembre 2024

È legittimo l’incarico nel gruppo Spinelli dell’ex Presidente della Autorità di sistema portuale di Spezia e Carrara?

In un primo commento oggi sul mio profilo fb (QUI) mi ero limitato a fare affermazioni di principio rispetto alla scelta dell’ex Presidente della Autorità di sistema portuale di andare a svolgere la funzione di presidente di un importante operatore portuale come il gruppo Spinelli, dopo pochi giorni dalla sue dimissioni dalla carica di Presidente dell’ente che regola la attività del porto spezzino.

Non è mio compito ma semmai di Anac o di giudici amministrativi statuire sulla legittimità di questa scelta, ma visto che ho letto dichiarazioni di autorevoli esponenti del centro sinistra nelle quali si sosteneva che l’ex Presidente era libero, da valido professionista quale è, di scegliere dove andare a continuare il suo lavoro, mi corre la necessità di precisare quanto segue. 

È assolutamento vero che l'ex Presidente poteva fare quello che voleva? Io se fossi in questi signori mi leggerei con attenzioni le norme che disciplinano questa materia, compresa una rilevante sentenza del Consiglio di Stato. Capisco che approfondire questioni che possono mettere in difficoltà la tua parte politica non sia costume diffuso tra gli esponenti politici di qualsiasi colore. Io non sono così forse perché non rappresento alcuna parte politica se non le mie idee e i principi in cui credo da sempre.

Ma vediamo cosa dicono la legge e la giurisprudenza…

lunedì 23 settembre 2024

Via libera finale allo sbarco del gnl nel porto spezzino illegittimità della decisione e l’ipocrisia del Comune spezzino

L'approvazione del progetto di sbarco delle bettoline con le autobotti cariche di gnl nel porto spezzino dimostra ancora una volta l'assenza di coordinamento tra gli enti competenti a rilasciare le autorizzazioni. Ma l’importante è mettere in scena una finta preoccupazione “ambientalista” senza che nessuno in modo preciso sollevi le vere questioni rimosse in questa vicenda.

Vediamole le questioni rimosse…

giovedì 19 settembre 2024

Consiglio di Stato: il Comune può bloccare un impianto rifiuti con una variante urbanistica

Il Consiglio di Stato con sentenza n° n. 6758 del 26 luglio 2024 (QUI) ha considerato legittima la variante urbanistica e la successiva approvazione di un nuovo Piano urbanistico generale comunale con la quale vietava la costruzione di un impianto rifiuti in un’area che, prima di detta variante, prevedeva una destinaziona funzionale una discarica e una cava in attività, area nella disponibilità della società che voleva ampliare la attività di gestione rifiuti e coltivazione cava oltre che continuare le attività esistenti. Si smentisce ancora una volta, da parte della giurisprudenza, la interpretazione letterale dell’articolo 208 del DLgs 152/2006 per cui l’autorizzazione ad un impianto di gestione rifiuti una volta approvata costituisce automatica variante alla pianificazione urbanistica quanto meno comunale.

martedì 3 settembre 2024

NEWSAMBIENTE LEGGI SENTENZE DOCUMENTI GIUGNO-AGOSTO 2024

 

Pubblicate, nell'apposita sezione del Blog (QUI) le tre  Newsletter NEWSAMBIENTE su

LEGGI: Comunitarie e Nazionali

SENTENZE: Corte di Giustizia UE – Corte Costituzionale

DOCUMENTI/STUDI: comunitari nazionali e internazionali

 

Tutti atti e documenti in materia ambientale pubblicati nei mesi di Giugno Luglio Agosto 2024

 

Le tre NewsLetter contengono la sintesi commentata delle parti più significative di detti ATTI con i link alla versione completa degli stessi.

 

Se avete difficoltà a scaricare le tre NEWSAMBIENTE potete richiederle al seguente indirizzo mail

marco.grondacci@gmail.com

 

 

Buona lettura… 


mercoledì 28 agosto 2024

Come migliorare lo strumento delle Petizioni dei cittadini al Parlamento UE

Risoluzione del Parlamento europeo del 23 novembre 2023 (QUI) sui risultati delle deliberazioni della commissione per le petizioni nel corso del 2022.

La Risoluzione fa il punto sulle Petizioni presentate su quante siano state dichiarate irricevibili, il rilievo di quelle con oggetto questioni ambientali. Sulla base di questa analisi la Risoluzione approva una serie di indirizzi per migliorare lo strumento della Petizione al fine di una maggiora vicinanza delle istituzioni UE ai cittadini e ai territori dove vivono e lavorano.

Il diritto di presentare Petizioni si fonda sui seguenti articoli: 20 (QUI), 24 (QUI) e 227 (QUI) del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) e articolo 44 (QUI) della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea.

 

Nel seguito del post prima una sintesi dell’analisi delle Petizioni presentate ed esaminate dalla Commissione Petizioni del Parlamento Europeo e dopo la descrizione dei principali indirizzi operativi per la presentazione e gestione delle future Petizioni.

martedì 27 agosto 2024

Direttiva UE Riparazione dei beni difettosi e tutela dei consumatori

La Direttiva 2024/1799 (QUI) stabilisce norme comuni che rafforzano le disposizioni relative alla riparazione dei beni al fine di contribuire al buon funzionamento del mercato interno, garantendo nel contempo un livello elevato di protezione dei consumatori e dell’ambiente.

La nuova Direttiva si applica alla riparazione dei beni acquistati dai consumatori in caso di difetto del bene che si verifica o si manifesta al di fuori della responsabilità del venditore. La norma UE una volta recepita dovrà integrare l'articolo 135-ter (QUI) del Codice del Consumo 

Vediamo più precisamente il contenuto di questa nuova Direttiva...

lunedì 26 agosto 2024

Rapporto di sicurezza impianti Seveso: deroghe per gli impianti di interesse strategico nazionale

Continuano le deroghe e/o modifiche della normativa ambientale che ne depotenziano il ruolo di prevenzione nella tutela della salute pubblica ma anche della sicurezza. 

L'ultima novità legislativa attacca il Rapporto di Sicurezza per gli impianti classificati Seveso permettendo di funzionare a questi impianti nonostante si rivelino carenze impiantistiche dopo la valutazione del Rapporto di Sicurezza.

Ma intanto vediamo l'elenco delle principali normative in deroghe a norme ambientali per poi analizzare la nuova legge sulle industrie classificate Seveso...

venerdì 23 agosto 2024

Limiti installazione impianti fotovoltaici in zone agricole: la nuova normativa

L’articolo 5 del Decreto-Legge n° 63 del 15 maggio 2024 convertito nella legge 101/2024 (QUI), modificando l’articolo 20 del DLgs 199/2021 (QUI) consente l'installazione degli impianti fotovoltaici  con moduli collocati a terra in zone classificate agricole dai piani urbanistici vigenti, è consentita esclusivamente in aree bene definiti dalla nuova norma. In sintesi, per poi analizzare più precisamente di seguito nel post, si tratta:

1. delle aree classificati idonee per gli impianti da fonti rinnovabili secondo criteri statali (vedi da ultimo QUI) a condizioni spaziali e di tipologie impiantistiche limitate

2. Cave miniere cessate e non ulteriormente sfruttabili, discariche chiuse

3. Siti disponibili dalla società FS  

4. Siti di società aeroportuali

5. Aree senza vincoli del codice del paesaggio interne ad aree industriali e stabilimenti, adiacenti alla rete autostradale

Alcune condizioni di non applicazione dei limiti areali sopra riportati si hanno se i progetti di fotovoltaici a terra servono per costituire comunità energetiche o sono attuativi di finanziamenti PNRR e Piani complementari.

Analizziamo di seguito più precisamente la nuova normativa

mercoledì 21 agosto 2024

La nuova legge sui controlli pubblici verso la privatizzazione concertata anche per quelli ambientali

Il Decreto Legislativo 12 luglio 2024, n. 103 QUI (di seguito DLGS) ha approvato la disciplina sulla semplificazione dei controlli sulle attività economiche intese come qualsiasi attività che consiste nella produzione e nell'offerta di beni e servizi sul mercato.

Il DLgs costituisce attuazione alla legge delega n° 118/2022 articolo 27 che analizzato in un post del mio blog (QUI).

Il DLGS sia applica alla attività di controllo di tutte le diverse articolazioni della Pubblica Amministrazione ai sensi della definizione di questa ex comma 2 articolo 1 DLgs 165/2001 (QUI), quindi riguarda anche gli enti e amministrazioni di controllo ambientale e salute pubblica.

Prima di analizzare puntualmente il nuovo DLgs riporto in sintesi le finalità e gli aspetti più significativi e critici anche se, come vedremo nel resto del post, la ratio di questa nuova normativa viene da lontano con provvedimenti che da tempo perseguono l’obiettivo quello di depotenziare il sistema dei controlli pubblici a favore della autocertificazione e concertazione con i privati. Non casualmente infatti non si prevedono nuovi finanziamenti per gli enti pubblici con funzioni di vigilanza. Con questo DLgs possiamo dire che il suddetto obiettivo ora venga sistematizzato!

martedì 20 agosto 2024

La nuova legge per autorizzare la estrazione delle materie prime critiche: analisi critica

La legge 115/2024 (QUI), che ha convertito il Decreto-Legge 25 giugno 2024, n. 84, definisce nelle more di una disciplina organica del settore delle materie prime critiche, misure urgenti finalizzate all'attuazione di un sistema di governo per l'approvvigionamento sicuro e sostenibile delle materie prime critiche considerate «strategiche» ai sensi degli articoli 3, paragrafo 1, e 4, paragrafo 1, del Regolamento (UE) 2024/1252 (QUI) come da elenco degli allegati 1 e 2 allo stesso.

La nuova norma nazionale prevede termini più ristretti per lo svolgimento delle procedure di autorizzazione dei progetti in questione utilizzando la clausola del Regolamento UE 2024/1252 paragrafo 10 secondo comma: “I termini definiti nel presente articolo per qualsiasi procedura di rilascio delle autorizzazioni non pregiudicano eventuali termini più brevi fissati dagli Stati membri”.

Per una analisi più approfondita del Regolamento (UE) 2024/1252 si rinvia al post (QUI) sul mio blog Note di Grondacci.  

Prima di analizzare specificamente la nuova legge in premessa si sintetizzano le principali criticità e ratio che sottendono alla stessa anche in parziala contraddizione con il Regolamento UE

lunedì 19 agosto 2024

La Direttiva UE contro azione legali intimidatorie verso i cittadini attivi nella tutela dei diritti alla salute, ambiente e sicurezza

Direttiva (UE) 2024/1069 (QUI) del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 aprile 2024, sulla protezione delle persone che partecipano al pubblico da pretese manifestamente infondate o da procedimenti giudiziari abusivi ("Azioni strategiche tese a bloccare la partecipazione pubblica").

Si tratta di una normativa che una volta pienamente applicata anche nel nostro Paese fornirà un importante argine a una tendenza in atto da tempo di citare in giudizio con richieste enormi di risarcimento danni comitati e singoli cittadini che sul territorio si battono per tutelare ambiente e salute pubblica.

La nuova norma europea si va ad aggiungere con la normativa e la giurisprudenza sulla non eccessiva onerosità a a carico di chi, (associazioni, comitati) perde una causa a tutela di un interesse ambientale relativo ad una normativa del settore. Purtroppo una normativa e giurisprudenza comunitaria (come quella della sentenza della Corte di Giustizia 11/1/2024 QUI) che viene smentita da una pessima giurisprudenza amministrativa nazionale come nel caso recente del rigassificatore di Piombino (QUI).

Un'altra normativa di derivazione comunitaria a tutela dei cittadini attivi è quella sulla protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell'Unione (QUI).

La nuova Direttiva 2024/1069 che descriverò nel seguito del post, insieme con le norme sopra citate è fondamentale in una fase in cui il ceto politico e burocratico ostacola sistematicamente la partecipazione del pubblico soprattutto su processi decisionali a rilevanza strategica come quelli ambientali, urbanistici, sulla grandi opere che impatto sui territori, come dimostrato dal recente Rapporto sullo stato di diritto nella UE dove si afferma (QUI) che anche in Italia i processi di consultazione pubblica non vengono sistematicamente svolti.

venerdì 16 agosto 2024

Ripristino della natura come funziona il nuovo Regolamento UE

Pubblicato sulla GUCE il Regolamento (UE) 2024/1991 (QUI) del Parlamento Europeo e del Consiglio del 24 giugno 2024 sul ripristino della natura (di seguito Regolamento). Per l’iter che ha portato al Regolamento vedi QUI.

Il principale obiettivo del Regolamento è quello di recuperare la biodiversità di ecosistemi terrestri marittimi fluviali e lacuali per riportarli ad uno stato buono secondo le definizioni del Regolamento stesso come vedremo nel post che segue queste brevi note di presentazione.

Il Regolamento è ambizioso almeno in teoria ma arriva in un quadro reale dove la natura in Europa ha gravi criticità come dimostra il Rapporto della Agenzia Europea per l’Ambiente (QUI)

martedì 13 agosto 2024

Abolizione abuso di ufficio la classe politica si fa lo sconto per rimuovere i limiti della P.A.

Come avevo anticipato in questo post del mio blog (QUI), con legge n° 114 del 9 agosto 2024 (QUI) è stato abrogato l’articolo 323 (QUI) del Codice Penale che puniva il reato di abuso di ufficio.

Si tratta di una abolizione che ha le seguenti criticità:

1. Rimuove le riforme già avvenute in passato (l’ultima nel 2020) che avevano già circoscritto il perimetro di applicazione di questo reato.

2. Non risolve i veri problemi che stanno alla base di chi ha voluto questa abrogazione, anzi ne favorisce il consolidamento creando un nuovo spazio di impunità.

3. È in contrasto palese con convenzione internazionali e la prossima direttiva anticorruzione a dimostrazione che questo reato è considerato nella sua fattispecie un indicatore decisivo per perseguire la corruzione nella pubblica amministrazione

4. Mette l’Italia in contraddizione con la maggior parte degli stati europei (a parte quelli con governi notoriamente meno trasparenti) che prevedono la punibilità di questo reato


Vediamo sinteticamente queste criticità

mercoledì 7 agosto 2024

Area ex IP non è chiaro quanto resta da bonificare e con quali costi e rischi ambientali?

Il nuovo Decreto del 7 maggio 2024 (pubblicato recentemente QUI) che stanzia i finanziamenti per bonificare i c.d. siti orfani (siti non bonificati da anni) riguarda anche due siti spezzini quello dell’area ex Sicam e quello dell’area ex raffineria IP nel Comune di Spezia. 

Il Decreto pubblicato lo scorso giugno mi costringe a tornare su questioni mai chiarite nel nostro territorio: 

1. quella di quanta area del sito della ex raffineria IP sia stata ad oggi bonificata; 

2. quanta ne resta da bonificare;

3. quante risorse economiche sono richieste per una bonifica completa del sito;

4. soprattutto quali rischi ambientali sono ancora in atto vista la bonifica a singhiozzo per singoli pezzi in un area caratterizzata da idrogeologia che può trasferire l’inquinamento anche ad aree già bonificate.

Certo l’amministrazione comunale sconta gli errori gravissimi delle amministrazioni precedenti che ho trattato nel passato riconoscendo le gravi responsabilità delle giunte di centro sinistra come dimostrano i post del mio blog alla voce area exIP QUI e se si vuole ricostruire un po di storia di queste responsabilità comprese della finta opposizione nel Comune spezzino dell'epoca QUI.

Inoltre un’area inquinata da un soggetto ben preciso (ENI) tutt’ora esistente ora dovrà essere bonificata con costi a carico dello stato come ho spiegato QUI.

Veniamo alla attualità del nuovo Decreto... 

martedì 6 agosto 2024

Il nuovo Regolamento UE sulla verifica del rispetto delle norme europee sulle emissioni delle navi

Il Regolamento di Esecuzione (UE) 2024/2027 della Commissione del 26 luglio 2024 da attuazione alle norme del Regolamento 2023/1805 che disciplina l’uso di combustibili rinnovabili e a basse emissioni di carbonio nel trasporto marittimo e che modifica la Direttiva 2009/16/CE (QUI) e si applica a tutte le navi di stazza lorda superiore a 5 000 tonnellate, che effettuano tratte finalizzate al trasporto di passeggeri o merci a fini commerciali, indipendentemente dalla loro bandiera. Il Regolamento entrerà in vigore a gennaio 2025.

Per il testo del Regolamento 2023/1805 vedi QUI. Il Regolamento entrerà in vigore a gennaio 2025. Per una analisi del Regolamento 2023/1805 prima della sua pubblicazione (stesso contenuto di pubblicato) e dell’iter che ha portato alla sua approvazione vedi QUI e QUI.

Secondo il Regolamento 2023/1805 entro il 31 agosto 2024, le società presentano ai verificatori un piano di monitoraggio per ciascuna delle loro navi indicando il metodo scelto tra quelli di cui all'allegato I per monitorare e comunicare la quantità, il tipo e il fattore di emissione dell'energia usata a bordo dalle navi e altre informazioni pertinenti.

Il nuovo Regolamento 2024/2027 QUI (di seguito Regolamento) disciplina le competenze, le garanzie di indipendenza e competenza dei verificatori e le modalità.

Di seguito svolgo prima di tutto una sintesi delle parti più significative del Regolamento preceduta però da quelli che sono i contenuti del Piano di Monitoraggio ex Regolamento 2023/1805.

Nella ultima parte analizzo compiutamente il Regolamento per chi vorrà approfondirlo.

domenica 4 agosto 2024

Il Presidente della Provincia sul rigassificatore di Panigaglia non vuole lezioni da nessuno. Diamogli dei consigli …

Il Sindaco di Spezia nonchè Presidente della Provincia sul rigassificatore di Panigaglia dichiara (QUI): "a fronte dei risultati ottenuti non prendiamo lezioni da nessuno".
Ah si? Allora partiamo dai risultati per poi dare qualche consiglio, ovviamente non richiesto. 


I RISULTATI DICHIARATI DAL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA  

1. lo sbarco delle autobotti con gnl è stato approvato anche dalla Provincia e dal Comune di Spezia


2. riduzioni emissioni di metano dal rigassificatore della serie ti piace vincere facile: visto che ormai è un obbligo da regolamento UE (QUI) senza considerare le emissioni rimosse: in sede di scarico delle navi gasiere e di trasbordo del gnl e di bunkeraggio marittimo.

3. i risultati decantati dal Presidente della Provincia in realtà oltre che discutibili come spiego nei due punti precedenti si inseriscono comunque in una serie di decisioni che serviranno solo a consolidare la presenza del rigassificatore nel golfo spezzino in un sito che se venisse deciso oggi non passerebbe sicuramente la procedura della normativa Seveso III. Non solo ma questi presunti risultati serviranno a riempire il nostro golfo di gnl (QUI) che con le esigenze energetiche del Paese c'entrano poco ma molto con quelle di Snam e la lobby del metano  (QUI).


E veniamo ai consigli non richiesti... 

giovedì 1 agosto 2024

Inchiesta dragaggi a Genova e lo specchio per le allodole del piano nazionale dragaggi “sostenibili”

Come è noto (vedi titolo articolo del Secolo XIX) la Procura del Tribunale di Genova ha aperto una inchiesta sullo sversamento nel canale tra la diga foranea e l’aereoporto di Genova di materiale dai dragaggi per un totale di 700.000 m3.

L’accusa risulta essere quella di avere smaltito illegalmente rifiuti potenzialmente classificati come pericolosi.

Subito sono partite le richieste di operatori e rappresentanti vari del mondo della portualità per applicare normative che “aiutino” a realizzare in sicurezza (per chi?) le operazioni di dragaggio. Leggo l’intervento di un autorevole ufficiale della MMI (QUI) che contesta la mancata approvazione  soprattutto attuazione del Piano Nazionale dei dragaggi.

Davvero il problema dei dragaggi deve essere affrontato in questo modo? Ma soprattutto in cosa consiste questo piano nazionale dei dragaggi? Perchè invece di cercare deroghe alle norme ambientali, come vedremo, non si mette al centro di ogni percorso decisionale prima di tutto la tutela di un bene collettivo come il nostro mare e le nostre coste?

 

domenica 28 luglio 2024

Nuova direttiva UE sulla autorizzazione integrata ambientale e gli allevamenti

Pubblicata la Direttiva 2024/1785 (QUI) del Parlamento Europeo e del Consiglio del 24 aprile 2024 che modifica la Direttiva quadro 2010/75/UE (QUI) del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alle emissioni industriali (prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento).  

Si tratta della Direttiva che disciplina prima di tutto la procedura di rilascio della Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) per le categoria di impianti più impattanti sotto il profilo ambientale e della salute pubblica.

La nuova Direttiva cambia il titolo alla Direttiva 2010/75 che diventa Direttiva 2010/75/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 novembre 2010, relativa alle emissioni nell'industria e nell'allevamento (prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento.

Di seguito a premessa una sintesi delle novità più importanti apportate dalla nuova Direttiva alla Direttiva 2010/75 e successivamente una analisi puntuale di dette novità 

venerdì 26 luglio 2024

Ampliamento rigassificatore di Panigaglia errori e bugie di GNL Italia

Come è noto, visto che è stato resto pubblico anche dai mass media spezzini, GNL Italia ha presentato un progetto di ampliamento del rigassificatore di Panigaglia che prevede un aumento di circa il 30% capacità di rigassificazione che consentirà di giungere dagli attuali circa 3,5 miliardi Sm3/anno a circa 4,6 miliardi Sm3/anno.

Il progetto che riprende quello che era stato presentato anni fa e aveva ottenuto solo un giudizio di Valutazione di Impatto Ambientale (di seguito VIA) favorevole nel 2010 ma non l’Intesa, necessaria, da parte della Giunta Regionale ligure dell’epoca.

La documentazione presentata è attualmente sottoposta a verifica di assoggettabilità a VIA del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica QUI. Questa documentazione piuttosto complessa sarà oggetto di mie analisi successive nel merito dei singoli fattori ambientali interessati dal progetto.

In questo post mi limito ad illustrare alcuni errori clamorosi di GNL Italia  considerato l’importanza del progetto e soprattutto la autorevolezza della società proponente: 

1. Si vuol far credere che la VIA ottenuta nel 2010 sia anche una autorizzazione

2. Si vuol far credere che la VIA positiva del 2010 non sia scaduta

Conoscendo le competenze di GNL Italia gli errori, ma anche le bugie, non possono essere frutto di una sorta "analfabetismo normativo di ritorno" ma nascondono un chiaro retropensiero di GNL Italia come vedremo nel seguito del post…

 

giovedì 25 luglio 2024

La Relazione 2024 della Commissione UE sullo stato di diritto: Italia rimandata!

La Relazione (QUI) intende contribuire a una migliore comprensione del panorama dello Stato di diritto nell’UE.

È stata introdotta con la Comunicazione del 2019 (QUI) e la prima relazione è stata pubblicata nel settembre 2020.

Alla Relazione è allegata una Raccomandazione specifica sulle criticità italiane sullo stato di diritto. La Raccomandazione è all’interno di un Rapporto (QUI) generale sull’Italia.

La Relazione per l’Italia solleva criticità non solo su indipendenza della magistratura dalla politica, efficienza dei processi, applicazione norme internazionale sulla tutela dei diritti umani, attacchi alla indipendenza dei giornalisti, mancanza di norme contro le lobby e sulla trasparenza nel finanziamento ai partiti, mancanza di coinvolgimento del pubblico nei processi decisionali e soprattutto solleva grosse perplessità sulla abolizione del reato di abuso di ufficio. Molte di queste criticità sono mali antichi del nostro Paese ma altri sono accentuati e continuano ad esserlo da parte dell'attuale Governo come il caso dell'abolizione dell'abuso di ufficio. 

Resta al di la della relazione che la logica politica che sta dietro certe riforme dell'attuale governo ma anche di quelli precedenti è di rimuovere, anzi favorire esplicitamente, l'opacità nella gestione della amministrazione pubblica presupposto di illeciti anche e soprattutto in campo ambientale: vedi QUI, di cui l'inchiesta QUI sul governo della Regione Liguria ne è esempio recente ma non meno rilevante 

Disciplina degli sbarramenti di ritenuta: dighe, traverse e opere di derivazione

Con Decreto Ministero Infrastrutture del 14 maggio 2024, n. 94 (di seguito Regolamento) è stata approvata la disciplina del procedimento di approvazione dei progetti e del controllo sulla costruzione e l'esercizio degli sbarramenti di ritenuta (dighe e traverse-[NOTA 1]) nonché le opere di derivazione che utilizzano le suddette opere a fini irrigui e idroelettrici.

Per il testo completo del Decreto 94/21024: QUI.

Di seguito troverete una ricostruzione sistematica del testo del Decreto con relative annotazioni esplicative e i link alle principali normative a cui fa riferimento il nuovo Decreto.

sabato 20 luglio 2024

Pubblicato nuovo Regolamento su Net Zero Industry Act

Pubblicato  (QUI) il Regolamento (Ue) 2024/1735  del Parlamento Europeo E Del Consiglio del 13 giugno 2024 che istituisce un quadro di misure per rafforzare l'ecosistema europeo di produzione delle tecnologie a zero emissioni nette.

L'obiettivo generale del nuovo Regolamento è quello di migliorare il funzionamento del mercato interno istituendo un quadro che garantisca l'accesso dell'Unione a un approvvigionamento sicuro e sostenibile di tecnologie a zero emissioni nette, anche incrementando la capacità di produzione delle tecnologie a zero emissioni nette e le relative catene di approvvigionamento per salvaguardarne la resilienza, contribuendo nel contempo al conseguimento degli obiettivi dell'Unione in materia di clima e della neutralità climatica, quale definita nel Regolamento (UE) 2021/1119 (QUI -[NOTA 1]), nell'intento di decarbonizzare l'economia e la società dell'Unione, e contribuendo a creare posti di lavoro di qualità nel settore delle tecnologie a zero emissioni nette, migliorando in tal modo anche la competitività dell'Unione.

Del Regolamento ho trattato in questo blog analizzandone la Proposta della Commissione. Di seguito sintetizzo il testo del nuovo Regolamento2024/1735 mentre per un approfondimento rinvio al post del 3 aprile 2023 QUI.

Nuovo Regolamento UE sulla riduzione di emissioni di metano, ma l’Italia punta sulla transizione al gas e gnl.

Pubblicato (QUI) il Regolamento (UE) 2024/1787 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 giugno 2024, concernente la riduzione delle emissioni di metano nel settore dell'energia.

 

Il nuovo Regolamento 2024/1787 (di seguito Regolamento) in sintesi stabilisce norme per: 

1. la misurazione, la quantificazione, il monitoraggio, la comunicazione e la verifica accurati delle emissioni di metano nel settore dell'energia nell'Unione;

2. per la riduzione di tali emissioni, anche attraverso indagini di individuazione delle perdite e di riparazione;

3. obblighi di riparazione e restrizioni divieti allo sfiato (il rilascio diretto di metano incombusto nell'atmosfera) e alla combustione in torcia (lo smaltimento del metano mediante combustione controllata, in un dispositivo progettato a tale scopo); 

4. ispezioni delle autorità competenti nazionali attraverso verificatori indipendenti, sulle quali il pubblico dovrà essere informato; 

5. approvazione, da parte degli stati membri, di sanzioni penali amministrativi sia interdittive che pecuniarie, in caso di verificate violazioni degli obblighi del regolamento.

 

N.B. Per emissioni di metano si intendono tutte le emissioni dirette di qualsiasi componente, siano esse derivanti da sfiato, combustione incompleta dovuta a combustione torciato o perdite. Il Regolamento riguarda anche le emissioni di metano prodotte al di fuori dell'Unione, in relazione al petrolio greggio, al gas naturale e al carbone immessi sul mercato dell'Unione.

 

Le emissioni di metano oltre che da impianti di estrazione trattamento e trasporto di petrolio e carbone, riguardano anche la fonte gas naturale compresa la versione gnl utilizzata nei rigassificatori.