L'approvazione del progetto di sbarco delle bettoline con le
autobotti cariche di gnl nel porto spezzino dimostra ancora una volta l'assenza
di coordinamento tra gli enti competenti a rilasciare le autorizzazioni. Ma l’importante
è mettere in scena una finta preoccupazione “ambientalista” senza che nessuno
in modo preciso sollevi le vere questioni rimosse in questa vicenda.
Vediamole le questioni rimosse…
1. l'autorità di sistema portuale ha rilasciato la
concessione in contrasto con il piano regolatore portuale (QUI)
e senza tenere conto dei nuovi parametri ambientali per il rilascio delle
concessioni in area portuale (QUI);
2. la prefettura non ha imposto l'aggiornamento del piano di
emergenza esterno del rigassificatore di Panigaglia a questo trasbordo che è
parte integrante dell'impianto visto che il gnl che sbarcherà nel porto di
Spezia non viene da Marte (QUI);
3. Il comune si è accorto che l'uscita delle autobotti con
il gnl in viale san bartolomeo potrebbe produrre un rischio, rischio non
sollevato quando il procedimento di valutazione di impatto ambientale e del
rischio incidentale era in corso così come la amministrazione comunale non ha
mai sollevato i veri vizi della procedura che potevano contrastare sul serio la
approvazione del progetto:
3.1. il contrasto della concessione con il piano regolatore
portuale sopra richiamato al punto 1,
3.2. la mancata applicazione della VIA ordinaria (QUI)
che poteva essere oggetto di impugnazione,
3.3 lo spostamento del punto di sbarco da calata Malaspina
all’area del pontile Enel richiedeva quanto meno una nuova verifica di
assoggettabilità a VIA (QUI)
3.4. la violazione della procedura della valutazione
preliminare (successiva alla conclusione della procedura di verifica di
assoggettabilità a VIA) che ha l’obiettivo non solo di verificare la
ottemperanza delle prescrizioni del Ministero dell’Ambiente ma di migliorare il
progetto e altresì verificare se sono necessari supplementi istruttori di
valutazione dell’impatto ambientale QUI.
N.B. le pubblicate nel post sono tratte dallo studio preliminare ambientale presentato dal Snam GNL Italia.
Il risultato di quanto sopra è che ormai il progetto è approvato, ogni ente
ha deciso per conto suo e ora il Comune spezzino vuol far credere che spostare
l'uscita delle autobotti di qualche centinaio di metri dall'uscita inzialmente
prevista (area ex pontine enel) produrrà un rischio minore in caso di
collisione o incidente con fuoriuscita di gnl.
Peraltro nessuno spiega che lo spostamento dalla attuale
previstione di sbarco avverrà comunque quando vverà realizzato l'ampliamento
del porto.
Insomma il Comune spezzino gioca a fare l'ambientalista su
una questione che verrà comunque risolta a prescindere dagli amministratori
comunali. Il tutto rimouovendo che il vero problema è l'attraversamento delle
bettoline dal rigassificatore al porto, lo sbarco delle autobotti di gnl in un
area portuale con altre attività incompatibili e l'uscita dal porto delle
autobotti in un una zona che (a prescindere da quello che pensa il Comune) vede
comunque traffico urbano e residenze civili.
Il tutto senza che il porto abbia un rapporto di sicurezza portuale generale e
un piano di emergenza esterno (QUI)
in caso di incidente a tutela della popolazione e dei lavoratori come richiesto
da anni (QUI)
dal Comando Nazionale dei Vigili del Fuoco e dal sistema delle Agenzie per la
protezione dell'ambiente (ARPA).
Ma anche questo il Sindaco e la sua giunta di "ambientalisti
strabici" non lo sollevano insime con la giunta regionale prima delle
dimissioni di Toti e anche dopo.
Il centro sinistra (campo largo o campo stretto) compresi i c.d. civici ambientalisti e verdi vari? Per ora
sul punto non pervenuti, neppure sulle lacune sulle migliori tecnologie disponibili nel rigassificatore (QUI): non si sa mai meglio non disturbare la potente lobby
portuale in campagna elettorale per le regionali.
P.S.
... ecco cosa scrisse il Comune nelle sue osservazioni
depositate al Ministero dell’Ambiente in sede di verifica di assoggettabilità a
VIA:
Poteva scrivere qualcosa di più preciso il Comune in quelle osservazioni o si è
accorto solo, a progetto ormai approvato, che l'uscita dall'area dell'ex molo
enel è frequentata da traffico privato, e vede la presenza di una scuola e una
chiesa?
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