Comunicazione della
Commissione (QUI) che
fornisce indicazioni per l’aggiornamento dei PNEC da parte degli Stati Membri
entro giugno 2023 (proposte di piani) e giugno 2024 (piani
definitivi) come previsto dall’articolo 14 del Regolamento UE 2018/1999 (QUI) sulla governance dell'Unione dell'energia e
dell'azione per il clima.
I nuovi obiettivi del
Pacchetto “Pronti per il 55%” (QUI) e del Piano REPowerEU (QUI) modificano radicalmente le riduzioni di gas serra
richieste al 2030 rispetto ai livelli del 1990, si passa dal 40% di riduzione
al 55%. Questo richiederà un aggiornamento radicale dei Piani Nazionali Energia
e Clima da parte degli Stati Membri della UE. In particolare:
1.riduzione del metano
2. crescere
ulteriormente rinnovabili ed efficienza energetica proprio come alternativa al
metano fossile nella transizione alla neutralità climatica del 2050
3. obbligo di descrivere nei Piani Nazionali Ripresa e
Resilienza (PNRR) in un apposito capitolo che recepisce sia il Pacchetto pronti
per il 55% che il REPowerEU, al fine di dimostrare quanto i vari PNIEC
rispettano (anche in termini di finanziamento) i nuovi obiettivi della UE
nonché il rispetto del principio «non arrecare un danno
significativo» (do-no-significant-harm, DNSH) al momento della definizione delle politiche e delle
misure per i PNEC aggiornati.
I NUOVI
INDIRIZZI DELLA UE APPAIONO IN CONTRADDIZIONE CON LE POLITICHE GOVERNATIVE
NAZIONALI
Come si vede indirizzi in
palese contraddizione con le impostazioni delle politiche energetiche e
climatiche dei governi nazionali, si pensi:
1. al proliferare di centrali a gas QUI e della gestione del meccanismo del capacity market QUI.
2. al
prolifera dell’uso del gas e del gnl QUI, e QUI ,
3. al piano nazionale di riduzione del consumo del gas
tutta in ottica antirussa e anti-fonti rinnovabili QUI,
4. la
previsione delle nuove estrazioni di gas nazionale QUI.
Il tutto in palese
contrasto con gli elementi strategici che emergono pure da rapporti ufficiali
nazionali QUI.
Vediamo comunque più in
particolare questi nuovi indirizzi della UE
PRINCIPI E
BUONE PRATICHE PER L'AGGIORNAMENTO DEI PIANI NAZIONALI PER L'ENERGIA E IL CLIMA
Si riportano, di seguito,
alcuni tra i più significativi degli orientamenti presenti nella Comunicazione.
Per comprendere gli obiettivi su cui dovranno fondarsi gli aggiornamenti dei
PNEC si veda la tabella finale allegata alla Comunicazione
1. Fissare
obiettivi più ambiziosi per accelerare la transizione verde verso la neutralità
climatica e rafforzare la resilienza del sistema energetico, in linea con la
Normativa sul clima, il pacchetto «Pronti per il 55 %» e il piano
REPowerEU. Occorre prestare particolare attenzione alle energie rinnovabili,
all'efficienza energetica, alla sicurezza energetica e alla riduzione delle
emissioni di gas a effetto serra. In particolare, i nuovi obiettivi
2. Definire obiettivi e traguardi per la riduzione
delle emissioni di metano e integrare obiettivi più
ambiziosi nonché misure di mitigazione e adattamento nei
settori dell'uso del suolo, della silvicoltura e dell'agricoltura, per
quanto riguarda le emissioni di CO2 e diverse dal CO2 e gli
assorbimenti di carbonio.
In
linea con il piano REPowerEU, è opportuno prestare particolare attenzione alla
sostituzione del gas naturale incrementando la produzione di biometano
sostenibile (ossia basata
principalmente sui rifiuti organici e sui residui forestali e agricoli) e accelerando la diffusione dell'idrogeno rinnovabile nei settori
dei trasporti e dell'industria, difficili da decarbonizzare.
La Comunicazione La
Commissione invita gli Stati membri a definire obiettivi e traguardi settoriali
per ridurre le emissioni di metano, nonché le relative politiche e misure nei
rispettivi PNEC aggiornati, tenendo conto degli obiettivi della strategia
dell'UE sul metano (QUI).
3. All'inizio di quest'anno, con il
piano REPowerEU sono state proposte misure specifiche per ridurre la dipendenza
energetica dell'UE dai combustibili fossili russi e accelerare l'attuazione del
Green Deal europeo con nuove azioni, basandosi nel contempo sul
pacchetto «Pronti per il 55 %». Il piano mira a un'energia più sicura, più
sostenibile e a prezzi più accessibili, al fine di creare un sistema energetico
più resiliente e una vera Unione dell'energia. Nell'ambito di tale piano la
Commissione ha invitato i colegislatori ad accrescere gli obiettivi delle
direttive sull'efficienza energetica e sulle energie rinnovabili. L'attuazione
del piano REPowerEU accelererà la diffusione di alternative al gas naturale e
delle fonti rinnovabili, in particolare il biometano sostenibile, l'idrogeno
rinnovabile, il solare fotovoltaico e l'energia eolica offshore, e avvierà
misure strutturali di efficienza energetica a medio e lungo termine.
4. Dispositivo per la ripresa
e la resilienza
È
importante che gli Stati membri tengano pienamente conto, nei PNEC aggiornati,
degli investimenti e delle riforme in materia di energia e clima contenuti nei
piani nazionali per la ripresa e la resilienza e che si basino su di essi per
il conseguimento dei loro traguardi, obiettivi e impegni aggiornati per il
2030. In termini
quantitativi, il dispositivo per la ripresa e la resilienza costituisce la
nuova principale fonte di finanziamento per la politica in materia di energia e
clima. I PRR continueranno a guidare in misura diversa i programmi di riforma e
di investimento degli Stati membri in materia di energia e clima fino
all'agosto 2026 (NOTA 1).
I PRR sono stati elaborati al fine di contribuire agli obiettivi, ai traguardi
e ai contributi dei PNEC, in vista dell'incremento di ambizione per il 2030 e
il 2050. Il piano REPowerEU prevede che gli Stati membri riportino nei
rispettivi PRR le politiche e misure le aggiuntive, includendo un capitolo
specifico dedicato al piano REPowerEU.
Per
ragioni di coerenza e di trasparenza la Commissione invita gli Stati membri a
descrivere chiaramente il ruolo dei PRR, compresi i capitoli REPowerEU,
nell'attuazione dei PNEC aggiornati. A
tal fine i piani nazionali aggiornati dovrebbero fornire informazioni
quantitative relativamente al contributo delle misure del PRR agli obiettivi e
ai traguardi aggiornati in materia di clima e di energia, anche in termini di
finanziamento. Inoltre, gli Stati membri sono invitati
a riportare nei loro PNEC aggiornati un riferimento incrociato al PRR e al
capitolo REPowerEU per ciascuna politica e misura pertinente. Gli Stati
membri dovrebbero specificare se la politica o la misura fa parte, in tutto o
in parte, del PRR e del capitolo REPowerEU, nonché il ruolo del PNEC
nell'integrare i PRR e i capitoli REPowerEU.
Se del caso, essi
dovrebbero includere un riferimento alla decisione di esecuzione del Consiglio
relativa all'approvazione della valutazione del rispettivo piano per la ripresa
e la resilienza. Gli Stati membri dovrebbero esplorare la possibilità di
ampliamento degli investimenti e delle riforme in grado di contribuire
ulteriormente al conseguimento degli obiettivi, dei traguardi e dei contributi
per il 2030 previsti nei loro piani nazionali aggiornati.
La
Commissione invita inoltre gli Stati membri ad attingere all'esperienza
maturata nell'ambito del processo di elaborazione dei PRR. In questo modo è
possibile migliorare ulteriormente il livello di approfondimento relativo agli
investimenti e alle riforme nei PNEC aggiornati in termini di stime dei costi, finanziamento,
descrizione dell'ambito di applicazione e inclusione di traguardi e obiettivi
specifici. Occorrerà preservare la coerenza tra i due strumenti.
Sebbene
non costituisca un requisito ai sensi del regolamento sulla governance
attualmente in vigore, la Commissione invita gli Stati membri ad applicare i
criteri del principio «non arrecare un danno significativo» (do-no-significant-harm, DNSH) al momento della
definizione delle politiche e delle misure per i PNEC aggiornati. La piena conformità ai criteri DNSH è una
caratteristica fondamentale del dispositivo per la ripresa e la resilienza.
Essa garantisce che i piani contribuiscano alla transizione verde e a una
ripresa sostenibile, limitando nel contempo i danni alla biodiversità, alle
risorse idriche e marine, promuovendo la circolarità e prevenendo
l'inquinamento, nonché evitando la dipendenza da attivi e attività non
sostenibili.
La Commissione ha
fornito orientamenti tecnici sull'applicazione dei criteri del principio
DNSH nel contesto dei PRR (QUI).
Tali criteri della Commissioni sono stati recepiti nel
nostro Paese con la Circolare della
Ragioneria Generale dello Stato n° 33 DEL 13/10/2022 che ho descritto QUI.
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