SEZIONI DI APPROFONDIMENTO E DOCUMENTAZIONE

mercoledì 30 novembre 2011

Alluvione: la Toscana blocca tutto... la Liguria avvia l'outlet di Brugnato

Mentre in Liguria dopo oltre 1 mese dalla devastante alluvione si continua a discutere su come disciplinare, per il futuro immediato, le aree a rischio inondazione, la Regione Toscana ha presentato, all’interno della legge finanziaria 2012 in fase di approvazione, delle norme che, almeno per il futuro, costituiscono una svolta nettissima rispetto alla passata gestione del rischio idrogeologico.
Per il testo ufficiale della proposta di legge toscana vedi al seguente link (articolo 138 in particolare) . 


LE NUOVE NORME TOSCANE SULLA PREVENZIONE DEL RISCHIO IDRAULICO
L’articolo 138 del disegno di legge toscano afferma tre vincoli chiarissimi:

martedì 29 novembre 2011

Ordine del Giorno Consiglio Regionale sul rischio idrogeologico


Pubblico di seguito l'ordine del giorno approvato, oggi 29/11/2011, dal Consiglio Regionale sulla gestione futura del rischio idrogeologico. Ora si tratta di mettere in pratica quanto approvato a cominciare (vedi parti in rosso) dai provvedimenti in itinere o per i quali non sono ancora stati aperti cantieri od ottenute autorizzazioni definitive, comprese quelle urbanistiche. Questi ultimi in particolare dovranno essere quanto meno sospesi  in attesa della revisione dei piani di assetto idrogeologico  a cominciare da quello del fiume Magra. Su come gestire i progetti in itinere a potenziale rischio idrogeologico si veda anche il mio post sull'outlet di Brugnato

piano, piano il partito del cemento avanza inesorabile!




VENDITA DEI TERRENI AGRICOLI DEMANIALI
Nel silenzio generale o quasi il Parlamento ha approvato una norma all'interno della legge di stabilità (legge 183/2011) che creerà ulteriori condizioni di favore per la cementificazione del nostro territorio. 


L'articolo 7 di questa legge prevede che entro tre mesi dalla data della sua entrata in vigore  (1/1/2012), il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, con uno o più decreti di natura non regolamentare da adottare d'intesa con il Ministero dell'economia e delle finanze, individua i terreni a vocazione agricola, non utilizzabili per altre finalità istituzionali, di proprietà dello Stato non ricompresi negli elenchi predisposti ai sensi del decreto legislativo 28 maggio 2010, n. 85 (Attribuzione a comuni, province, città metropolitane e regioni di un proprio patrimonio), nonché di proprietà degli enti pubblici nazionali, da alienare a cura dell'Agenzia del demanio mediante trattativa privata per gli immobili di valore inferiore a 400.000 euro e mediante asta pubblica per quelli di valore pari o superiore a 400.000 euro.

Ma le parti veramente indicative e pericolose sono le seguenti  

lunedì 28 novembre 2011

Outlet di Brugnato: decisione da rivedere dopo l’alluvione

LO SCONTRO TRA GLI ASSESSORI SUL FUTURO OUTLET

"Non credo proprio che debbano partire i lavori dell'outlet a Brugnato; meglio aspettare. Non è detto che dopo le verifiche l'area possa essere edificata. A noi risulta che si sia alluvionata" annuncia l'assessore all'Ambiente Renata Briano.

Risponde l’Assessore Fusco: "Per me può partire perché ha tutte le autorizzazioni e i permessi a costruire verranno rilasciati in settimana. Sinceramente sono rimasta perplessa dall'affermazione dell'assessore Briano, perché mi sono detta che se un cantiere viene aperto è perché esistono tutti i documenti e le autorizzazioni per farlo".



LA LIGURIA DISCUTE – LA TOSCANA AGISCE
Mentre in Liguria si discute da giorni il Commissario straordinario per le zone alluvionate della Toscana ha emanato una ordinanza che tra l’altro prevede: ” E’ altresì sospesa l’efficacia dei permessi di costruire i cui lavori non abbiano avuto inizio e sono sospesi i procedimenti di rilascio del permesso di costruire che interessano aree suscettibili,a seguito della verifica, di classificazione più elevata o per le quali sia necessario procedere a revisione delle norme attuative."



TORNIAMO ALLA LIGURIA E ALL’OUTLET DI BRUGNATO
Come abbiamo visto dalla citazione iniziale di questo post l’assessore Fusco ne fa un questione di rispetto di procedure e di leggi, secondo lei il progetto di outlet ha avuto tutte le autorizzazioni ambientali ed ora dovrà essere rilasciato il permesso di costruire per iniziare al più presto i lavori.

Una legge regionale per valutare la sostenibilità dei piani urbanistici e non solo

Il gruppo consiliare regionale di SEL Liguria  ha presentato, con la collaborazione tecnico giuridica del sottoscritto,  un disegno di legge  per recepire finalmente nella nostra Regione la Direttiva 2001/42/CE e il relativo DLgs 152/2006 (Parte II) che la aveva recepita in Italia. 
Il testo del disegno di legge con la relazione introduttiva lo trovate qui . 

La Direttiva 2001/42/CE doveva essere recepita dal 2004, quindi in tutti questi anni nella nostra Regione, tranne qualche eccezione, moltissimi piani urbanistici e soprattutto moltissime varianti non sono state valutate adeguatamente sotto il profilo della loro sostenibilità ambientale e sociale. 

Contro questo disegno di legge è già partita la carica del ceto politico e burocratico che vuole posticipare ulteriormente il recepimento pieno e completo della VAS nel nostro ordinamento regionale.
Con un parere apposito il Consiglio delle Autonomie Locali della Liguria ha cercato di demolire il disegno di legge adducendo motivazioni politicamente dilatorie (attendiamo la nuova legge urbanistica regionale) e motivazioni giuridicamente risibili.
Per un’analisi delle controdeduzioni da me presentate al suddetto parere del Consiglio delle Automie Locali Liguri si veda qui .

sabato 26 novembre 2011

Le responsabilità penali dell'Enel: dopo Porto Tolle anche alla Spezia?

LE VIOLAZIONI ATTUALI DELLA LEGGE DA PARTE DELLA CENTRALE ENEL DI SPEZIA

Come ho già dimostrato in questo post attualmente la centrale Enel non rispetta importanti obblighi di legge.
Alcune di queste violazioni  producono da anni situazioni di inquinamento anomale come quelle:
1. sulle emissioni diffuse ( es. scarico carbone nel terminale Enel)  ed il loro convogliamento
2. sulla mancata gestione dei transitori (fasi di accensione e riavvio della centrale) che possono produrre fenomeni anomali di emissioni dai camini soprattutto per le polveri
3. il non monitoraggio dei microinquinanti (organici ed inorganici) cancerogeni  e tossici.

    Le prime due  violazioni possono realizzare, a carico dei responsabili della centrale Enel, le fattispecie di reati quali:
    1. getto di cose pericolose (emissioni diffuse per lo scarico del carbone): articolo 674 Codice Penale
    2. danneggiamento (emissioni diffuse e mancata gestione dei transitori): 635 Codice Penale
    3. omissione da peggioramento delle emissioni , fattispecie relativa al gestore che ha omesso tutte le misure necessarie ad evitare un aumento anche temporaneo delle emissioni (comma 6 articolo 279 del DLgs 152/2006 - TU ambiente).
    4. violazioni prescrizioni e norme in materia di emissioni da impianti industriali (comma 2 articolo 279 del DLgs 152/2006 – TU ambiente)

    giovedì 24 novembre 2011

    Spezia elezioni Parte III: la campagna elettorale del cittadino


    PREMESSA  
    Nei post precedenti ho analizzato il quadro socio economico ed ambientale della nostra Provincia anche nel quadro della Regione Liguria il sistema di potere locale nelle sue degenerazioni.




    In questo nuovo post affronto i temi di un nuovo  metodo delle decisioni e soprattutto di come occorra impostare una campagna elettorale alternativa al sistema di potere locale. 



    martedì 22 novembre 2011

    Spezia: come costruire un programma di governo alternativo. PARTE II: le degenerazioni del sistema di potere locale






    Nel post precedente ho sviluppato l’analisi del quadro economico sociale ed ambientale della nostra provincia anche in rapporto al livello regionale e nazionale. Nel post che segue svilupperò l’analisi sui limiti e le degenerazioni del sistema di potere locale che,  per una parte significativa, spiegano anche il quadro socio economico ed ambientale, per niente positivo, descritto nel post precedente.



    domenica 20 novembre 2011

    Spezia: come costruire un programma di governo alternativo. PARTE I: il quadro economico, sociale e ambientale


    PREMESSA
    Prima del programma e della lista dei candidati, prima di parlare di nomi e di promesse occorre condividere  tre questioni fondamentali:
    1. l’analisi della realtà spezzina in tutte le sue criticità (economiche, sociali e ambientali)
    2. l’analisi critica sul sistema di potere locale
    3. il modello di governo dell’ente locale a cui ci si candida
    4. il modo di costruire il programma e la lista dei candidati

    Il punto 1 verrà trattato in questo post, il punto 3 è stato già oggetto di un mio posti punti 24 saranno oggetto di due post successivi al presente. 

    martedì 15 novembre 2011

    Verso il nuovo Piano Urbanistico di Sarzana: i limiti del documento di avvio del procedimento e alcuni indirizzi preliminare per l’avvio del processo/procedimento di VAS

    Con la delibera 149 del 2 novembre 2011 la giunta comunale ha varato le “linee guida” per la redazione del nuovo Piano urbanistico comunale. Si tratta di un documento che esprime concetti e principi interessanti ma risulta al momento:


    1. troppo generico relativamente a quelle che saranno le scelte future sul territorio comunale,
    2. reticente sul bilancio della  gestione esistente ed in parte tutt’ora in atto (vedi ad es. progetti Botta e Tavolara)
    3. confuso sulla natura e finalità della VAS
    4. confuso sulle modalità di sviluppo del processo partecipativo che dovrà accompagnare il processo di valutazione/adozione/approvazione del piano

    domenica 13 novembre 2011

    A che punto è la prevenzione del rischio di incendi catastrofici nel Porto della Spezia?

    Il post che segue è finalizzato a verificare quanto la nuova ordinanza della Capitaneria di Porto della Spezia relativa al servizio antincendio abbia rispettato normativa e giurisprudenza in materia. Non si tratta di una questione formale, il corretto funzionamento del servizio, in termini di adeguate professionalità e indipendenza dai gestori dei terminal, è la condizione principale per gestire il rischio di incidenti che potrebbero essere catastrofici per la vita dei lavoratori del porto ma anche per i cittadini che vivono davanti al porto e ai vari terminal che gestiscono le merci pericolose. 


    mercoledì 9 novembre 2011

    Gli ex inceneritori di Termomeccanica : Versilia e Gioia Tauro.

    Enzo Papi rappresentante legale di Termomeccanica ha denunciato per diffamazione il Presidente della Provincia che aveva accusato Termomeccanica di aver taroccato le emissioni dell'inceneritore di Pietrasanta. 

    Premesso che le responsabilità penali sono personali e non sta a questo blog emettere sentenze, mi pare doveroso ricostruire i fatti, non le interpretazioni soggettive, relativi al modo in cui Termomeccanica SpA ha gestito i propri impianti, Da questi fatti credo chiunque sia in grado di giudicare se chi ha diretto questa azienda in questi anni costituisca, non sotto il profilo penale (il cui esame spetta alla magistratura), ma sotto il profilo della corretta gestione amministrativa e tecnica, persona inattaccabile. 

    domenica 6 novembre 2011

    Come la Regione Liguria non applica la VIA e la VAS - PARTE 2

    segue da qui 

    SULLA INCOMPLETEZZA DELLA PROCEDURA DI VERIFICA E VALUTAZIONE DI SOSTENIBILITA' PREVISTA DALL'ARTICOLO 4 DELLA LEGGE REGIONALE 38/1998


    Come la Regione Liguria non applica la VIA e la VAS - PARTE 1


     PREMESSA 

    Le note che seguono, divise in due parti per evitare eccessiva lunghezza del post (la seconda parte la trovate qui),  prendono ad esempio due casi come il progetto Botta di Sarzana e l'outlet di Brugnato per dimostrare come la Regione Liguria continui tutt'ora a non applicare correttamente le procedure di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) dei progetti e quelle di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) dei piani e programmi, violando norme europee e nazionali nonché sentenze della Corte di Giustizia e della Corte Costituzionale. Io continuo a ritenere che una corretta applicazione di queste procedura non solo migliora la qualità delle decisioni prese e la trasparenza delle stesse attraverso il coinvolgimento attivo delle comunità locali, ma può evitare di effettuare scelte strategiche per i territori che poi si rivelano nel tempo sbagliate e controproducenti sia in termini ambientali che socioeconomici. La VAS serve quindi principalmente a coinvolgere le comunità locali  per produrre una adeguata e preventiva valutazione delle scelte di area vasta e di scale temporali lunghe (per questo è definita strategica). In questo senso la VAS è un processo di apprendimento collettivo sulle modalità d'uso di un territorio, quell'apprendimento che sarebbe stato utile per evitare anche i recentissimi disastri idrogeologici della nostra Regione.  

    N.B. le note funzionano così le intestazioni dei paragrafi sono le criticità non affrontate dalla legge ligure e dal modo di condurre le istruttorie da parte degli uffici regionali, seguono miei commenti ma soprattutto citazioni dirette dalla normativa nazionale ed europea e dalla giurisprudenza prevalente che ricostruiscono i principi per una corretta applicazione delle procedure di VIA e VAS. 

    mercoledì 2 novembre 2011

    Alluvione: cominciamo a ragionare su responsabilità e azioni future

    Mentre la macchina della Protezione civile è ancora in piena attività , con il contributo decisivo del volontariato, vorrei cominciare a sviluppare un ragionamento di prospettiva su quello che è accaduto.

    Ma prima della prospettiva occorre impostare un lavoro di analisi sulle responsabilità su quanto fino ad ora è o non è stato fatto, secondo la seguente sequenze logica:

    Primo. Occorre ricostruire l’informazione sul quadro normativo vigente relativo alla difesa idrogeologica, ricostruzione che trovate quiInfatti una delle cose che è emersa subito dopo la tragedia è la confusione sulle competenze, gli strumenti e quindi le responsabilità, in questo delicatissimo settore.


    Secondo . Sulla base di questa ricostruzione si possono capire le responsabilità storiche e attuali e cioè:
    • chi doveva fare cosa
    • cosa non si doveva fare e invece è stato fatto lo stesso
    • cosa si doveva fare e non è stato fatto
    • cosa è mancato nello scambio di informazioni e nel coordinamento tra gli enti preposti alla difesa idrogeologica nel nostro ordinamento nazionale e regionale.