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mercoledì 9 novembre 2011

Gli ex inceneritori di Termomeccanica : Versilia e Gioia Tauro.

Enzo Papi rappresentante legale di Termomeccanica ha denunciato per diffamazione il Presidente della Provincia che aveva accusato Termomeccanica di aver taroccato le emissioni dell'inceneritore di Pietrasanta. 

Premesso che le responsabilità penali sono personali e non sta a questo blog emettere sentenze, mi pare doveroso ricostruire i fatti, non le interpretazioni soggettive, relativi al modo in cui Termomeccanica SpA ha gestito i propri impianti, Da questi fatti credo chiunque sia in grado di giudicare se chi ha diretto questa azienda in questi anni costituisca, non sotto il profilo penale (il cui esame spetta alla magistratura), ma sotto il profilo della corretta gestione amministrativa e tecnica, persona inattaccabile. 


Sull’impianto di Pietrasanta
  1. nel 2003 l'impianto che tratta 170 T/g venne chiuso (gestione Termomeccanica) perché responsabile di aver "sforato" i limiti per la emissione di diossine e furani (ed IPA).
  2. Riparte a condizione che si applichi il controllo in continuo alle  emissioni
  3. Febbraio 2008: "sforamento" di due volte e mezzo i limiti riguardanti le diossine
  4. Giugno 2008 Veolia subentra a Termomeccanica nella gestione dell’impianto , chiude la linea 2 dell’impianto perché non rispetta i limiti della CO (monossido di carbonio). In un “memo” interno dell’attuale gestore dell’impianto (Veolia), datato aprile 2008, il direttore tecnico di Veolia riporta che in realtà gli sforamenti sono stati continuativi dal 2003 al 2008.
  5. 10 agosto 2008 l'ufficio stampa della provincia di Lucca ammette che "il controllo in continuo delle diossine messo in atto dalla seconda metà di giugno al 15 luglio sulla linea 1 ha rivelato valori 4 volte superiori ai limiti di legge
  6. nei mesi successivi del 2008  Arpat conferma la violazione dei limiti di emissione per monossido di carbonio e COT (carbonio organico totale) , quest’ultimo è un indicatore del livello di completezza della combustione stessa,  è ovvio che una cattiva combustione produca maggiori emissioni soprattutto sotto il profilo delle polveri sottili e dei microinquinanti organici e inorganici.
  7. Luglio 2010 inceneritore sequestrato dalla procura di Lucca per sversamenti nocivi all'interno dei torrenti che costeggiano l'impianto
  8. Luglio 2011 diventa irrevocabile la sentenza di patteggiamento per 6 dipendenti della società di gestione dell’inceneritore  (prima Termomeccanica , dal 2008 Veolia). Secondo la ricostruzione del pubblico ministero, nel periodo tra il 1º gennaio 2004 e il 15 luglio 2008 ci furono 871 superamenti del valore limite del monossido di carbonio sulla linea 1, e altri 135 sulla linea 2. Altre violazioni dei limiti di legge rilevate per il carbonio organico e per gli ossidi di azoto. Nella sentenza il gip parla di "evidenti fonti di prova che rappresentano elementi sufficienti ad impedire il proscioglimento degli indagati". In particolare i dipendenti (prima della Termomeccanica ora Veolia) ammettono di aver manipolato  i dati e i report di monitoraggio, al fine di impedire che venisse sospesa la autorizzazione all'esercizio dell'inceneritore. 
  9. Ottobre 2011 ha preso il via il processo per il taroccamente dei dati iniziato già con la gestione Termomeccanica, si sono costituiti parte civile Regione Toscana, Provincia di Lucca, i 7 Comuni della Versilia e molti cittadini tra cui una donna ammalata terminale di tumore il cui legale ha fatto predisporre una perizia nano diagnostica.

Tempo fa Papi in un intervista ai quotidiani locali sulla vicenda inceneritori e dati taroccati (anche l'impianto di Vercelli è finito in una inchiesta simile poi archiviata ma ora riaperta sulla base di una nuova denuncia di una associazione locale) si difese così: “non si tratta di diossina ma ossido di carbonio” ah bè allora  siamo a posto no? Come è noto il monossido di carbonio fa bene alla salute, e poi, se lo dice pure il nostro “Papi” sarà così sicuramente!




Sull’impianto di Gioia Tauro
Anche questo impianto passato nel 2008 dalla gestione Termomeccanica alla gestione Veolia è oggetto di un procedimento penale avviato (negli scorsi mesi) sulla base di una denuncia dell’amministratore giudiziario (nominato dalla Corte di Appello di Genova per dirimere la controversia tra Veolia e Termomeccanica sulla regolarità della gestione degli impianti di Gioia Tauro, Pietrasanta, Vercelli, Brindisi) che, attraverso società controllate, fanno capo alla Veolia Servizi Ambientali Tecnitalia, joint venture franco-italiana in cui la multinazionale transalpina detiene una quota pari al 75% e la società ligure il restante 25%.  L’amministratore giudiziario ha comunicato alla magistratura di verificare  il fondato rischio che la Tec  (Termo energia Calabria una delle società nate dalla galassia Veolica uscita dall’accordo con Termomeccanica poi finito nelle aule dei tribunali) abbia ottenuto incentivi pubblici non dovuti perché riferiti a una energia prodotta da CDR (combustibile derivato da rifiuti) non conforme alle specifiche tecniche prevista dalla normativa sui rifiuti. I reati ipotizzati sono quelli di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (art.640 bis c.p.) o, comunque, all'indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato (art. 316 ter c.p.).



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