SEZIONI DI APPROFONDIMENTO E DOCUMENTAZIONE

venerdì 25 febbraio 2022

Centrale a carbone a Spezia le possibilità per riaprirla e come tutelare la salute degli spezzini

Il Sindaco di Spezia di fronte alla possibile riapertura delle centrali a carbone in Italia a causa della crisi della guerra in Ucraina ha prodotto un comunicato (QUI) che lascia francamente perplessi.

Intanto il Sindaco dimentica che la richiesta di apertura delle centrali a carbone senza escludere quella spezzina è stata per prima avanzata dal Presidente della Regione, come dire questo ci sta siamo vicini alla campagna elettorale per la sua rielezione e quindi non si può criticare il principale alleato per la propria rielezione. Ma questo è la solita politica politicante di cui mi interesso poco o niente e la lascio a chi si cimenterà nella prossima campagna elettorale per le amministrative.  

Peraltro se fossi il Sindaco chiederei al Presidente della Regione Liguria di evitare battute senza competenze specifiche ed invece di impegnarsi a raggiungere, insieme con le altre Regioni ed il Governo, la autorizzazione entro giugno di 60 GW di nuovi impianti rinnovabili, pari a solo un terzo delle domande di allaccio già presentate a Terna» arrivate oggi a circa 170 GW, come richiesto dalle aziende del settore elettrico rinnovabile di Confindustria.

Ma torniamo alla riapertura teoricamente possibile della centrale a carbone spezzina. Le questioni da chiarire più importanti, rispetto a quanto affermato dal Sindaco, sono le seguenti:

1. la centrale a carbone per riaprire ha bisogno di una nuova Autorizzazione Integrata Ambientale (di seguito AIA)? No a mio avviso perché intanto l’AIA non è scaduta ma soprattutto perché non serve una nuova AIA per riaprirla basta un provvedimento del Governo sulla base di norme speciali.

2. La centrale a carbone ha bisogno di nuovi e complessi interventi tecnologici per rientrare in funzione? No possono bastare poche settimane per rimetterla in funzione e Terna ha già stoppato Enel nell’avviare la demolizione della centrale a carbone.

3. La riapertura delle centrali a carbone è davvero necessaria? Allo stato attuale no grazie ai molti impianti a gas autorizzati nel 2021 ma è chiaro che il problema si porrebbe se si chiudessero una parte rilevante delle importazioni dalla Russia

4. Il Sindaco cosa può fare se riaprisse la centrale per fermarla? Lo strumento c’è nella normativa ed è quello della salute pubblica ma di sicuro non servono a niente le dichiarazioni confuse del Sindaco di Spezia sulla assenza di autorizzazione e la approvazione della Variante visto che in emergenza energetica nazionale la Variante verrebbe bypassata.

Vediamo come stanno le cose rispetto a questi quattro temi decisivi…

giovedì 24 febbraio 2022

Presidente Regione Liguria: “riapriamo le centrali a carbone”. Una boutade pericolosa!

Il Presidente della Regione Liguria chiede di riaprire le centrali a carbone e aumentare l'estrazione di gas nazionale per "mettere in sicurezza il Paese"

Questa affermazione deve essere analizzata criticamente nei seguenti aspetti:

1. la normativa sulla gestione delle centrali in stato di emergenza che permette la apertura di centrali come quella spezzina in deroga alle vigenti norme ambientali per periodi limitati ma senza gli incentivi del capacity market perché questi si danno solo a centrali che rispettano limiti alle emissioni di CO2 non raggiungibili dall’impianto spezzino

2. Toti non ha alcun titolo a chiedere la riapertura della centrale a carbone (in Liguria possibile solo su Spezia essendo quella di Genova non più utilizzabile)

3. se quella di Toti è una richiesta al Governo avrebbe dovuto motivarla con dati alla mano per dimostrare la emergenza sulla sicurezza del sistema elettrico ma di dati questo signore non li fornisce come è suo solito

4. i dati sugli impianti a gas esistenti e potenziati dimostrano che ad oggi non esiste nessuna emergenza nazionale che potrebbe realizzarsi solo in caso di blocco del gas dall’est europeo cosa ad oggi non all’ordine del giorno neppure nelle proposte di sanzioni di USA ed Europa verso la Russia.

5. anche se ci fosse una emergenza dichiarata l’aumento della estrazione del gas nazionale non la potrebbe affrontare per tempi tecnici e per la quantità limitata di gas estraibile dai giacimenti nazionali

Vediamo come stanno le cose nei particolari per chi ha voglia di approfondire…

 

mercoledì 23 febbraio 2022

Centrale a gas proposta a Spezia fuori dalle aste per gli incentivi del 2024 e il progetto potrebbe saltare, ecco perché…

Come è noto e come ho spiegato più volte anche in questo blog, i progetti di nuove centrali a gas come quello proposto a Spezia sono strettamente legati al meccanismo degli incentivi del c.d. capacity market (QUI) o mercato delle capacità. Si tratta di incentivi pubblici che possono incidere anche sulla bolletta elettrica (tema di grande attualità) e quindi occorre una grande attenzione ad approvare progetti non strettamente necessari alla stabilità e adeguatezza del sistema elettrico nazionale, non solo, ma i progetti come quello spezzino appaiono palesemente in contrasto con i recenti parametri della UE per rientrare nella tassonomia degli impianti per la transizione alla neutralità climatica come ho spiegato QUI.

Ma c’è di più…

venerdì 18 febbraio 2022

Corte dei Conti UE: i prezzi dell’energia rimuovono i costi ambientali e le sovvenzioni alle fossili bloccano la transizione alle rinnovabili

La Corte dei Conti UE ha pubblicato rapporto (QUI) su tassazione dell’energia, fissazione del prezzo del carbonio e sovvenzioni all’energia

Il Rapporto dimostra come:

1. il prezzo dei prodotti energetici continui a non rispecchiare i costi ambientali reali delle emissioni

2. le sovvenzioni ai combustibili fossili sono rimaste stabili dal 2008 al 2019 compensando negativamente la quasi qadruplicazione degli incentivi alle rinnovabili

3. l'inquinamento atmosferico e i gas a effetto serra sono i più tassati, ma anche qui le entrate sono solo circa la metà del costo esterno totale stimato. 

 

martedì 15 febbraio 2022

Applicabile la norma europea che valuta gli impatti sulla salute dal rumore nell’ambiente anche nei porti liguri

In vigore in Italia dalla fine di questo mese la normativa europea che valuta gli impatti sulla salute delle emissioni rumorose da attività diverse comprese quelle da infrastrutture per la mobilità terrestre e marittima.

In questo post (QUI) dello scorso agosto 2021 chiedevo al Presidente della Autorità di Sistema Portuale Spezia/Carrara di anticipare la applicazione di questa normativa con apposito Protocollo tecnico da sottoscrivere anche da parte di Comune di Spezia Arpal Asl e Regione Liguria.

Ovviamente non hanno fatto nulla se non inventarsi un sistema di monitoraggio del rumore dal porto incompleto e comunicato in modo poco trasparente.

Ora questa nuova normativa dalla fine del mese è vincolante e deve essere applicata anche ai porti liguri. MI auguro che ciò avvenga al più presto ma vigileremo su questa applicazione.

Il Decreto Ministeriale che recepisce la nuova Direttiva europea sull’impatto sanitario da rumore recepisce anche le nuova versione dell’allegato sui metodi di determinazione dei descrittori acustici.

 

Vediamo in particolare questa nuova normativa

lunedì 14 febbraio 2022

Corte Costituzionale sui principi per definire le aree regionali non indonee alla installazione impianti geotermia

La Corte Costituzionale è intervenuta per giudicare la costituzionalità di una norma regionale che prevede l'individuazione delle aree non idonee per l'installazione di impianti di produzione di energia geotermica in Toscana effettuata mediante la delibera del Consiglio regionale 7 luglio 2020, n. 41 (Modifica del Piano ambientale ed energetico regionale (PAER) ai fini della definizione delle aree non idonee per l'installazione di impianti di produzione di energia geotermica in Toscana. La adozione, ai sensi dell'articolo 19 della legge regionale 65/2014 QUI, è immediatamente efficace e si applica anche ai procedimenti in corso alla data di entrata in vigore della presente legge.

foto (onte il Tirreno

domenica 13 febbraio 2022

Consiglio di Stato come deve essere tutelata la falda freatica in caso di ampliamento di discariche esistenti

Il Consiglio di Stato con sentenza n° 7007 del 19 ottobre 2021 è intervenuta sull’appello contro una sentenza del TAR che annullava il giudizio di VIA positivo e l’autorizzazione (ai sensi dell’articolo 208 del DLgs 152/2006QUI) all’ampliamento di due discariche esistenti: la prima per rifiuti che residuano dal pre-trattamento dei rifiuti urbani, la seconda per rifiuti speciali non pericolosi provenienti anche da fuori distretto.

Il TAR aveva annullato i suddetti atti accogliendo due dei motivi del ricorso svolto dai Comuni partecipanti alla Conferenza dei Servizi:

1. il calcolo delle distanze da nuclei abitati

2. la idoneità della barriera artificiale e delle misure di protezione previste in progetto ad escludere rischi al sistema idrogeologico.

Vediamo cosa dice la sentenza del Consiglio di Stato su questi due motivi accolti dal TAR territorialmente competente.

sabato 12 febbraio 2022

Gli indennizzi per i danni causati da fauna selvatica protetta inferiori al valore dei danni subiti

La Corte di Giustizia si è pronunciata su un non adeguato (in termini economici) indennizzo per i danni causati alla sua azienda di acquacoltura da uccelli selvatici in un sito Natura 2000 (normativa tutela biodiversità) avendo essa già ottenuto l’importo massimo delle somme che potevano esserle concesse in conformità del principio de minimis in materia di aiuti di Stato.

Vediamo cosa dice la normativa su indennizzi e aiuti di Stato con riferimento a situazioni come quella oggetto della sentenza

venerdì 11 febbraio 2022

Incostituzionale la sostituzione della autorizzazione della Soprintendenza con controlli a campione

La Corte Costituzionale con sentenza n° 262 del 30 dicembre 2021 (QUI) è intervenuta nel giudizio di costituzionalità di una norma della Provincia autonoma di Trento che prevedeva una procedura semplificata per l'installazione di plateatici e di altre strutture leggere da parte degli esercizi pubblici, prevedendo sino al 31 dicembre 2021 l'esonero dalle autorizzazioni richieste dagli artt. 21 e 106 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio -QUI), ovvero la sostituzione del procedimento di autorizzazione con un procedimento di controllo successivo, effettuato a campione.

Vediamo come si è pronunciata la Corte e con quali motivazioni…

giovedì 10 febbraio 2022

Consiglio di Stato: i Forni crematori sono industrie insalubri di prima classe - Il caso di Staglieno (Genova)

Il Consiglio di Stato con recentissima sentenza n° 14 del 3 gennaio 2022  (QUI) è intervenuto in relazione alla legittimità di prescrizioni al monitoraggio e limitazione delle emissioni di un forno crematorio a tutela della salute pubblica.

La questione rileva sia per ragioni generali ma anche in relazione ad un caso specifico che riguarda la procedura in corso di autorizzazione del forno crematorio previsto nel cimitero di Staglieno nel Comune di Genova.

Di seguito analizzo:

1. le lacune attuali della vigente normativa in materia forni crematori sotto il profilo della tutela ambientale e della salute pubblica

2. i motivi significativi sulla base dei quali il Consiglio di Stato con la sentenza richiamata all’inizio ha dichiarato legittime le prescrizioni imposta al forno previsto nel Comune di Civitavecchia proprio per la tutela della salute pubblica e per le carenze della normativa nazionale di cui al punto 1

3. una analisi dei limiti con i quali ad oggi è stata condotta la istruttoria per approvare il progetto di forno crematorio nel cimitero di Staglieno a Genova.

mercoledì 9 febbraio 2022

Consiglio di Stato la individuazione delle aree idonee o non idonee per gli impianti di rifiuti è contenuto necessario dei Piani Regionali

Il Consiglio di Stato con sentenza n° 7011 del 19 ottobre 2021 è intervenuto sull’appello contro una sentenza del TAR che statuiva sulla legittimità del diniego di autorizzazione unica ex art. 208 T.U. Ambiente per la realizzazione di un impianto di “gestione di rifiuti pericolosi e non pericolosi”. 

Al di là della specificità dell’oggetto della sentenza è interessante la parte finale delle motivazioni con le quali il Consiglio di Stato ha deciso la controversia. In questa parte della sentenza, riprendendo gli indirizzi della giurisprudenza della Corte Costituzionale, si chiarisce: 

1. quali sono le parti della Pianificazione da considerare contenuto necessarie e quindi vincolanti anche per le successive autorizzazioni dei singoli impianti

2. la necessità che i criteri per individuare le aree idonee e quelle non idonee per la realizzazione di impianti di rifiuti siano decise dagli strumenti di pianificazioni regionali e di ambito e non da strumenti pianificatori o legislativi esterni a detti Piani di settore.


Vediamo in particolare su questi due punti cosa ha affermato la sentenza…

Consiglio di Stato: biodigestori devono essere lontani dai siti sensibili nel rispetto dei criteri di localizzazione dei Piani Regionali

Il Consiglio di Stato (con sentenza 5857 del 12/8/2021 QUI) è intervenuto su un appello che chiedeva l’annullamento di una sentenza del TAR che confermava la VIA negativa e il rigetto della istanza di autorizzazione integrata ambientale (AIA) ad un progetto di impianto di produzione biometano e compost di qualità da FORSU (frazione organica dei rifiuti solidi urbani), nella zona industriale del Comune interessato.

martedì 8 febbraio 2022

CENTRALE ENEL SP: LE VERITA' DEL SINDACO E QUELLE DELLA STORIA DI QUESTA LUNGA VERTENZA CONTRO IL CARBONE

Sul Secolo XIX di oggi ho riconosciuto pubblicamente il merito del Sindaco di Spezia per avere deciso il ricorso contro il Decreto che ha dato la Valutazione di Impatto Ambientale positiva al progetto di centrale a gas di Enel.

Il Sindaco però ancora una volta dimostrando una scarsa sensibilità istituzionale insieme con la notizia del ricorso si è avventurato in dichiarazioni che esagerano il ruolo svolto da lui e dalla sua amministrazione nella vicenda Enel.

lunedì 7 febbraio 2022

Perché il progetto di centrale a gas presentato a Spezia non rispetta i nuovi criteri europei sulle centrali a gas

La decisione (QUI) della Commissione di non ascoltare i propri esperti (QUI) e di riproporre gas e nucleare come fonti utilizzabili nella gestione della transizione alla neutralità climatica se esaminata con attenzione dimostra come i criteri scelti dalla UE per giustificare questa scelta siano comunque difficilmente rispettati da progetti come quello presentato da Enel a Spezia dove si prevede la sostituzione della esistente centrale a carbone con una nuova a gas.

I nuovi criteri per far rientrare attività di produzione di energia elettrica tra quelle accettabili per la transizione alla neutralità climatica prevedono prima di tutto che dette attività non debbano superare i 100g CO2e/kW.

Quindi la centrale proposta a Spezia non rientra in questo criterio potremmo dire ad una lettura superficiale del complesso documento della UE. Le cose sono un poco più complesse perché nel caso il progetto superi i suddetti limiti di emissioni di gas serra scattano i criteri di vaglio tecnico per giustificare sia pure per un tempo determinato (ma non breve andiamo come minimo al 2035) impianti a fonti fossili.

Qui la cosa si complica e rischia di rilanciare il progetto di turbogas spezzino ma anche di molti altri progetti simili presentati in giro per l’Italia e alcuni di essi addirittura già approvati e in fase di realizzazione.   



Ma se andiamo a leggere con attenzione i criteri di deroga proposti dalla Commissione UE e li confrontiamo ad esempio con il progetto di turbogas spezzino vediamo due cose: 
1. molti di questi criteri sono frutto di mediazioni politiche tra gli stati membri e esprimono una certa contraddittorietà;
2. ma soprattutto che nonostante detta contraddittorietà la maggior parte di questi criteri mettono in crisi il progetto di centrale a gas spezzino.


Vediamo perché analizzando uno per uno questi criteri (riportati in rosso e in corsivo) e confrontandoli con il progetto spezzino di centrale a gas

Corte Costituzionale: NO a proroghe per l'autorizzazione e a controlli a campione della Soprintendenza

La Corte Costituzionale con sentenza n° 262 del 30 dicembre 2021 (QUI) è intervenuta nel giudizio di costituzionalità di una norma della Provincia autonoma di Trento che prevedeva una procedura semplificata per l'installazione di plateatici e di altre strutture leggere da parte degli esercizi pubblici, prevedendo sino al 31 dicembre 2021 l'esonero dalle autorizzazioni richieste dagli artt. 21 e 106 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio -QUI), ovvero la sostituzione del procedimento di autorizzazione con un procedimento di controllo successivo, effettuato a campione.

 

sabato 5 febbraio 2022

Idrogeno nell'area Enel a Spezia non è la vera alternativa al turbogas. Uno sguardo al dibattito UE

Voglio essere molto chiaro: l'idrogeno nell'area della centrale Enel di Spezia (QUI) non è la alternativa al turbogas semplicemente perché rimuove la questione della transizione alla generazione elettrica da sole rinnovabili al 2025 (peraltro obiettivo in se già molto difficile).

Pensare che l'ìdrogeno connesso con l'impianto fotovoltaico di qualche MW sia l'alternativa non ha fondamento alcuno cosa diversa è la discussione sulla filiera dell'idrogeno ovviamente. Non a caso Enel l'impiantino fotovoltaico (7,3 MW) lo prevede nel suo progetto affiancato al turbogas.

venerdì 4 febbraio 2022

Aree industriali dismesse e promozione filiera idrogeno: un bando del MITE

Il Ministro della transizione ecologica, in data 15 dicembre 2021, ha emanato un avviso pubblico  rivolto alle regioni e alle province autonome al fine di  dare  attuazione  all'investimento  3.1 «Produzione in aree industriali dismesse», previsto nell'ambito della Missione 2 «Rivoluzione verde e transizione ecologica», Componente 2 «Energia rinnovabile, idrogeno, rete  e  mobilità sostenibile»  del PNRR.

 

Audizione della Autorità di Sistema Portuale sui dragaggi nel golfo di Spezia: ci sono molte questioni da chiarire!

Secondo l'Autorità di Sistema Portuale (AdSP), ieri audita in Commissione del Consiglio Comunale spezzino (su richiesta dal gruppo LeAli), per lo sversamento dei fanghi di dragaggio del porto: "non si sarà uno sversamento ma una distribuzione sul fondale con tubazioni".

Beh vorrei anche vedere! Non è che il materiale dragato può essere sversato a secchiate! Quindi la "distribuzione", come la chiamano i rappresentanti della AdSP, è regolata dal Decreto 173/2016 (QUI)che prevede di impedire la dispersione dei fanghi sversati. Insomma dalle dichiarazioni dei rappresentanti della AdSP sembra che la c.d "distribuzione" sia una loro concessione ma invece è un obbligo di legge.

giovedì 3 febbraio 2022

Nuove norme europee per la gestione degli impianti di trattamento rifiuti da navi nei porti

Pubblicate nella Gazzetta della UE (serie C) vari provvedimenti attuativi della direttiva UE (2019/883 QUI) sulla gestione dei rifiuti prodotti da navi nei porti. In particolare si tratta di norme che:

1. definiscono un meccanismo unico per gli Stati membri al fine di selezionare le navi da ispezionare per verificare il rispetto delle norme UE sul conferimento dei rifiuti agli impianti nei porti

2. definiscono criteri uniformi per calcolare la capacità di stoccaggio a bordo delle navi al fine di derogare agli obblighi della direttiva UE 2019/883

3. definiscono i criteri per ridurre o differenziare le tariffe che i gestori delle navi devono pagare per la copertura della gestione degli impianti di rifiuti nei porti

4. definiscono le modalità di comunicazione dei rifiuti pescati accidentalmente dalle navi

La nuova Direttiva è stata recepita in Italia con DLgs 46/2024 che ha modificato il DLgs 197/2021, PER IL TESTO COORDINATO VIGENTE DEL DLGS 197/2021 VEDI QUI.

mercoledì 2 febbraio 2022

Aumento delle bollette dell’energia elettrica usato per attaccare le fonti rinnovabili: si va verso la transizione al gas

Il Ministro della Transizione Ecologica pensa di risolvere iil problema dell'aumento delle bollette energetiche proponendo di aumentare la produzione nazionale di gas naturale insieme con 1,5 mld di riduzione degli incentivi per il fotovoltaico, come emerge dalla recente audizione (QUI) parlamentare del Ministro sui prezzi dell'energia e sulla sicurezza degli approvvigionamenti, anche in relazione alla strategia europea d'intervento e di sostegno.

Conseguentemente questo indirizzo è stato tradotto nel titolo III del Decreto Legge 4/2022  (QUI) prevede una serie di misure per contenere l’aumento dei costi della energia elettrica a tutela di determinati categorie.

L’azione concertata della lobby del gas con le scelte del Governo sia attuale che quelli precedenti sta producendo uno stallo alle fonti rinnovabili come dimostrano i dati Terna sui consumi elettrici del 2021.

D’altronde un esempio clamoroso è nel proliferare abnorme di progetti di centrali a gas alla autorizzazione del Ministero della Transizione Ecologica (QUI) grazie all’uso distorto del meccanismo del capacity market (QUI).

Andiamo nel merito di queste affermazioni utilizzando documenti ufficiali ma anche degli operatori del settore delle rinnovabili…