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domenica 11 giugno 2023

Nuova Direttiva su fonti rinnovabili: si torna indietro rispetto al Piano Repower UE e l’Italia arranca

I negoziatori del Consiglio e del Parlamento hanno raggiunto oggi un accordo (QUI) politico provvisorio per portare la quota di energie rinnovabili nel consumo energetico complessivo dell'UE al 42,5% entro il 2030, con un'integrazione indicativa supplementare del 2,5% che consentirebbe di raggiungere il 45%. Ciascuno Stato membro contribuirà a questo obiettivo comune. Entrambe le istituzioni dovranno ora approvare l'accordo politico provvisorio.

Quindi l’obiettivo del 45% ha per ora natura solo volontaria per i singoli stati membri in contrasto con quanto previsto dal Piano Repower EU (QUI) che prevedeva obbligatoriamente l’obiettivo del 45% (QUI).

 

Comunque, anche l’obiettivo del 42,5% risulta se spalmato su tutti gli Stati membri, piuttosto significativo come risulta da questo grafico dove l’Italia è ancora sotto il 20%.


L'accordo provvisorio prevede procedure di autorizzazione accelerate per i progetti in materia di energie rinnovabili. L'obiettivo è accelerare la diffusione delle energie rinnovabili nel contesto del piano REPowerEU dell'UE, che mira a raggiungere l'indipendenza dai combustibili fossili russi a seguito dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia.

Sul punto una anticipazione è già stata introdotta nel diritto comunitario con il Regolamento (UE) 2022/2577 del Consiglio del 22 dicembre 2022 che stabilisce norme temporanee di carattere emergenziale tese ad accelerare la procedura autorizzativa applicabile alla produzione di energia da fonti rinnovabili, con particolare attenzione a tecnologie per le energie rinnovabili o tipi di progetti specifici in grado di accelerare in tempi rapidi il ritmo di diffusione delle energie rinnovabili nell'Unione (QUI). Regolamento attuato in Italia con la legge 41/2023 (QUI).

Gli Stati membri designeranno zone di accelerazione per le energie rinnovabili in cui i progetti in materia di energie rinnovabili saranno oggetto di una procedura di autorizzazione semplificata e rapida. La diffusione delle energie rinnovabili sarà inoltre considerata di "interesse pubblico prevalente", il che dovrebbe limitare i motivi di obiezione giuridica ai nuovi impianti.

 

L’accordo individua poi sotto obiettivi per singoli settori: trasporti, industria, edifici, bioenergia.

Per analizzare criticamente gli obiettivi della Direttiva nei combustibili per il trasporto marittimo vedi lo studio di Transport & Environmente QUI.

 



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