In
questi giorni sui vari mass media appaiono le immagini degli incendi che stanno
devastando la parte nord del continente americano con particolare riferimento
ad alcune regioni del Canada (QUI) e dovuti
sicuramente ad alte temperature e siccità.
In
realtà non sono solo queste le zone colpite da questi fenomeni come risulta da
un Rapporto (QUI) di
Copernicus (servizio della UE di osservazione dati atmosferici QUI) che dimostra come gli stessi sono diffusi
in varie e vaste aree dell’emisfero occidentale.
Secondo
il Rapporto l'emisfero settentrionale è stato testimone di una significativa
attività di incendi in aprile e maggio, con una serie di grandi e attivi
incendi in Canada e in tutta l'Eurasia. Il servizio di monitoraggio
dell'atmosfera di Copernicus (CAMS*) ha monitorato attentamente la situazione,
monitorando le posizioni degli incendi attivi, la potenza radiativa e le
emissioni degli incendi e prevedendo gli impatti del fumo risultante
sull'atmosfera.
Secondo
il Rapporto le temperature nel nord del Canada lo scorso mese di aprile sono
state più calde della media. Queste temperature calde, combinate con anomalie
dell'umidità del suolo più secche della media in aprile, hanno creato
condizioni favorevoli all'entità dell'attività degli incendi nella regione e,
dal 4 maggio, nella provincia dell'Alberta si sono sviluppati numerosi incendi
di grandi dimensioni che sono continuati nei giorni successivi.
Sempre
secondo il Rapporto ci sono stati significativi incendi anche in Russia, in
particolare l'Eurasia ha anche visto una significativa attività di incendi in
aprile e maggio. I dati mostrano incendi attivi che bruciano in una fascia che
si estende dalla regione russa di Chelyabinsk attraverso le regioni di Omsk e
Novosibirsk fino a Primorye in Estremo Oriente. Anche il Kazakistan e la
Mongolia hanno registrato una significativa attività di incendi boschivi nella
prima metà del mese. I dati mostrano che l'attività degli incendi è continuata
nella prima settimana di maggio, con grandi incendi nella Russia
centro-meridionale, lungo il confine con il Kazakistan e nella regione
dell'Amur più a est. Secondo il servizio aereo di protezione forestale russo,
al 31 maggio i vigili del fuoco stavano combattendo 55 incendi attivi in 11
regioni russe, interessando un'area totale di quasi 5.592 ettari. La regione di
Sverdlovsk è attualmente la più colpita, con 19 incendi attivi su 3.808 ettari.
Secondo un rappresentante del Ministero russo delle risorse naturali e
dell'ecologia, è prevista una seconda ondata di incendi a luglio-agosto a causa
delle condizioni climatiche calde e secche.
I
dati mostrano che il FRP (acronimo di potenza radiativa di fuoco) giornaliero
totale per la Russia nel suo complesso è stato superiore alla media 2003-2022
per diversi giorni all'inizio di maggio, prima di scendere al di sotto della
media nella seconda metà del mese.
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