SEZIONI DI APPROFONDIMENTO E DOCUMENTAZIONE

venerdì 29 dicembre 2017

Bocciato il Referendum Acam Iren: la democrazia diretta ostaggio di chi governa!

Il Consiglio Comunale di Spezia ha bocciato il referendum consultivo sulla aggregazione Acam Iren con un voto tutto politico che con il merito della richiesta referendaria non c’entrava nulla.  Infatti la Commissione tecnica che doveva vagliare la legittimità della richiesta referendaria lo aveva già avvallato.
È la seconda volta che in questa città la democrazia rappresentativa (Consiglio Comunale) si sostituisce alla  democrazia diretta, annullando uno degli strumenti principe della seconda: il referendum promosso direttamente dai cittadini. L’altra volta era successo per il referendum sull’accordo per la riapertura della centrale a carbone nel 2006.
Le motivazioni  di allora da parte del Consiglio Comunale (anzi della maggioranza politica di questo organo) sono le stesse della votazione di ieri: “l’accordo con Enel ormai è fatto ed è inutile oltre che dispendioso sentire i cittadini”.  
Come dire cambiano le maggioranze politiche ma la logica è sempre la stessa: non coinvolgere i cittadini direttamente e preventivamente nelle scelte strategiche della città e soprattutto mettere i cittadini di fronte alle scelte predefinite nelle stanze chiuse, e nel caso Acam Iren anche ristrette, della politica che governa.
Ma la decisione del Consiglio Comunale è stata possibile perché, al di la della questione di merito del momento, il regolamento del Comune che disciplina l’istituto del referendum ha dei limiti enormi di democraticità in quanto fa diventare uno strumento di democrazia diretta ostaggio della maggioranza politica che governa l’ente comunale.  Vediamo perché e vediamo dove il regolamento deve essere cambiato radicalmente affinché quanto successo ieri non accada più.

mercoledì 27 dicembre 2017

Waterfront porti di Genova e Spezia, Progetto Palmaria nelle mani di un Commissario Regionale?

All’interno della nuova legge regionale ligure di stabilità per il 2018 l’articolo 2 introduce una norma semplificatrice delle procedure decisionali che è potenzialmente (se applicata come prevista dalla lettera della nuova norma regionale) molto rilevante per definire i contenuti di progetti in aree strategiche per il territorio ligure compresi il Waterfront dei porti di Spezia e Genova e l’isola Palmaria ma anche il Polo di Cornigliano.

venerdì 22 dicembre 2017

Interdittive antimafia, violazioni autorizzazioni e deroghe. Caso spezzino: impianto Cerri di Follo

È  stata pubblicata sull’Albo Pretorio della Provincia una deroga (vedi QUI) alla autorizzazione per l’esercizio dell’impianto di trattamento rifiuti. La deroga integra l’autorizzazione vigente permettendo ulteriori attività legate ai rifiuti ingombranti prodotti dalla recente esondazione del fiume Magra in data 11 dicembre 2017

Ora francamente mi pare di poter scrivere:

domenica 17 dicembre 2017

Aggregazione Acam Spezia – Iren: Tre semplici domande...

Leggo le critiche al Consigliere Comunale Massimo Baldino sulla vicenda Acam/Iren: "il consigliere Baldino, è stato molto critico, contrario all’aggregazione, perché non ne conosce i contenuti".

Ma santo cielo!  Possibile che chi formula queste critiche non si renda conto della assurdità di quello che dichiara?

Se il consigliere Baldino e probabilmente altri come lui non conoscono  tutti i contenuti di questa ipotesi di aggregazione, la responsabilità non è sua ma semmai di chi governa e soprattutto di Acam.

Sorgono spontanee alcune domande di "buona amministrazione” quindi a prescindere da come ognuno la pensa su questa aggregazione:

venerdì 15 dicembre 2017

Con interdittiva antimafia niente autorizzazioni ambientali: il caso dell’impianto in Cerri di Follo

Leggo sul quotidiano La Nazione di oggi che l'Interdittiva Antimafia che ha colpito il titolare di un impianto rifiuti in provincia di Spezia (in località Cerri di Follo) non metterebbe in discussione la regolarità del funzionamento di detto impianto. A mio avviso non è così per tre ragioni:

La prima è che questo impianto deve andare ad Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), anzi il termine per adeguarsi è scaduto da anni come spiego di seguito.
La seconda è che c’è una sentenza del Consiglio di Stato (peraltro nata da un altro caso spezzino) che afferma esplicitamente che chi ha l’Interdittiva Antimafia non può  ottenere l’autorizzazione ambientale compresa l’AIA.
La terza, che è a prescindere dai primi due punti, si fonda sulla fatto che l’impianto sta sistematicamente violando le prescrizioni della vigente autorizzazione nella totale assenza delle autorità preposte : Provincia e Comune.

Di seguito spiego questi tre punti peraltro già affrontati in post precedenti e che qui riporto sinteticamente:

martedì 12 dicembre 2017

La VIA: sintesi di valutazioni tecniche - socio politiche compresa la partecipazione dei cittadini

Seguendo varie vertenze ambientali in relazione a procedimenti di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA ) mi è capito più volte di assistere a interpretazioni, sulla natura del procedimento di VIA, in palese contrasto con la giurisprudenza nettamente prevalente in materia. 
In particolare tali interpretazioni si sono verificate nel caso di richieste da parte di associazioni e comitati di cittadini di riavvio di procedimenti di VIA conclusi e che non avevano valutato completamente tutti gli impatti del progetto sottoposto a valutazione.

Le interpretazioni alla base del rigetto delle richieste di riapertura di VIA si fondano principalmente sul concetto che la VIA sarebbe una procedura di natura tecnica e non politica. In altri termini la delibera di giunta regionale  (o degli enti locali nelle Regioni dove la decisione di VIA è subdelegata per alcune categorie di opere) non può che limitarsi a prendere atto della istruttoria tecnica svolta dagli uffici della Pubblica Amministrazione Autorità Competente nella VIA (Regione, Provincia, Comune, Ente Parco).

Le cose non stanno assolutamente così.  Come vedremo, sia la normativa regionale (analizzerò a titolo di esempio quella della Toscana e della Liguria) che la giurisprudenza, esprimono una natura del procedimento di VIA a carattere di discrezionalità mista tecnico- amministrativa. Vediamo in che senso:   

domenica 10 dicembre 2017

Riforma della VIA in Liguria: eliminazione di intere categorie di opere impattanti

La Giunta Regionale ligure con la legge regional 29/2017 all'articolo 17  ha abrogato la legge regionale 30 dicembre 1998, n. 38 che disciplinava fino ad ora la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale dei progetti ed opere elencati negli allegati di detta legge regionale.
L’articolo 17 delle legge regionale abrogativa definisce sommariamente le competenze in materia di VIA regionale rilasciate alla Regione e per il resto rinvia sostanzialmente alle procedure e alle norme della parte II al DLgs 152/2006 e relative allegati.
Secondo l’articolo 17  della legge regionale 29/2017 , l’abrogazione della legge regionale 38/1998 è in attuazione della nuova versione della disciplina della VIA nazionale in recepimento della nuova Direttiva UE 2014/52/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 aprile 2014, che modifica la direttiva 2011/92/UE concernente la valutazione di impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati.
Fino a qui nulla da eccepire anche se una abrogazione totale della legge regionale appare francamente ridondante visto che sempre la vigente versione del DLgs 152/2006 al comma 8 articolo 7-bis: “8. Le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano disciplinano con proprie leggi o regolamenti l’organizzazione e le modalità di esercizio delle funzioni amministrative ad esse attribuite in materia di VIA, nonché l’eventuale conferimento di tali funzioni o di compiti specifici agli altri enti territoriali sub-regionali. La potestà normativa di cui al presente comma è esercitata in conformità alla legislazione europea”.

Il problema vero nasce invece dal fatto che abrogando la legge regionale 38/1998 abroga anche gli allegati a quest’ultima che elencavano le categorie di opere sottoposte a procedure ordinaria (allegato 2) e a procedura di verifica di assoggettabilità a VIA (allegato 3).  Quindi per capire quali categorie di opere sono sottoposte a VIA ordinaria o a Verifica di assoggettabilità una volta che l’abrogazione della legge regionale verrà definitivamente approvata dal consiglio regionale, occorrerà guardare agli allegati alla parte II del DLgs 152/2006 (allegati III e IV).

Quello che però è mancato, nella predisposizione di questa abrogazione da parte della giunta regionale ligure, è una analisi puntuale che mettesse a confronto le categorie di opere elencate negli attuali allegati della legge regionale ligure sulla VIA e quelle elencate negli allegati al DLgs 152/2006.

venerdì 8 dicembre 2017

Fonti rinnovabili e biomasse,varianti automatiche ai piani urbanistici: la giurisprudenza dice no

La normativa a cui si fa riferimento riguarda il DLgs 387/2003  (Attuazione della direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell'energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell'elettricità)  e la relativa autorizzazione unica per impianti da fonti rinnovabili e assimilate.
Per questa normativa per energia elettrica da fonti rinnovabili si intende: energia proveniente da fonti rinnovabili non fossili, vale a dire energia eolica, solare, aerotermica, geotermica, idrotermica e oceanica, idraulica, biomassa, gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas.Dove per biomasse si intende: la parte biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui provenienti dall'agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali) e dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani.

lunedì 4 dicembre 2017

Lo stoccaggio illecito di rifiuti in località Rio Ciuvin a Sanremo: una vicenda inquietante

La vicenda della discarica abusiva in località Rio Ciuvin nel Comune di Sanremo è emblematica (vedi foto a fianco fonte La Stampa). Un area che doveva, in base alla istanza del 1981, essere livellata per usi agricoli, è stata in realtà utilizzata per anni (fino al 2000) per stoccare rifiuti senza alcun progetto di coltivazione come previsto dalla legge ma con ordinanze sindacale reiterate dal 1987. Il tutto in modo illegale visto che la giurisprudenza ed ormai da anni anche la legge (anche prima del 2000) impediva di stoccare per un periodo così lungo rifiuti senza un progetto di discarica regolarmente approvato dalla autorità competente.

Ora tutto questo è emerso grazie ad un esposto del Movimento 5stelle di Sanremo con la mia consulenza in diritto ambientale. Esposto che ha utilizzato gli atti istruttori degli uffici comunali competenti, quindi fondato su atti ufficiali e non su interpretazioni o documentazioni di parte.

Attualmente il Comune ha emesso una ordinanza di ripristino che verrà impugnata da chi ha gestito l’area in tutti questi anni. Ma questo non è sufficiente perchè in quell'area potrebbe essere presente un inquinamento ambientale e significativo in atto da oltre 30 anni e ampliato nel tempo fino all'epoca relativamente recente come vedremo... 

domenica 3 dicembre 2017

Inquinamento da impianto Laminam BorgoTaro: analisi critica sulle ultime novità

Sto seguendo dalla scorsa estate, come consulente di diritto ambientale della Associazione “Per il futuro delle nostre valli”, la vicenda dell’impianto di lavorazione prodotti ceramici LaminaM di Borgo Val di Taro del quale avevo già trattato QUI.

L’impianto da tempo produce forti disagi alla popolazione locale sia in termini di emissioni odorigene che di fenomeni irritativi alla vie respiratorie che hanno portato all’apertura di inchieste della magistratura tutt’ora in corso e delle quali quindi non ritengo opportuno trattare in questa sede pubblica per ovvie ragione di deontologia professionale.
In questo post voglio invece fare il punto sulle novità degli ultimi mesi autunnali sotto il profilo più strettamente amministrativo.
L’Associazione “Per il Futuro delle nostre valli” ha svolto da quando è nata numerose iniziative sia di impegno civico che legali relativamente alle problematiche sanitarie prodotte dall’impianto LaminaM come confermato in questo comunicato vedi QUI.

In particolare tra le varie iniziative la Associazione aveva inviato una istanza al Difensore civico della Regione Emilia Romagna al fine di chiedere che il Comune di Borgo Val di Taro, nella persona del Sindaco e l’Arpae (agenzia protezione ambientale emilia romagna) rispondessero alla diffida presentata che chiedeva una sospensione del rilascio della nuova autorizzazione integrata ambentale (AIA) vista l'assenza di numerosi e importanti passaggi procedurali (parere sanitario del Sindaco di BorgoTaro) e istruttori (valutazione dell’impatto sanitario dell’impianto). Ovviamente i rappresentati istituzionali di cui sopra non hanno risposto, il Sindaco per niente, l’Arpae con una richiesta di incontro dopo che ormai l’autorizzazione nuova era stata rilasciata.
Il Difensore civico Regionale ha preso atto di quanto sopra decidendo la archiviazione della pratica ma resta il fatto che le risposte non sono arrivate alla chiare richieste della Associazione “Per il Futuro delle Nostre Valli”.
La nuova AIA rilasciata lo scorso 4 agosto non ha per niente affrontato le problematiche sollevate dalla Associazione anzi ci sono state incaute dichiarazioni, soprattutto del Sindaco di BorgoTaro secondo il quale considerato che i limiti di alcuni inquinanti emessi dall’impianto rispettano quelli di legge ciò comporterebbe automaticamente che le emissioni “non sono pericolose per la salute”.

Di seguito  analizzo le suddette problematiche entrando nel merito e cercando di contribuire a chiarire i termini della questione da un punto di vista della verifica del rispetto della normativa in materia.

sabato 2 dicembre 2017

Saliceti nuovi rifiuti da Genova: ma le emissioni odorigene permangono!

La nuova delibera (vedi QUI) siglata dal comitato d'ambito regionale per il ciclo dei rifiuti e approvata all'unanimità dai consigli provinciali consente di far arrivare altre 60.000 tonnellate anno di rifiuti urbani e assimilati da trattare nell'impianto di Saliceti nel Comune di Vezzano Ligure. 

L’emergenza impiantistica ligure continua e su questo andrebbe aperta una discussione complessa ma resta un fatto: l’impianto attuale continua a produrre gravi disagi ai ci cittadini residenti nella zona, non tutte le prescrizioni della autorizzazione vigente vengono rispettate (come dimostra la foto a fianco portelloni aperti in continuo durante lo scarico di rifiuti), mancano ad oggi gli adeguamenti per superare i disagi maggiori prodotti da polverosità e soprattutto emissioni odorigene. Non a caso è ancora aperta una inchiesta della Procura del Tribunale di Spezia su esposto dei residenti curato dall'avvocato Lombardi e dal sottoscritto. 

I cittadini hanno diritto ad una qualità della vita adeguata senza se e senza ma e la loro salute non può essere sacrificata sull’emergenza rifiuti ligure da loro non prodotta ma semmai causata proprio da quella classe politico amministrativa e tecnica di ieri e di oggi. 

giovedì 23 novembre 2017

Dismissione centrale Enel: bonifica e destinazione dell’area si tengono insieme

Continuo a leggere dichiarazioni confuse sulla futura bonifica dell'area attualmente occupata dalla centrale Enel.


Vorrei sommessamente ribadire che la bonifica "integrale" in astratto non esiste.
La bonifica è in rapporto con la destinazione funzionale dell'area e questa la decide il Comune nei suoi strumenti di pianificazione.

mercoledì 22 novembre 2017

Quello che nessuno dice e scrive sul bonus carburante per il rigassificatore di Panigaglia

A leggere mass media e dichiarazioni di politici e amministratori è tutto un "tripudio" sul bonus carburanti per "compensare" la presenza del rigassificatore di Panigaglia.
Nessuna voce fuori dal coro, tutti gongolanti come se avessero fatto vincere al totocalcio una parte di spezzini e residenti di Portovenere.
In realtà le cose non stanno per niente così...

giovedì 16 novembre 2017

nuovo incendio all'impianto rifiuti di Cerri di Follo: cosa fare da subito

Dopo l'ennesimo incendio (vedi QUI) all'impianto di trattamento rifiuti speciali pericolosi in località Cerri del Comune di Follo è stata emanata una nuova ordinanza del Sindaco del Comune di Follo (vedi QUI per il testo) che vieta di gestire i rifiuti nel piazzale antistante l'impianto rifiuti in località Cerri.
Voglio ricordare:

mercoledì 15 novembre 2017

L’autorizzazione integrata ambientale e l’Impianto rifiuti di Albiano Magra

Continuo a leggere inesattezze sulla vicenda della riapertura dell’impianto CostaMauro soprattutto in relazione ad una autorizzazione che questo impianto avrebbe dovuto avere da molti anni e che ad oggi non è ancora arrivata, in modo assolutamente illegittimo. Mi riferisco alla Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA). 
Quella che segue è una analisi della normativa sui tempi di adeguamento degli impianti di gestione rifiuti, come quella di CostaMauro di Albiano Magra, alla normativa AIA.
Per una analisi generale delle ultime novità sull’impianto in questione vedi QUI.

martedì 14 novembre 2017

Riapertura impianto rifiuti CostaMauro: riflessioni giuridico amministrative e non solo...

A mio modesto avviso la vicenda dell’impianto rifiuti CostaMauro, ad un passo dal centro abitato di Albiano Magra, ha le seguenti problematiche giuridico amministrative per ora rimosse dalle istituzioni competenti (Regione e Provincia di MS in primo luogo) che qui riporto senza troppi riferimenti normativi per non appesantire la lettura ma che ovviamente sono in grado di produrre se richiesto:

domenica 12 novembre 2017

La discarica ex cava Fornace in provincia di MS: analisi critica ultime novità

Di seguito pubblico la comunicazione che ho tenuto alla assemblea organizzata dal Movimento 5stelle di Montignoso sulla situazione della discarica di rifiuti pericolosi (in particolare amianto ma non solo) in località ex cava Fornace nei Comuni di Montignoso e Pietrasanta
Nella mia relazione analizzerò le principali novità intervenute in questi mesi in relazione a questa discarica.
In particolare:
1. la risposta della Regione alla richiesta di riavvio della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) sulla discarica
2. la risposta della Commissione UE alla interrogazione dei parlamentari europei di 5stelle  in relazione alla contraddizioni tra la presenza della discarica  e il piano regionale rifiuti della Regione Toscana
3. la reiterata violazione delle prescrizioni autorizzatorie nella gestione della discarica e le conseguenze sotto il profilo sia amministrativo che penale
4. la richiesta di archiviazione della inchiesta sulla discarica da parte della Procura di Pietrasanta
5. l’uso improprio del concetto di modifica sostanziale nelle autorizzazioni rilasciate negli ultimi anni alla discarica

domenica 5 novembre 2017

Progetto Palmaria: precisazioni sulle modalità di Valutazione Ambientale Strategica (VAS)

Viste le interpretazioni fantasiose che leggo in giro su quello che ho detto e scritto sul c.d.  "Progetto Palmaria", come ben riportato peraltro dal quotidiano La Nazione di ieri, sono costretto a svolgere le seguenti precisazioni sulle modalità applicative della VAS  che potranno essere utili per chiarire i termini della questione a prescindere da quelle che saranno le scelte della Regione e del Comune di Portovenere. Cito anche il Comune perché con la riforma della legge regionale (articolo 3 LR 32/2012) per i piani/programmi approvati dai Comuni la VAS è di competenza comunale. Si tratterà di capire con quale  tipo di strumento di Pianificazione/Programmazione verrà approvato il Masterplan Palmaria, ma una cosa è certa di uno strumento pianificatorio e programmatorio dovrà trattarsi, vedremo quale.  

sabato 4 novembre 2017

VAS e VIA sui Piani regolatori portuali: confusione del Presidente della Regione Liguria

Il Presidente della Regione Liguria in una recente intervista sul Secolo XIX ha dichiarato: “occorre regionalizzare le procedure di VAS e VIA sui Piani Regolatori del Porti che ora sono nazionali”.
Non è proprio così, Il Presidente si informi meglio con i suoi uffici che sicuramente sul punto ne sanno più di lui.
Vediamo come stanno le cose…

venerdì 3 novembre 2017

La Regione Liguria dice no alla Inchiesta Pubblica nella VIA sull’impianto rifiuti della Volpara

La Giunta Regionale della Liguria con delibera n. 869 del 27 Ottobre 2017 (vedi QUI) ha respinto la richiesta di avvio di una Inchiesta Pubblica avanzata dal Comitato spontaneo difesa salute e ambiente Gavette Val Bisagno, relativa al procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) in corso sul Rinnovo autorizzazioni alla gestione dei rifiuti via Lungobisagno Dalmazia e allo stoccaggio provvisorio di rifiuti contenenti amianto in via Lungobisagno Istria (loc. Volpara) a Genova

La normativa ligure in materia di VIA prevede che, ex comma 5 articolo 11 della legge regionale 38/98, la Regione favorisce, di intesa con i Sindaci dei Comuni interessati, inchieste pubbliche, con particolare riguardo ai progetti assoggettati a procedura regionale. Ciò risulta coerente con quanto previsto dalla DGR 1660/2013 (norme tecniche sulla VIA) secondo cui  il quadro generale dello Studio di Impatto Ambientale deve tra l’altro  descrivere la gestione sociale del progetto, con riferimento ai soggetti coinvolti, agli impatti relativi a vantaggi e svantaggi sui gruppi sociali, l’utenza diretta e indiretta, i possibili conflitti.

La richiesta di avviare una Inchiesta Pubblica nasceva dalle numerose problematiche di  disagio sanitario che si protraggono da anni  a prescindere dal semplice previsto aumento delle quantità di rifiuti contenenti amianto nell’impianto in questione.

giovedì 2 novembre 2017

Analisi del percorso decisionale sul progetto di valorizzazione dell’Isola Palmaria

Pubblico la relazione che ho tenuto alla conferenza stampa organizzata dal Gruppo Consiliare della Regione Liguria del Movimento 5stelle sul progetto Palmaria

Impianto Costa Mauro: diritto al lavoro, rispetto della legge, esercizio delle funzioni

Con ordinanza il Consiglio di Stato, riformando la precedente ordinanza del TAR Toscana, ha rimesso in efficacia gli atti del Comune a firma del dirigente competente con i quali si affermava il divieto di proseguire l’attività dell’impianto non avendo quest’ultimo la certificazione di agibilità, oltre a sollevare la problematica delle competenze al rilascio della autorizzazione allo scarico sempre di detto impianto.
Dopo questa decisione i lavoratori della ditta CostaMauro preoccupati sul loro futuro occupazionale sono scesi in piazza. Siamo di fronte all’ennesimo conflitto ambiente e lavoro.
Non entro nel merito di questo conflitto non certo perché lo sottovaluti ma perché dovrà essere affrontato a livello prima di tutto politico e ci sono le istituzioni preposte per farlo.
Nel post che segue mi limito ad inquadrare la questione dal punto di vista giuridico amministrativo 

mercoledì 1 novembre 2017

Piano Antenne Sarzana: fa paura la VAS o la confusione della Amministrazione Comunale?

Sono ormai quasi 30 anni che mi occupo giuridicamente di valutazioni ambientali di progetti e piani ma una sciocchezza amministrativa come quella dichiarata dalla maggioranza di Sarzana in Consiglio Comunale sul piano antenne telefonia mobile non la avevo ancora sentita: "l’assoggettabilità a Valutazione Ambientale Strategica (VAS ndr) ci permetterebbe un percorso più facile ma non ci compete".

Come non vi compete? Facciamo per l'ennesima volta chiarezza sul punto che come vedremo non riguarda solo il Piano Antenne ma tutta la pianificazione/programmazione di competenza comunale relativamente alla VAS...

martedì 31 ottobre 2017

Le Autorità di Sistema Portuale: figure terze garanti del rapporto tra porti e territori

Si è riaperto in Liguria il dibattito sul futuro del modello di gestione dei porti soprattutto in relazione alla gestione delle risorse finanziarie che riguardano questo fondamentale settore della nostra economia.


Però un conto è una maggiore autonomia nel senso di risorse gestite dai territori, altro è trasformare le Autorità di Sistema Portuale in SpA con l'unico scopo di promuovere investimenti per la portualità come proposto dal presidente della Regione Liguria.
Si rischia di stravolgere ancora di più di quanto non sia stato fino ad ora il ruolo di garante dei rapporti tra porto e territorio circostante che la legge prevede anche dopo la riforma della legge quadro sui porti, ruolo che spiego in questo post e che è confermato dalla giurisprudenza e dottrina nettamente prevalenti.
Insomma va bene una maggiore autonomia finanziaria dei porti ma occorre anche capire quale governance gestisca queste autonomia nel rapporto porti città e territori. Su questo nessuno degli interlocutori istituzionali (Regione e Governo nazionale) nulla dice come se non ci fossero una legge nazionale, una giurisprudenza, delle analisi sulle tendenze strategiche del rapporto tra portualità e territori che ospitano i porti e strumenti per valutare tutto questo in chiave di pianificazione degli usi dei territori e della programmazione delle risorse…

domenica 29 ottobre 2017

Depositi petroliferi: come tutelare la salute dei cittadini

Giovedì sera ho partecipato ad un interessantissimo dibattito al Municipio di Pegli  avente come tema : la  problematica ambientale e sanitaria dell’area di Multedo che da decenni vede la presenza  di depositi petroliferi ad un passo dalle case.  

L’iniziativa era organizzata dal Movimento 5stelle genovese e aveva  due obiettivi:


1. focalizzare la problematica del rischio sanitario in quell’area. Questione affrontata dall’intervento del dott. Federico Valerio (per il testo  guardate le slide QUI) 
2. proporre una ipotesi progettuale di ricollocazione dei depositi: presentata dal Professore Architetto Giovanni Spalla.

All’incontro era presente anche il Sindaco di Genova che ha seguito con attenzione e rispetto il dibattito introdotto da una relazione del consigliere municipale Massimo Currò che ha fatto il quadro inquietante della situazione di questa zone (vedi QUI)

La mia relazione chiamava proprio in causa il ruolo delle Amministrazioni Pubbliche (Città Metropolitana, Municipi, ASL, Arpal e Regione) non solo in relazione al tema di una nuova pianificazione degli usi in quell’area (questione fondamentale ma anche inevitabilmente dislocata in tempi relativamente lunghi)  ma anche agli strumenti  amministrativi che da subito possono essere messi in campo istituzionalmente per prevenire o quanto meno limitare fortemente il rischio sanitario in atto.
Rischio sanitario che emerge non solo dai dati forniti dal dott. Valerio nella sua relazione ma anche dalla esperienza quotidiana che i residenti di quelle zone vivono sulla pelle a cominciare dai continui fenomeni odorigeni  presenti in quell’area.  Fenomeni odorigeni che in se costituiscono una danno potenziale alla salute come afferma un documento ufficiale: ““…la presenza di cattivi odori altera l’equilibrio psicofisico della persona, producendo uno stato di malessere tale da condizionarne il comportamento.” Manuale APAT (ora ISPRA, l’istituto scientifico che supporta il Ministero dell’Ambiente ma anche le Arpa regionali come la nostra Arpal), vedi QUI .

Quella che segue è la mia relazione completa tenuta nel Convegno.

mercoledì 25 ottobre 2017

I mitilicoltori spezzini vanno difesi per il passato ma anche per il presente, ad esempio…

Dopo l'audizione in consiglio comunale tutti a difendere i mitilicoltori spezzini. Va bene ovviamente, ma soprattutto da parte della nuova maggioranza che governa il Comune ho letto dichiarazioni tutte volte a criticare il passato e anche questo va bene ma nessuno che parli delle responsabilità e compiti del presente a partire da alcune "questioncine" per ora ampiamente rimosse dalla nuova giunta come ho già avuto modo di spiegare ampiamente sul mio blog:

mercoledì 18 ottobre 2017

Indagine ANAC sull’ex Presidente della Autorità Portuale di Genova: ma la legge cosa dice?

Oggi sul Secolo XIX è uscita la notizia che l’Autorità Anticorruzione (ANAC) ha aperto un fascicolo per verificare la compatibilità dell’incarico come dipendente al gruppo MSC da parte dell’ex Presidente della Autorità Portuale di Genova.

La questione è delicata e al di la dei giudizi etici o morali che lascio ad ognuno di noi, intanto riassumo qui cosa dice la legge su questo tipo di incarichi in rapporti ai pareri in materia rilasciati dall’Anac piuttosto recentemente: 4 febbraio 2017 (vedi QUI). 

Metterò semplicemente a confronto cosa dice la legge quadro sui porti (versione in vigore all'epoca dell'incarico oggetto di indagine) con i passaggi più significativi del Parere Anac che tratta proprio della materia del rapporto tra incarichi privati da parte di chi ha ricoperto incarichi pubblici di rilievo in periodi relativamente vicini al nuovo incarico. La verifica della incompatibilità spetta all'ANAC questa che riporta è solo un contributo di conoscenza per capire l'oggetto del contendere...

martedì 17 ottobre 2017

Centrale Enel: data e modalità di dismissione dipendono in gran parte dalla bonifica dell’area


Al dibattito dello scorso Venerdì a Teleliguria sud sul futuro dell'area delle centrale Enel di Spezia (vedi QUI) qualcuno dei presenti (Assessore e la rappresentante della Unione Industriali spezzini) ha ironizzato sulle mie spiegazioni relative alla data di scadenza, di legge, dell'attuale autorizzazione della centrale (AIA), come se spiegare come funziona la legge fosse una questione secondaria. Oppure come se spiegare che la legge proroga la scadenza della autorizzazione, comporti da parte mia un auspicio affinché la centrale resti qui dopo il 2021 (data indicata da Enel per ora come chiusura unilaterale anticipata della centrale).

II PUC di Spezia: come deve essere valutato/approvato e i centri commerciali del vecchio Piano

Il Piano Urbanistico Comunale (PUC) di Spezia adottato prima delle ultime elezioni ha parte positive e per questo ho aderito all'appello di Legambiente per approvarlo ma non è differente come verrà approvato, con quali modalità organizzative del Comune e con quale metodi di valutazione.

Se è vero che valutare non è decidere ma permettere al decisore (in questo caso il Consiglio Comunale) nelle migliori condizioni per ponderare tutti gli interessi che si nascondono dietro uno strumento così decisivo per il futuro di un territorio, allora i contenuti del Piano sono la conseguenza di come il Piano viene approvato.
Inoltre, relativamente alla diatriba approvazione PUC o sua decadenza in relazione alle osservazioni presentate come dovrebbe essere noto a tutti (amministratori locali e consiglieri comunali) il comma 6 articolo 38 della legge urbanistica ligure recita: "6. Il Comune decide sulle osservazioni pervenute con deliberazione del Consiglio comunale, da assumere entro il termine perentorio di centoventi giorni dalla scadenza del periodo di pubblicità-partecipazione di cui al comma 5, lettera a), pena la decadenza automatica del PUC adottato. Tale deliberazione comunale deve contenere anche l’esplicitazione delle modifiche al progetto di PUC adottato apportate a seguito dell’accoglimento delle osservazioni e non è soggetta ad una nuova fase di pubblicità-partecipazione, salvo che l’accoglimento delle osservazioni comporti la riadozione del progetto di PUC"!

Comunque per una corretta approvazione del PUC occorre:

giovedì 12 ottobre 2017

Port community spezzina? Ci vuole una GULF COMMUNITY

La Port Community (l'insieme degli operatori portuali spezzini) con il solito "tatto" oggi sul Secolo XIX, definisce quelli che esprimono perplessità sulla stazione crociere: "i professionisti del no".
Verso questi signori arroganti per i quali il mondo sembra finire dentro i confini del demanio portuale, se usassi la loro terminologia, li dovrei definire: "i professioni dei cavoli miei".

Perdonatemi la battuta un poco “greve” ma questa è la loro visione miope del rapporto tra area portuale e resto del territorio cittadino, golfo compreso. Ma ripeto io non voglio scendere al livello del loro battutismo, perché mi considero "un professionista degli interessi generali", e il post che segue lo dimostra...

venerdì 6 ottobre 2017

Spezia in politica solo tifosi del vincente di turno: il dibattito pubblico seguirà come l’intendenza!

Di tutti coloro (compresi i rappresentanti istituzionali locali) che hanno criticato l'articolo di Sondra Coggio sul Secolo XIX relativo alle date di dismissione della centrale Enel ce ne fosse stato uno che, invece di criticare e qualcuno anche insultare la giornalista, abbia dimostrato un minimo di conoscenza di cosa stava trattando (vedi QUI). Solo attestati da tifosi.

I tifosi in politica fanno solo danni lasciamoli negli stadi dove invece ci stanno benissimo e sulle date relative alla scadenza della autorizzazione alla centrale Enel spezzina informatevi, tutti, prima di criticare.

giovedì 5 ottobre 2017

Data ex lege di scadenza AIA centrale Enel di Spezia e cosa dovrebbe fare il Sindaco

Vedo ancora girare le date più fantasmagoriche sulla scadenza ex lege della Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) alla centrale Enel di Spezia. Purtroppo troppa gente, anche addetti ai lavori, scrive senza avere letto la legge e le interpretazioni ufficiali ministeriali, che poi in questo caso è quello che conta. La questione non è solo formale e peraltro non riguarda solo la centrale di Spezia ma tutti gli impianti assoggettati alla Procedura di AIA quanto meno di competenza statale ma per interpretazione sistematica anche regionale.
Quindi il lettore mi perdonerà se ritorno sul tema ma mi pare sia molto importante. Soprattutto è importante chiarire un concetto che da quanto leggo e sento non è chiaro a molti interlocutori sia istituzionali che di parte ambientalista. Questa volta non mi limiterò agli enunciati generali ma farò una disamina puntuale della vigente normativa.

mercoledì 4 ottobre 2017

3 mesi di governo della nuova Giunta spezzina su ambiente, territorio, salute…

Io sono abituato da sempre a criticare nel merito l’azione di chi governa. Ovviamente si potrà non essere d’accordo con quello che sostengo a parole ma si dovrà farlo nel merito perché solo così si potranno contestare le mie critiche.

Ebbene pur riconoscendo che la nuova giunta è pochi mesi che è insediata e quindi nessuno chiede a questi signori di fare miracoli, è indubbio che già da come si impostano i problemi e pure da alcune scelte fatte alcune riflessioni critiche si possono fare senza tirare fuori la stupidaggine del  #lasciatelilavorarechesonotremesichegovernano

Ho governato anch’io molti anni fa e nonostante fossi entrato in giunta quando questa era formata da tempo, nessuno mi ha fatto sconti e neppure io li ho chiesti. Sono stato giudicato, e giustamente, per quello che ho dichiarato di voler fare, per quello che ho fatto e per quello che non sono riuscito a fare nei tempi amministrativamente ragionevoli.
Non solo ma da quella breve  ma significativa esperienza ho dedotto che il vecchio detto “chi ben comincia è a metà dell’opera” vale nella vita di ognuno di noi ma ancora di più in quella di chi amministra. Se non  fai certe scelte subito, se fai delle dichiarazioni confuse subito su questioni strategiche beh poi tutto diventa più difficile quando andrai nella amministrazione attiva.
Le  decisioni amministrative vanno per tempo impostate, istruite, vanno create le condizioni organizzative, le competenze, la cultura del processo decisionale. Da questo dipendono in gran parte la qualità delle decisioni successive, ma anche la trasparenza e la adeguata ponderazione degli interessi in campo di queste decisioni.
Ma soprattutto anche la sola comunicazione su temi di interesse strategico della città esprime una cultura di governo, sottovalutarlo o è indice di superficialità o di arroganza, in entrambi i casi non ci siamo.

Allora questo metro di giudizio lo applico anche alla nuova giunta.

La nuova giunta almeno per le questioni che seguo da tempo (urbanistica, ambiente, prevenzione salute) non mi è piaciuta per niente vediamo perchè:

domenica 1 ottobre 2017

Come devono organizzarsi i Comuni Liguri nella nuova procedura di VAS di piani e programmi

Dopo la riforma recente della legge regionale sulla VAS ai Comuni spetta la competenza di approvare il Parere Motivato di VAS cioè l’atto che conclude il procedimento di valutazione ambientale strategica (acronimo VAS) di un piano a valenza territoriale ed urbanistica.

Infatti ai sensi dell’articolo 11 della legge regionale 6/2017 si applicano il nuovo regime di competenza comunale per tutte le procedure  di VAS   avviate successivamente alla data del 12 aprile 2017 termine ultimo per mantenere la vecchia competenza della Regione.

Vediamo quindi specificamente questa novità e il come il Comune  deve organizzarsi per espletare questa sua nuova importante funzione.

martedì 26 settembre 2017

Centrale Enel Spezia: la data di scadenza AIA ex lege e il futuro dell’area in caso di dismissione

Leggo di una discussione sulla data di dismissione della centrale Enel. Come al solito noto molta confusione anche e soprattutto da parte delle Istituzioni Pubbliche.
Se parliamo di legge la data di scadenza della attuale autorizzazione integrata ambientale (AIA) non è il 2021 come spiego di seguito in questo post.
Se parliamo di scelte ovvio che l'auspicio è che si mantenga la data del 2021 ma allo stesso tempo si chiariscano bene le questioni legate alla bonifica perché non vogliamo una nuova area ex IP restata li per decenni e poi bonificata in modo confuso e dannoso per la salute dei cittadini.


Vediamo come stanno le cose...

domenica 24 settembre 2017

La Partecipazione non è una parola da consumare ma un modo di governare


Partecipazione è prima di tutto superare la asimmetria informativa tra chi decide e i cittadini attivi.


Superare questa asimmetria vuol dire tante cose ma per farla semplice e breve...

venerdì 22 settembre 2017

Cassazione: la salute si tutela non solo con i limiti di legge ma anche con ulteriori prescrizioni

La sentenza della Cassazione penale 34517/2017 (QUIriguarda una questione rilevante per la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini. La questione riguarda l’ampiezza del potere prescrittivo dell’autorità competente, ma anche indirettamente degli organi di vigilanza inseribili in una autorizzazione ambientale.

Spezia. #lasciatelilavorarechesonotremesichegovernano

La vicenda della scalinata Cernaia è un esempio significativo   di come non affrontando  il cambiamento della dirigenza in un Comune non si cambierà neppure  il modo di governare. Esagero? Ne riparleremo tra un poco di tempo ora è il momento di quelli #lasciatelilavorarechesonotremesichegovernano

mercoledì 20 settembre 2017

Parco Montemarcello Magra: una riforma nel rispetto della Costituzione e dell’ambiente

Il pensiero “forte” che sta dietro la richiesta di abolizione del Parco Montemarcello Magra si riassume in questa frase di uno dei sostenitori più accaniti della abolizione: “ L’abolizione del parco non spegne le tutele in sua difesa, non annulla le normative regionali, ma consente ai Sindaci la pianificazione e la gestione delle zone, un’autonomia superiore agli enti locali. Dire che dopo si cementifica gratis è una bugia perché rimangono tutti i vincoli connessi.”


Questa affermazione dimostra una profonda ignoranza (voluta o meno non mi interessa rilevarlo qui visto che questo è un post a valenza giuridico amministrativa e non certo politica) della normativa che disciplina le aree protette anche regionali e la collocazione di questa materia nell’ambito della Costituzione.

Vediamo perché…

sabato 16 settembre 2017

Un metodo ambientale economico e sociale per valutare waterfront e stazione crociere

Continua in città il dibattito su il recupero di Calata Paita ad usi urbani e la realizzazione della nuova stazione crocieristica.
Credo che l’approccio alla discussione sia metodologicamente sbagliato e rifletta il provincialismo culturale dei decisori pubblici (Autorità di Sistema Portuale, Comune di Spezia in primo luogo) ma anche di vari oppositori più o meno civici. Il punto non è nello sponsorizzare questo o quel progetto anticipatamente ma di lavorare per scenari partendo dalle prescrizioni del Piano Regolatore del Porto (PRP) e dalle buone pratiche in materia di valutazione di piani a valenza strategica, accompagnando il tutto con un percorso partecipativo nella forma della Inchiesta Pubblica come previsto dalla stessa normativa regionale e nazionale in materia di Valutazione di Impatto Ambientale di progetti ed opere (VIA) e Valutazione ambientale strategica di piani e programmi (VAS).

mercoledì 13 settembre 2017

Piano Antenne Sarzana il procedimento va riaperto dall’inizio

Leggo sul Secolo XIX di oggi che l’Assessore competente del Comune di Sarzana in relazione alla procedura di Valutazione Ambientale Strategica del Piano per la localizzazione delle antenne per la telefonia mobile, afferma testualmente: “L’ufficio Vas della Regione a cui avevamo inviato il Piano affinché fosse valutato– spiega - ce lo ha restituito in quanto assegna ai Comuni il ruolo di autorità competente per la Vas e per la verifica di assoggettabilità dei piani, dei programmi e delle loro varianti la cui approvazione sia attribuita alla competenza delle medesime amministrazioni”.

Se le cose stanno così, e il sottoscritto condivide questo assunto, il procedimento di approvazione del Piano va annullato o comunque archiviato e ripreso dall’inizio, di seguito spiego perché…

martedì 12 settembre 2017

Promemoria per smemorati e "coccodrilli" sul rischio alluvioni

Al contrario di quanto afferma il Testo Unico Ambientale (comma 4 articolo 65) la pianificazione sulla prevenzione del rischio idrogeologico ed idraulico non riesce quasi mai a prevalere su quella urbanistica ed edilizia ed infrastrutturale anzi semmai è la prima che tende ad adeguarsi a queste ultime, con interventi rattoppati come le casse di contenimento (di espansione tecnicamente ma dechè!) che a Livorno non hanno fermato la fiumana che ha ucciso esseri umani in un area da anni considerato ad alto rischio idraulico! (vedi QUI).
Non a caso e per tornare in Liguria ad una interrogazione del 2015 l'Assessore Regionale competente non rispose al quesito sulla eccessiva discrezionalità, delegata ai Comuni, sulle verifiche per gli interventi assentibili anche in aree collocate nelle mappe di pericolosità così come previsto dall’articolo 4 allegato I alla Delibera Giunta Regionale 59/2015.

Ma tutto questo ormai non risponde più neppure ad esigenze di sviluppo economico.