Presentato dal Governo Meloni
un documento (QUI) sulle priorità da attuare in materia ambientale.
Si tratta di un
documento generico in palese contrasto con i fino ad ora falliti obiettivi
sulla neutralità climatica fissati dalla UE che infatti ha recentemente in una Raccomandazione
(QUI) accompagnato da
un documento di lavoro (QUI) che contesta i
mancati risultati del governo italiano.
I PRINCIPALI OBIETTIVI DEL DOCUMENTO DEL GOVERNO ITALIANO
Un documento generico
che mette in elenco le priorità del governo:
1. Piano Nazionale di
Ripresa e Resilienza e Piano nazionale integrato per l’energia e il Clima;
2. Sicurezza energetica,
decarbonizzazione e sostenibilità;
3. Economia circolare e
prevenzione dell’inquinamento atmosferico;
4. Tutela della
biodiversità e degli ecosistemi terrestri, costieri e marini: attuazione della
Strategia Nazionale per la Biodiversità, efficientamento della gestione della
“Rete Natura 2000”, riforma e innovazione della governance e del sistema di
gestione degli Enti parco nazionale e della Aree Marine protette e
digitalizzazione dei Parchi e delle Aree Marine protette, prevenzione e
mitigazione dell’inquinamento marino e riduzione degli impatti antropici sugli
ecosistemi;
5. Prevenzione e
mitigazione del dissesto idrogeologico, difesa del suolo, tutela della risorsa
idrica e risanamento ambientale;
6. Azioni internazionali
per la transizione ecologica e per lo sviluppo sostenibile;
7. Efficienza
amministrativa, transizione burocratica ed educazione ambientale.
Un documento in palese
contraddizione con numerose norme approvate dal Governo per non parlare del
sempre più lontano obiettivo delle neutralità climatica come sancito dalla Raccomandazione richiamata all'inizio di questo post...
SINTESI PRINCIPALI CRITICITA' DEL PNIEC ITALIANO SECONDO LA RACCOMANDAZIONE UE
In
sintesi, le più significative criticità sono le seguenti:
1. siamo tra i 7 e 9 punti in percentuali sull’obiettivo minimo di
riduzione dei gas serra al 20302;
2. manca una strategia precisa per raggiungere
gli obiettivi di adattamento climatico;
3. mancano stime e scansione temporali precise su
come promuovere sul lungo termine le fonti tecnologie da fonti rinnovabili;
4. manca una solida strategia finanziaria per sostenere
la transizione ecologica anche in riferimento al coinvolgimento degli
investimenti privati;
5. mancano progetti per la conversione delle
industrie più energivore;
6. mancano scansioni temporali precise per la
cessazione dei sussidi alle fonti fossili;
7. manca una strategia per promuovere piano di azione
sociale per una transizione giusta e solidale;
8. mancano adeguate monitoraggi sulla efficacia delle
politiche di adattamento anche in relazione alle politiche settoriali in atto;
9. non esiste una adeguata governance tra livelli
nazionali regionali e locali di governo nelle politiche di adattamento.
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