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venerdì 14 ottobre 2022

Droni per annusare i fumi delle navi in porto a Spezia proposta vecchia che non elimina l'inquinamento

Voglio rispettosamente ricordare alla Autorità di Sistema Portuale che controllare i fumi delle navi con i droni serve a una beata minchia se continui a far arrivare le navi nel porto ogni giorno senza risolvere l'inquinamento alla radice. Anche perché come giustamente ricorda La Nazione Spezia di oggi (vedi titolo all’inizio di questo post) non esistono leggi che limitino le emissioni degli inquinanti delle navi al camino.

 

Che poi non è che l’Autorità di Sistema Portuale ha scoperto un nuovo sistema solare visto che il sistema dei droni annusatori è vecchio di anni (vedi QUI) vedi foto a fianco drone elicotterino per il porto di Rotterdam foto del 2016. 


La domanda è intanto perché solo ora tirate fuori sta roba, non era meglio utilizzarla prima di far arrivare centinaia di navi ogni anno per capire preventivamente la sostenibilità di questa scelta?

Volete fare qualcosa di serio per tutelare la salute pubblica in attesa di soluzioni definitive che comunque non arriveranno, forse, prima del 2025 (parola del Presidente della Autorità di Sistema Portuale La Spezia Carrara QUI, ma anche del Rapporto della Corte dei Conti sullo stato delle elettrificazioni delle banchine QUI)?

 

Le cose da fare sono 4 nell'immediato:

1. aumentare i controlli sui combustibili usati dalle navi ponendo fine alla logica dei controlli a campione che peraltro non rispetta neppure la convenzione internazionale di Marpol per la prevenzione dell'inquinamento causato da navi;

2. stabilire un protocollo tra tutti gli enti competenti che limiti il numero di navi che accedono al porto fondandolo sui continui superamenti dei limiti di emissioni del biossido di azoto nella zona di stazionamento delle navi (centro città);

3. avviare immediatamente uno studio per valutare l'impatto sanitario delle emissioni delle navi nel porto di Spezia, in termini non solo e non tanto di mortalità (strada difficile e lunga da percorrere) ma soprattutto di morbilità ambiente correlata come ad esempio la metodologia del monitoraggio ambientale su indicatori di interesse sanitario che è la metodologia usata per bloccare la centrale di Vado;


4. sottoporre ad una vera valutazione ambientale strategica su scenari alternativi la nuova stazione crocieristica per capire se e quanto sia compatibile con un golfo e un porto così vicini ad un centro urbano con decine di migliaia di residenti.

 

TUTTO IL RESTO PER ORA E’ FUFFA MAGARI PER CERCARE DI AGGIRARE EVENTUALI INCHIESTE DELLA MAGISTRATURA SU UNA SITUAZIONE CHE ALMENO FISICAMENTE AD OGGI E’ DIVENTATA INTOLLERABILE!

 

 

 



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