La Corte Costituzionale con sentenza n° 86/2019 (QUI) si occupa della legittimità costituzionale di una norma della Regione
Basilicata sulle c.d. aree di rispetto cio+ quelle aree dove non é possibile autorizzare l'installazione di impianti
alimentati da fonti rinnovabili secondo le modalità e
prescrizioni indicate nel comma 1 di
detta norma regionale.
SEZIONI DI APPROFONDIMENTO E DOCUMENTAZIONE
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martedì 30 aprile 2019
sabato 27 aprile 2019
Discarica ex cava Fornace industria insalubre e le balle dei gestori dell’impianto
La
ditta Programma Ambiente Apuane in un
comunicato (QUI) dai toni intimidatori cerca di dimostrare che il riconoscimento come
industria insalubre della discarica di rifiuti pericolosi in località ex cava
Fornace (Comuni di Montignoso e Pietrasanta), sia superato dall’ottenimento
della autorizzazione integrata ambientale. La ditta in questione cerca di
supportare tale tesi riportando gli estremi di una sentenza del Tar lombardia
di molti anni fa (2008).
In realtà questa sentenza non dimostra nulla e la ditta la cita solo nella parte di suo interesse dimostrando una discreta disonestà intellettuale.
La sentenza, come dimostrerò alla fine del post, è stata superata da giurisprudenza successiva ormai univoca ma anche non volendo per ora considerare la successiva giurisprudenza, la sentenza non ha nulla a che fare con la tesi avanzata dalla ditta.
La sentenza, come dimostrerò alla fine del post, è stata superata da giurisprudenza successiva ormai univoca ma anche non volendo per ora considerare la successiva giurisprudenza, la sentenza non ha nulla a che fare con la tesi avanzata dalla ditta.
venerdì 26 aprile 2019
mercoledì 24 aprile 2019
Biodigestore spezzino: le giravolte della Regione violano atti vigenti ma soprattutto.. la verità!
Sul
sito della Regione Liguria è pubblicata da qualche giorno la documentazione relativa
al progetto di Biodigestore proposto in località Saliceti (Comune di Vezzano Ligure). In particolare con questa
pubblicazione è iniziato l’iter della procedura di Valutazione di Impatto
Ambientale di questo progetto.
Come
è noto almeno a chi segue questa vicenda da tempo, il Piano Provinciale recepito
nel Piano di Ambito Regionale ha approvato come sito per il Biodigestore spezzino quello di Boscalino (Comune di
Arcola). Il Piano quindi non tratta minimamente del sito di Saliceti.
Nonostante
ciò è stato presentato un progetto per il sito di Saliceti (con una semplice comparazione con il sito di Boscalino),
il tutto con la motivazione che al momento (6 agosto 2018) della approvazione
del Piano Provinciale recepito nel Piano di Ambito Regionale non si era
valutato adeguatamente la compatibilità delle dimensioni necessarie (60.000
tonnellate/anno circa) del futuro biodigestore spezzino con il sito di
Boscalino.
Se
guardiamo gli atti e li confrontiamo tra loro vedremo che questo non è
assolutamente vero.
Di
seguito metterò a confronto cosa
dice il Piano Provinciale e di Ambito Regionale vigente sulle necessarie
dimensioni del progetto di biodigestore con la documentazione presentata per la
procedura di VIA avviata in sede regionale.
martedì 23 aprile 2019
Corte di Giustizia UE: la Regione Liguria non poteva chiedere autonomia nella cessazione dalla qualifica di rifiuto
Come
è noto, ne ho già trattato in altri post (QUI),
la Regione Liguria ha approvato una
delibera di indirizzo per chiedere maggiori poteri in materia ambientale. In
particolare una delle richieste più discutibili è quella di avere la
possibilità di definire propri criteri
per stabilire la cessazione di qualifica di rifiuto dopo trattamenti. Ora sul punto interviene indirettamente anche
la Corte di Giustizia della UE (sentenza del 28/3/2019 causa C-60-18, QUI)come
spiego nel post che segue
martedì 16 aprile 2019
Corte Costituzionale: le Regioni sulle distanze degli impianti rifiuti dai punti di derivazione acqua potabile
Con sentenza n° 215 (9 ottobre - 26
novembre 2018, per il testo QUI)
la Corte Costituzionale ha riconosciuto il potere delle Regioni di stabilire che
gli impianti di gestione rifiuti siano collocati a distanze, superiori a quelle
previste dalla legge nazionale, dai
punti di captazione per la derivazioni dell’acqua potabile al fine di tutelare
preventivamente la salute pubblica.
Per un riforma del Testo Unico Ambientale in chiave di prevenzione e tutela della salute pubblica
Quella che segue è la versione completa della mia
relazione tenuta al Convegno su “Misurazione
la salute”. Al Convegno è stato
presentato lo studio di aggiornamento delle evidenze
epidemiologiche sulle diseguaglianze spazio temporali per genere ed anno solare
nell’insieme della mortalità registrata da Istat nel periodo 2012-2017 tra i
residenti in ogni Comune della Liguria al netto dell’effetto età con
riferimento regionale. Lo studio è stato redatto dal dott. V. Gennaro
(epidemiologo) e dal dott. A. Russo (economista) ed è stato commissionato dall'On Roberto Traversi della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati.
La mia relazione, all’interno del Convegno, è
composta di due parti
1. La situazione
normativa vigente (ma anche della giurisprudenza) in materia di tutela
preventiva della salute pubblica nei processi decisionali che possono produrre
impatti ambientali
2. Gli indirizzi per una
riforma del Testo Unico Ambientale al fine di rendere obbligatoria la
Valutazione di Impatto Sanitario almeno nei procedimenti di Valutazione
Ambientale Strategica dei piani e programmi (di seguito VAS), di Valutazione di
Impatto Ambientale di progetti ed opere (di seguito VIA), di Autorizzazione
Integrata Ambientale di installazione e attività maggiormente inquinanti (di
seguito AIA).
giovedì 11 aprile 2019
A Spezia stazione crocieristica da repubblica indipendente!
Tutti
a Spezia parlano del nuovo progetto di stazione
crocieristica come prima parte del nuovo waterfront.
Si va
avanti con i colpi di “mano”, pardon
di ipotesi progettuali, senza visione complessiva, senza rispettare la
pianificazione portuale esistente, senza rispettare i contenuti della VIA del
vigente Piano Regolatore del Porto, senza applicare le procedure necessarie
per per permettere concretamente detta
visione complessiva e soprattutto valutarla preliminarmente.
Mi
chiedo se a Spezia abbiamo aderito ad una “repubblica indipendente” dove le
procedure di valutazione ambientale europee, le direttive europee sulla
pianificazione degli ambienti costieri e degli spazi marittimi (QUI)
non si applicano e si rimuovono anche
gli atti già approvati da anni e ancora perfettamente applicabili anzi da
applicare ex lege.
Ma si
sa per una certa classe dirigente l’Europa conta solo quando bisogna difendere
le banche e massacrare il welfare!
Esagero?
Non direi…
giovedì 4 aprile 2019
Pubblicate le proposte della Giunta Ligure su autonomia regionale, tra incostituzionalità e propaganda: rischi per l’ambiente
Con
Delibera della Giunta Regionale Ligure (uscita sul BURL ieri, per il testo completo
vedi QUI),
è stata licenziata, dopo un passaggio in Consiglio Regionale, la proposta di
autonomia per la Regione Liguria in varie materie tra cui l’Ambiente. Si tratta di proposte che in questo delicatissimo
settore hanno i caratteri di forzature costituzionali ma anche di mera
propaganda come descrivo nel post che segue. Occorre però sottolineare da subito che alcune proposte
se passassero produrre una situazione da far west nelle decisioni ambientali regionali come quella sulla definizione di rifiuto.