SEZIONI DI APPROFONDIMENTO E DOCUMENTAZIONE
▼
martedì 26 marzo 2019
martedì 19 marzo 2019
lunedì 18 marzo 2019
Amianto in Arsenale Militare: il Comune di Spezia comunica a rate e in modo reticente!
In merito al rischio di
dispersioni di fibre di amianto da capannoni dell'arsenale militare dopo
l'evento meteo dell'ottobre scorso il Comune di Spezia oggi dichiara (QUI): " Successivamente, il 2 novembre scorso il
Sindaco Peracchini ha incaricato l’Ufficio di Gabinetto di effettuare un
ulteriore sopralluogo all’interno e nelle vicinanze del complesso scolastico,
che ha dato esito negativo... La stessa Asl ha comunicato di avere disposto un
sopralluogo da parte degli ispettori della S.C. Igiene Sanità Pubblica,
all’esterno della base, al fine di verificare la possibile presenza di
frammenti del materiale di copertura dei capannoni"
Quindi secondo gli amministratori
spezzini per capire se ci sono state fibre di amianto nell'area basta un
sopralluogo oculare. Qualcuno spieghi al sig. Sindaco le reali dimensioni
fisiche delle fibre di amianto e come funziona un vero monitoraggio sulla
presenza di dette fibre. Proviamo a darla questa spiegazione...
La Revisione della Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) e i poteri dei Sindaci
L'articolo 29-octies del DLgs 152/2006 afferma che:
“1. L'autorità competente riesamina periodicamente
l'autorizzazione integrata ambientale, confermando o
aggiornando le relative condizioni.
2. Il riesame tiene conto di tutte le conclusioni
sulle BAT, nuove o aggiornate, applicabili all'installazione
e adottate da quando l'autorizzazione è stata concessa o da
ultimo riesaminata, nonché di eventuali nuovi
elementi che possano condizionare l'esercizio
dell'installazione.”
Appare chiaro che il rinnovo periodico della versione
precedente viene trasformato in revisione.
Quindi la revisione può essere avviata sempre senza
attendere i 5 anni ordinari dal rilascio (6 od 8 se l’impianto è soggetto ad
eco certificazione: ISO od EMAS) come previsto dalla normativa precedente (ora
10 o 16 se la installazione è a EMAS mentre 12 se a ISO (ecocertificazione di aziende secondo apposita normativa tecnica di livello europeo ed internazionale).
domenica 17 marzo 2019
I cortei contro l'inquinamento planetario e la pochezza culturale di chi li contesta
Le grandi manifestazioni,giovanili contro l'inquinamento e i mutamenti climatici planetari hanno scatenato varie reazioni comprese quelle di coloro che difendono l'attuale modello sviluppo. I toni di questi signori oscillano tra le battute autoritarie "studiate invece di manifestare" a quelle denigratorie "siete tutti strumentalizzati da chi vuole distruggere il capitalismo".
Ma tralasciando queste argomentazioni francamente ridicole c'è una tesi che invece va contestata nel merito perché apparentemente ammantata di dati statistici.
Ma tralasciando queste argomentazioni francamente ridicole c'è una tesi che invece va contestata nel merito perché apparentemente ammantata di dati statistici.
martedì 12 marzo 2019
Autonomia della Regione Liguria sui rifiuti in contrasto con Direttive UE e giurisprudenza
La
DGR 34/2019 relativa alle proposte di maggiori competenze (la c.d. autonomia
differenziata ex coma 3 articolo 116
della Costituzione) contiene tra le altre una richiesta specifica in materia di
normativa sulla gestione dei rifiuti.
La
richiesta riguarda la disciplina del recupero di rifiuti che riporto di seguito
in corsivo: “Disciplina del recupero di rifiuti in un’ottica di economia circolare -
Si richiede autonomia
amministrativa in materia di disciplina relativa ai criteri specifici per la
cessazione della qualifica di rifiuto conseguente ad un’operazione di recupero,
anche nelle more di una revisione della disciplina nazionale di cui al D. M.
5.2.1998. Il tema peraltro ha valenza per tutte le Regioni, essendo inerente la
competenza ad una valutazione specifica caso per caso in sede di rilascio dei
provvedimenti autorizzativi, della idoneità di una determinata operazione di
recupero a far cessare la qualifica di rifiuto al materiale trattato.”
In
sostanza si tratta di dare il potere alla Regione di non considerare più
rifiuti determinati materiali dopo una operazione di recupero.
venerdì 8 marzo 2019
Il progetto di demolizione e rifacimento del ponte Morandi deve andare a VIA
Il progetto di nuovo ponte è sottoponibile a VIA ordinaria. Infatti il
punto 10 allegato II al DLgs 152/2006 prevede l’obbligo della VIA per le opere
relativa ad autostrade. L’uso del termine opere sta a significare che la VIA è
obbligatoria non solo per una nuova autostrada ma anche per una opera che intervenga
su una autostrada esistente.
domenica 3 marzo 2019
"Ristori ambientali" sul biodigestore spezzino: Cosa dice la legge
La recente
discussione apertasi sulla lettera della società Recos che propone un “ristoro
ambientale” per i Comuni
territorialmente contermini ( se non addirittura ospitanti) al proposto
biodigestore (trattamento rifiuti organici) nella provincia spezzina ha due
aspetti paradossali. Perché paradossali? Perché quando si propongono scelte che
possono incidere pesantemente sulla qualità della vita dei cittadini occorre
massima chiarezza prima di tutto sul rispetto delle procedure di legge, cosa
che non risulta dal caso in esame. Ma vediamoli questi due aspetti paradossali:
Il primo, di
cui ho già trattato QUI, riguarda la mancanza di chiarezza del sito
dove dovrà finire il biodigestore nonostante sia stato approvato lo scorso
agosto (dal Consiglio Provinciale e dal Comitato di Ambito Regionale) un piano
con un sito preciso.
Il secondo
riguarda invece il fondamento normativo del "ristoro ambientale" da cui nasce la proposta di Recos. La
questione non è secondaria intanto perché a seconda del fondamento normativo
che giustifica il “ristoro ambientale” discendono procedure di autorizzazione
diverse dell’impianto in questione, e inoltre perché trattandosi di una
compensazione ambientale deve rispettare determinati parametri normativi nazionali ed europei in materia di compensazioni del danno ambientale
potenziale e/o reale.