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lunedì 12 agosto 2013

Piazza Verdi: i pini a rischio e le facce di bronzo del Comune!

L’Amministrazione Federici replica (vedi  QUIalla contestazione sulla mancata pubblicazione delle prescrizioni di cantiere (allegate alla perizia sulla stabilità dei pini). Prescrizioni finalizzate alla salvaguardia dei pini,  oggetto della procedura di verifica dell’interesse culturale e storico architettonico della piazza Verdi. Salvaguardia dei pini da garantire durante i lavori sulle parti laterali della piazza. 

Il comunicato del Comune è una sequenza incredibile di bugie e rimozioni degne delle migliori facce di bronzo che di solito troviamo nella sale da gioco  ad esempio ai tavoli del poker.


Afferma il comunicato del Comune relativamente alle prescrizioni : “Si tratta di indicazioni operative da noi richieste e comunque generalmente attuate e seguite nei cantieri ove vi è la presenza di essenze arboree”.

Ah si?!  Dove sarebbero scritte queste prescrizioni, chi le avrebbe elaborate?, e come sono state fino ad ora applicate?  Non è dato sapere.

Leggiamo cosa dice il famoso allegato alla perizia del dott. Sani su come debbono essere elaborate queste prescrizioni: ”Articolo 1.2 Sopralluoghi e accertamenti preliminari. Prima di presentare l’offerta di per l’esecuzione di lavori che si svolgono in prossimità degli alberi..... l’impresa, per mezzo di un tecnico specializzato in materia, deve avere cura di individuare in apposito elenco gli alberi potenzialmente danneggiabili, definendone per ciascuno le reali distanze di sicurezza anche in relazione agli interventi previsti e individuando, di concerto con la Direzione Lavori e tenuto conto delle norme e dei consiglio riportati nel presente elaborato, le modalità con cui svolgere i lavori in prossimità degli alberi ed i dispositivi di protezione degli stessi da adottare

Quindi ora voglio:
1. conoscere il nome del tecnico specializzato di cui si è avvalsa l’impresa esecutrice dei lavori
2. avere copia del documento che individua l’elenco degli alberi danneggiabili dai lavori
3. verificare che in tale documento per ogni albero siano stare definite le reali distanze di sicurezza in relazione agli interventi di cantiere previsti
4. verificare che siano state rispettate le diverse classificazione delle aree di distanza dagli alberi , classi di distanza ad ognuna delle quali corrispondono prescrizioni precise di lavorazione o addirittura di divieto di lavorazione e soprattutto di scavo.
5. verificare che in tale documento siano state descritte le modalità di svolgimento dei lavori nel rispetto dei punti 2 e 3 precedenti.
6. sapere se di concerto con la Direzione Cantiere l’impresa esecutrice ha definito preliminarmente all’avvio dei lavori di scavo, i movimenti di macchine e attrezzature in prossimità degli alberi, ed ha predisposto opportuna segnaletica nonché se ha formato adeguatamente e come il proprio personale.



Afferma inoltre il comunicato delle facce di bronzo dell’Amministrazione Federici: “La presenza di allegati alla relazione di verifica di stabilità era stata esplicitata e pubblicizzata e sarebbe stato sufficiente richiederla per ottenerla senza difficoltà e senza arrecare disturbo al professor Sani, estensore della stessa documentazione.
Se è così perché è stato consegnato un dischetto ai consiglieri comunali contenente la relazione ma senza l’allegato in questione?  Se è scontato che siano inserite queste prescrizioni allora era altresì scontato che nel dischetto ci fosse tutta la relazione e non solo alcune parti, o è il Comune che decide cosa è pubblicabile di una consulenza pagata con soldi pubblici?  E se questo documento è così scontato come afferma il comunicato del Comune perché non è stato inserito nel dischetto, considerato che il dott. Sani ha consegnato la sua relazione comprensiva di tutte e tre le parti senza alcuna  distinzione di importanza?


Conclude il comunicato del Comune: “La lettura del documento (che è a disposizione di tutti sul sito del Comune della Spezia www.comune.sp.it) non lascia dubbi in proposito".   
E qui siamo alla farsa totale. Infatti ancora stamani nel link riportato dal suddetto comunicato, l’allegato con le prescrizioni di cantiere non era riportato.   E’ chiaro che è stato pubblicato solo oggi pomeriggio proprio alla luce della contestazione dei consiglieri comunali.
E’ chiaro altresì che,  senza questa contestazione, questo documento non sarebbe mai stato pubblicato.  



Quando verranno chiariti tutti i punti sopra riportati allora forse crederò al comunicato del Comune.  
Ma che ci sia un problema di tutela dei pini almeno di quelli che potrebbero comunque restare in piedi dopo la perizia sulla stabilità dell'intero filare, risulta anche da questo documento (vedi QUI) della  Direzione Regionale per i Beni Culturali, datato 9/8/2013,  che ha chiesto alla Soprintendenza: " di individuare eventuale altro Istituto Universitario che possa fornire qualificata consulenza in materia fitologica, nonché verificare le specifiche tecniche di sostentamento degli esemplari arborei di interesse culturale ammalorati. Tanto si richiede al fine di acquisire ogni informazione utile in ordine alla possibilità di mantenere in situ o meno i pini ritenuti non idonei a durare nel breve periodo o quelli considerati pericolanti.”

E' chiaro infatti, nella frase sopra riportata, il collegamento che viene fatto tra presenza dei pini (anche quelli a rischio) e loro valenza storico culturale.  

Tutto ciò conferma ulteriormente l'importanza, anche penale (trattasi di beni a vincolo storico culturale), delle prescrizioni di cantiere altro che "non notizia" come afferma il comunicato del Comune di Spezia con la solita sciocca arroganza! 
Tutto ciò conferma anche che il filare dovrà essere conservato a prescindere dal rischio cadute, ovviamente sostituendo gli esemplari a rischio con esemplari nuovi. 



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