L’Amministrazione
Federici replica (vedi QUI) alla
contestazione sulla mancata pubblicazione delle prescrizioni di cantiere
(allegate alla perizia sulla stabilità dei pini). Prescrizioni finalizzate alla salvaguardia dei pini, oggetto della
procedura di verifica dell’interesse culturale e storico architettonico della
piazza Verdi. Salvaguardia dei pini da garantire durante i lavori sulle parti laterali della piazza.
Il
comunicato del Comune è una sequenza incredibile di bugie e rimozioni degne delle migliori
facce di bronzo che di solito troviamo nella sale da gioco ad esempio ai tavoli del poker.
Afferma il comunicato del Comune relativamente
alle prescrizioni : “Si tratta di indicazioni operative da noi richieste e
comunque generalmente attuate e seguite nei cantieri ove vi è la presenza di
essenze arboree”.
Ah si?! Dove sarebbero scritte queste prescrizioni, chi le
avrebbe elaborate?, e come sono state fino ad ora applicate? Non è dato sapere.
Leggiamo cosa dice il famoso allegato alla perizia del dott.
Sani su come debbono essere elaborate queste prescrizioni: ”Articolo 1.2 Sopralluoghi e accertamenti
preliminari. Prima di presentare l’offerta di per l’esecuzione di lavori che si
svolgono in prossimità degli alberi..... l’impresa, per mezzo di un tecnico
specializzato in materia, deve avere cura di individuare in apposito elenco gli
alberi potenzialmente danneggiabili, definendone per ciascuno le reali distanze
di sicurezza anche in relazione agli interventi previsti e individuando, di
concerto con la Direzione Lavori e tenuto conto delle norme e dei consiglio
riportati nel presente elaborato, le modalità con cui svolgere i lavori in
prossimità degli alberi ed i dispositivi di protezione degli stessi da adottare”
Quindi ora voglio:
1. conoscere
il nome del tecnico specializzato di cui si è avvalsa l’impresa esecutrice dei
lavori
2. avere
copia del documento che individua l’elenco degli alberi danneggiabili dai
lavori
3. verificare
che in tale documento per ogni albero siano stare definite le reali distanze di
sicurezza in relazione agli interventi di cantiere previsti
4. verificare
che siano state rispettate le diverse classificazione delle aree di distanza
dagli alberi , classi di distanza ad ognuna delle quali corrispondono
prescrizioni precise di lavorazione o addirittura di divieto di lavorazione e
soprattutto di scavo.
5. verificare
che in tale documento siano state descritte le modalità di svolgimento dei
lavori nel rispetto dei punti 2 e 3 precedenti.
6. sapere
se di concerto con la Direzione Cantiere l’impresa esecutrice ha definito
preliminarmente all’avvio dei lavori di scavo, i movimenti di macchine e
attrezzature in prossimità degli alberi, ed ha predisposto opportuna
segnaletica nonché se ha formato adeguatamente e come il proprio personale.
Afferma
inoltre il comunicato delle facce di bronzo dell’Amministrazione Federici: “La presenza di allegati alla relazione di
verifica di stabilità era stata esplicitata e pubblicizzata e sarebbe stato
sufficiente richiederla per ottenerla senza difficoltà e senza arrecare
disturbo al professor Sani, estensore della stessa documentazione.”
Se è così perché è stato consegnato un dischetto ai
consiglieri comunali contenente la relazione ma senza l’allegato in
questione? Se è scontato che siano
inserite queste prescrizioni allora era altresì scontato che nel dischetto ci
fosse tutta la relazione e non solo alcune parti, o è il Comune che decide cosa
è pubblicabile di una consulenza pagata con soldi pubblici? E se questo documento è così scontato come
afferma il comunicato del Comune perché non è stato inserito nel dischetto,
considerato che il dott. Sani ha consegnato la sua relazione comprensiva di
tutte e tre le parti senza alcuna
distinzione di importanza?
Conclude
il comunicato del Comune: “La lettura del documento (che è a
disposizione di tutti sul sito del Comune della Spezia www.comune.sp.it) non
lascia dubbi in proposito".
E qui siamo alla farsa totale. Infatti ancora stamani nel link riportato
dal suddetto comunicato, l’allegato con le prescrizioni di cantiere non era
riportato. E’ chiaro che è stato
pubblicato solo oggi pomeriggio proprio alla luce della contestazione dei
consiglieri comunali.
E’ chiaro altresì che, senza questa contestazione, questo documento
non sarebbe mai stato pubblicato.
Quando verranno chiariti tutti i punti sopra riportati allora forse crederò al comunicato del Comune.
Ma che ci sia un problema di tutela dei pini almeno di quelli che potrebbero comunque restare in piedi dopo la perizia sulla stabilità dell'intero filare, risulta anche da questo documento (vedi QUI) della Direzione Regionale per i Beni Culturali, datato 9/8/2013, che ha chiesto alla Soprintendenza: " di individuare eventuale
altro Istituto Universitario che possa fornire qualificata consulenza in
materia fitologica, nonché verificare le specifiche tecniche di sostentamento
degli esemplari arborei di interesse culturale ammalorati. Tanto si richiede al
fine di acquisire ogni informazione utile in ordine alla possibilità di
mantenere in situ o meno i pini ritenuti non idonei a durare nel breve periodo
o quelli considerati pericolanti.”
E' chiaro infatti, nella frase sopra riportata, il collegamento che viene fatto tra presenza dei pini (anche quelli a rischio) e loro valenza storico culturale.
Tutto ciò conferma ulteriormente l'importanza, anche penale (trattasi di beni a vincolo storico culturale), delle prescrizioni di cantiere altro che "non notizia" come afferma il comunicato del Comune di Spezia con la solita sciocca arroganza!
Tutto ciò conferma anche che il filare dovrà essere conservato a prescindere dal rischio cadute, ovviamente sostituendo gli esemplari a rischio con esemplari nuovi.
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