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giovedì 10 maggio 2012

Nuove leggi su dragaggi, bonifica e immersione in mare di materiali di escavo


Non smetterò di riprodurre la mappa qui a fianco almeno fino a quando il nostro golfo non verrà pulito.
Questa mappa dimostra come la bonifica del nostro golfo sia lontana da venire mentre fino ad ora si è “ripulito” solo la parte di mare meno inquinata ad uso e consumo del porto commerciale e delle sue navi inquinanti come  centrali termoelettriche. Per la parte restante si parla solo di ulteriori dragaggi cammuffati da bonifiche per l’eventuale ampliamento del rigassificatore di Panigaglia. Come sempre gli interessi dei soliti noti prevalgono su quelli dell’ambiente e dei cittadini spezzini che vorrebbero un golfo degno della tradizione della nostra terra.  

Ebbene abbastanza in “sordina”, come si dice, sono stati approvati recentemente due provvedimenti legislativi che riguardano da vicino la mappa qui riprodotta per l’ennesima volta. Si tratta:
1. della nuova disciplina sull’autorizzazione alla immersione in mare di materiali di escavo di fondali marini o salmastri
2. della nuova disciplina sul dragaggio/bonifica dei siti marini di interesse nazionale.

Entrambe queste norme sono applicabili agli eventuali futuri dragaggi/bonifiche del nostro golfo che come è noto è collocato nel sito di bonifica nazionale di Pitelli.




LE NOVITÀ PER LE AUTORIZZAZIONI ALL’ IMMERSIONE IN MARE DI MATERIALI DA ESCAVO
La nuova legge ( al Il punto 1 della lettera d) al comma 1 articolo 24 per il testo vedi quile operazioni di dragaggio  possono essere svolte anche contestualmente alla predisposizione del progetto relativo alle attività di bonifica.
Questa norma era in realtà già contenuta nella  legge finanziaria 2007 che al comma 996 articolo 1 . Si conferma quindi con la nuova legge l’indirizzo molto discutibile di mettere sullo stesso piano due attività diverse come il dragaggio e la bonifica che fino ad ora per rimanere al nostro Golfo ha permesso di dragare/bonificare solo le aree di mare interessate dal porto commerciale ma non quelle più inquinate. Ne avevo già trattato , anche se in un quadro diverso che riguardava la possibilità di bonifica per parti le aree inquinate sia a terra che a mare, qui.   
Questa visione della normativa che mette sullo stesso piano i dragaggi con le bonifiche, soprattutto in un sito di bonifica come quello di Pitelli appare in contrasto con la ratio della normativa quadro nazionale in materia di bonifica. Non a caso l’articolo 252 del DLgs 152/2006 (TU ambiente) definisce tra i criteri prioritari per classificare come nazionale un sito da bonificare quello  secondo cui: “c) il rischio sanitario ed ambientale che deriva dal rilevato superamento delle concentrazioni soglia di rischio deve risultare particolarmente elevato in ragione della densità della popolazione o dell'estensione dell'area interessata;…”



DOVE METTERE I MATERIALI DRAGATI
Ma la nuova legge è interessante anche perché disciplina le condizioni affinché i materiali  dragati siano impiegati a terra (da noi ad esempio potrebbero finire nell’area della discarica di Saturnia visto che la discarica di servizio potrebbe diventare quella della Valdurasca).
Inoltre la nuova legge disciplina le condizioni attraverso cui si può arrivare a restituire l’area di mare da dragare/bonificare ad usi pubblici o cmq legittimi.  Anche qui la questione ci riguarda perché dimostra che solo con una procedura come quella definita da questa legge si potrà restituire all’eventuale balneazione l’area della diga foranea alla faccia delle dichiarazioni “facilone” del Sindaco Federici in campagna elettorale.



RINVIO AD UN COMMENTO DELLA NORMATIVA SOPRA RICHIAMATA SINTETICAMENTE
Per chi vuole analizzare in modo più approfondito questa nuova normativa legge questo mio commento tecnico qui.





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