Non
smetterò di riprodurre la mappa qui a fianco almeno fino a quando il nostro
golfo non verrà pulito.
Questa
mappa dimostra come la bonifica del nostro golfo sia lontana da venire mentre
fino ad ora si è “ripulito” solo la
parte di mare meno inquinata ad uso e consumo del porto commerciale e delle sue
navi inquinanti come centrali termoelettriche. Per la parte restante si
parla solo di ulteriori dragaggi cammuffati da bonifiche per l’eventuale
ampliamento del rigassificatore di Panigaglia. Come sempre gli interessi dei
soliti noti prevalgono su quelli dell’ambiente e dei cittadini spezzini che
vorrebbero un golfo degno della tradizione della nostra terra.
Ebbene
abbastanza in “sordina”, come si dice, sono stati approvati recentemente due provvedimenti legislativi che riguardano
da vicino la mappa qui riprodotta per l’ennesima volta. Si tratta:
1. della nuova disciplina
sull’autorizzazione alla immersione in mare di materiali di escavo di fondali
marini o salmastri
2. della nuova disciplina
sul dragaggio/bonifica dei siti marini di interesse nazionale.
Entrambe
queste norme sono applicabili agli eventuali futuri dragaggi/bonifiche del
nostro golfo che come è noto è collocato nel sito di bonifica nazionale di
Pitelli.
LE NOVITÀ PER
LE AUTORIZZAZIONI ALL’ IMMERSIONE IN MARE DI MATERIALI DA ESCAVO
La nuova legge ( al Il punto 1 della
lettera d) al comma 1 articolo 24 per il testo vedi qui) le
operazioni di dragaggio possono essere
svolte anche contestualmente alla predisposizione del progetto relativo alle
attività di bonifica.
Questa
norma era in realtà già contenuta nella legge finanziaria 2007 che al comma 996 articolo 1 .
Si conferma quindi con la nuova legge l’indirizzo molto discutibile di mettere
sullo stesso piano due attività diverse come il dragaggio e la bonifica che
fino ad ora per rimanere al nostro Golfo ha permesso di dragare/bonificare solo
le aree di mare interessate dal porto commerciale ma non quelle più inquinate. Ne
avevo già trattato , anche se in un quadro diverso che riguardava la
possibilità di bonifica per parti le aree inquinate sia a terra che a mare, qui.
Questa visione della normativa che mette
sullo stesso piano i dragaggi con le bonifiche, soprattutto in un sito di
bonifica come quello di Pitelli appare in contrasto con la ratio della
normativa quadro nazionale in materia di bonifica. Non a caso l’articolo 252
del DLgs 152/2006 (TU ambiente) definisce tra i criteri prioritari per
classificare come nazionale un sito da bonificare quello secondo cui: “c) il
rischio sanitario ed ambientale che deriva dal rilevato superamento delle
concentrazioni soglia di rischio deve risultare particolarmente elevato in ragione
della densità della popolazione o dell'estensione dell'area interessata;…”
DOVE METTERE I
MATERIALI DRAGATI
Ma
la nuova legge è interessante anche perché disciplina le condizioni affinché i
materiali dragati siano impiegati a
terra (da noi ad esempio potrebbero finire nell’area della discarica di
Saturnia visto che la discarica di servizio potrebbe diventare quella della
Valdurasca).
Inoltre
la nuova legge disciplina le condizioni attraverso cui si può arrivare a
restituire l’area di mare da dragare/bonificare ad usi pubblici o cmq
legittimi. Anche qui la questione ci
riguarda perché dimostra che solo con una procedura come quella definita da
questa legge si potrà restituire all’eventuale balneazione l’area della diga
foranea alla faccia delle dichiarazioni “facilone” del Sindaco Federici in
campagna elettorale.
RINVIO AD UN
COMMENTO DELLA NORMATIVA SOPRA RICHIAMATA SINTETICAMENTE
Per
chi vuole analizzare in modo più approfondito questa nuova normativa legge
questo mio commento tecnico qui.
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