Dopo
la presentazione della Giunta Federici, parafrasando ironicamente la battuta di
un famoso film, ……”si è scatenato l’inferno”. Critiche da molti partiti alleati e
sostenitori di Federici: dal PD, a SEL, al PSI
per non parlare di mal di pancia diffusi anche nel c.d. popolo di
sinistra che ha sostenuto il candidato poi risultato ampiamente vincente (anche
se solo parzialmente come ho spiegato qui).
Ma come dimostro di seguito le critiche dei partiti appaiono più interessate ad una logica autoreferenziale che a promuovere una giunta utile per realizzare un modello di governo dell'ente locale trasparente, efficiente e nell'interesse generale dei cittadini spezzini.
Ma come dimostro di seguito le critiche dei partiti appaiono più interessate ad una logica autoreferenziale che a promuovere una giunta utile per realizzare un modello di governo dell'ente locale trasparente, efficiente e nell'interesse generale dei cittadini spezzini.
L’AUTONOMIA DEL
SINDACO NELLA NOMINA DEGLI ASSESSORI ED IL RUOLO DEI PARTITI
Non
riporto, neppure linkate, le contestazioni fatte alla nuova giunta, mi sembrano
sinceramente poco rigorose e rischiano di fare il gioco di Federici.
Infatti
se il problema fosse:
“non aver sentito prima i partiti”
“non aver mediato con i partiti”
“non aver considerato i nomi proposti dai
partiti”
……..
andremmo poco lontano. Basta leggersi
il Testo Unico degli Enti Locali (comma 2 articolo 46) : “Il sindaco e il presidente della
provincia nominano i componenti della Giunta e ne danno comunicazione al
consiglio nella prima seduta successiva alla elezione”.
Quindi una critica
tutta incentrata sul ruolo dei partiti alleati nella nomina degli assessori
rischia di far fare a Federici la figura di quello che difende il ruolo
istituzionale del Sindaco contro “la
partitocrazia”, il che conoscendo il curriculum di Federici (uomo di
apparato e di partito da sempre) suonerebbe e suona veramente ridicolo
soprattutto per i suoi critici interessati dell’ultima ora.
LA PRESENTAZIONE DELLA NUOVA
GIUNTA E D IL RUOLO DEL CONSIGLIO COMUNALE
Neppure appaiono serie
le dichiarazioni tipo: “non lo voteremo
in consiglio”! Non lo voteremo in
consiglio? Ma di cosa stiamo parlando? Lo statuto (per il testo completo
vedi qui) del Comune di Spezia
(come pure il Testo Unico degli Enti Locali: articolo 46) parla
chiaro: “Il Sindaco, entro trenta giorni
dalla proclamazione della sua elezione presenta al Consiglio comunale le linee
programmatiche relative alle azioni ed ai progetti da realizzare nel corso del mandato……Consiglio
comunale stesso che, nella medesima seduta, provvede alla analisi del testo
delle linee programmatiche così
risultanti e provvede alla deliberazione dello stesso” (articolo 29
dello Statuto).
Quindi il Consiglio vota le linee programmatiche non
vota la Giunta perché non è previsto alcun voto di fiducia da parte del
Consiglio su Sindaco e Giunta. Il
Sindaco è eletto dai cittadini e la Giunta la nomina il Sindaco e la può revocare (comma 3 articolo
46 Testo unico enti locali).
Certo nella prima seduta del Consiglio dove si discuterà delle suddette linee
programmatiche i Consiglieri potranno anche presentare un ordine del giorno o una mozione
di critica alle modalità di gestazione e alla composizione della Giunta ma avrà
il valore di mero documento di indirizzo politico e nulla più. Certo i partiti potrebbero preparare “agguati”
al Sindaco nei momenti amministrativi topici: il bilancio ad esempio, ma qui
siamo nel politichese e lo lascio appunto ai partiti…… peraltro li voglio
vedere questi partiti a chiedere nuove elezioni a pochi mesi dal voto!
LE LINEE PROGRAMMATICHE DEL SINDACO ED IL RUOLO
DEL CONSIGLIO COMUNALE
Il Consiglio
Comunale può invece intervenire, nella seduta apposita, sulle linee
programmatiche. Infatti secondo il comma 2 articolo 29: “2. Il Consiglio comunale discute in una apposita seduta pubblica tale
proposta, assegnando ai Gruppi consiliari ed ai consiglieri 10 giorni per
presentare eventuali integrazioni o modifiche. Su
tali proposte si esprime il Sindaco, sentita la Giunta comunale nei cinque giorni successivi, relazionandone al
Consiglio comunale stesso che, nella medesima seduta, provvede all’analisi
del testo delle linee programmatiche
così risultanti e provvede alla
deliberazione dello stesso.”
Quindi è sulle linee programmatiche
future e non sulla composizione della Giunta che il Consiglio Comunale può impegnare il Sindaco
per la prossima legislatura.
Certo poi ci vuole la volontà
politica di far rispettare questi spazi di azione, cosa mai avvenuta fino ad ora, neppure da parte dell’opposizione, figuriamoci della maggioranza. Ciò è dimostrato
anche dai 5 anni appena passati, dove non solo Federici non ha rispettato il
programma del 2007 (vedi qui) ma il Consiglio non ha mai discusso nella parte finale della sindacatura
il c.d. Bilancio di Mandato. Recita il
comma 7 articolo 29 dello Statuto del Comune di Spezia: “7. Il
Sindaco, al termine del mandato politico-amministrativo, presenta al Consiglio
comunale i l documento di rendicontazione dello stato di attuazione e
realizzazione delle linee programmatiche.” Bilancio presentato in pompa magna con la
logica della propaganda e della comunicazione unilaterale (vedi qui); e comunque nessun consigliere ha
fatto rilevare le contraddizioni tra il programma presentato da Federici nel
2007 e le decisioni prese nei 5 anni successivi.
LA VERA QUESTIONE: IL MODELLO DI GIUNTA PRESENTATO NON E’
PER NIENTE INNOVATIVO
L’unica critica apparentemente sensata,
in termini istituzionali, che è stata fatta al Sindaco Federici sulla
formazione della nuova Giunta, è stata
quella di SEL.
Secondo questo partito le linee
programmatiche di Federici sono state: “ già ….. disattese per l'attribuzione della delega all'Ambiente ad un
assessore già oberato di altri impegni”.
Ho aggiunto apparentemente perché in realtà
Federici nel suo programma non si era minimamente impegnato a presentare una
modello di giunta fondato non sulle deleghe distribuite come figurine ma
rispondente ad una logica che, tanto per rimanere all'esempio fatto da SEL, mettesse l'ambiente al centro delle politiche del Comune nei prossimi 5 anni.
Basta leggerlo questo programma (vedi qui) per capire che nulla c’era su questo punto cioè su come
riordinare le deleghe della futura giunta.
Quindi SEL avrebbe fatto bene a farlo notare e contestare al momento dell’accordo con Federici cosa che non è stato fatto e non solo su questo punto come ho dimostrato qui. Inoltre posta nel modo suddetto la questione della ripartizione delle deleghe ha poco senso il punto non è se un assessore possa o meno gestire più deleghe, il punto è come riorganizzarle tutte le deleghe in una logica di razionalizzazione della gestione delle funzioni che la legge riconosce al Comune. Il punto, sempre per rimanere all'esempio dell'ambiente, non è quello di dare questa delega ad un assessore "non oberato" ma di inserire l'ambiente al centro delle funzioni di pianificazione/programmazione comunali, ad esempio con un assessorato alla Pianificazione Ambientale.
Quindi SEL avrebbe fatto bene a farlo notare e contestare al momento dell’accordo con Federici cosa che non è stato fatto e non solo su questo punto come ho dimostrato qui. Inoltre posta nel modo suddetto la questione della ripartizione delle deleghe ha poco senso il punto non è se un assessore possa o meno gestire più deleghe, il punto è come riorganizzarle tutte le deleghe in una logica di razionalizzazione della gestione delle funzioni che la legge riconosce al Comune. Il punto, sempre per rimanere all'esempio dell'ambiente, non è quello di dare questa delega ad un assessore "non oberato" ma di inserire l'ambiente al centro delle funzioni di pianificazione/programmazione comunali, ad esempio con un assessorato alla Pianificazione Ambientale.
Ecco che, se posta nei termini corretti, la questione di come
organizzare le funzioni rispetto alla Giunta ha una sua importanza, perché ripeto riguarda il modello di governo
dell’ente locale ed in particolare: quale integrazione delle funzioni
soprattutto nei settori strategici (pianificazione territoriale, ambiente, gestione
servizi pubblici locali).
E qui vengo ad un'altra
critica mal posta sulla nuova Giunta Federici, quella per cui gli assessori non sarebbero competenti.
Certo molti di loro non sono competenti rispetto alle deleghe che hanno avuto , è
sufficiente leggere i loro curricula riportati sinteticamente qui. Di
tutti gli assessori solo Savoncelli ha delle competenze minimamente adeguate
alle deleghe ricevute, gli altri……. lasciamo perdere, compreso chi dovrebbe
occuparsi di sviluppo economico solo perché
è dipendente di una banca sic!
Ma
la questione delle competenze degli assessori se slegata dal modello di
organizzazione di governo del Comune serve a poco. In altri termini anche se i
9 assessori fossero competenti nei loro settori cambierebbe poco rispetto alla
potenziale efficacia gestionale di questa nuova Giunta.
Su
questo aspetto nessuno dei critici della nuova Giunta di Federici ha sollevato
alcun ragionamento sensato.
QUALE MODELLO DI ORGANIZZAZIONE
DEL GOVERNO DEL COMUNE
Ne avevo già scritto qui.
In quel post attualissimo, ho cercato di dimostrare che sulla
base della Autonomia Statutaria del Comune (riconosciuta dalla Costituzione
comma 6 articolo 117: “I Comuni hanno
potestà regolamentare in ordine alla disciplina dell’organizzazione e dello
svolgimento delle funzioni loro attribuite”) si può organizzare la Giunta in
modo completamente innovativo.
Vista l’attualità di quel post di molti mesi fa vi chiedo, se avete avuto la pazienza di arrivare fino a questo punto, di rileggerlo attentamente.
Le questioni che ponevo avrebbero dovuto essere oggetto di
confronto programmatico
tra tutte le forze politiche che hanno poi sostenuto
Federici; solo così, oggi, le critiche alla nuova Giunta di Federici sarebbero
credibili e soprattutto utili a realizzare un miglior governo dell’ente locale
spezzino nell’interesse di tutti i cittadini anche di quelli che non hanno
votato per il centro sinistra.
Ma come dire non è mai troppo tardi! Molte delle questioni che ponevo ad ottobre
dello scorso anno, sono ancora attuali, ecco quindi l’occasione per i partiti
di dimostrare che le loro critiche non
sono legate solo alla esigenza di
occupare posti ma a quella di migliorare il governo della nostra città.
L’occasione può essere quella della discussione sulle linee
programmatiche che il Consiglio Comunale dovrà fare a breve, li si potrebbero
porre con forza le questioni, non di questo o quell’assessore o del ruolo di questo o quel partito, ma di
come organizzare le funzioni nel senso che descrissi nel mio post dello scorso
anno.
Attendo con fiducia!
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