Lo scorso 20 FEBBRAIO c.a. i negoziatori del
Parlamento e del Consiglio hanno raggiunto un accordo (QUI) politico provvisorio sulla proposta (QUI) della Commissione UE di nuova Direttiva sulla qualità
dell’aria, sulla base del mandato negoziale del Consiglio dei Ministri UE QUI.
Punti significativi dell’accordo:
1. una drastica riduzione dei
limiti degli inquinanti nell’aria rispetto alla normativa precedente;
2. la necessità di aumentare in
punti di monitoraggio soprattutto in caso di picchi di inquinamento a
prescindere dal superamento dei limiti di legge;
3. diritto dei cittadini di agire
di fronte alla giustizia per chiedere i danni in caso di mancato rispetto, da
parte degli Stati membri, dei limiti di legge degli inquinanti ed in generale
degli obiettivi della Direttiva.
Limiti dell’accordo:
1. la non immediata applicazione
dei nuovi limiti degli inquinanti nell’aria indicati dalle nuove linee guida
dell’OMS come avevo analizzato nel mio blog nel novembre 2022 QUI;
2. l’entrata in vigore dei nuovi
limiti degli inquinanti non prima del 2030;
3. la previsione di proroghe
nella applicazione della nuova Direttiva in alcuni casi specifici ma con
motivazioni adeguate.
Il significato più innovativo della nuova Direttiva è che riducendo drasticamente i limiti degli inquinanti nell'aria e prevedendo ulteriori riduzioni nel 2030 conferma come i limiti degli inquinanti della attuale normativa non diano alcuna garanzia assoluta di tutela della salute pubblica per questo devono essere continuamente aggiornati sulla base della evoluzione della ricerca scientifica sul rischio sanitario prodotti dai vari inquinanti.
Da questo assunto emerge la necessità delle Autorità Pubbliche di anticipare ove possibile le parti più significative della nuova Direttiva soprattutto sulla comunicazione dei dati dell’inquinamento, sul monitoraggio dei picchi di inquinamento, su adeguati studi per verificare la correlazione dei livelli di inquinamento (anche nei limiti di legge) con rischi per la salute pubblica.
I LIMITI DEGLI INQUINANTI VENGONO DRASTICAMENTE RIDOTTI
Standard e obiettivi più severi in materia di qualità
dell’aria Le nuove norme stabiliscono limiti e valori obiettivo più severi per
il 2030, rispetto alle norme attuali, per diversi inquinanti tra cui il
particolato (PM2,5, PM10), NO2 (biossido di azoto) e SO2 (biossido di zolfo). Per i
due inquinanti con il maggiore impatto documentato sulla salute umana, PM2,5 e
NO2, i valori limite annuali devono essere più che dimezzati da 25 µg/m³ a 10
µg/m³ e da 40 µg/m³ a 20 µg/m³ rispettivamente.
PIÙ PUNTI DI CAMPIONAMENTO
Ci saranno anche più punti di campionamento della qualità
dell’aria nelle città ma soprattutto si conferma quanto previsto dalla proposta
iniziale del Consiglio UE: aggiornamento punti di monitoraggio quando si superano i
limiti OMS.
Si
tratta di una richiesta del Parlamento UE votata nel settembre 2023.
MIGLIORARE INFORMAZIONI AI CITTADINI ANCHE SUI
PICCHI DI INQUINAMENTO ANCHE IN BREVI PERIODI
Nell’accordo
raggiunto è stata recepita la richiesta del Parlamento UE sulla armonizzazione degli
indici di qualità dell'aria in tutta l'UE, attualmente frammentati e poco
comprensibili. Gli indici dovranno diventare essere comparabili, chiari e
disponibili al pubblico, con aggiornamenti orari in modo che i cittadini
possano proteggersi durante gli alti livelli di inquinamento atmosferico prima
che vengano raggiunte soglie di allarme obbligatorie. Inoltre, dovranno essere
rese disponibili informazioni sui sintomi associati ai picchi di inquinamento
atmosferico e sui rischi per la salute associati a ciascun inquinante, comprese
informazioni specifiche per i gruppi vulnerabili.
RIESAME PROGRESSIVO DEI LIMITI
DEGLI INQUINANTI NELL’ARIA A CONFERMA CHE NON ESISTONO LIMITI ASSOLUTAMENTE
SICURI PER SEMPRE PER LA SALUTE PUBBLICA
Gli standard di qualità dell'aria saranno riesaminati entro
il 31 dicembre 2030 e successivamente almeno ogni cinque anni e più spesso se
risulta da nuovi risultati scientifici, come le linee guida riviste sulla
qualità dell'aria dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Gli Stati
membri potranno richiedere che la scadenza del 2030 per il raggiungimento dei
valori limite per la qualità dell'aria venga posticipata fino a dieci anni, se
saranno soddisfatte condizioni specifiche, anche quando le riduzioni necessarie
potranno essere ottenute solo sostituendo una parte considerevole degli impianti
di riscaldamento domestico esistenti che causano superamenti dell’inquinamento.
ACCESSO DEI CITTADINI ALLA GIUSTIZIA CONTRO I
DANNI ALLA SALUTE PUBBLICA PRODOTTO DALL’INQUINAMENTO DELL’ARIA
È
stato inoltre concordato che ai cittadini interessati e alle ONG ambientaliste
dovrebbe essere concesso l'accesso alla giustizia per contestare l'attuazione
di questa direttiva negli Stati membri e che i cittadini dovrebbero avere
diritto a un risarcimento quando la loro salute è stata danneggiata a causa
della violazione delle nuove norme nazionali. .
TABELLE DI MARCIA TRASPERENTI DA
PARTE DEGLI STATI MEMBRI SUL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI DELLA DIRETTIVA
Piani e tabelle di marcia per la qualità dell'aria oltre ai
piani per la qualità dell'aria, richiesti per i paesi dell'UE che superano i
limiti, tutti gli Stati membri dovranno creare tabelle di marcia per la qualità
dell'aria entro il 31 dicembre 2028 che definiscano misure a breve e lungo
termine per rispettare i nuovi valori limite 2030 proposti da Parlamento.
CONDIZIONI PER POSSIBILI PROROGHE
IN CASI SPECIFICI
L'accordo
provvisorio offre agli Stati membri la possibilità di richiedere, entro il
31 gennaio 2029, per motivi specifici e a condizioni rigorose,
una proroga del termine per
raggiungere i valori limiti per la qualità dell'aria:
1. entro il 1º gennaio 2040 per le zone in
cui il rispetto della direttiva entro il termine risulterebbe impossibile a
causa di specifiche condizioni climatiche od orografiche oppure in cui le
necessarie riduzioni possono essere realizzate solo con ripercussioni
significative sui sistemi di riscaldamento domestico esistenti
2. entro il 1º gennaio 2035 (con la
possibilità di prorogarlo di altri due anni) se le proiezioni indicano che i
valori limite non possono essere raggiunti entro il termine indicato
Per
richiedere tali proroghe gli Stati membri dovranno includere nelle loro tabelle
di marcia per la qualità dell'aria (da istituire entro il 2028) proiezioni
relative alla qualità dell'aria che dimostrino che il superamento si
prolungherà per il minor tempo possibile e che il valore limite sarà raggiunto
al più tardi entro la fine del periodo di proroga. Durante il periodo di
proroga gli Stati membri dovranno inoltre aggiornare periodicamente le loro
tabelle di marcia e riferire in merito alla relativa attuazione.
ULTIMI PASSAGGI ISTITUZIONALI PER
LA NUOVA DIRETTIVA
L'accordo deve ancora essere adottato dal Parlamento e dal
Consiglio, dopodiché la nuova legge sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale
dell'UE ed entrerà in vigore 20 giorni dopo. I paesi
dell’UE avranno quindi due anni per applicare le nuove regole.
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