SEZIONI DI APPROFONDIMENTO E DOCUMENTAZIONE

sabato 12 agosto 2023

Amministratori spezzini: “la stazione crocieristica cosa definita”… violando le prescrizioni del Ministero dell’Ambiente

Anche oggi leggo sui mass media spezzini dichiarazioni roboanti di Presidente della Autorità di Sistema Portuale e del Sindaco del Comune di Spezia. Dichiarazioni sul prossimo recupero di Calata Paita alla città e la realizzazione della stazione crocieristica.

Come credo sappiano le decine di migliaia di cittadini che vivono nei quartieri limitrofi al porto: per ora le navi da crociera hanno portato pochi soldi ma tante emissioni inquinanti che si sono sommate a quelle delle navi mercantili e del traffico cittadino producendo un quadro di immissioni al suolo, respirabili dai cittadini, che viola nettamente le linee di tutela preventiva della salute pubblica della Organizzazione Mondiale della Sanità (QUI).

Ovviamente la cosa che, nessuno dei signori amministratori attuali ma anche di quelli che amministravano prima, ammetterà mai è che tutto questo sta avvenendo da anni violando addirittura le stesse minime prescrizioni che il Ministero dell’Ambiente aveva dato quando venne approvato il vigente (confermato da poco vedi QUI) Piano Regolatore Portuale.  Eppure ci poteva essere un altro rapporto porto città (come spiegavo QUI) ma la classe dirigente locale e regionale, dè sinistra e dè destra, ha subito passivamente gli obiettivi degli operatori portuali.

Ma ecco le prove per cui l’attuale progetto di Stazione crocieristica è in contrasto con le prescrizioni del Ministero dell’Ambiente del 2006  ma anche del regolamento del Tavolo di controllo sulla attuazione del PRP. Concludo con due domandine finali a Presidente Autorità di Sistema Portuale e Sindaco…

 


LE PRESCRIZIONI DEL MINISTERO DELL’AMBIENTE

1. Il Decreto Ministero dell’Ambiente (per il testo completo vedi QUI) relativamente all’ambito 5 del Piano regolatore del porto “Marina della Spezia” dove sono previsti l’ampliamento del Molo Italia nonché del nuovo Molo Crociere a servizio della Stazione Marittima, rinvia ad ulteriori e indispensabili valutazioni di impatto ambientale:  “Si ritiene opportuna una ulteriore veridica di compatibilità ambientale per l’ambito n. 5, prima dell’inizio dei relativi lavori, in ragione del fatto che il progetto non prevede specifiche mitigazioni per tale ambito puntando sulla completa elettrificazione delle banchine e il conseguente annullamento delle emissioni atmosferiche e di rumore provocate dallo stazionamento delle navi crociera; non sono tuttavia prodotti accordi con le compagnie crocieristiche che possano garantire l’attuazione di tale progetto che se resta solo sulla carta metterebbe in crisi una parte importante del porto prossimo al centro storico e ad elementi di pregio del paesaggio urbano. Inoltre, la morfologia del Molo Italia e del Nuovo Molo Crociere risulta diversa da quella prevista nel PRP, mentre i modelli matematici illustrati mostrano una modifica dell’idrodinamismo costiero per l’ambito n. 5, anche se non significativo, tuttavia su questi progetti non si è ancora espresso il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici; si ritengono pertanto opportuni approfondimenti ambientali con riferimento all’ambito omogeneo n. 5 a seguito del parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici”.

Domanda n° 1 (divisa in due parti): 

a) perchè da anni migliaia di spezzini subiscono le ricadute dei fumi delle navi da crociera senza avere svolto alcuna valutazione preventiva del rischio ambientale e sanitario?

b) siamo vicini all'avvio della realizzazione del progetto di stazione crocieristica con procedura accelerata e senza neppure una Valutazione Ambientale Strategica (VAS) unico strumento per verificare la sostenibilità di una stazione così vicino al centro urbano? 

Valutazione che peraltro era prevista dalle stesse prescrizioni del PRP de 2006 approvate dal Consiglio Regionale!  Afferma la delibera del Consiglio Regionale di approvazione del PRP: “Le Norme di attuazione del PRP risultano per un verso, come afferma la stessa Relazione illustrativa, generiche, nel senso che l’attuazione degli interventi previsti è demandata a <<Schemi di assetto urbanistico>> che vengono prescritti per tutti gli Ambiti considerati dal Piano”. Questi Schemi di assetto urbanistico costituiscono strumenti urbanistici attuativi del piano quadro (il PRP) e dovranno (come afferma la sopra citata delibera regionale”: “……riportare per ciascun ambito la relativa disciplina di intervento in termini di destinazione d’uso, parametri e modalità attuative, flessibilità delle relative indicazioni.”. Ovvio che in questi anni questi schemi fossero stati correttamente presentati avrebbero dovuto avere quella Valutazione Ambientale Strategica che non ebbe il PRP del 2006 considerato come una somma di progetti e non un vero Piano come in realtà è quindi in quanto tale sottoponibile obbligatoriamente a VAS.

 


 



GLI IMPEGNI DEL REGOLAMENTO DEL TAVOLO PER IL CONTROLLO DELLA ATTUAZIONE DEL PRP

Il Tavolo venne istituito (con un o.d.g. del Consiglio Regionale vedi sopra) in tempi in cui ancora l’attuazione del PRP del 2006 poteva essere valutata tenendo conto non solo delle esigenze del porto ma anche delle migliaia di persone che vivono nei quartieri del Canaletto e di Fossamastra. Quel Tavolo venne reso inutilizzabile da parte dei Presidenti delle Autorità Portuali precedenti all'attuale e dagli Amministratori comunali e regionali succedutesi in questi anni.

L'articolo 3 del Regolamento del Tavolo di confronto sulla attuazione del PRP istituito con un o.d.g. del Consiglio Regionale del 2006 prevedeva che l'Assemblea dei partecipanti: "..... dovrà predisporre, sulla base del lavoro istruttorio della Commissione tecnica, documenti di indirizzo e di verifica/controllo in relazione:

· alle modalità di attuazione e allo stato di rispetto delle prescrizioni previste dal giudizio di VIA

· alla valutazione degli ambiti o dello stato di attuazione del PRP

· verificare la tipologia e le modalità di approvazione/attuazione della fascia di rispetto porto città anche alla luce dei primi due punti

· alla costruzione del percorso di implementazione di un Sistema di Gestione Ambientale per l'area portuale". 

Domanda n° 2: perché quanto previsto dal regolamento suddetto non è mai stato attuato e il Tavolo stesso non è più stato convocato da anni?

 

 

 

 

 


Nessun commento:

Posta un commento