Secondo
il Rapporto dell'ISPRA (QUI) i dati sui rifiuti urbani riflettono un continuo aumento.
Nel
2021, la produzione nazionale dei rifiuti urbani si attesta, infatti, a 29,6
milioni di tonnellate, in aumento del 2,3%. La crescita registrata si rileva ad
ogni modo più contenuta rispetto agli indicatori socioeconomici quali il PIL e
i consumi delle famiglie che registrano un incremento, rispettivamente, del
6,7% e del 5,3%.
L’aumento
si riscontra in tutte le macroaree geografiche: le regioni del Sud fanno
registrare la crescita percentuale più consistente (+2,9%), seguono le regioni
del Centro (+2,5%) e quelle del Nord (+1,9%). In valore assoluto, il nord
Italia produce quasi 14,2 milioni di tonnellate, il Centro oltre 6,3 milioni di
tonnellate e il Sud oltre 9,1 milioni di tonnellate.
Per gli impianti invece siamo di fronte ad una carenza impiantistica soprattutto per la gestione dei rifiuti da raccolta differenziata soprattutto al Sud.
IMPIANTISTICA
In generale
Gli
impianti di gestione dei rifiuti urbani, operativi nel 2021, sono 657: 349 al
Nord, 116 al Centro e 192 al Sud. Sono dedicati al trattamento della frazione
organica della raccolta differenziata 356 impianti (293 impianti di
compostaggio, 42 impianti per il trattamento integrato aerobico /anaerobico e
21 impianti di digestione anaerobica), 124 sono impianti per il trattamento
meccanico o meccanico biologico, 126 sono impianti di discarica cui si
aggiungono 37 impianti di incenerimento e 14 impianti industriali che
effettuano il coincenerimento dei rifiuti urbani. Va rilevato che l’aumento della
raccolta differenziata ha determinato negli anni una crescente richiesta di
nuovi impianti di trattamento, soprattutto per la frazione organica, ma non
tutte le regioni dispongono di strutture sufficienti a trattare i quantitativi
prodotti.
Trattamento biologico
L’anno
2021 è caratterizzato da un ulteriore progresso del settore del trattamento
della frazione
organica
da raccolta differenziata. La quantità totale recuperata (8,3 milioni di
tonnellate), denota, nel confronto con il 2020, un incremento di 188 mila
tonnellate (+2,3%). La quota dei rifiuti organici, in particolare, passa da
circa 6,6 milioni di tonnellate a circa 6,8 milioni di tonnellate (pari
all’81,6% del totale trattato), evidenziando una crescita di 190 mila
tonnellate, pari al 2,9%. Tale andamento interessa tutte le aree del Paese, con
una maggiore rilevanza, in termini quantitativi, nelle regioni del Nord che
evidenziano una crescita di circa 123 mila tonnellate (+ 2,8%). Più contenuta,
ma superiore in termini percentuali, la crescita nelle regioni centrali (circa
33 mila tonnellate, pari al 4,2%); costante appare la progressione anche nelle
regioni del Meridione, dove si assiste ad un aumento di oltre 34 mila
tonnellate, pari al 2,5%.
Smaltimento in discarica
I
rifiuti urbani smaltiti in discarica, pari a quasi 5,6 milioni di tonnellate,
mostrano rispetto al 2020, una riduzione del 3,4% e costituiscono il 19% del
totale prodotto. Si evidenzia, in particolare, un decremento riferibile al Sud
(-5,8%), pari, in termini assoluti, a circa 151 mila tonnellate. Diminuzioni
significative si rilevano, anche, al Centro dove il decremento è pari a circa
37 mila tonnellate (-2,1%) da ascrivere ai miglioramenti in termini di raccolta
differenziata. Non si rilevano variazioni significative al Nord, dove si
registra una leggera diminuzione dello 0,7%, pari a circa 11 mila tonnellate.
Nell’ultimo decennio il ricorso alla discarica si è ridotto del 52%, passando
da 11,7 milioni di tonnellate a 5,6 milioni di tonnellate. Il numero degli
impianti operativi (126) è rimasto, nel complesso, stabile rispetto alla
precedente rilevazione (131 impianti nel 2020).
Incenerimento
Il
18,3% dei rifiuti urbani prodotti è incenerito (5,4 milioni di tonnellate); il
dato evidenzia, rispetto al 2020, un incremento di circa 85 mila tonnellate,
pari all’1,6%. Su 37 impianti operativi, 26 si trovano al Nord, in particolare
in Lombardia (13 impianti) e in Emilia-Romagna (7 impianti).
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