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domenica 12 dicembre 2021

CHI VUOLE IL PROGETTO DI CENTRALE A GAS SPEZZINO È CONTRO IL LIBERO MERCATO DELL’ENERGIA OLTRE ALLA NEUTRALITÀ CLIMATICA DELLA UE

I liberal-liberisti spezzini o auto dichiarati tali si schierano (QUI) a favore del progetto di centrale a gas dopo la VIA positiva del Ministero della Transizione Ecologica. Della serie ci mancavano pure loro su questo tema a confondere le acque. 

Ovviamente questi signori citano l'Europa, lo sviluppo sostenibile, piano Next Generation EU etc. etc. perchè tutto questo è molto trendy!

Citano ma non leggono, come fanno peraltro molti politici spezzini,  riempiendosi la bocca di sigle europee senza analizzarle nel merito e valutare come utilizzare gli indirizzi europei sulla transizione nell'interessa del territorio spezzino oltre che del Paese.

In realtà tra interessi spezzini e del Paese se si leggono bene gli atti europei c'è un mare di elementi importanti che possono dimostrare la possibilità di contemperare entrambi i suddetti interessi.


Se si vuole contemperare questi interessi però bisogna entrare nel merito: 

1. analizzare i dati sul sistema elettrico

2. analizzare lo stato dei progetti in corso di approvazione per la transizione energetica alla neutralità climatica (QUI);

3. analizzare il sistema degli incentivi e come è stato attuato ad oggi (QUI);

4. valutare la contraddittorietà delle analisi di Terna sulla adeguatezza del sistema elettrico nazionale (QUI).

Tutto questo i fautori del gas a Spezia (liberali o meno) non lo fanno anzi si citano a sproposito questi documenti confondendone uno con l'altro, per cui oggi leggo sui mass media on line questa frase: "Non a caso nell’ambito dello sviluppo del Capacity Market, il nuovo schema di funzionamento del mercato elettrico, è prevista la costruzione di quasi cinquanta nuove centrali a gas in Italia nei prossimi anni".

 

Il capacity market è un meccanismo di incentivi non prevede alcun tetto di fonti fossili ma solo delle aste dove selezionare i progetti. Semmai le 50 centrali a gas (che poi non sono 50 ma restano tante lo stesso come ho dimostrato vengono citate nell’ultimo Rapporto di adeguatezza del sistema elettrico nazionale presentato recentemente da Terna.

La domanda semplice: se investiamo su 50 centrali a gas dove finisce la transizione alla neutralità climatica? I fautori spezzini del gas non lo spiegano

Ma ci sono cose ben più gravi che i fautori del gas spezzino non spiegano, questione che riguardano un tema che ai liberisti dovrebbe essere molto caro: le distorsioni di mercato che si stanno creando nel modo di gestire da parte di questo Governo insieme con Terna, la transizione e il sistema degli incentivi che dovrebbero accompagnarla.

 

IL SISTEMA DEGLI INCENTIVI DEL CAPACITY MARKET NON FAVORISCE SOLO LE FONTI FOSSILI MA è IN CONTRADDIZIONI CON LOGICHE CORRETTE DI MERCATO DELL’ENERGIA

Pochi giorni fa è stata resa pubblica la decisione del Ministero della Transizione Ecologica di ammettere agli incentivi del capacity market anche i progetti senza autorizzazione.

Questa decisione contrasta clamorosamente con la delibera n°14 di ARERA (Autorità energia) del settembre 2021 378/2021/R/EEL (QUI).

In questa delibera ARERA relativamente alla richiesta di Terna (avanzata con comunicazione del 5 agosto 2021) di escludere la necessità dell'AIA per accedere al capacity market ha risposto che non è conforme ai criteri di cui alla deliberazione ARG/elt 98/11 (QUI) in quanto:
- ai sensi del comma 10.6, lettera b), della deliberazione ARG/elt 98/11, sono ammessi a partecipare alle procedure concorsuali con capacità produttiva nuova i soggetti che, per la stessa, siano in possesso delle autorizzazioni alla costruzione e all’esercizio degli impianti di energia elettrica previste dalla legislazione vigente;
- la possibilità di partecipare con capacità nuova non autorizzata è stata ammessa dall’indirizzo ministeriale di cui alla comunicazione 27 giugno 2017, che, tuttavia, prevede che le procedure di svolgimento delle aste contengano gli elementi necessari a ridurre il rischio di azzardo morale e di selezione avversa e ad assicurare l’approvvigionamento al minimo costo e l’entrata in servizio nei tempi previsti della capacità necessaria ai fini dell’adeguatezza
."

La decisione di non considerare necessaria la preventiva autorizzazione al progetto è chiaramente rivolta alle centrali a gas come quella spezzina e servirà, come ammettono tutti gli addetti ai lavori, a rimettere in pista progetti come quello spezzino di centrale gas che ad oggi sarebbero fuori dal sistema di incentivi del capacity market.

Notare che ARERA considera questa decisione un “rischio di azzardo morale” che in finanza ma non solo significa: “Condizione in cui un soggetto, esentato dalle eventuali conseguenze economiche negative di un rischio, si comporta in modo diverso da come farebbe se invece dovesse subirle.”

Ma ARERA parla nel respingere la richiesta di Terna (ora fatta propria dal Ministro) anche di “selezione avversa” che si ha quando una parte in un accordo dispone di informazioni più accurate e diverse rispetto all’altra parte. La parte con meno informazioni è in svantaggio rispetto alla parte con più informazioni. Questa asimmetria causa una mancanza di efficienza nel prezzo e nel numero di beni e servizi forniti. La maggior parte delle informazioni in un’economia di mercato viene trasferita attraverso i prezzi, il che significa che la selezione avversa tende a derivare da segnali di prezzo inefficaci.

I liberali spezzini fautori del progetto di centrale a gas spieghino cosa c’entri tutto questo con l’europa , il green deal , la nex generation etc. etc. Questa è pura logica di lobby altro che libero mercato e transizione energetica.

Non solo ma tutto questo è in palese contrasto con il Regolamento UE che ha disciplinato il meccanismo del capacity market per gli Stati Membri; in particolare l’articolo 22 del Regolamento UE 2019/943 (QUI) stabilisce i principi dei meccanismi di capacità che gli stati membri devono rispettare, tra questi abbiamo di significativi:

a) non creano indebite distorsioni del mercato;

b) non vanno oltre quanto necessario per affrontare le preoccupazioni in materia di adeguatezza;

c) stabiliscono le condizioni tecniche per la partecipazione dei fornitori di capacità prima della procedura di selezione.

Rispetto a questi principi rilevo che in Italia:

Rispetto al principio di cui alla lettera a): avere prorogato ex post la scadenza per ottenere le condizioni di accesso non ha certo favorito quei produttori che si sono ritirati perché avevano valutato di non riuscire ad ottenere in tempo le autorizzazioni  (vedi caso progetto centrale a gas di Tirreno Power a Vado Ligure);

Rispetto al principio di cui alla lettera b): giudicando gli oltre 15.000 MWe di centrali a gas in autorizzazione non contestati dall’attuale meccanismo italiano del capacity market siamo oltre le esigenze di adeguatezza del sistema, non a caso recentemente si è dovuto far marcia indietro da parte di Terna e del MITE sul reale deficit di potenza installata nell’area nord Italia (QUI);

Rispetto al principio di cui alla lettera c): rilevo come tra le condizioni tecniche non possano non esserci anche le autorizzazioni soprattutto l’AIA che entra nel merito del modello gestionale dell’impianto.

  

SE CHI VUOLE LA CENTRALE A GAS VOLESSE BENE A SPEZIA AVREBBE CHIESTO BEN ALTRO CHE L’ENNESIMA SERVITÙ ENERGETICA SENZA RITORNI SUL TERRITORIO  

Sorge una domanda che rivolgo ai sostenitori di questo progetto senza se e senza ma: ma se proprio volete questa centrale perché fin dall’inizio non è stato chiesto un progetto integrato energia ambiente e territorio che sulla base di un corretto bilancio ambientale impegnasse tutti gli interlocutori a realizzare insieme con la centrale un risanamento ambientale di tutta l’area. Definendo investimenti precisi per i diversi settori, tempi chiari per la realizzazione, un procedimento di valutazione/autorizzazione unitario.

Nessuno ha avuto il coraggio di elaborare e proporre un progetto di questo tipo, in primo luogo quelli che vogliono il turbogas.

Coloro che vogliono questo progetto devono avere la onestà intellettuale di ammettere che dietro non c’è alcun sviluppo sostenibile, alcuna transizione ecologica, alcuna nuova speranza per la qualità della vita degli spezzini … ma solo ed unicamente la solita servitù energetica in un golfo contenitore.  

 

 

 

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