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mercoledì 9 ottobre 2019

Assessore Mai: “il Presidente del Parco Magra si dimetta”. Io dico si dimetta lui ecco perché…

L'Assessore Mai della Regione Liguria chiede le dimissioni del Presidente del Parco Montemarcello Magra. Uno legge il titolo della notizia (QUI) e pensa "chissà cosa avrà fatto di grave il Presidente in carica perché un Assessore regionale ne chieda la dimissioni:
Avrà dissestato le finanze del parco?
Avrà autorizzato attività inquinanti,
Non avrà attuato la legge?...

Poi leggi la lettera dell'Assessore dove si si afferma: "Tedeschi è un solista e rifiuta il lavoro di squadra. In ogni tavolo di coordinamento regionale dei parchi non ha mai perso l'occasione di criticare in maniera pretestuosa Regione Liguria e di lamentarsi costantemente senza alcun approccio costruttivo". Ah ecco perché chiede le dimissioni! Perché il Presidente critica la Regione e soprattutto rende conto solo al Consiglio del Parco e alla Comunità del Parco, come peraltro prevede la legge, ma non agli obiettivi politici dell'Assessore.

Però mi dico, magari ho capito male offuscato dalla mia cultura "ambientalista", e allora leggo ancora dalla lettera di questo signore che ricopre transitoriamente la carica di assessore, tra l’altro, ai Parchi liguri.  

In questa lettera si critica il Presidente del Parco perché: “È necessario anche spiegare a Tedeschi che l'uomo e il lavoro dell'uomo sono parte integrante dell'ambiente. È ora di uscire da questa logica per cui un parco deve essere un luogo interdetto ai più; una zona protetta nella quale non si può tagliare un ramo secco e dove l'uomo non può coesistere con il territorio. Queste posizioni estremiste non fanno parte delle mie logiche politiche. Il territorio senza la presenza dell'uomo e delle sue attività, diventa un luogo abbandonato e insicuro, con fenomeni quali il dissesto idrogeologico
Qui c’è la apoteosi della ignoranza in materia di Parchi:
1. ignoranza di cosa sia un Ente Parco per la legge: L'Ente Parco deve essere quello di un soggetto amministrativo ad elevata specializzazione tecnico scientifica, con una rilevante indipendenza dalle strutture di derivazione politico rappresentativa. L’Ente Parco quindi deve perseguire la finalità di conservazione/valorizzazione del patrimonio naturale, non attraverso un processo di mediazione politica ma all’interno di un sistema di procedure e strumenti di gestione il più possibile oggettive e scientifiche attuate attraverso responsabilità tecniche precise e trasparenti.
2. Ignoranza di cosa abbia prodotto il dissesto idrogeologico: la pianificazione folle di uso del territorio perpetrata da decenni non dagli enti Parco ma Comuni , Province e Regioni: vogliamo parlare di tutte le attività incompatibili non solo con Parco ma con il bacino fluviale della Magra, chi le ha autorizzate? Non certo l’Ente Parco!
3.ignoranza delle procedure di legge sulla nomina del Presidente di un Parco: come è noto la nomina ma quindi anche la eventuale dimissione avviene sentita la Comunità del Parco cioè i Comuni, proprio quell’ente che il signor Mai vuole difendere contro quei “cattivoni” dell’Ente Parco.

Insomma la governance del parco in chiave di tutela antropologica e non solo naturalistica c’è eccome basterebbe applicare la legge vigente. Ma cosa ne può sapere di legge sui parchi un assessore che ha presentato e fatto approvare una legge di riforma delle normativa ligure sulle aree protette che quasi sicuramente verrà cassata dalla Corte Costituzionale? (QUI)

Il ricorso della Avvocatura di Stato contro la recente legge  di riforma della legge quadro regionale sui Parchi afferma testualmente: “Le norme impugnate, pertanto, incidono sull'assetto organizzativo dell'Ente Parco, come predeterminato dal parametro interposto statale costituito dalla citata «Legge quadro sulle aree protette» n. 394 del 1991, in violazione degli articoli 97 e 117,  comma  2,  lettera  s), della Costituzione, con riflessi sotto il profilo  della  regolarità ed efficienza dell'attività dell'Ente stesso.”
Ecco cosa nasconde la richiesta di dimissioni del Presidente del Parco Montemarcello Magra: l’attacco alla autonomia degli Enti Parco secondo il vecchio detto: “colpiscine uno per educarne cento” !

Per tutto quanto motivato sopra le chiedo io le dimissioni… ma dell’Assessore Regionale! 

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