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martedì 4 dicembre 2018

Per le emissioni dal porto di Spezia un Protocollo e un Tavolo non si negano a nessuno!


Con Delibera della Giunta  n° 941 del 16 novembre 2018 la Regione Liguria ha predisposto: “Approvazione misure urgenti  per la riduzione delle concentrazioni degli inquinanti in area ambiente in Regione Liguria”.

Si tratta di un documento di indirizzo verso le amministrazioni comunali con problemi di inquinamento atmosferico significativo (superamenti limiti di legge sulla qualità dell’aria). In particolare per Spezia la problematica sottolineata è quella degli ossidi di azoto.


Riporto qui a fianco il passaggio tratto dall'allegato alla DGR 941/2018 relativo a Spezia.

Ebbene tra gli indirizzi dati al Comune di Spezia sull’inquinamento emesso dalle attività portuali  c’è il seguente: “Attivazione di un tavolo istituzionale finalizzato alla sottoscrizione di accordi di programma e alla attivazione di monitoraggi specifici”. (pagina 1 allegato alla DGR 941/2018: sintesi misure urgenti per la riduzione delle concentrazioni degli inquinanti in aria ambiente.  
Insomma l'annuncio di un nuovo Accordo/ Protocollo sulle emissioni dal porto di Spezia, che ovviamente arriverà non si sa quando.

Farà la fine dei precedenti?  Ricordiamoli:



LA STORIA DEGLI ACCORDI SULLA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DALLE NAVI NEL PORTO SPEZZINO

Percorso di Agenda XXI - Piano Strategico (anno 2001)
Si tratta di un percorso di coinvolgimento della comunità locale spezzina avviato nel 2000 e  concluso nel 2001 con un Piano di Azione condiviso dal Forum dei partecipanti al percorso.
Per il testo completo del Piano (di seguito PianoA21) vedi QUI.  
Andiamo a vedere i più importanti obiettivi del Piano e vediamo se le Amministrazioni succedutesi dal 2001 in poi le hanno rispettati:
1. Piano risanamento acustico aree portuali e retro portuali (pag. 45 Piano A21):MAI AVVIATO
2. Revisione della classificazione acustica del Porto commerciale da quella più permissiva (zona industriale) a quella con limiti di rumore più stringenti (zone ad alte intensità urbana) vedi pagina 53 del Piano A21:  MAI REALIZZATA !

Il Protocollo d'intesa tra Regione Liguria e Autorità Portuali liguri (Maggio/2008)
Il “Protocollo d'intesa tra Regione Liguria e Autorità Portuali liguri finalizzato alla gestione degli  aspetti ambientali e la promozione della sostenibilità nel settore delle attività portuali. Mai attuato  sicuramente a Spezia.     

Protocollo del 2010 sulla elettrificazione dei porti
Il 2 Febbraio 2010 Autorità Portuale ed Enel SpA firmarono un protocollo con gli stessi obiettivi che doveva valere fino al giugno 2013. Questa data è stata ampiamente superata senza alcuna realizzazione di quanto contenuto in quel Procollo ormai vecchio di oltre 5 anni, quasi 6 possiamo dire.

Il Protocollo annunciato nel 2015
La Autorità Portuale annuncia per l’ennesima volta un progetto di elettrificazione del porto al fine di ridurre le emissioni da navi che attraccano ai moli spezzini ma anche dei mezzi di  movimentazione che operano a terra nello scarico carico dei container.

Il Protocollo del giugno 2017
Vedi QUI la notizia. Il Protocollo prevedeva entro marzo 2019 l’elettrificazione del Molo Garibaldi. A scalare, nel momento in cui verranno fatti gli ampliamenti previsti dal PRP,  si prevedeva  contestualmente di elettrificare le altre banchine con un cronoprogramma che va dal 2020 al 2025. Della serie abbiamo da aspettare!  Ma allora uno pensa avranno studiato un regime per mettere sotto controllo le emissioni da qui al 2025 visto che si prevede una forte espansione del porto. Niente controlli se non quelli, forse, di legge sui combustibili ma non  controlli specifici sulle emissioni delle navi e sui rischi che questi possono produrre sulla salute dei cittadini.  



A PROPOSITO DI MONITORAGGI SULLE EMISSIONI DA NAVI DEL PORTO DI SPEZIA
Il giudizio di Valutazione di Impatto Ambientale (Decreto Ministeriale 11 aprile 2006)  del Piano Regolatore del Porto, atto emanato ormai molti anni fa dal Ministero dell’Ambiente e mai attuato completamente: a pag. 54 affermava e afferma:” Per l’acquisizione di dati rappresentativi dell’inquinamento prodotto sulla qualità dell’aria dal traffico diretto ed indotto  dall’attività propriamente portuale sulla fascia  di probabile propagazione degli impatti dovrà essere posto in atto un programma di monitoraggio  esteso a tutta la fascia urbana  di possibile coinvolgimento in accordo con l’ARPAL;detto monitoraggio -da effettuarsi in continuo con postazioni fisse integrate da postazioni mobili gestite dal Proponente a titolo compensativo, individuate  con  particolare attenzione ai siti dove si prevede incremento delle emissioni-dovrà verificare l’attuale situazione ambientale della componente atmosfera nonché l’evolversi delle possibili variazioni determinate dall’attuazione del PRP per l’adozione delle eventuali misure di mitigazione;” 



CONCLUSIONI
Siamo nel 2006 e si prevede come prescrizione di una VIA (un atto cogente) un monitoraggio ad hoc. Ovviamente mai avviato seriamente. Infatti nel nuovo atto della Regione esaminato in questo post (DGR 941 dello scorso 16 novembre ) si legge a pagina 24: “… la Regione Liguria ha commissionato uno studio volto alla stima delle emissioni dalle attività marittime relative all’anno 2011 nei 3 porti liguri e della potenziale riduzione delle emissioni che può essere conseguita con l’approvvigionamento di elettricità da terra delle navi in stazionamento e ha svolto un’attività di comunicazione dei risultati a confronto presso le autorità portuali di Genova, Savona e Spezia.”
Insomma per le emissioni dal porto di Spezia si studia si annunciano protocolli dal 2006 e siamo nel 2018.  GLI ARMATORI RINGRAZIANO SENTITAMENTE!


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