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venerdì 2 ottobre 2015

Colline di Pitelli:nuovi rifiuti, vecchi rischi per ambiente e salute

Scoperti nuovi fusti di rifiuti pericolosi nelle colline di Pitelli fuori dalle zone fino ad ora censite ma non completamente caratterizzate...... era tutto prevedibile.....lo scrivevo lo scorso maggio quando avvennero i primi ritrovamenti "anomali" .......... questo modo di ritrovare ogni tot mesi qualcosa non può bastare occorre che le Autorità Pubbliche competenti intervengano e non lascino la questione solo in mano ad una magistratura che oltre gli interventi spot non ha mai voluto andare su Pitelli.


Voglio ricordare che ci sono due mozioni che dormono sonni tranquilli, pur essendo state approvate dal Consiglio Comunale (nel luglio 2014 vedi QUI) e dal Consiglio Regionale (ad inizio Agosto di questo anno vedi QUI)


Queste mozioni individuano una serie di azioni per avviare un piano di governo per la bonifica del sito di Pitelli.
In particolare quella del Consiglio Comunale era proprio dedicata alla vicenda dei primi ritrovamenti nella primavera del 2014. Ma la Giunta Federici, pur essendo passato oltre 1 anno, nulla ha fatto per attuare quanto approvato addirittura dagli stessi consiglieri di maggioranza.

Questi ritardi si inseriscono in un quadro di rischio sanitario dell’area abitata maggiormente interessata dal sito di Pitelli confermato dalla relazione dell’Arpal denominata rischio di secondo livello (per il testo completo vedi QUI). Trattasi delle analisi di rischio di secondo livello come previsto dagli allegati al Dlgs 152/2006.
Senza considerare inoltre come la natura di sito in evoluzione fosse già ben definita dal Decreto istitutivo del sito di Pitelli: un’area che rientra fin dall’inizio nell’ambito dei siti ad inquinamento diffuso e da più fonti e stratificati nel tempo.


UN PIANO DI GOVERNO PER AFFRONTARE SERIAMENTE AL BONIFICA DEL SITO DI PITELLI
Entrambe le sopracitate mozioni IMPEGNAVANO e IMPEGNANO le Amministrazioni competenti:
1. Attivare tutti i mezzi a sua disposizione per fare chiarezza su quanto sta emergendo dagli ultimi ritrovamenti di stoccaggi abusivi utilizzando anche i poteri di massima autorità sanitaria sul territorio comunale
2. avviare, con la collaborazione di Regione Liguria, Provincia ed Arpal una immediata campagna di monitoraggio integrativa di quella svolta fino a ora, a partire dalle aree ancora non caratterizzate,  utilizzando strumenti geodiagnostici adeguati
3. convocare la conferenza dei servizi prevista dalla vigente normativa anche per i siti di interesse regionale al fine di valutare la revisione/integrazione dell’attuale caratterizzazione (verifica dei livelli di inquinamento) anche alla luce della campagna di cui al punto 1
4. promuovere la elaborazione ed approvazione di apposito accordo di programma per l’avvio della caratterizzazione delle aree militari interne al sito di Pitelli, verificando anche l’opportunità di utilizzare nel caso di mancata risposta da parte dei Ministeri competenti (Difesa ed Ambiente) nonché delle autorità militari competenti anche i poteri di ordinanza che la legge riconosce anche per l’inquinamento delle aree militari nel momento in cui questo possa produrre un danno all’ambiente e alla salute del territorio comunale circostante
5. richiedere progetti di caratterizzazione delle aree che ancora non sono state oggetto di tale azione (es. Campetto)
6. costituire con la Regione Liguria ed altre autorità ed enti competenti, in tempi brevi dalla approvazione della presente mozione,   un apposito tavolo di lavoro finalizzato  
6.1. a predisporre un piano tecnico e finanziario, anche attraverso il reperimento di risorse private, oltre a quelle regionali, nazionali e comunitarie: utilizzando tutte le procedure di semplificazione che la normativa ha introdotto da anni per il coinvolgimenti dei privati nelle attività di bonifica. Il piano dovrà essere finalizzato a sostenere il completamento della caratterizzazione del sito e la bonifica dello stesso utilizzando un programma di interventi per scenari tecnici ed economici
6.2. verificare in tempi brevissimi (due settimane al massimo) se la norma introdotta dal comma 9 articolo 13 del Decreto Legge 91/2014 che estende l’utilizzo delle somme stanziate dal fondo previsto dalla legge di stabilità 2014 (combinato disposto commi 6 e 7 articolo 1) non solo ai siti di bonifica di interesse nazionale ma anche a quelli che contengano inquinamento da amianto, sia applicabile almeno in parte al sito di Pitelli sia pure nella attuale classificazione di sito di interesse regionale. 


Sarà il caso che ognuno si dia una mossa….. senza attendere altri ritrovamenti “miracolosi”.


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