In
un chiarissimo e puntuale articolo del Secolo XIX di oggi si rende noto che l’Amministrazione
Comunale: “ha rinunciato al contributo europeo
di 1 milione 760mila euro: il 62.86% del costo. Terrà solo un simbolico5%europeo:
135mila euro. E tuttavia, ha contestualmente chiesto gli stessi soldi, per
altre opere” che possono rientrare nella stessa tipologia di interventi
finanziabili con il Fondo UE FERS.
Per il testo della delibera della Giunta comunale vedi QUI.
Per il testo della delibera della Giunta comunale vedi QUI.
Una
notizia che rende ancora più assurda la volontà di continuare il progetto Buren
Vannetti che in questo caso verrebbe interamente pagato dalla collettività
spezzina, sempre che il Consiglio di Stato nelle prossima udienza dell’8
gennaio 2015 non lo blocchi definitivamente.
Ma
questa notizia dimostra soprattutto la incapacità di programmare gli investimenti
della attuale Amministrazione Comunale e soprattutto conferma quanto fossero
false le accuse di “voler far perdere i soldi europei” lanciate dal Sindaco
Federici e dai suoi collaboratori contro il fronte del No al Progetto su Piazza
Verdi.
In un comunicato del 17 giugno 2013 i signori del Comune affermavano:
“che il progetto
non può essere realizzato parzialmente ma deve essere portato a compimento nei
termini stabiliti e nella sua interezza, in quanto eventuali ritardi, modifiche
o limitazioni ne pregiudicherebbero la corretta attuazione. Il mancato o
ritardato avvio dei lavori, infatti, comporterebbe per l' Amministrazione al rischio di restituzione del
finanziamento concesso dalla Regione Liguria di circa 9 milioni di euro
relativo all'intero progetto integrato "La Spezia Centro Città",
inserito nel POR FESR 2007-2013”
Nello
stesso giorno del suddetto comunicato per contestare questa affermazione
assurda, scrivevo in un post su questo blog che ora riporto in riquadro….
Dal post di questo blog del 17 giugno 2013
È vero quello che affermano i signori del Comune? No non è vero basta leggere le linee guida della Regione Liguria (vedi QUI) ex Delibera Giunta Regionale 654 del 2012: “Programma Operativo Regionale Liguria - Fondo Europeo di Sviluppo Regionale 2007-2013 - Approvazione delle linee guida per l'utilizzo delle economie da parte dei beneficiari dei Progetti Integrati”.
È vero quello che affermano i signori del Comune? No non è vero basta leggere le linee guida della Regione Liguria (vedi QUI) ex Delibera Giunta Regionale 654 del 2012: “Programma Operativo Regionale Liguria - Fondo Europeo di Sviluppo Regionale 2007-2013 - Approvazione delle linee guida per l'utilizzo delle economie da parte dei beneficiari dei Progetti Integrati”.
Questa Delibera al punto
A1 e relativamente ai progetti finanziabili secondo l’asse 3 del FESR (quello
che appunto riguarda anche il progetto di P.za Verdi: Sviluppo Urbano) afferma
testualmente: “Relativamente ad ogni singolo intervento ammesso a contributo
nell’ambito di un Progetto Integrato, Asse 3, si può beneficiare, totalmente o
in parte, della quota del contributo comunitario calcolata proporzionalmente
alle economie maturate nel corso della sua esecuzione, anche a seguito del
ribasso applicato in sede di gara d’appalto, qualora nel corso del relativo
appalto si renda necessario il ricorso a variante
in corso d’opera, che determini un aumento dell’importo contrattuale, secondo quanto espressamente
disciplinato dalla vigente normativa in
materia di appalti pubblici, ad esclusione del caso in cui la variante sia
conseguente ad un errore o
omissione del progetto esecutivo.”
Quindi sono possibili
varianti in corso d’opera finanziabili dal FESR ma solo nel caso in cui le
varianti non siano dovute ad errori od omissioni del progetto esecutivo!
Quindi il Comune
in sede di autotutela a alla luce della verifica richiesta dalla Direzione
Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici, sopra riportata, può richiedere
la variante del progetto. È chiaro che questo deve essere un atto di
iniziativa del Comune perché se invece tutto ciò venisse imposto dall’esterno
ad esempio dalla magistratura ordinaria o amministrativa come affermato dalle
citate linee guida regionale il discorso potrebbe cambiare.
La Corte di Giustizia, a conferma di quanto sopra riportato, lo
scorso 14 novembre (causa C388/12)[1],
ha ulteriormente sancito che le modifiche come quelle previste per il
progetto di Piazza Verdi non rientrano nel concetto di modifica che porta alla
restituzione dei fondi (come prevista dal regolamento quadro sui Fondi UE).
Afferma la Corte di Giustizia nella
sentenza in esame: “4. Gli Stati membri si accertano che la partecipazione dei Fondi resti
attribuita ad un'operazione esclusivamente se quest'ultima entro cinque anni
dalla data della decisione delle competenti autorità nazionali o dell'autorità
di gestione relativa alla partecipazione dei Fondi, non subisce modificazioni
sostanziali:
a) che ne alterino la
natura o le modalità di esecuzione, o che procurino un vantaggio indebito a
un'impresa o a un ente pubblico, e
b) che determinino un
cambiamento nella natura della proprietà di un'infrastruttura oppure la
cessazione o il cambiamento di localizzazione di un'attività produttiva.”
Per far rientrare una modifica come sostanziale ai sensi
della lettera a) la Corte afferma che è sostanziale: “quando riduce in modo significativo la capacità
dell’operazione di cui trattasi a raggiungere l’obiettivo attribuitole.”
Aggiunge infine che: “ Il controllo delle modifiche apportate ad
un’opera riconducibile all’articolo 30, paragrafo 4, del regolamento
n. 1260/1999 verte non soltanto sulle disparità fra un progetto d’opera e
l’opera realizzata, bensì anche sulle modifiche apportate al funzionamento
dell’opera interessata”
Insomma il progetto finanziato dalla UE era quello integrato dall'insieme degli interventi, quindi non solo Piazza Verdi, per cui era possibile sia una variazione del progetto singolo che lo spostamento di fondi ad altri interventi previsti nel Progetto integrato. Tutto questo era chiaro fin dall'inizio di questa vicenda cioè dal 2008 quando venne avviato il processo per partecipare al bando della UE.
Invece questi signori nel giugno 2013 avevano il coraggio di sostenere che se non si faceva Piazza Verdi si sarebbero persi tutti i finanziamenti anche per gli altri interventi! Come questo spieghi la scelta attuale di spostare i soldi sugli altri finanziamenti ovviamente resta chiuso nelle menti contorte di questi Amministratori e dirigenti comunali!
Invece questi signori nel giugno 2013 avevano il coraggio di sostenere che se non si faceva Piazza Verdi si sarebbero persi tutti i finanziamenti anche per gli altri interventi! Come questo spieghi la scelta attuale di spostare i soldi sugli altri finanziamenti ovviamente resta chiuso nelle menti contorte di questi Amministratori e dirigenti comunali!
Non solo ma il Comune per non rischiare di perdere i finanziamenti europei su Piazza Verdi avrebbe potuto fin dal momento della sospensione del progetto nel giugno 2013 da parte della Soprintendenza avviare una revisione dello stesso oppure rinunciare al progetto e spostare i finanziamenti in altri ambiti sempre finanziabili da Fondi Fers. Anche delle modifiche avrebbero al massimo comportato solo "la
decurtazione delle risorse del programma nella misura delle somme non
utilizzate" (paragrafo 10 Delibera Giunta Regione Liguria n. 647 del 13/6/2008), soluzione che il fronte del No al progetto aveva avanzato formalmente più volte anche nella memoria depositata in sede di ricorso del Comune al TAR Liguria oltre 1 anno fa.
Invece si è scelto lo scontro ad ogni costo ed ora nella ipotesi, non certo auspicata dal sottoscritto, che il Consiglio di Stato desse ragione al Comune, ci troveremo di fronte ad un progetto faraonico da finanziare solo con le casse comunali cioè con i soldi degli spezzini.
Qualcuno potrebbe dire: "se non contestavate il progetto non saremmo a questo punto". Beh io credo che quando si usano soldi pubblici (quindi di tutti, compresi quelli che non sono d'accordo) una Amministrazione seria debba tener conto di ogni conseguenza delle proprie scelte non confondendo mai i propri deliri decisionisti con l'interesse generale dei cittadini in nome dei quali si amministra.
Ma la cosa grave in tutta questa vicenda è la pervicace logica di falsificazione dei fatti, delle leggi, degli atti che caratterizza questa Amministrazione e che ora viene confermata dalla vicenda dei fondi europei.......
hanno mentito sulla età dei pini
hanno mentito sulla presunta partecipazione alla definizione della scelte del progetto su Piazza Verdi
hanno mentito sul fatto che il progetto di Piazza Verdi fosse contenuto nel programma elettorale del Sindaco
hanno mentito sulla data in cui sarebbero venuti a conoscenza della richiesta di procedura di verifica dell'interesse culturale da parte della Soprintendenza
hanno mentito sul fatto che nella autorizzazione della Soprintendenza regionale del novembre 2012 ci sarebbe stata la verifica della sostenibilità del progetto in rapporto alla alberatura di pini presente nella piazza, alberatura neppure citata in tale atto
hanno mentito sulla reale finalità della perizia sulla stabilità dei pini
hanno mentito sul rispetto delle prescrizioni di cantiere al centro della piazza
hanno mentito sul numero di pini da abbattere secondo la perizia svolta dal dott. Sani
hanno mentito rispetto alla dichiarazione che nelle more della decisione del Consiglio di Stato avrebbe tagliato solo i pini "pericolanti"
hanno mentito sul fatto che sono stati insultati dal Comitato del No quando i primi ad insultare sono stati loro, Sindaco Federici in testa, insultando un Ministro (vedi QUI) e i cittadini attivi che contestavano il progetto (vedi QUI)
ed ora dimostrano di avere mentito perfino nella cosa più oggettiva di tutte: le modalità di finanziamento del progetto!
[1] «Fondi strutturali – Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) –
Partecipazione finanziaria di un Fondo strutturale – Criteri di
ammissibilità delle spese – Regolamento (CE) n. 1260/1999 –
Articolo 30, paragrafo 4 – Principio di perennità dell’operazione –
Nozione di “modifica sostanziale” di un’operazione – Attribuzione di un
contratto di concessione senza previe pubblicità né gara». Per il testo
integrale si veda il seguente LINK http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:62012CJ0388:IT:NOT
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