L’Assessore
Paita con due comunicati, uno del 15 ottobre e uno del 21 ottobre
(vedi
QUI) ha dichiarato che vuole riorganizzare il
settore della protezione civile della Regione Liguria.
Già
in questa dichiarazione c’è una ammissione di responsabilità politica
amministrativa non solo dell’Assessore ma anche e soprattutto del Presidente
Burlando e di tutta la sua Giunta, perché se si dichiara la necessità di
riorganizzare un settore dopo un evento catastrofico che doveva essere prevenuto
proprio da questo settore allora vuol dire che quel settore non funzionava da
tempo. La domanda quindi sorge spontanea, e non è demagogica ma oggettivamente
inevitabile ed come dire a prescindere dalle 10 domande di merito che svolgo nel seguito di questo post: PERCHÉ questa riorganizzazione non è stata fatta prima considerato
che la Regione Liguria e soprattutto la città di Genova da decenni subisce
eventi come quello degli scorsi giorni?
E
se davvero il settore va riorganizzato come si spiega questa dichiarazione del
novembre 2011 dopo l’ennesimo evento catastrofico su Genova (e non solo
all’epoca ma anche su Spezia come ricorderanno coloro che leggono) da parte
dell’allora assessore alla protezione civile Renata Briano che riferendosi al
sistema della protezione civile ligure, centro meteo Arpal compreso affermò: "non è proprio il caso di
togliere credibilità agli uffici che hanno invece mostrato competenza".
Ma
qualcuno potrebbe dire beh finalmente il nuovo Assessore si è accorta delle
falle del sistema? È davvero così o siamo di fronte alla solita operazione di
immagine per salvare il politico di turno? Non lo so e non mi interessa, ne mi
interessano le crocifissioni personali. Mi interessa invece capire due cose:
1. L’attuale giunta
Burlando ha in questi anni fatto tutto quanto in suo potere per organizzare il
sistema di protezione civile in modo utile
a prevenire i rischi da disastri naturali? A questa domanda ho dato già
una risposta QUI.
2. L’Assessore Paita e la
giunta di cui fa parte stanno andando verso la direzione giusta per colmare le
lacune emerse e descritte nel post che ho linkato al punto 1?
Questa seconda questione la affronterò nel seguito di questo post.
Questa seconda questione la affronterò nel seguito di questo post.
L’Assessore Paita entra, sia pure parzialmente e sia pure non poco confusamente, nel merito delle sue intenzioni affermando in primo luogo che questa riorganizzazione della protezione civile è finalizzata a: "sopralluoghi, conta dei danni, già in corso, assistenza tecnica ed amministrativa, messa in sicurezza e ricostruzione".
Con queste affermazioni l’Assessore dimostra reticenza perché visto che parte dall’obbiettivo generale
di riorganizzare il settore della protezione civile (che secondo l’assessore
precedente era peraltro efficiente e competente sic!) dovrebbe in primo luogo
presentare una analisi puntuale di cosa non ha funzionato nel sistema di
allerta nell’ultimo, ennesimo lo ribadisco, evento alluvionale. Quello che lei fa, invece, è elencare i compiti formali che per legge
spettano alla protezione civile regionale: basti leggere l’articolo 8 della legge regionale 10/2009 (per il testo
vedi QUI).
LE DOMANDE SULLA GESTIONE DEL SISTEMA DI ALLARME METEO E IDROLOGICO
L'elenchino dell'Assessore non può essere sufficiente! I cittadini vogliono sapere come la
protezione civile ha gestito il sistema di allarme nell’ultimo evento e in
quelli precedenti. Vogliono che si risponda, tanto per cominciare, a queste domande:
- 1.PERCHÉ
nel 2010 e nel 2011 viene dato e mantenuto l’allerta 2 e nell’ottobre 2014 (anche alla luce del passato) l'allerta viene progressivamente depotenziato proprio quando sta per scatenarsi l'evento meteo peggiore?
- 2.PERCHÉ
in particolare sotto il profilo del sistema di allerta non è stato
adottato quanto previsto a pagina 8 della Procedura di
allertamento meteo ed idrologica per la Regione Liguria
(D.G.R. n. 746 del 9 luglio 2007 vedi QUI): “qualora si ritenga altamente probabile il
manifestarsi di fenomeni temporaleschi,
ben organizzati e caratterizzati da particolare intensità e da
conseguenti possibili criticità al suolo, è prevista l’emissione di un AVVISO
da parte del CFMI-PC che ha valenza Protezione Civile.”
- Considerato che
l’ultimo evento meteo (che ha prodotto i danni ormai tristemente
noti) riguardava aree già classificate a
rischio idrogeologico e con precedenti gravi eventi alluvionali e quindi richiedeva di prendere in considerazione non
solo il rischio meteo idrologico ma anche quello idrogeologico: 3.PERCHÈ non si è considerato quanto
previsto a pagina 5 della Procedura, sopra citato: (pag. 5): “Per il rischio idrogeologico o
nivologico è prevista una procedura di allertamento; in tal caso la
Protezione Civile della Regione Liguria adotta formalmente gli Avvisi
emessi dal CFMI-PC “.
- Considerato che il Comitato misto Regione (Dipartimento Protezione civile)
e Arpal. approva la rendicontazione delle
attività svolte dal Centro Funzionale Meteo Idrologico della Protezione
Civile ( di seguito CFMI-PC) e, sentito il dirigente responsabile, valuta anche la opportunità e la priorità di
attuazione di eventuali attività
straordinarie o progettuali del
CFMI-PC: Tali valutazioni hanno mai
preso in considerazione i limiti della struttura di protezione civile di cui
parla l’Assessore? Se così non fosse 4.PERCHÈ l’Assessore attuale ma anche quello precedente non hanno
mai sollecitato una valutazione di questo tipo al Comitato?
- Considerato che il Dipartimento
Protezione civile della Regione Liguria copre le spese per lo svolgimento delle attività del CFMI-PC con la U.P.B. 8.102 “Attività di protezione civile di previsione e
prevenzione”; Considerato inoltre che è la Protezione Civile della Regione che
decide se individuare nuove figure specialistiche all’interno del CFMI-PC: 5.PERCHÈ solo ora emerge la necessità di una
implementazione del personale?
- Considerato che il Dirigente
della struttura di Protezione civile della Regione Liguria che ha la responsabilità
(civile e penale) della
emissione delle allerta meteoidrologiche e della gestione degli eventi;
Considerato che è il dirigente della Protezione civile che coordina le
valutazioni del Comitato misto con le decisioni della Giunta in materia di
eventuali attività
straordinarie o progettuali del CFMI-PC: 6.PERCHÈ
solo ora l’Assessore ma in generale la Giunta
si accorgono che esiste
il problema della mancanza di un Dirigente specifico della Protezione Civile? 7.PERCHÈ l’Assessore precedente non si è
mai preoccupata del problema e perché il Presidente Burlando non la ha mai
sollecitata in questo senso?
LE DOMANDE SULLA PREVENZIONE DEL RISCHIO ALLUVIONI
Ma
c’è una ultima serie di domande che ad oggi non ha avuto alcuna risposta e che
non viene neppure sfiorata dalla dichiarazione “decisionista” dell’Assessore
Paita.
Considerato
che la Procedura di
allertamento meteo ed idrologica per la Regione Liguria, sopra richiamata, si basa sulla classificazione delle aree
inondabili secondo la normativa europea e nazionale ed è su queste aree che
vengono adottate dalla Regione, in accordo con lo Stato, le zone di Allerta[1], sulle quali il CFMI-PC effettua le previsioni
meteoidrologiche ed una valutazione del possibile conseguente rischio:
- 8.PERCHÉ la Regione Liguria non ha ancora approvato in via definitiva le Mappe della Pericolosità da Alluvione[2]
e le Mappe del Rischio di Alluvioni[3]
, nonostante che il termine di legge sia scaduto il 22 giugno 2013?
- 9.PERCHÈ
questo ritardo considerato che la Regione aveva già saltato il primo passaggio
della procedura prevista dalla Direttiva alluvioni della UE e cioè la
Valutazione Preliminare del Rischio Alluvioni?
- 10.PERCHÈ nonostante
la Regione Liguria non abbia adeguato le sue procedure di prevenzione del
rischio idraulico e idrogeologico nel 2011 subito dopo gli eventi alluvionali
di allora la Regione approvò una delibera (per
un esame di questo provvedimento qui e qui) dove all’articolo 6 si affermava: "Nelle
more di adeguati approfondimenti tecnici e normativi, anche alla luce delle
caratteristiche e delle conseguenze degli eventi alluvionali occorsi negli
ultimi anni, per un periodo di 6 mesi dall’approvazione delle presenti
misure, non sono assentibili interventi edilizi interrati e seminterrati sulle
aree a pericolosità idraulica di cui al comma 1 ad esclusione delle aree
inondabili a tempo di ritorno cinquecentennale." Ora è
indiscutibile che i tempi di ritorno dovranno essere rivisti alla fine del
percorso di definizione delle nuova mappe di rischio e pericolosità e molte
delle aree ora classificate di ritorno cinquecentennale non lo saranno
più e il documento, in fase di approvazione da mesi, lo dimostra
peraltro.
In
questo modo nelle more dell’adeguamento alla normativa europea, non ancora
concluso ad oggi, la Regione Liguria ha in questi tre anni permesso
interventi senza adeguati strumenti valutativi soprattutto sotto il profilo del
rischio inondazione cioè delle conseguenze negative delle alluvioni.
CONCLUSIONI
L’Assessore
risponda puntualmente a queste domande senza dichiarazioni “bulliste” che di
fronte all’ennesimo disastro genovese suonano come sinistramente offensive
verso i cittadini danneggiati, considerato tutto il pregresso di questi anni,
anzi decenni.
Se
l’Assessore risponderà puntualmente a queste domande avrà solo ed unicamente
fatto il suo dovere niente di più, niente di meno, altrimenti hanno ragione quelli che chiedono le
sue dimissioni e quelle del Presidente Burlando.
Presidente Burlando che “sbloccando” i lavori sul Bisagno ed altro
non ha fatto nessun gesto “coraggioso”
ma ha semplicemente compiuto un atto dovuto. Coraggioso sarebbe stato sbloccare
l’opera quando il TAR Liguria aveva rifiutato la sospensiva del primo ricorso…..
Ma
poi coraggioso per un Amministratore Pubblico
è un aggettivo improprio, un Amministratore Pubblico deve essere, prima di tutto: efficiente, trasparente, intellettualmente onesto: questi sono gli aggettivi consoni
a chi ricopre una carica pubblica. Possiamo riconoscere questi aggettivi agli Amministratori
Regionali alla luce di questa ennesima vicenda?.........
[1] Le Zone di Allerta rispettano sia gli ambiti territoriali di
bacino idrografico che criteri di congruenza meteorologica, ovvero individuano
comprensori di bacini idrografici meteorologicamente simili per quanto concerne
la tipologia dei fenomeni pluviometricamente intensi che si vengono a
presentare con maggiore frequenza.
[2] Le Mappe di pericolosità da
alluvione contengono, evidenziando le aree in cui possono verificarsi fenomeni
alluvionali con elevato volume di sedimenti trasportati e colate detritiche.
[3]
Le
Mappe del rischio di
alluvioni indicano le potenziali conseguenze negative derivanti dalle
alluvioni, nell'ambito degli scenari indicati dalle Mappe di pericolosità.
Nessun commento:
Posta un commento