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venerdì 6 giugno 2014

Radioterapia Felettino, occorre nuova variante: Come Volevasi Dimostrare!

Pubblicata oggi la notizia sui quotidiani locali che per la realizzazione del nuovo reparto di radioterapia del Felettino occorrerà una variante progettuale che farà lievitare il costo dell’opera del 17% sul totale inizialmente previsto.
La ragione di questa necessaria modifica progettuale è spiegata nella relazione tecnica alla variante prevista: “sono state rilevate significative escursioni della quota di falda, più alte rispetto alle previsioni progettuali

In parole più semplici il progetto iniziale non aveva valutato attentamente il rischio idrogeologico presente nella zona dove deve essere realizzato il nuovo reparto. 

La questione era stata posta da tempo dal comitato di cittadini nato per chiedere modifiche del progetto a tutela dell’abitato contermine all’area interessata da questo progetto.

I cittadini mi avevano contattato già nel 2012 per chiedermi un parere su questo progetto  e sull’iter previsto per la sua approvazione........ 



SULLA MANCATA APPLICAZIONE DELLA VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE (VIA)
Nel  luglio 2012 rilevavo come l’iter istruttorio per l’approvazione del progetto fosse assolutamente insufficiente a conferma dei timori dei rappresentanti del comitato dei cittadini.
In particolare sostenevo che:
1. un intervento così complesso non poteva non essere soggetto a Valutazione di Impatto Ambientale ordinaria tanto più che il precedente progetto era stato sottoposto a VIA nel 2001 secondo una normativa all'epoca oltretutto più permissiva.
2. Nella procedura di verifica adottata dalla Regione non sono state rispettate le norme sulla pubblicazione previste dalla vigente normativa in materia di VIA come pure la possibilità di poter presentare osservazioni da parte del pubblico anche nella procedura di verifica.  Questo ha impedito alle osservazioni del Comitato dei cittadini residenti di far valere nel processo di verifica il loro punto di vista ora rivelatosi esatto. 
3. proprio per la insufficiente istruttoria di valutazione che venne svolta non erano state previste adeguate prescrizioni di progetto considerato che la verifica di VIA era stata fatta solo sul progetto preliminare e non sul definitivo. 

  

SULLE PROBLEMATICHE IDROGEOLOGICHE
Sui rischi idrogeologici nella realizzazione del progetto, a conferma delle preoccupazioni espresse dal Comitato dei cittadini, in un parere del 24/1/2013 rilevavo quanto segue.
Il  documento della Regione con il quale è stata esclusa la VIA al progetto afferma:
Resta ferma la necessità di svolgere, nelle successive fasi di progettazione, ulteriori approfondimenti progettuali, secondo i dettami del D.M. 14/01/2008 (norme tecniche sulle Costruzioni), che dovranno riguardare, tra l'altro, il dimensionamento geotecnico delle strutture di fondazione e delle opere di contenimento dei versanti a livello esecutivo”.   
Sulla base di questo passaggio affermavo, nel parere suddetto,  che ciò confermava la criticità che evidenziavo nel parere del luglio 2012. Avendo, la Regione,  svolto solo la fase di screening (verifica) e non la VIA ordinaria, la valutazione delle problematiche idrogeologiche era stata affrontata a livello di progetto preliminare e non definitivo/esecutivo.  Infatti nella parte prescrittiva il documento di screening della Regione afferma : “ Gli affinamenti progettuali delle fasi definitiva ed esecutiva dovranno essere orientati, per quanto possibile,alla riduzione dei volumi di escavo”.  



CONCLUSIONI
Questa vicenda conferma tre criticità nel modo di valutare e autorizzare i progetti a forte impatto ambientale e territoriale nel territorio della nostra Provincia:
1.le osservazioni dei cittadini anche quando sono fondate  soprattutto ragionevoli non vengono tenute in alcune considerazione dai poteri pubblici chiusi nella loro arroganza istituzionale
2. la arroganza istituzionale fa però il paio con la sufficienza con cui vengono condotte le istruttore per autorizzare i progetti (come dimostrarono a suo tempo le vicende della strada pedecollinare e della bonifica dell’area ex Ip tanto per fare due esempi noti)
3.  a suo arroganze e sufficienza producono una diffusa cultura dell’aggiramento di leggi  e procedure che invece sono fondamentali per approvare progetti con trasparenza e con efficienza senza rischi per l’ambiente, i cittadini e le finanze pubbliche.


Si conferma soprattutto un principio centrale nelle decisioni pubbliche a rilevanza ambientale  e sanitaria: Nella logica del principio di precauzione,  il  soggetto che valida EX POST gli asserti scientifici a supporto delle decisioni pubbliche o a rilevanza pubblica ,  ma piuttosto come soggetto che prima di tutto garantisce la credibilità sociale ai suddetti asserti scientifici sviluppandone gli aspetti di:
- trasparenza delle fonti,
- origine delle fonti,
- descrizione di tesi alternative,
- di evidenziazione delle situazione di incertezza scientifica,
- di semplificazione del linguaggio e della comunicazione.

Ovviamente questo principio è lontanissimo dalla cultura della classe dirigente politica e burocratica di questo territorio producendo come conseguenza inevitabile: danni non solo all’ambiente e alla democrazia ma anche alle finanze pubbliche.  


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