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lunedì 2 settembre 2013

Piazza Verdi: ennesimo autogol di Federici

Riesco solo ora a commentare l'intervista di Federici su Piazza Verdi pubblicata oggi dal Secolo XIX. 

Premesso che ho trovato non degna di un Sindaco la dichiarazione per cui da un lato si dichiara di voler collaborare con il Ministero dei Beni Culturali e poi si afferma di voler impugnare le eventuali decisioni finali degli organi periferici dello stesso.

Ripeto premesso questa sorta di ossimoro istituzionale,  mi ha colpito la seguente dichiarazione del Sindaco......


Domanda dl giornalista: “E poi,sindaco, c’è la gaffe sull’età dei pini...”
Risponde Federici: «Vede, questa secondo me è però una vicenda che è stata strumentalizzata e distorce l’intero percorso. Si parla dell’età dei pini in una relazione allegata al bando di concorso per la piazza. All’epoca, la legge sulla tutela parlava di cinquant’anni di vita, quindi già allora dimostrammo che non c’era l’intenzione di dribblare la norma. Che poi è cambiata, salendo a settanta»

Palla gigantesca e autogol  gigantesco del Sindaco più autoritario e al contempo pasticcione  del dopoguerra.  Vediamo perché in 5  punti……



PUNTO 1
Proprio perché all’epoca della stesura della relazione della dott.sa Ratti allegata al Bando la normativa prevedeva il vincolo ex lege dei 50 anni,la norma è stata “dribblata” termine usato dal Sindaco.  Infatti è grazie a quella relazione, nonostante la piazza fosse ex lege sottoposta a vincolo con le sue pertinenze e componenti arboree storiche, che la selezione ha visto vincere un progetto che prevede l’abbattimento dei pini e la modifica della stessa facies della piazza.  Infatti........ 



PUNTO 2
A prescindere dai 50 anni o 70 anni la relazione della dott.sa  non dichiara la verità  in quanto afferma testualmente: “attuali pini marittimi che furono collocati circa dieci anni dopo la seconda guerra mondiale”. Ora come dimostrato dall’ampia documentazione allegata all’esposto i pini furono certamente installati prima degli anni 40 del secolo scorso.



PUNTO 3
Essendo,  al momento della stesura della relazione della dott.sa Ratti, la piazza sottoposta ex lege al vincolo ai sensi della Parte II del Codice dei Beni Culturali,  per dimostrare la reale consistenza  del vincolo storico architettonico e culturale sulla piazza , in tutte le sue componenti anche quelle arboree, il Comune avrebbe dovuto svolgere la procedura di verifica dell’interesse culturale prima del bando.  Questo spiega perché quando nel novembre 2012 la Soprintendenza chiese l’avvio della procedura di verifica il Comune si rifiutò, infatti se avesse svolto la procedura con la supervisione della Soprintendenza probabilmente sarebbe emerso che  la piazza era vincolata in modo contraddittorio con il progetto che era nel frattempo già stato selezionato. 



PUNTO 4
La relazione della dott.sa Ratti non solo erra sulla data di collocazione dei pini ma addirittura ne afferma la totale incomprensione con il resto della piazza. In questo modo, e ciò è ancora più vero vigente la norma dei 50 anni e non dei 70 per far scattare il vincolo ex lege, trae una conclusione affrettata sull’intera facies della piazza,  pertinenze e componenti arboree comprese. Conclusione che sarebbe stata evitata proprio con l’avvio di una corretta procedura di verifica dell’interesse culturale e storico architettonico della piazza.



PUNTO 5
Traducendo questi errori e queste carenze istruttorie nella relazione allegata ad un bando pubblico, il Comune ha creato i presupposti di fatto per stravolgere  il risultato della selezione che non dimentichiamo si fonda a sua volta su un bando europeo sotto il profilo del finanziamento dell’opera.  



CONCLUSIONI
Quanto sopra potrebbe configurare vari reati ma soprattutto dimostra che il pasticcio non solo dei pini ma sull’intera procedura di questo progetto è stato commesso in primo luogo dalla Amministrazione Comunale. 




2 commenti:

  1. L'assenza di verità del rapporto di Marzia Ratti(provata da documenti che non poteva non conoscere)dovrebbe costringerla a smentire ufficialmente ciò che in privato già ammette.A causa del suo rapporto i lavori di piazza Verdi sono iniziati per poi essere bloccati per carenza di istruttoria.Nelle prossime uscite pubbliche qualcuno dovrà chiederle conto anche considerando che la sua svista inciderà pesantemente sui costi.

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  2. Così stando, la dott.a Ratti è correa e compartecipe al pagamento dei danni.

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