SEZIONI DI APPROFONDIMENTO E DOCUMENTAZIONE

domenica 18 marzo 2012

Programma ambientale di Federici del 2007: non rispettato!

Federici si ricandida a Sindaco di Spezia. Ora uno dei punti su cui dovrebbe fondarsi il giudizio degli elettori verso un Sindaco uscente dovrebbe essere, in una democrazia matura, quello relativo alla verifica del rispetto degli impegni che si era preso all’inizio della Sindacatura.

Facciamo questa analisi nel campo ambientale, tema così sentito in questa campagna elettorale tanto che ci sono più liste che si concentrano su questa tema e i programmi di tutti gli schieramenti contengono parti significative di impegni relativi alla tutela dell’ambiente e alla prevenzione della salute dei cittadini spezzini.

La cosa assume peraltro un rilievo non solo politico ma anche istituzionale visto che come credo sia noto, l’approvazione del programma elettorale del Sindaco vincente, costituisce il primo atto politico amministrativo del consiglio comunale all’inizio della nuova sindacatura. Il programma elettorale ha quindi una chiara valenza istituzionale e non è un mero documento politico ideologico. 

Le parti in corsivo sono tratte direttamente dal programma del Sindaco, seguono ovviamente i miei commenti.



VALUTAZIONE DELLE FASI ATTUATIVE DEL PIANTO REGOLATORE DEL PORTO
Il Piano Regolatore Portuale come affermato in sede di approvazione ( nel giudizio di
VIA e nella delibera di approvazione del Consiglio Regionale) ha natura di piano
quadro di pianificazione non direttamente attuativo e quindi necessiterà, a livello di
attuazione degli ambiti operativi previsti, di ulteriori momenti di valutazione e di
coinvolgimento della comunità locale.”
Fino ad ora l’Autorità Portuale con il beneplacito del Comune di Spezia ha iniziato ad attuare gli indirizzi del PRP senza presentare a livello di singoli ambiti (in cui l’area del demanio portuale è stata divisa) strumenti di pianificazione di ambito: ha prevalso la logica del fatto compiuto.  


TAVOLO DI CONCERTAZIONE SULLA ATTUAZIONE DEL PIANO REGOLATORE PORTUALE
“……necessità di dare al più presto attuazione all’ordine del giorno del Consiglio Regionale che ha accompagnato l’approvazione del PRP, costituendo un tavolo locale di confronto con la partecipazione anche delle associazioni ambientaliste e dei comitati dei cittadini oltre che delle istituzioni e rappresentanze sociali interessate.
Tale tavolo dovrà definire, attraverso un protocollo tecnico condiviso recepito con
apposita procedura a rilevanza amministrativa:
- le regole e le modalità di attuazione dei diversi ambiti operativi del PRP
- i criteri e i metodi di valutazione ambientale, economica e sociale di detti ambiti
- il ruolo della comunità locale nel processo decisionale anche individuando apposite
figure di garanzia del cammino concordato

L’odg a cui fa riferimento il programma di Federici è stato approvato nel 2006, nel 2007 è entrato in carica Federici, siamo nel 2012 ed il Tavolo si è riunito unicamente per approvare il suo regolamento di funzionamento. Neppure la Costituzione italiana è stata approvata in un periodo così lungo: 4 anni!
Non solo ma in questo periodo non abbiamo visto ne la elaborazione ne l’applicazione delle regole di attuazione degli ambiti operativi del PRP, ne tanto meno la elaborazione dei criteri per valutare quegli ambiti, ne ancor di più la costituzione di figure di garanzie che svolgessero un ruolo terzo nella gestione operativa del Tavolo tra le sue diverse componenti, imprenditoriali, associative, istituzionali. 
Come dovrebbe funzionare il Tavolo e non ha invece funzionato l’ho scritto qui.  


IL RISPETTO DELLE MISURE DI MITIGAZIONE AMBIENTALE COME PREVISTO DAL MINISTERO DELL’AMBIENTE
In ogni caso l'attuazione del PRP dovrà essere preceduta ed accompagnata da efficaci
azioni di mitigazione dell'impatto delle attività portuali sulla città, in particolare
attraverso:
- la realizzazione della fascia di rispetto porto-città, intesa anche come occasione di
riqualificazione urbana dei quartieri di levante
- il completamento delle infrastrutture viarie dedicate al completamento
dell'allontanamento del traffico pesante di origine portuale dalla viabilità cittadina
- la definizione e completa attuazione dei piani di gestione ambientale delle diverse
attività portuali, che prevedano il raggiungimento di precisi obiettivi di riduzione della
polverosità e del rumore originati da tali attività.”

Intanto di un progetto di fascia di rispetto non si è vista traccia pubblica, in compenso questa fascia è stata ormai in gran parte inficiata dalla sequenza di orribili palazzoni costruiti o in costruzione lungo l’asse di Viale San Bartolomeo utili per far lavorare le “solite” imprese edili,  i soliti “progettisti” alla faccia di quello che è scritto nelle prescrizioni del Ministero  dell’Ambiente a cominciare da quella secondo cui: “la prevista realizzazione di una fascia di rispetto tra porto e città è finalizzata  alla riduzione dell’impatto visivo e acustico ed  al miglioramento della qualità dell’aria e da quella secondo cui il progetto di fascia di rispetto avrebbe dovuto rispettare i caratteri del : “paesaggio frammisto, di tipo peri-urbano, del resto della città della  Spezia verso  Lerici” quindi dal Canaletto in poi per capirci.
Sugli obiettivi di riduzione della polverosità e del rumore vi invito a leggere (qui)  la sintesi del giudizio di compatibilità del Ministero Ambiente sul PRP e confrontarlo  con la situazione attuale.

Se a quanto sopra aggiungiamo la situazione confusa e per niente trasparente con la quale è gestita tutt’ora la questione della sicurezza e della prevenzione di rischi di incidenti nell’ambito del porto come dire….. il cerchio del totale fallimento delle politiche ambientali pubbliche nell’ambito delle attività portuali è quasi totale
Sui rischi suddetti ho scritto qui  e qui.   


BONIFICA  AREA EX IP
Su questa area si tratta di mantenere un equilibrio tra esigenze di bonifica e
tutela della salute dei cittadini. Già nella fase attuale, con il coinvolgimento diretto dell'Istituto Superiore di Sanità, abbiamo sviluppato un'importante analisi della situazione e dell'eventuale rischio sanitario correlato alle attività di bonifica: sotto questo profilo il rapporto ISS è tranquillizzante, sia per il presente che per le attività pregresse, in quanto tutte le sostanze potenzialmente cangerogene presenti nel sito sono state rilevate nell'aria in concentrazione largamente inferiore ai valori consentiti dalla normativa e dalla letteratura sanitaria di riferimento.”

Una analisi già allora falsa; infatti poco dopo le elezioni del 2007 ricominciarono gli scavi e  ripartirono le puzze e  il Comune fu costretto a prendere nuovi consulenti. Uno di questi
in una relazione mai pubblicata dall’Assessore all’Ambiente scrisse quanto segue
1. sono stati aperti fronti di scavo eccessivi che sono alla base delle continue emissioni odorose
2. il progetto di bonifica a suo tempo approvato è un mero progetto preliminare non in grado di descrivere il piano di lavoro di chi svolgerà le attività di bonifica e quindi lasciando ad esso margini troppo ampi di discrezionalità operativa
3. mancano indicazioni adeguate sulla tracciabilità dei rifiuti e quindi sulla possibilità di individuarne qualità e tipologia e di conseguenza pericolosità
4. è carente la caratterizzazione del sito che invece avrebbe dovuto essere il vero presupposto di ogni progetto di bonifica
5. esiste una estesa contaminazione delle acque sotterranee e manca un adeguato monitoraggio delle stesse
6. i flussi di materiali scavati non sono adeguatamente descritti
7. occorre un nuovo progetto di bonifica che dovrà essere al più presto presentato dalla società proprietaria dell’area.
Ovviamente chi ha scritto quanto sopra non è durato molto come consulente del Comune. 


UN ALTRO TAVOLO DI CONFRONTO MAI DECOLLATO: QUELLO SUL CONTROLLO DELLA BONIFICA DELL’AREA IP
In ogni caso si tratterà di proseguire le attività con ogni cautela e la più ampia informazione e coinvolgimento delle componenti sociali e dei cittadini.
Ciò potrà avvenire, in particolare, attraverso:
- la costituzione di un apposito Osservatorio tecnico istituzionale formato da tutti gli
enti competenti in materia, aperto alla presenza di tecnici esplicitamente nominati dalle
associazioni ambientaliste e dai comitati dei cittadini
- la definizione concordata all’interno del predetto Osservatorio di un protocollo di
bonifica che escluda rilasci impropri in atmosfera di odori e sostanze pericolose per la
salute dei cittadini, redatto anche alla luce delle risultanze dell'indagine dell'Istituto
Superiore di Sanità: in questo quadro si dovrà prevedere anche un preliminare
confronto pubblico sulle migliori pratiche di bonifica presenti in relazione ad aree con
le tipologie e le modalità di dispersione degli inquinanti simili a quella in discussione
- la definizione, sempre concordata all’interno del predetto Osservatorio, di un sistema
adeguato di monitoraggio della attività di bonifica, prevedendo anche in tale fase la
prosecuzione del supporto attualmente fornito dall'Istituto Superiore di Sanità.”

Di quanto sopra non si è mai visto traccia: a proposito di partecipazione di cui l’Amministrazione Federici si riempie ora la bocca in piena campagna elettorale. 



BONIFICA SITO PITELLI
Oltre che al completamento della bonifica dell'area ex Ip, i prossimi anni dovranno
vedere concretizzarsi le bonifiche a terra ed a mare nel sito di interesse nazionale di
Pitelli: è infatti ormai completa la conoscenza della situazione ambientale dell'intero sito
e sono già stati approvati i primi progetti di bonifica. Sarà fondamentale integrare e coordinare le fasi attuative della bonifica sia a terra che a mare, individuando le necessarie sinergie tra i diversi interventi, anche attraverso l'istituzione di organismi straordinari d'intervento che operino in stretta relazione con le amministrazioni locali, utilizzando le risorse pubbliche che dovranno essere destinate alla bonifica ad integrazione di quelle che dovranno essere elargite dai soggetti privati responsabili dell'inquinamento, per le parti di loro responsabilità. La progressiva bonifica del territorio di levante e dell'intero golfo potranno consentire la graduale restituzione all'utilizzo di porzioni pregiate di territorio e di costa, con grandi opportunità d'intervento in nuove attività di rigenerazione del territorio, di sviluppo del turismo e delle attività legate alla fruizione pubblica di nuovi spazi a mare.”
  
Ma quale completamento praticamente possiamo dire che la parte a mare è tutta ancora da bonificare mentre quella terra al massimo vedrà una messa in sicurezza che è ben altro cosa della bonifica.
Guardate queste due mappe 

Aree del golfo da bonificare (in rosso) 

Aree del golfo dragate o da dragare

Come risulta chiaramente nel golfo si è bonificato solo nelle aree meno inquinate che servivano al porto (foto a destra)  e si sono lasciate senza bonifica quelle più inquinate (foto a sinistra), nonostante le indicazioni dell’ICRAM , l’Istituto di supporto del Ministero dell’Ambiente nella caratterizzazione della parte a mare del sito di Pitelli, che affermava nel suo documento ufficiale: “In considerazione del fatto che gli interventi di bonifica relativi alle diverse aree potrebbero essere attuati in tempi diversi, dovrà essere data priorità a quelle aree in cui livelli elevati di contaminazione dei sedimenti potrebbero determinare situazioni di rischio sanitario-ambientale”.  
Certo la mancata bonifica non è solo responsabilità di Federici ma resta il fatto che il Comune ha avvallato, anzi sostenuto in modo convinto questo modo di procedere finalizzato solo ad interessi di parte e non certo agli interessi dell'ambiente.


CENTRALE ENEL IL RILASCIO DELLA NUOVA AUTORIZZAZIONE (AIA)
Per quanto riguarda la centrale termoelettrica Enel, l'obiettivo della dismissione del sito
potrebbe aprire nuove prospettive strategiche di utilizzo del territorio e di conversione
dell'economia cittadina: diventa allora importante perseguire quest'obiettivo per il
futuro prossimo, plausibilmente entro il 2015, alla scadenza della prima Autorizzazione
Integrata Ambientale attualmente in via di istruttoria presso il Ministero dell'Ambiente;
già nell'immediato, comunque, la procedura di rilascio dell'AIA dovrà essere
l’occasione per rimettere in discussione l’impianto nelle attuale funzioni e
·         caratteristiche: ridiscussione della potenza, della tipologia dei combustibili, delle
·         tecniche di disinquinamento nonché della possibilità di investimenti in politiche
·         energetiche territoriali a favore delle fonti rinnovabili e del risparmio energetico.”

Qui tocchiamo il massimo punto della incoerenza di Federici tra quanto scritto nel suo programma elettorale e quanto fatto e detto in questi 5 anni di sua amministrazione. Da due anni ci sentiamo dire dal Sindaco e dal suo Assessore all’Ambiente che la procedura di AIA non può agire su qualità e quantità dei combustibili e sulla potenza dell’impianto, esattamente il contrario di quanto scritto nel suo programma elettorale del 2007. Su questo ho scritto ampiamente in un post recentissimo (vedi qui).  


LA CAUSA DI RISARCIMENTO DANNI CONTRO L’INQUINAMENTO PRODOTTO DALLA CENTRALE NEL GOLFO E NELL’ARIA
“ ……..dovrà essere altresì riconsiderata la questione della Convenzione relativa alla causa per il risarcimento del danno ambientale pregresso, tenendo in adeguata considerazione i nuovi criteri di definizione del danno ambientale stabiliti dalla recente normativa europea in materia, verificando il rispetto degli impegni a suo tempo assunti dall'Azienda nei confronti della città ed aggiornandone comunque i contenuti alla luce del confronto che si dovrà tenere in sede ministeriale.”

Ovviamente su questo punto nonostante avesse a disposizione da anni una condanna di enel con anticipo di una somma a titolo di provvisionale in vista della futura causa in sede civile, per non parlare di perizia e consulenze a favore della fattibilità di detta causa civile….. il Sindaco non ha attivato alcuna causa di risarcimento danni.  Non solo non ha neppure fatto rispettare la Convenzione prevista dalla autorizzazione alla centrale del 1997, completamente non rispettata dall’Enel nella totale inerzia dell’Amministrazione Comunale in tutti questi 5 anni.

  
CONCLUSIONI
Federici si è dimostrato un bugiardo sulle sue promesse del 2007…… perché dovrebbe essere diventato leale nel 2012? 












Nessun commento:

Posta un commento