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lunedì 19 marzo 2012

Nuovo Ipercoop: una storia di illegalità, illegittimità, incompetenza e…… di carenza di opposizione

DOVE ERANO QUELLI CHE ORA SI OPPONGONO ALL’’IPERCOOP QUANDO POTEVA ESSERE FERMATA? 
Lo so non è carino dire a qualcuno: “dove eri tu? Quando io facevo questo e quello……”. 

Però ci sono dei casi, come quello del nuovo Ipercoop che sta per aprire in città, in cui è giusto farla questa domanda per amore della verità, soprattutto quando sono in gioco la salute dei cittadini o rilevanti interessi economici locali come quelli del commercio al dettaglio.
Questa domanda va sempre fatta a chi si candida a governare la città, perché uno dei criteri per valutare un nuovo candidato, come quelli che si ripresentano, è verificare come si sono comportati prima nel passato recente o meno recente, soprattutto rispetto ai temi su cui concentrano la loro campagna elettorale: in questo caso quello del commercio. 
La credibilità di chi si candida a governare una istituzione pubblica è dettata dal suo passato e dalla capacità di proporre, agire, utilizzando i mezzi amministrativi che la legge mette a disposizione per la tutela degli interessi che a parole si dichiara di voler difendere, questo a prescindere del ruolo istituzionale o di rappresentanza che ricopra: di amministratore, di consigliere di maggioranza o di opposizione, ma anche di cittadino impegnato o meno in politica .
Questa domanda va fatta anche a chi rappresenta gli interessi del commercio che non ha brillato negli anni passati per determinazione nel contestare la realizzazione del nuovo ipercoop......e forse anche ad un certo mondo ambientalista (non tutto sia chiaro) che non ha speso forse tutte le proprie energie per fermare la cattiva bonifica dell’area ex IP.
Ecco quindi che porre la domanda del titolo di questo post non è irriverente ma diventa un monito per il futuro su come dovrebbe essere una opposizione seria alle scelte devastanti per ambiente e salute e negative per l’economia spezzina. 



QUANDO POTEVA ESSERE FERMATO IL CENTRO COMMERCIALE E PERCHÉ?
Premetto che la maggioranza che governa questa città è sempre stata a favore della nuova Ipercoop ed è, ovviamente, la principale responsabile della sua realizzazione come pure dei guasti prodotti dalla cattiva bonifica dell’area dell’ex raffineria…..  e di questo ho avuto modo di scrivere qui.   
Premesso ciò….. i Partiti di opposizione (soprattutto il centro destra), liste civiche “antitutto” nate all’ultimo momento, le associazioni del commercio, tutti ora fermamente contrari o comunque critici alla imminente apertura dell’Ipercoop: dove erano in questi anni?: 

1. quando nel mio breve periodo da assessore (settembre 1999-aprile 2000) fermai per 6 mesi le concessioni edilizie condizionandole alla preventiva realizzazione della bonifica (vedi qui). All’epoca nessuno sostenne questa mia battaglia, se non qualche persona isolata, e fui lasciato solo. Ma li si giocò una partita decisiva perché c’era ancora lo spazio per fermare il progetto di Ipercoop attraverso strumenti legali e quindi ridiscutere complessivamente l'uso dell'area

2. quando, c.a. 4 mesi dopo dalle mie dimissioni da assessore, il Comune rilasciò una concessione chiaramente illegittimaInfatti le concessioni erano palesemente in contrasto con la lettera della legge regionale 18/1999 che al comma 1 articolo 56 ammetteva la bonifica per porzioni dell'area, ma stabiliva (e stabilisce tutt'ora peraltro) che: " il Comune può, previa certificazione di avvenuta bonifica dei singoli lotti da parte della Provincia, e in assenza di interazione tra gli stessi rilasciare la concessione edilizia ed il certificato di agibilità e di abitabilità relativo alle opere nei singoli lotti." E' chiaro quindi che le concessioni non potevano essere rilasciate preventivamente alla avvenuta bonifica dell'area interessata dalla nuova Ipercoop. 
Era l’estate del 2000, denunciai la questione sui quotidiani locali ma non si assistette, tranne qualche singola eccezione, ad alcuna contestazione di questo sconcio di legalità da parte di associazioni, partiti, personaggi politici, alcuni dei quali oggi contestano il nuovo Ipercoop come dire a “babbo morto”, candidandosi anche alla carica di Sindaco e consigliere per le prossime elezioni, non solo ma nessuno provò ad impugnare quelle concessioni chiaramente illegittime. 


3. quando presentai un memoria alla procura della Repubblica (era l’inizio del 2001) con la quale ricostruivo tutte le illegalità e illegittimità sulla vicenda bonifica area ex IP e nuova Ipercoop. Per chi vuole leggere questa memoria apra qui, memoria che ovviamente passò come acqua fresca in questa città di "distratti". 

4. quando, negli anni dal 2000 in poi,  furono fatte le scelte di illegittima accelerazione delle bonifiche, e in Regione Liguria governava il centro destra, che sulle bonifiche avrebbe potuto esercitare varie funzioni che non esercitò. All’epoca la legge regionale vigente 18/1999 in materia di bonifica: consentiva alla Regione di esercitare poteri di intervento di emergenza sostitutivi della inerzia degli enti locali spezzini, consentiva di inserire il sito  area ex IP nel piano regionale di bonifica, consentiva di predisporre indirizzi e linee guida per la esecuzione della bonifica. Tutti questi poteri non furono esercitati

5. quando nel periodo dagli anni 2000 in poi nessuno dei soggetti politici e associativi citati all’inizio (a  cominciare dal centro destra) che ora contestano il nuovo ipercoop ha chiesto alla Provincia di Spezia di esercitare i poteri, previsti dall’allora vigente legge regionale 18/1999 articolo 54, di divieto dell’utilizzo dell’area fino alla avvenuta bonifica e di sottoporre ai risultati della bonifica i vincoli di destinazione funzionale dell’area. Vale a dire che se fossero stati esercitati questi poteri la decisione di fare l’ipercoop sarebbe arrivata solo dopo la avvenuta bonifica. Questo avrebbe riaperto la possibilità di trovare altre soluzioni di bonifica/utilizzo dell’area ex IP meno impattanti per gli interessi del commercio al dettaglio e forse strategicamente più interessanti dal punto di vista economico per il nostro territorio.

6. quando con il Comitato La Salamandra (un comitato di cittadini guidato dall’Avvocato Beconcini e al quale mi onoro di avere attivamente collaborato per le mie competenze ambientali) presentammo ricorsi al TAR (2005 vedi qui, e 2007 vedi qui, con motivi aggiunti nel 2008 vedi qui) contro i progetti di bonifica dell'area, nonchè un esposto alla Procura della Repubblica nel 2006 (vedi qui) contro gli odori nauseabondi che per anni infestarono migliaia di cittadini per una bonifica confusa e accelerata per far arrivare velocemente all'obiettivo della realizzazione dell'ipercoop. Ricorsi respinti solo per questioni di formalità procedurali e non certo perchè il TAR dette ragione nel merito a Comune e realizzatori della contestata bonifica. Esposto non andato a buon fine solo per la vergognosa inerzia della procura della Repubblica del Tribunale di Spezia. Eravamo negli anni 2006-2007 e non ricordo alcun sostegno da parte di  quelli che ora si dichiarano contro l’Ipercoop, se non di cittadini singoli insofferenti verso le continue puzze provenienti dalla area della presunta bonifica

7. nel 2003 quando partì l’inchiesta (vedi qui sul disastro ambientale a carico dei rappresentanti della ex raffineria. Anche qui  gli attuali oppositori all’ipercoop non si fecero sentire come pure quando l'inchiesta fu fatta arenare nelle nebbie del tribunale spezzino “sfilandola” al procuratore che l’aveva promossa?

8. quando, nel giugno 2007, il Comitato La Salamandra presentò la relazione del proprio consulente dott. Busà  (per il testo vedi qui) con la quale si dimostravano le gravissime carenze tecniche, metodologiche e di monitoraggio degli inquinanti emessi dall’area soggetta a bonifica. Tranne i pochi cittadini che sostenevano il Comitato e nonostante la relazione venisse resa pubblica,  nessun altro si interessò del contenuto di quella relazione. 

9. quando nel 2007 e 2008 uscirono le relazioni di tre consulenti del Comune  (dott.sa Tunesi, dott. Plescia, Ing. Boeri) che criticavano nettamente la impostazione della bonifica ( in particolare ultima parte pag. 2 relazione Tunesi , vedi qui) e che contenevano spunti importanti per rimettere in discussione il progetto di bonifica e quindi di Ipercoop, o quanto meno per costringere le istituzioni pubbliche locali e regionali a privilegiare la salute dei cittadini rispetto agli interessi degli investimenti delle c.d. “coop rosse”.


10. quando un gruppo di cittadini (nel 2007) tentò di chiedere un provvedimento di sequestro dell'area per fermare le puzze devastanti della bonifica in atto, anche in questo caso furono lasciati soli da tutti tranne la collaborazione tecnica del sottoscritto e di pochi altri kamikaze!

11. infine in tutti questi anni pur essendo in funzione una Commissione Parlamentare di Inchiesta su gestioni anomale di rifiuti e bonifiche, il centro destra che spesso ha avuto la maggioranza in parlamento e nell'ultimo governo Berlusconi addirittura la Presidenza di questa Commissione,  non l'ha mai attivata per intervenire sullo scandalo della "bonifica" dell'area ex IP. A conferma della esistenza di un partito trasversale che continua a gestire le scelte strategiche del nostro territorio. 



CONCLUSIONI SULL PASSATO
Bene in tutti questi momenti topici la maggior parte di quelli che ora fanno dichiarazioni (soprattutto molti candidati dell'area del centro destra o di alcune liste civiche anti casta e anti tutto) dove erano?
Perché non si sono attivati allora quando ancora si poteva fermare il "nuovo mostro edilizio",  come oggi viene definito, o quanto meno si poteva imporre una bonifica corretta nell'interesse della salute dei cittadini?


IMPEGNI PER IL FUTURO PROSSIMO
Detto ciò, ed era giusto scriverlo in questa città senza memoria storica (problema che è alla base della situazione di congelamento democratico della politica spezzina),  occorre dire che la questione della bonifica dell’area ex IP non è finita per niente come ho avuto modo di scrivere recentemente, vedi qui). 
Quindi invito gli oppositori dell’ultima ora contro l’Ipercoop ad impegnarsi, dopo le elezioni,  a controllare la corretta bonifica dell’area ancora inquinata, peraltro limitrofa al nuovo centro commerciale. Le battaglie per la tutela del piccolo commercio e ancor di più quelle per la tutela della salute dei cittadini non devono essere di moda solo al momento delle campagne elettorali! 


Io comunque ci sarò nel seguire questa battaglia senza bisogno di candidarmi alle elezioni...... come sempre!

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