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martedì 6 aprile 2021

Futuro area centrale enel di Spezia: basta con il cazzeggio politichese






Lo scrivo da "politicamente scorretto" quale vengo definito da un certo "apparato" locale: i mass media dovrebbero finirla di dare spazio alle corbellerie sul futuro dell'area occupata dalla centrale termoelettrica di Enel SpA.

Abbiamo sentito le proposte più fantasiose sul futuro dell'area: parchi giochi, centro di produzione di batterie per auto elettriche, stadio, impianti produttivi non si sa bene scaturiti da dove.

In primo luogo perché frutto solo di un battutismo con dietro il nulla di analisi socio economica se non qualche dato od esperienza scopiazzata qua e la sulla rete che chiunque saprebbe fare.

In secondo luogo perché il futuro dell'area Enel passa prima di tutto da affrontare con serietà la questione della transizione per la generazione elettrica da fonti rinnovabili.

Occorre capire cosa fare nei prossimi 5 anni e quello che viene deciso a livello strategico inciderà sul futuro dell'area. Come ho spiegato più volte sul mio blog se ci fosse la volontà politica di tutti gli interlocutori (prima di tutto Governo e Regioni: l'energia è materia di legislazione concorrente stato regioni per dire! ) si potrebbe rivedere la attuale impostazione di detta transizione per ora tutta fondata (o quasi) sul gas.

Per farlo bisogna costruire un confronto tra gli enti interessati ma anche definire un percorso giuridico amministrativo credibile per uscire dalla attuale situazione che vede un progetto di centrale a gas in corso di approvazione, aste assegnate ad Enel per produrre energia elettrica dal gas, progetti di upgrade per oltre 1000MWe nell'area nord del sistema elettrico nazionale che se realizzati eviterebbero di continuare con la centrale a carbone.

Partire da qui, dalla realtà non dai sogni di qualche politico malato di autoreferenzialità, così si deve affrontare la questione del futuro di questa area. Solo così si creano i presupposti per discutere anche del futuro diverso di questa area in chiave non solo energetica.

Ci riusciranno? Non lo so. Una cosa è certa: se il dibattito pubblico continua ad essere incentrato sui progetti inventati a tavolino andremo poco lontano e rischieremo una nuova servitù energetica senza neppure adeguati investimenti sul futuro della nostra città.








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