SEZIONI DI APPROFONDIMENTO E DOCUMENTAZIONE

domenica 28 giugno 2020

Il governo nazionale vuole semplificare la VIA: proposta sbagliata e confusa

Ancora una proposta di semplificare la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). Questa volta da parte del governo nazionale che mi pareva in materia ambientale nato per fare funzionare le procedure ambientali non per ridurne efficacia con inutili e pericolose semplificazioni.

Nell’ennesimo decreto legge semplificazioni ci sarà un articolo che prevede nel caso il procedimento di VIA non si concluda nei termini di legge la questione venga assorbita dal Consiglio dei Ministri.

mercoledì 24 giugno 2020

Responsabilità del Sindaco nella gestione illecita dei rifiuti e delle industrie insalubri


La Cassazione con sentenza n° 13121 del 28 aprile 2020  (QUI) interviene in relazione al ricorso contro la sentenza di condanna di un Sindaco per il reato di cui all’art. 256 comma 1 lett. a) e comma 2 del Dlgs. 152/06 per avere depositato in modo incontrollato rifiuti non pericolosi vale a dire senza autorizzazione specifica con particolare riferimento alla responsabilità istituzionale visto che trattasi di centro comunale dove venivano temporaneamente depositati rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata in vista del successivo recupero e trattamento.

La Cassazione penale sul divieto caccia nei siti di tutela della biodiversità


La Cassazione in sede penale con sentenza n° 14246 del  11 maggio 2020 (QUI) è intervenuta sulla questione della applicabilità delle sanzioni penali in materia di divieto di caccia, previste dalla normativa sulle aree protette (QUI) e sulla caccia (QUI), anche ai siti di tutela della biodiversità: zone umide, le zone di protezione speciale, le zone speciali di conservazione ed altre aree naturali protette così come disciplinate dalle Direttive 1992/43/CEE (QUI) e 79/409/CEE (QUI) e norme nazionali attuative.

martedì 23 giugno 2020

Odori: la Cassazione chiarisce quando applicare il criterio della stretta tollerabilità

La Cassazione penale (sentenza n. 13324 del 30 aprile 2020 - QUI) è tornata  sulla natura del reato di getto pericolose  (articolo 674 Codice Penale) e sulle condizioni della sua configurabilità in relazione alle emissioni odorigene in particolare.  Soprattutto la sentenza chiarisce ulteriormente che le emissioni odorigene da attività industriale  il criterio della normale tollerabilità (articolo 844 Codice Civile) non è sufficiente per dimostrare la fattispecie del reato suddetto ma occorre quello della “stretta tollerabilità”. Successivamente è intervenuta altra sentenza della Cassazione (Sez. III n. 33817 del 30 novembre 2020 QUI) che ha integrato la sentenza sopra indicata

sabato 20 giugno 2020

Consiglio di Stato: i Comitati dei cittadini possono impugnare gli atti in materia ambientale

Nuova sentenza del Consiglio di Stato (sentenza n° 3922/2020 pubblicata il 19 giugno scorso, QUI) sulle condizioni per potere impugnare atti a rilevanza ambientale da parte dei Comitati di Cittadini.
La sentenza segue il pronunciamento della Adunanza Plenaria  [NOTA 1] del Consiglio di Stato, sentenza n°6 del 2020 (QUI), sulla sussistenza di una legittimazione generale degli enti esponenziali in ordine alla tutela degli interessi collettivi dinanzi al giudice amministrativo, o se sia piuttosto necessaria, a tali fini, una legittimazione straordinaria conferita dal legislatore.

lunedì 15 giugno 2020

Biodigestore Vezzano Ligure: quali No nella procedura di autorizzazione in corso

La procedura di valutazione e autorizzazione in corso presso la Regione Liguria sul progetto di biodigestore proposto in località Saliceti (Vezzano Ligure) sta comportando diverse impostazioni di approccio al merito sia del progetto che della istruttoria in corso. In particolare una tesi è quella di contestare prioritariamente la quantità di rifiuti organici da trattare nell’impianto come previsto dal progetto in discussione. 
La mia opinione che vuole essere solo un contributo al dibattito in corso,  è che puntare tutta la contestazione sulla quantità di rifiuti da trattare di fatto rimuove questioni dirimenti che vado ad illustrare di seguito…

domenica 7 giugno 2020

Ultime norme linee guida e studi su emergenza COVID 19 e tutela dell’Ambiente


Le ultime novità riguardano sia documenti scientifici che norme, in particolare: 

A livello di studi:
1. Le linee guida per tutelare la avifauna  dopo la riapertura delle spiagge.
2. La riduzione delle emissioni di gas serra dopo il confinamento per emergenza Covid.
3. Gli effetti ambientali dei pacchetti fiscali per emergenza COVID.
4. Indicazioni per gestione e smaltimento mascherine mono uso.

A livello normativo:
5. Metodologie predittive dell'evoluzione del fabbisogno di salute della popolazione. 
6. Linee guida per la riapertura delle attività  economiche e produttive: sanificazione ambienti e gestione rifiuti.
7. Parte variabile tariffa rifiuti e misure per utenze non domestiche in emergenza COVID-19.
8. Iscrizione Albo Gestori e proroghe legate alla emergenza COVID-19.

Di seguito una analisi sintetica e i link al testo completo di queste novità…

sabato 6 giugno 2020

Studio per rivedere i valori limite di emissione degli inquinanti organici persistenti POP

Gli inquinanti organici persistenti (POP). I POP sono composti chimici tossici persistenti che si  propagano, anche a lunga distanza, nell'aria acqua e suolo.
Sono caratterizzati da elevata persistenza, tossicità e capacità di bioaccumulo. I dodici POP, denominati “la sporca dozzina”, identificati come prioritari dal Programma Ambientale delle Nazioni Unite (UNEP) sono: ...  

venerdì 5 giugno 2020

Progetto centrale a gas a Spezia: cosa fare oltre gli slogan e i comunicati politici


Continuare a produrre comunicati in cui si afferma il no al progetto di centrale a gas può essere utile sotto il profilo della propaganda politica ma sicuramente molto meno per fermare la ennesima servitù energetica sul territorio spezzino. L’ultimo esempio di questa logica è la dichiarazione dei gruppi consiliari di opposizione in Comune a Spezia  che trovate QUI.

Ovviamente spiego subito perché …

giovedì 4 giugno 2020

La partecipazione dei cittadini alla conferenza dei servizi secondo la legge e secondo la Regione Liguria


La Regione  Liguria attraverso il suo Vicedirettore Generale Ambiente nega la possibilità alle associazioni ambientaliste regionali  e ai comitati dei cittadini la partecipazione alla conferenza dei servizi che si terrà questa mattina nel Palazzo della Regione a Genova. La Conferenza dei Servizi ha per oggetto le integrazioni al progetto di biodigestore (per i rifiuti organici) proposto nel sito di Saliceti nel Comune di Vezzano Ligure.
Le motivazioni addotte dalla dirigente regionale sono in parte  non fondate giuridicamente e in altra parte chiaramente contraddittorie, vediamo perché.

mercoledì 3 giugno 2020

Informazione e diritto dei cittadini di impugnare decisioni in materia di VIA e tutela delle acque


La Corte di Giustizia, con sentenza 28 maggio 2020  causa C535/18 (QUI), interviene sulla interpretazione di due articoli della Direttiva  quadro sulla VIA (Direttiva 2011/92/UE - [NOTA 1]):
-        articolo 6 sul dovere di consultazione del pubblico nel procedimento di VIA
-          articolo 11 sul dovere degli stati membri di mettere il pubblico in condizione di ricorrere ad organo giurisdizionale contro decisioni sulla VIA ritenute lesive di un loro diritto

La sentenza interpreta anche la Direttiva quadro sulla tutela delle acque 2000/60/CE [NOTA 2] in relazione al rispetto degli obiettivi ambientali per impedire il deterioramento delle acque superficiali  e sotterranee secondo l’articolo 4 di detta Direttiva.

La sentenza affronta una serie di questioni pregiudiziali [NOTA 3] sollevate dal giudice nazionale (il caso nasce in Germania) che si descrivono di seguito distintamente compresa la decisione interpretativa della Corte di Giustizia:

lunedì 1 giugno 2020

In Liguria l’ambito gestione rifiuti è regionale solo quando fa comodo?


Recos (gruppo Iren) la società che vuole realizzare il biodigestore nel Comune di Vezzano Ligure dichiara che sia falso affermare che l'impianto potrebbe avere una dimensione di 90.000 tonnelate/anno di rifuti organici da gestire. In realtà in questa sua dichiarazione la società dimentica tre particolari oggettivi molto rilevanti